L’appuntamento organizzato dall’Aeronautica Militare si terrà sabato 17 maggio dalle 10 alle 18
L’Aeronautica Militare organizza un open day per la cittadinanza sabato 17 maggio dalle 10 alle 18 all’aeroporto di Cervia (via Confine 547), un’opportunità per la comunità di vivere in prima persona il mondo dell’aviazione e conoscere meglio il ruolo fondamentale che l’Aeronautica Militare svolge nella difesa nazionale, nel supporto alla popolazione in caso di calamità naturali e nella sostenibilità e nell’aerospazio.
Durante la giornata i visitatori avranno la possibilità di: ammirare mostre statiche di aeromobili e mezzi militari; incontrare gli uomini e le donne che prestano servizio nell’Aeronautica Militare; scoprire la tecnologia e le attrezzature utilizzate nelle operazioni aeree; conoscere la storia e le tradizioni del 15° Stormo di Cervia; interagire con varie organizzazioni e partner presenti all’evento.
«L’OpenDay presso la Base Aerea di Cervia – fa sapere l’Aeronautica – è un evento adatto a tutta la famiglia, che offre un’esperienza coinvolgente ed educativa per persone di tutte le età. È una fantastica occasione per approfondire la conoscenza della dedizione e delle capacità dell’Aeronautica Militare italiana e del suo impegno nel “Proteggere ciò che Ami».
Il collegamento con San Pancrazio è interrotto da ottobre per il cantiere, la struttura doveva essere inaugurata inizialmente a marzo, ora si parla di settembre. Il consigliere regionale: «Sta provocando disagi significativi»
Aumenta il ritardo accumulato dal cantiere per rifare il ponte della strada provinciale 5 sul fiume Montone che collega Ragone e San Pancrazio, sul confine tra i comuni di Russi e Ravenna, e ora il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero, intende presentare un’interrogazione alla Regione.
L’intervento per l’adeguamento statico e sismico della struttura prevede la demolizione dell’impalcato esistente, la ricostruzione mediante il ricorso ad una nuova struttura metallica, l’adeguamento funzionale della sezione stradale e la creazione di un percorso protetto per l’utenza debole. Il costo complessivo preventivato è di 1,6 milioni di euro, finanziato per 1,1 milioni attraverso un contributo concesso alla Provincia dal ministero delle Infrastrutture, e per mezzo milione attraverso risorse provinciali.
«I lavori iniziati lo scorso ottobre – commenta Ferrero –, si sarebbero dovuti concludere a marzo, poi la data è slittata a giugno ed ora si ipotizza settembre. Al netto delle motivazioni o scuse che sembrano la riedizione delle maree anomale che avrebbero prodotto i ritardi nella riapertura dei ponti sulla Baiona nel 2022, qui si tratta dell’ennesima opera pubblica che, a seguito di importanti ritardi nella sua realizzazione, sta provocando disagi significativi. Un ritardo di mesi per la sua riapertura significa costringere gli abitanti delle due frazioni a percorrere, per un tempo maggiore, molti chilometri in più».
Ferrero auspica che non si verifichi qualcosa simile al ponte di Grattacoppa (in ritardo di oltre un anno rispetto agli obiettivi del cantiere): «Non vorremmo che anche in questo caso, i mesi, che già costituiscono un disagio, si trasformassero in anni. A tale proposito come Fratelli d’Italia presenteremo due interrogazioni, una in provincia a firma del consigliere Riccardo Vicari ed una in regione a mia firma. Non è infatti possibile che tutte le volte in cui si parla di opere pubbliche ed in questo caso infrastrutture stradali, ci debbano sempre essere dei ritardi, causati spesso più da incapacità che da reali motivazioni».
