martedì
08 Luglio 2025

Torna il festival “Ingranaggi”, due concerti nelle aziende di Fusignano e Cotignola

Venerdì 9 giugno appuntamento da Silver 1 con Tripolare e Wism, venerdì 16 da Savini Vivai con Popa. In apertura la presentazione del magazine digitale di Radio Sonora

Festival Musicale IngranaggiQuest’estate torna il festival musicale Ingranaggi, con concerti all’interno delle aziende della Bassa Romagna. In programma due appuntamenti: venerdì 9 giugno da Silver 1 a Fusignano, in via Carrara Ripe 4, con Tripolare e Wism e venerdì 16 giugno da Savini Vivai a Cotignola, in via Cenacchio 3/d, con Popa.

In apertura dei concerti la presentazione di Ci pensi mai?, il magazine digitale di Radio Sonora, che sarà possibile consultare sul sito www.radiosonora.it. I giovani del territorio si sono interessati al progetto e hanno deciso di creare un gruppo redazionale per dare concretezza alla necessità di esprimersi liberamente.

Chiunque avrà la possibilità di leggere e prendere parte al progetto, allargando la community e partecipando attivamente a una discussione sui temi che sono cari ai giovani.

Il progetto Ingranaggi è nato da un’idea del Servizio nuove generazioni dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ed è realizzato in collaborazione con Radio Sonora.

Tutti i concerti inizieranno alle 19 e saranno a ingresso libero. Per ulteriori informazioni scrivere a giovani@unione.labassaromagna.it.

Nuove analisi in mare: torna balneabile la spiaggia della Bassona a nord del Bevano

Sarà revocata l’ordinanza che vietava l’entrata in acqua emanata dal sindaco

La Regione Emilia-Romagna, alle 18 dell’1 giugno, rende noto l’esito di nuove analisi del mare Adriatico in Romagna e annuncia che tornano balneabili le acque prospicienti la spiaggia della Bassona, nel comune di Ravenna, a nord della foce del Bevano. Il campionamento aggiuntivo, a cura dei tecnici di Arpae, è stato fatto il 31 maggio, e l’esito ha dimostrato il rientro nei limiti normativi che regolano la balneabilità delle acque. L’ordinanza di non balneabilità emanata il giorno prima dal sindaco, per quel tratto di mare, sarà revocata.

Ancora trattamenti antizanzare straordinari dopo i ristagni dell’alluvione

Nelle notti tra il 4 e il 7 giugno di interverrà su diverse frazioni del comune di Ravenna

Proseguono i trattamenti antizanzare notturni nel comune di Ravenna per fronteggiare lo sviluppo di zanzare collegato, in seguito alla recente alluvione, al mancato/ridotto deflusso delle acque nella rete idrica scolante e al permanere di ampie zone allagate. L’Amministrazione comunale di Ravenna e la società Azimut hanno programmato ulteriori interventi straordinari oltre a quelli già effettuati nelle scorse notti, ampliando le zone di intervento.

In particolare sono stati pianificati e verranno eseguiti interventi adulticidi straordinari, in orario notturno dalla mezzanotte alle 6, con l’impiego di mezzi e prodotti ad elevata efficacia.

Gli interventi sono previsti:

nella notte tra domenica 4 giugno e lunedì 5 giugno a: Sant’Alberto, Torri, Borgo Masotti, Camerlona, Conventello, Grattacoppa, Mezzano, Bastia, Borgo Faina, Osteria, Caserma, Ducenta, Durazzano, Santo Stefano, Carraie, Borgo Papale, Campiano, Massa;

nella notte tra lunedì 5 giugno e martedì 6 giugno a: Castiglione, La Guarniera, Savio, Porto Fuori, Classe, San Romualdo, Mandriole, Savarna, Ammonite, Santerno;

nella notte tra martedì 6 giugno e mercoledì 7 giugno a: Casalborsetti, Marina Romea, Porto Corsini, Marina di Ravenna, Punta Marina, Lido Adriano, Lido di Dante, Lido di Classe, Lido di Savio.

