
La coalizione di sinistra che sostiene la candidatura di Marisa Iannucci a sindaca di Ravenna attacca il Movimento 5 stelle con accuse di scarsa coerenza per l’alleanza con il Pd alle elezioni comunali del 25-26 maggio. La critica espressa pubblicamente oggi, 15 maggio, arriva in concomitanza con la visita di Giuseppe Conte, ex premier e leader pentastellato, a Ravenna per benedire l’accordo locale fra M5s e Partito Democratico. «Una mossa che lascia perplesso chi segue con attenzione la politica cittadina», afferma Iannucci. Che ricorda quattro questioni sulle quali la posizione del Pd non è perfettamente allineata con quelli che erano i principi del movimento grillino.
Rigassificatore e politiche fossili: «Il Pd ravennate è il principale sponsor del rigassificatore offshore in Adriatico e degli impianti annessi di stoccaggio CO₂. Ravenna in Comune e il M5S, almeno a parole, l’hanno sempre osteggiato. Perché ora l’M5s sta con chi ne è artefice?».
Cementificazione e consumo di suolo: «L’amministrazione uscente ha portato Ravenna al secondo posto nazionale per nuova superficie cementificata. Noi e il M5S abbiamo denunciato questa deriva. Eppure Conte stringe la mano a chi, scheda urbanistica alla mano, ha trasformato la città in un cantiere permanente».
Spese militari e invio di armi: «La coalizione di sinistra e il M5S rivendicano il No all’aumento della spesa bellica, all’invio di armi in Ucraina e a Israele. Il Pd vota stanziamenti per riarmo e spedizioni. Quale coerenza c’è in questa alleanza?».
Referendum popolari: «Entrambe le nostre liste sostengono con convinzione i cinque Sì ai referendum sociali dell’8‑9 giugno. Ma il Pd locale si mantiene nel vago. È questa la “sintonia programmatica” che Conte viene a certificare?».
La candidata sindaca non usa mezzi termini: «Il Pd rappresenta l’establishment, il Movimento 5 Stelle preferisce garantirsi qualche poltrona invece di difendere i principi che proclama. La nostra coalizione, invece, persegue una linea politica coerente, senza compromessi: contro la cementificazione del territorio, contro il rigassificatore, contro l’economia di guerra, per salari dignitosi e servizi pubblici, non privatizzati. Ai cittadini chiediamo di premiare la coerenza e il coraggio, non le alleanze di palazzo».