Per ampliare la Classicana è stato necessario demolire e ricostruire il cavalcavia della strada che collega la frazione alla città, opera concluso con quasi due mesi di ritardo. Ora altre modifiche alla viabilità della statale 67 con chiusura di alcuni svincoli
Da lunedì 19 maggio 2025 sarà riaperta al transito la viabilità di via Stradone a Ravenna, strada di collegamento tra la città e la località Porto Fuori, dopo sette mesi di lavori per demolire e ricostruire il ponte che scavalca la statale 67 Classicana. La strada è interrotta dal 19 ottobre 2024 e avrebbe dovuto riaprire alla fine di marzo. L’opera rientra nei lavori svolti da Anas per l’ampliamento della Classicana: un intervento del valore complessivo di 68 milioni di euro.
Con la riapertura di via Stradone si predisporrà la nuova cantierizzazione lungo la Ss67 che interesserà, oltre a quello attualmente oggetto delle lavorazioni, anche il tratto incluso tra il km 220,500 ed il km 223,900, disposta al fine di procedere con le lavorazioni relative al “II tronco” del primo stralcio di interventi e quelle relative al ponte sui Fiumi Uniti.
Da martedì 20 maggio, per consentire l’esecuzione della nuova fase dei lavori, tra il km 223,900 ed il km 218,550, lungo la Ss67 il transito sarà consentito mediante doppio senso di circolazione sulla carreggiata in direzione Classe. Sempre per chi viaggia in direzione Classe tra il km 222,700 ed il km 221,500, il transito veicolare sarà canalizzato, attraverso appositi varchi, sulla corsia di sorpasso della carreggiata opposta (direzione Porto di Ravenna) per consentire ai veicoli di usufruire dello svincolo di Via Staggi. Saranno, invece, chiuse al traffico, in direzione Classe, le rampe di ingresso e di uscita degli svincoli di Via Montebello, Porto Fuori e di Lido Adriano-Punta Marina. In direzione Porto di Ravenna, le rampe di ingresso e di uscita di tutti gli svincoli rimarranno regolarmente accessibili ed aperte al traffico.
La modifica temporanea alla viabilità è stata condivisa in sede di riunioni con il Comitato Operativo Viabilità tenutesi con la Prefettura e con tutti gli Enti coinvolti alla quale ne seguiranno successive ed ulteriori in relazione alla cantierizzazione ed avanzamento di tutti i lavori in corso nel nodo di Ravenna.
Appuntamento il 20 maggio per un dialogo tra sindacalisti e la candidata sindaca Iannucci
Nel giorno del 55esimo anniversario dell’approvazione dello Statuto dei lavoratori, che cade il 20 maggio, a Ravenna si terrà un dibattito aperto al pubblico sui contenuti del prossimo referendum abrogativo dell’8-9 giugno (5 quesiti, di cui 4 in materia di lavoro). L’iniziativa è promossa da Rifondazione comunista. Al dibattito, che si svolgerà dalle 20.30 alla sala “Buzzi” in via Berlinguer 11, parteciperanno Dino Greco (sindacalista, scrittore e giornalista già direttore di “Liberazione”), Manuela Trancossi (segretaria generale della Cgil di Ravenna) e Marisa Iannucci (candidata sindaca della coalizione di sinistra alle prossime amministrative del 25 e 26 maggio). A coordinare i lavori della serata saranno Antonella Piraccini e Iuri Farabegoli, capilista di Rifondazione alle Comunali di Ravenna.
«Non è un caso la scelta del 20 maggio per l’incontro – si legge in una nota inviata alla stampa dagli organizzatori – per parlare delle proposte referendarie della Cgil per ripristinare le libertà soppresse o edulcorate dello Statuto del ‘70. Il 20 maggio del 1970, dopo quasi 20 anni progettazione, l’ultimo periodo sotto la guida del ministro del lavoro Giacomo Brodolini, già segretario generale della Fillea, e il coordinamento del professore Gino Giugni, veniva approvato lo Statuto dei Lavoratori recante: “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento”. Preceduto dall’introduzione nell’ordinamento di alcune significative norme di tutela e garanzia per i lavoratori, quali il DPR 1124/1965 in materia di infortuni e malattie professionali; la Legge 903/65 in materia pensionistica e la Legge 604/66 in materia di licenziamenti individuali, lo “Statuto”, prima dei numerosi rimaneggiamenti e abrogazione di parti del testo, che ne hanno sconquassato l’impianto e le tutele stesse di dignità, ha rappresentato, per oltre 40anni, un punto di riferimento dal punto di vista sia politico che giuridico, nel sancire e tutelare positivamente alcuni dei diritti fondamentali dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali».