La cittadinanza è invitata ad adottare alcune precauzioni:

  • evitare che persone o animali vengano a contatto con l’insetticida irrorato durante il trattamento
  • tenere in casa gli animali durante l’intervento ed evitare che escano nelle 3 ore successive
  • tenere chiuse porte e finestre negli orari indicati
  • evitare di lasciare la biancheria esternamente ad asciugare
  • evitare il consumo di frutta e verdura raccolta dai propri campi per almeno tre giorni oppure assicurarsi di lavare accuratamente tali prodotti

Oltre alle attività straordinarie proseguono quelle ordinarie di contenimento delle zanzare a livello antilarvale su suolo pubblico, per mezzo di trattamenti larvicidi in tutte i pozzetti presenti in ambito pubblico e trattamenti specifici in ambito naturale. Prosegue anche il costante monitoraggio e trattamento preventivo delle infestazioni.

Prevedendo una intensa presenza di zanzare a seguito dei fenomeni alluvionali, al fine di coadiuvare e non vanificare gli interventi in ambito pubblico, si raccomanda la cittadinanza di attuare le prescrizioni già vigenti in ambito privato, come da ordinanze in vigore. In particolare si raccomanda di eseguire un costante trattamento periodico delle proprie aree di competenza, ogni 15 giorni circa, utilizzando il prodotto larvicida distribuito gratuitamente, adottando comportamenti preventivi e consapevoli per l’eliminazione e il contenimento delle infestazioni di zanzare.

I prodotti antilarvali sono in distribuzione gratuita in queste sedi:

Uffici decentrati di Ravenna (via Maggiore 120 – 0544/482044, viale Berlinguer 11 – 0544/482815 e via Aquileia 13 – 0544/482323) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12.30, martedì e giovedì dalle 14 alle 17;

Ufficio decentrato di Sant’Alberto (via Cavedone 37 – 0544/485690) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato di Mezzano (piazza della Repubblica 10 – 0544/485670) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato di Piangipane (piazza XXII Giugno 6 – 0544/485750) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato Roncalceci (via Sauro Babini 184 – 0544/485710) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato di San Pietro in Vincoli (via Pistocchi 41/A – Tel. 0544/485771) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato Castiglione (via Vittorio Veneto 21 – 0544/485731) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30;
Ufficio decentrato Del Mare (Largo Magnavacchi 5 – ex piazzale Marinai d’Italia 19, Marina di Ravenna – 0544/485790) dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 e il sabato dalle 8.30 alle 12.30.

Alfieri è il nuovo presidente dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna

Resterà in carica per un triennio, è anche presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Nel 2024 il centenario della scuola di mosaico

30 01 2017 Ravenna,fondazione Cassa Di Risparmio Di Ravenna Presidente Ernesto Giuseppe Alfieri
Ernesto Giuseppe Alfieri

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Ernesto Giuseppe Alfieri, è il nuovo presidente dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna per il prossimo triennio.

La nomina da parte del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è avvenuta a partire da una terna proposta dal Consiglio Accademico “in possesso di alta qualificazione professionale e manageriale, nonché di comprovata esperienza maturata nell’ambito di organi di gestione di istituzioni culturali”. Alla luce “dell’alta qualificazione manageriale e professionale, della riconosciuta competenza artistico-culturale, e dell’esperienza maturata nell’ambito di organi di gestione di Istituzioni culturali, requisiti che, come rilevato dal Consiglio Accademico dell’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna sono particolarmente attinenti alle peculiarità ed indirizzi formativi dell’Istituzione”.

Il neo presidente Alfieri ha dichiarato: «Sono lieto di poter accompagnare, come Presidente, l’Accademia di Belle Arti nella nuova fase di vita quale istituzione pubblica statale che nel 2024 raggiungerà il traguardo dei 100 anni della propria Scuola di Mosaico, in una città in cui assume sempre più rilevanza l’aspetto culturale, in vista delle celebrazioni nei prossimi anni dei 1500 anni della morte di Teodorico e della Ravenna imperiale della quale sono componente essenziale i nostri mosaici. La statizzazione dell’ accademia storica ravennate è un grande risultato per la nostra città ed essere il primo Presidente dell’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna mi riempie di orgoglio».

La direttrice dell’Accademia, Paola Babini, ha espresso profondo apprezzamento per questa nomina e ha aggiunto: «Ringrazio Alfieri per la disponibilità alla candidatura di Presidenza dell’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna, oltre che il Consiglio Accademico che ha approvato all’unanimità la proposta di candidature d’alto profilo, come richiesto dal Ministero dell’università e della Ricerca e dalla nostra Istituzione. Le peculiari caratteristiche dell’Accademia di Belle Arti Statale di Ravenna credo possano essere per Alfieri un’esperienza interessante e auguro a lui un ottimo lavoro».