Dietro solo alla Pilotta di Parma, che è però un complesso con più musei. La basilica alle porte di Ravenna nel 2024 ha avuto 161mila visitatori
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe continua a essere il monumento di proprietà statale più visitato dell’Emilia-Romagna. Secondo i dati del Ministero della Cultura, è infatti seconda solo al complesso monumentale della Pilotta di Parma (che prevede però appunto l’ingresso a più musei), che ha registrato nel 2024 poco più di 10mila visitatori in più di Sant’Apollinare, che ha chiuso l’anno con 161.768 biglietti staccati. In calo dell’1.1 percento rispetto al 2023. L’introito lordo è stato pari a 403.479 euro, considerando che quasi la metà dei visitatori è entrata gratuitamente (i residenti nel comune di Ravenna e i minori di 18 anni non pagano).
Passando in rassegna anche gli altri monumenti ravennati di proprietà statale, posizione di rilievo anche per il Mausoleo di Teodorico situato in terza posizione con 66mila visitatori annuali (+4mila rispetto al 2023) e il Battistero degli Ariani, in quarta posizione in regione con 60mila visitatori (+5mila rispetto al 2023)
Piu staccato il Museo Nazionale di Ravenna (23.425 visitatori) e poi il Museo dell’età neoclassica in Romagna del Palazzo Milzetti di Faenza (12.740 visitatori), il Palazzo di Teodorico (1.231 visitatori) e la Villa Romana di Russi (1.089 visitatori), ma che dal marzo 2025 è entrata a far parte della rete di Musei Nazionali di Ravenna con l’obiettivo di rilanciarsi.
Da segnalare anche i 3.720 biglietti del Circuito Museale che comprende i già citati “Museo Nazionale, Mausoleo del Teodorico, Basilica Sant’Apollinare”.
Da questa rilevazione, che a livello nazionale vede al primo posto il Colosseo con 14 milioni di visite annuali, sono esclusi tutti i monumenti o musei che fanno parte di enti locali, privati o della Curia. È il caso del sito più celebre di Ravenna, San Vitale, che nel 2024 ha visto staccare il numero record di0 526.737 biglietti, in crescita del 6,26% rispetto al 2023.
Il semplice esame del sangue è rivolto ai cittadini nati tra il 1969 e il 1989 iscritti all’anagrafe sanitaria, alle persone seguite dai SerD e ai detenuti in carcere
Il rischio di avere l’epatite C senza saperlo può essere evitato grazie a un semplice prelievo del sangue, gratuito fino al 31 dicembre. Lo screening si può eseguire insieme ad altri esami ematici anche facendone richiesta direttamente allo sportello del centro prelievi, senza prescrizione medica. L’epatite C è una malattia infettiva, causata dall’hepatitis C virus, che colpisce in primo luogo il fegato. L’infezione è spesso asintomatica, ma la sua cronicizzazione può condurre alla cicatrizzazione del fegato e, infine, alla cirrosi, che risulta generalmente evidente dopo molti anni.
Sono tre le tipologie di destinatari che possono effettuare lo screening: cittadini nati tra il 1969 e i 1989, iscritti all’anagrafe sanitaria; le persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD); i detenuti in carcere. In quest’ultimi due casi indipendentemente da età e Paese di provenienza.
Dal 2022, quando fu introdotto, al 31 dicembre 2024, complessivamente 560.734 cittadini lo hanno effettuato, con una percentuale di copertura sulla popolazione target complessiva del 40,8% a livello regionale, in crescita rispetto a fine 2023, quando si assestava al 32%, e più che raddoppiata rispetto al 2022, quando era ferma al 17,9%. Di questi, per 1.206 (0,2% di quanti hanno effettuato lo screening) la positività è stata confermata dal successivo test: 1.110 persone sono state inviate ai centri di cura specialistici e 903 hanno iniziato il trattamento terapeutico.
La Regione Emilia-Romagna inoltre è capofila di un progetto, recentemente approvato e finanziato con 400mila euro dal ministero della Salute, dal titolo «Strategie territoriali e multidisciplinari per rafforzare il Linkage to Care e la Cascata di cura dell’HCV: verso l’eliminazione dell’Epatite C entro il 2030».
«L’Emilia-Romagna è stata tra le prime Regioni a partire con lo screening, e continuiamo ad essere quella con la copertura più alta tra la popolazione generale- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi-. Il nuovo progetto ci vedrà parte attiva nel concorrere al raggiungimento di un obiettivo ambizioso, fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità: eliminare l’epatite virale C come principale minaccia per la salute pubblica entro il 2030. Per questo è importante che sempre più cittadini decidano di sottoporsi allo screening, fondamentale per individuare i casi non ancora diagnosticati. Parliamo di persone inconsapevoli di aver contratto il virus, magari da tempo, che possono così essere prese in carico dal Servizio sanitario pubblico, effettuare una visita specialistica e iniziare, se necessario, il trattamento terapeutico».
Per “convincere” sempre più persone ad aderire allo screening, la Regione ha realizzato e continua a proporre una campagna di comunicazione, “C devi pensare”, incentrata sulla necessità di giocare d’anticipo nei confronti dell’epatite C.
Il programma ravennate di venerdì e sabato, con maestri internazionali del teatro di figura e spettacoli anche per gli adulti
Mariangela Martino sarà protagonista sabato allo “sbarco” in darsena a Ravenna
Entra nel vivo il festival del teatro di figura “Arrivano dal Mare!”, che oggi (venerdì 16 maggio) si appresta a vivere la sua terza giornata di programmazione tra Ravenna e Gambettola.
Per quanto riguarda Ravenna, si parte già alle 10 del mattino (con replica alle 16.30), al ridotto del teatro Rasi di Ravenna con Choo. Choo. Whistle. Woof! di The Naive Theatre Liberec, dalla Repubblica Ceca, che in maniera aggraziata e solare racconta una storia di amore a quattro zampe. Ci si sposta poi alle Artificierie Almagià alle 11 per Lion and Bird della compagnia lituana Kaunas State Puppet Theatre che ci emoziona con una storia di amicizia senza confini, raccontata con un linguaggio raffinatissimo. Lo spettacolo è in replica alle 17.30.
Ad accogliere un pubblico più adulto con una storia contemporanea è Babylon di Sandglass Theatre, che arriva dagli Stati Uniti con una storia coraggiosa. Nato come spettacolo teatrale in risposta al reinsediamento dei rifugiati negli Stati Uniti, avrebbe dovuto iniziare la sua tournée quando arrivò la pandemia nel marzo 2020. I teatri vennero chiusi e lo spettacolo fu trasformato in un film (ore 11.30 alla Sala Martini del museo Mar).
Alle ore 15 e alle 17, la compagnia canadese La Tortue Noire presenta Asi Pasa la Carne: uno spettacolo intimo che ci porta dentro a una conversazione tra una figlia e un padre, entrambi artisti, che si interrogano sul significato della creazione. Toccante e poetico, al Museo d’Arte della città di Ravenna.
Anche nella giornata di oggi è dedicato uno spazio alla conferenza internazionale “Mezzo Secolo di Teatro di Figura” (ore 15, Sala Nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste).
Alle 16.30 e alle 18.30, al ridotto del Teatro Rasi, è possibile visitare l’installazione Macchina per il Teatro Incosciente della compagnia italiana La Voce delle Cose. Il pubblico agisce e gioca con i classici della letteratura rappresentati con oggetti quotidiani, guidati dalla voce dell’autore. Un gioco di ruoli tra animatore e spettatore.
Mettici il Cuore di Nina Theatre invece ancora alle Artificierie Almagià alle ore 19. L’animatrice, senza l’uso di parole, trasforma pupazzi e oggetti in adorabili, buffi, commoventi e bizzarri personaggi che raccontano storie. Alle ore 20 si resta alle Arteficierie Almagià dove Ariel Doron, grande maestro del teatro di figura, presenta il suo nuovo, attesissimo spettacolo da solista Boxed. Usando solo una scatola da scarpe parla di un tema intimo in modo divertente ed emozionante.