Grammatica e Gadda restano ds e allenatore del Ravenna anche la prossima stagione

La società ha rinnovato i contratti dei due per «le qualità umane e professionali»

Il Ravenna Fc ha rinnovato i contratti del direttore sportivo Andrea Grammatica e dell’allenatore Massimo Gadda per la prossima stagione calcistica che sarà ancora in serie D. «Si tratta di una scelta di continuità – si legge in una nota della società – dettata dalle qualità umane e professionali dimostrate da entrambi al servizio della causa giallorossa, qualità che fin da subito saranno messe in campo per la costruzione del Ravenna che affronterà il prossimo campionato».

Per Grammatica sarà la terza stagione in giallorosso, mentre per Gadda la seconda esperienza sulla panchina del Ravenna ma questa volta con la possibilità di lavorare fin da subito sul progetto tecnico dopo essere subentrato in corsa nel campionato appena concluso.

Il ponte mobile riapre al transito il 9 giugno dopo un mese di manutenzione

A causa dell’alluvione non è stato possibile ridurre i tempi entro il weekend del 2 giugno

Il ponte mobile sul canale Candiano a Ravenna tornerà transitabile dal 9 giugno. La conferma viene dall’Autorità portuale, proprietaria dell’infrastruttura. Il collegamento fra le due sponde a est della città è interrotto dall’8 maggio per manutenzione straordinaria. Gli annunci della vigilia prevedevano di completare le opere entro l’8 giugno, con la speranza di farcela entro il ponte del 2 giugno, ma non è stato possibile a causa dell’alluvione. La ditta incaricata sta lavorando sette giorni su sette.

Riapre la storica discoteca Woodpecker di Milano Marittima

Dal 30 giugno, con musica house, dopo la riqualificazione della ditta Balsera

Woodpecker Discoteca Milano Marittima

Riapre il 30 giugno lo storico Woodpecker, l’iconico locale nato negli anni sessanta e da tempo in stato di abbandono nella pineta alle porte di Milano Marittima.

Sarà nuovamante una discoteca, aperta tutti i venerdì, con musica house, performance, spettacoli e giochi di luce a valorizzare la celebre cupola ideata dall’architetto Filippo Monti.

A riqualificare il locale, la ditta Balsera Costruzioni che si è aggiudicata il bando del Comune di Cervia. I lavori, tra pandemia e ritardi burocratici, si sono conclusi con un paio d’anni di ritardo rispetto alle previsioni iniziali.

Gira una email con un file chiamato Faenza che contiene un virus e blocca i computer

Il mittente risulta “Republica”, con una sola B, in modo da ingannare chi la riceve

Addetti ai lavori del mondo digitale segnalano l’esistenza di una email che sta arrivando in alcune caselle di posta elettronica con un file chiamato Faenza che contiene un virus e blocca i dati sui computer di chi apre il file. Il mittente risulta essere “Republica”, scritto così con una sola B, nel tentativo di ingannare qualcuno spacciandosi per la testata giornalistica e approfittare del periodo in cui Faenza è all’attenzione della cronaca nazionale per l’alluvione. All’interno c’è un file che appare con estensione “doc” ma in realtà innesca il contagio delle macchine. Si tratta del classico virus ransomware: si blocca il computer e viene chiesto un riscatto, da pagare in bitcoin, per liberare le informazioni. Il consiglio degli esperti è quello di non pagare. E ovviamente non aprire file di provenienza sospetta.

Anche la finalista di Pechino Express tra gli “angeli del fango” di Faenza

La modella e aspirante cantautrice Barbara Prezja: «Ho trovato un inferno. Ma anche tanta umanità». E sui progetti futuri: «Sogno Sanremo»

Strade allagate, fango e case sommerse. È questa ovviamente la situazione che la modella Barbara Prezja ha trovato ritornando nella sua Romagna da Milano, la città dove si è trasferita. Immagini che non sono poi così distanti dalla realtà che ha avuto modo di vedere in alcuni luoghi dell’Asia, partecipando al programma televisivo Pechino Express, reality show che è un viaggio in condizioni estreme (quest’anno tra India, Borneo Malese e Cambogia).

Nata nel 1991 a Durazzo, in Albania, ma cresciuta nel Ravennate, modella e aspirante cantautrice, al reality show di Sky Barbara è arrivata fino alla finale (chiusa poi al terzo posto) in coppia con la vincitrice di Miss Italia 2019, Carolina Stramare (ribattezzate Le Mediterranee).