Chiude la giornata Gigio Brunello, sempre alle’Almagià, con il suo spettacolo Il Mago Balaton. Due burattinai, di cui uno è un prete, lavorano a una commedia ispirata ai miracoli nel Vangelo. Divertentissimo e assurdo come solo i sogni più raffinati sanno essere (ore 22).
SABATO 17 MAGGIO sarà la giornata più intensa di “Arrivano dal Mare”. Si inizia alle 10 al Rasi con il teatro d’ombra e d’attore di Teatro Gioco Vita con Tutto cambia!Il bruco e la farfalla e altri racconti che conduce i giovani spettatori nello stupefacente mondo della metamorfosi, attraverso mito, fiabe e scienza.
Accolti dai pappagalli del festival 2025 creati dagli studenti e dalle studentesse del Liceo Artistico Nervi Severini, ci si sposta poi all’Almagià, dove arriva, alle 11, la Compagnia Granteatrino con L’opera di Pulcinella. Qui il più classico dei burattini, Pulcinella, intraprende un’avventura fantasmagorica armato di uno strumento magico, in grado di sconfiggere tutti i nemici.
Nel frattempo, dalle 10 alle 16, l’area antistante all’Almagià si trasforma, come in una fiaba fantastica, in Lido Almagià, grazie al Po River Blu Fest (https://www.lifeclimaxpo.adbpo.it/po-river-blue-fest/) con i workshop “Advanced Design Experience”, diventando un luogo dove sperimentare e giocare per informarsi sull’adattamento al cambiamento climatico.
Intanto continua, al Salone Nobile di Palazzo Rasponi, dalle 12.30 alle 14, il convegno sui cinque decenni di Arrivano dal Mare, con l’attraversamento del decennio 2005-2015, curato da Alfonso Cipolla, critico teatrale, docente universitario e Direttore dell’Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare.
Il clou della giornata arriva in testata di Darsena alle 15.15 con lo Sbarco anarchico e libero dell’armata di burattini, marionette e musica di “Arrivano dal Mare”, insieme agli spettacoli di strada La pianista imprevista di Mariangela Martino e Katastrofaclown di Crazy Animals.
Poem Visual
Due gli spettacoli poi all’Almagià: alle 17 Il Grande Incantesimo dei padroni di casa del Teatro del Drago e alle 18 Poem Visual di Companyia Jordi Bertran. Se con Il Grande Incantesimo al centro è il teatro di figura di tradizione, accompagnato da musica dal vivo, con Poem Visual la compagnia catalana crea un lavoro astratto, ispirandosi alla magia delle poesie del poeta catalano Joan Brossa.
A concludere la giornata ci si trasferisce al Teatro Rasi dove, al Ridotto alle 19,30, è il misterioso gatto di Schrödinger ad uscire dalla scatola della fisica quantistica in Mitzi’s Human – The Revenge of Schrödinger’s Cat, di Ariel Doron, mentre alle 21 i Figli d’Arte Cuticchio, in collaborazione con Ravenna Festival, ci raccontano il loro mondo magico nel concerto-spettacolo Rapsodia fantastica.
Informazioni e prenotazioni 392 6664211 – prenotazione@teatrodeldrago.it. Programma completo su www.arrivanodalmare.it
La senatrice di Fratelli d’Italia Marta Farolfi chiede al ministro di istituire la “zona rossa”
Il tema della cosiddetta “mala movida” di Milano Marittima arriva sul tavolo del ministro Piantedosi. La senatrice di Fratelli d’Italia della provincia di Ravenna, Marta Farolfi, ha infatti depositato un’interpellanza parlamentare «alla luce dei continui episodi di degrado della città, considerate le inefficaci misure predisposte dal sindaco e al fine di prevenire pericoli che minacciano l’ incolumità pubblica e la sicurezza urbana», spiegano dal comitato locale del partito di Governo.
Nell’interpellanza Farolfi invita il ministro a «intraprendere le azioni necessarie affinché si ponga fine agli episodi che stanno svilendo e depauperando una località turistica di prestigio»; e a «intervenire con l’istituzione di una zona rossa, al fine di ripristinare il decoro della città e la sicurezza dei lavoratori, dei residenti e dei turisti».
Cantiere sospeso dal 16 maggio in vista della bella stagione. Il traffico sarà consentito a mezzi di peso inferiore alle 3,5 tonnellate, ciclisti e pedoni
Riapertura provvisoria per il ponte di viale Matteotti sullo scolo Cupa: il cantiere nell’area di collegamento tra Milano Marittima e Lido di Savio verrà sospeso temporaneamente a partire da venerdì 16 maggio, per tutto il periodo estivo.
Il transito sarà consentito solo ai mezzi più leggeri di 3,5 tonnellate (limitazione presente anche prima dell’inizio dei lavori) oltre che a pedoni e ciclisti lungo il lato mare della struttura.
Tra gennaio e aprile 2025 è stata eseguita una serie di lavori propedeutici alla realizzazione della nuova infrastruttura che hanno deviato tutti i sottoservizi del ponte per permetterne la demolizione. Gli interventi sono stati eseguiti in stretto coordinamento tra l’impresa esecutrice del nuovo ponte e gli enti gestori dei sottoservizi, che spaziavano dalla rete acquedottistica al gas, linea di media tensione e telecomunicazioni. I nuovi sottoservizi sono stati collocati lungo una passerella provvisoria posta in affiancamento al ponte in modo da permetterne la futura demolizione.
I lavori per la realizzazione dei pali trivellati di fondazione, per la demolizione del ponte e la conseguente realizzazione della nuova infrastruttura riprenderanno durante l’autunno.
Il giardino è diventato uno dei simboli dell’alluvione del 2023. La riqualifica è stata possibile grazie all’impegno del Comune e alla donazione di oltre 50mila euro da parte del Rotary Club
Faenza si prepara a festeggiare la riconsegna alla città del Parco Cola, una delle zone simbolo dell’alluvione del 2023. L’inaugurazione è prevista domenica 18 maggio, con un programma di musica e giochi a partire dal pomeriggio.
Il parco, compreso tra via Calamelli e via Comerio, era stato completamente devastato dall’esondazione del Lamone. L’area è stata interamente ripristinata grazie alla collaborazione tra enti pubblici e privati, con la donazione di oltre 52 mila euro da parte del Rotary Club di Faenza, che ha permesso l’acquisto e l’installazione di nuove attrezzature ludiche per i bambini e l’impegno del Comune, che ha realizzato interventi infrastrutturali (come un percorso ciclo-pedonale illuminato, un’area di sgambamento per cani rinnovata e diverse opere di sistemazione del verde).
Le porte del parco riapriranno alle 15.30 di domenica 18 maggio, con un programma dedicato alle famiglie che unisce alle esibizioni di musica dal vivo una serie di attività ludiche e creative, una merenda offerta dalle ostetriche del Punto nascita dell’ospedale di Faenza, gadget donati dall’associazione Piccola Betlemme e degustazione di frutta offerta dal Gruppo Zani Frutta.
L’associazione Auser animerà invece il parco con il progetto “Campo Aperto”, proponendo ai più piccoli una serie di attività che guardano alla scoperta della natura, al gioco libero e all’educazione ambientale. Contribuirà infine la Ludoteca comunale di Faenza, con una proposta ludico-creativa pensata per stimolare la fantasia e la socializzazione. Infine, alle 17, è previsto un momento ufficiale con gli amministratori.
«Il Parco Cola tornerà a essere un importante punto di riferimento, offrendo uno spazio accogliente e fruibile soprattutto per le famiglie e i bambini della zona, che hanno particolarmente sofferto le conseguenze dell’alluvione e che in quest’area verde trovavano un prezioso luogo di ritrovo e svago» concludono dall’Amministrazione.
Il presidente del Movimento 5 Stelle in città per sostenere il partito nella corsa alle amministrative. Il capogruppo Schiano: «Con il Pd tanti punti di convergenza e tanti di divergenza. Creeremo con i sì ma, ribadiremo i nostri no»
Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è arrivato a Ravenna nel primo pomeriggio di oggi (15 maggio) per sostenere il partito in vista delle amministrative di fine mese. La visita è iniziata in Piazza del Popolo, con una prima tappa che ha visto l’ex premier seduto ai lati della piazza tra i ragazzi in gita intenti a fare merenda, cogliendo l’occasione per ribadire l’importanza della partecipazione al referendum di giugno.
Accompagnato da sostenitori e curiosi, Conte ha poi attraversato via Diaz tra saluti, strette di mano e selfie con turisti e commercianti, fino a raggiungere piazzetta degli Ariani, luogo del comizio.
Sulla corsa alle elezioni ravennati, nella coalizione di centrosinistra con Pd, Avs, Pri, Progetto Ravenna e Ama Ravenna, il presidente ha ribadito la promessa di ritrovare anche in provincia un partito «che ragiona in modo indipendente e autonomo. Chi lo vorrà potrà definirci peggiori, ma mai uguali agli altri».
Un pensiero è andato anche alle località alluvionate (in mattinata infatti, l’ex premier ha fatto tappa a Faenza per incontrare cittadini e istituzioni, dopo la donazione di 280mila euro dal Movimento 5 stelle nei giorni dell’emergenza) ricordando come «a differenza dell’attuale governo, non siamo venuti in Romagna con gli stivali per farci fotografare, ma in silenzio e portando un milione di euro alla Regione ottenuto dai nostri tagli di stipendio. I ristori promessi invece dove sono?».
Il discorso ha poi lasciato spazio a una riflessione sul progressivo impoverimento del Paese: «La situazione è complicata. Abbiamo raggiunto dei record sul calo della produzione industriale. Sembrano dati astratti, che Meloni presenta in modo isolato o con improvvisi cambi di segno. Ma oltre 20 mesi consecutivi di calo di produzione vogliono dire che le cose non vanno bene, inutile cercare ulteriori dati per mascherare le cose. Tra gli ultimi cali dei consumi segnalati dall’Istat c’è anche quello dei generi alimentari, questo si traduce in famiglie più povere, che stanno attente alla spesa, all’uscita in più e che probabilmente stentano ad arrivare a fine mese». La condanna va a un governo che «disconosce i problemi senza prenderne atto e che, di fronte alla situazione drammatica di famiglie e imprese punta a sottoscrivere un piano di riarmo da 800 miliardi».
Il tema del riarmo è stato centrale nell’intervento di Conte, che ha sottolineato come l’impegno che comporta una riconversione industriale sia a lungo termine e come questa sia solo la prima fase di una produzione continua: «Vi ricorderete dai periodi del Covid che non sono un allarmista, ma sono preoccupato per il nostro futuro. Basta la logica per capire che prima o poi queste armi andranno usate, è impossibile continuare a costruirle senza rendere viva la minaccia di una guerra. Anzi, in questo scenario, se la guerra non arriva, il sistema salta. Si arriverà al punto di creare volutamente un incidente?». L’intervento si è chiuso con l’invito a destinare quelle cifre invece per misure alternative come un piano a lungo termine per la transizione energetica o la sanità, l’istruzione e i servizi pubblici, ricordando l’investimento del Pnrr: «209 miliardi che stanno venendo attualmente sprecati dal governo e che solo nel ravennate hanno portato invece alla riqualificazione di scuole e edifici pubblici per decine di milioni di euro».
Durante l’incontro, moderato dal senatore riminese Croatti, la parola è passata anche a Igor Gallonetto, assessore uscente e capolista del Movimento 5 Stelle a Ravenna, che ha rimarcato la necessità di mettere in sicurezza il territorio dal dissesto idrogeologico. Anche l’esponente ravennate ha avuto modo di esprimere il proprio dissenso al riarmo, l’attenzione alle nuove generazioni e l’invito al voto: «Chiudo parlando anche di elezioni a Ravenna: negli ultimi anni si è sparsa la credenza che votare non conti più niente, tanto le cose non cambiano mai. Questa suggestione mi ha colpito ancora di più quando la seconda carica dello Stato invita i cittadini a non andare a votare per il referendum. Dobbiamo esercitare il nostro diritto di voto, per chi in passato ci ha consentito questo diritto e anche per noi stessi».
L’intervento dell’attuale capogruppo in consiglio comunale Giancarlo Schiano si è soffermato invece tra le «tante affinità e le tante divergenze» tra Movimento 5 stelle e Pd: «Dove ci sono stati punti di convergenza abbiamo creato. Ad esempio, la mozione sul salario minimo comunale, il progetto Cesaa (un condominio nato dalla riqualifica di una ex scuola che ospiterà 12 mini appartamenti destinati agli anziani ndr) o le comunità energetiche». Tra le divergenze invece vengono citati l’eccessiva cementificazione «una delle cause maggiori antropiche dell’alluvione», la costruzione di troppi supermercati: «migliaia di metri quadrati di Conad non sono considerabili riqualificazione edilizia» e l’ampliamento dell’inceneritore. «È questa la rivoluzione gentile di Giuseppe Conte – conclude il consigliere – e vi garantisco che se ci saremo ancora, in questa città continueremo a dire anche i nostri no».
La candidata sindaca Iannucci accusa l’M5s di scarsa coerenza su rigassificatore, fonti fossili, cementificazione e economia di guerra: «I Cinque stelle preferiscono qualche poltrona invece di di difendere le loro convinzioni»
Marisa Iannucci
La coalizione di sinistra che sostiene la candidatura di Marisa Iannucci a sindaca di Ravenna attacca il Movimento 5 stelle con accuse di scarsa coerenza per l’alleanza con il Pd alle elezioni comunali del 25-26 maggio. La critica espressa pubblicamente oggi, 15 maggio, arriva in concomitanza con la visita di Giuseppe Conte, ex premier e leader pentastellato, a Ravenna per benedire l’accordo locale fra M5s e Partito Democratico. «Una mossa che lascia perplesso chi segue con attenzione la politica cittadina», afferma Iannucci. Che ricorda quattro questioni sulle quali la posizione del Pd non è perfettamente allineata con quelli che erano i principi del movimento grillino.
Rigassificatore e politiche fossili: «Il Pd ravennate è il principale sponsor del rigassificatore offshore in Adriatico e degli impianti annessi di stoccaggio CO₂. Ravenna in Comune e il M5S, almeno a parole, l’hanno sempre osteggiato. Perché ora l’M5s sta con chi ne è artefice?».
Cementificazione e consumo di suolo: «L’amministrazione uscente ha portato Ravenna al secondo posto nazionale per nuova superficie cementificata. Noi e il M5S abbiamo denunciato questa deriva. Eppure Conte stringe la mano a chi, scheda urbanistica alla mano, ha trasformato la città in un cantiere permanente».
Spese militari e invio di armi: «La coalizione di sinistra e il M5S rivendicano il No all’aumento della spesa bellica, all’invio di armi in Ucraina e a Israele. Il Pd vota stanziamenti per riarmo e spedizioni. Quale coerenza c’è in questa alleanza?».
Referendum popolari: «Entrambe le nostre liste sostengono con convinzione i cinque Sì ai referendum sociali dell’8‑9 giugno. Ma il Pd locale si mantiene nel vago. È questa la “sintonia programmatica” che Conte viene a certificare?».
La candidata sindaca non usa mezzi termini: «Il Pd rappresenta l’establishment, il Movimento 5 Stelle preferisce garantirsi qualche poltrona invece di difendere i principi che proclama. La nostra coalizione, invece, persegue una linea politica coerente, senza compromessi: contro la cementificazione del territorio, contro il rigassificatore, contro l’economia di guerra, per salari dignitosi e servizi pubblici, non privatizzati. Ai cittadini chiediamo di premiare la coerenza e il coraggio, non le alleanze di palazzo».