Barbara, come hai reagito quando hai saputo quello che è successo qui in Romagna?
«Sono stata in allerta tutta la notte chiamando i miei genitori e la mattina seguente ho deciso subito di partire da Milano insieme a una mia amica. Mi sono fermata in autogrill a comprare qualsiasi cosa fosse necessaria, dall’acqua ai viveri di prima necessità fino agli stivali di gomma. Le strade erano chiuse e abbiamo viaggiato una giornata intera; quando sono arrivata ho visto l’inferno. La cosa bella è stata però l’umanità che ho sentito, non solo in Romagna ma anche qui a Milano: io per prima ho cercato di comunicare e chiedere aiuto attraverso Instagram, che è l’unico strumento che ho a disposizione. Ci tengo tantissimo ad aiutare e cercherò di tornare tutti i fine settimana per dare una mano».

Barabara Con L'ex Fidanzato DulcamaraHai avuto danni in prima persona a causa dell’alluvione?
«Sono arrivata a Ravenna quando avevo 2 anni, ma la parte più recente della mia vita, dai 22 ai 30, l’ho trascorsa a Pieve Cesato vicino a Faenza insieme al mio ex fidanzato Mattia (il cantautore Dulcamara, insieme nella foto, ndr), con cui ho condiviso la passione per la musica. La casa dove abitavamo è in campagna ed è stata sommersa dall’alluvione, insieme a tutti gli strumenti e ai pianoforti che c’erano. Io e Mattia l’avevamo ricostruita insieme cinque anni fa: si può dire che più che una casa si è smontato un museo d’arte. Per me è una perdita incredibile, in quel luogo sono cresciuta come artista e come persona. Proprio perché sono così legata a questo territorio sono andata proprio a Faenza a spalare il fango».

I tuoi familiari e conoscenti?
«I miei genitori abitano ancora a Ravenna, vicino al Pala De Andrè, e per fortuna in quella zona l’acqua non è arrivata, però conosco tante persone che hanno perso tutto. Ho degli amici che abitano a Sant’Agata sul Santerno e sono rimasti per due giorni sul tetto della loro casa con un bambino di 2 anni ad aspettare che andassero a salvarli. Una vicina li ha aiutati allungando loro da mangiare: pensavo che queste cose si potessero vedere solo nei film e invece purtroppo è la realtà. Conosco anche tante persone di Forlì che hanno la casa allagata».

Barbara Carolina PechinoParliamo ora di Pechino Express, cosa ti ha lasciato questa esperienza?
«Dopo il viaggio guardo e vivo la vita con altri occhi, ho cambiato pelle in positivo. Durante il programma passi da vari estremi, dalla bellezza che c’è intorno agli occhi della gente che incontri e vedi persone semplici che sono felici anche senza niente, al contrario di noi che siamo abituati alla superficialità e diamo molte cose per scontate. Questo viaggio sembra un libro di tremila pagine lette in pochissimo tempo. Se non una canzone, scriverò un libro su questa esperienza».

Il ricordo più bello del viaggio?
«La lettera di compleanno che mi ha scritto la mia compagna di viaggio Carolina, con la penna di questa famiglia indiana che ci ha ospitato per una notte e che la mattina mi ha fatto trovare anche una torta con tanto di regali. L’affetto così sincero che mi hanno dimostrato persone che non conoscevo è stato incredibile. Forse è stato il compleanno più bello della mia vita: in quel momento non mi mancava niente».

Com’è stato l’impatto con i ritmi del programma?
«Abbiamo registrato qualche mese fa e io da finalista sono rimasta fino alla fine, quindi più di un mese. Era tutto diverso ogni giorno, cambiavamo casa, occhi, lingua e tradizioni e questo mi ha arricchito tantissimo. Le persone spesso accoglievano noi viaggiatori nella loro casa a braccia aperte anche se non avevano niente. I primi giorni sono stati devastanti, si dormiva veramente poco, sempre per terra e con un caldo atroce. La mattina ti partiva un’energia che non sapevi di avere. Sono fiera di me soprattutto perché sono riuscita a viaggiare senza avere dietro le medicine. In passato ho sofferto di attacchi di panico, ma lì non avevo bisogno di niente, non avevo neanche il tempo di pensare all’ansia».

Il rapporto con gli altri concorrenti? Vi sentite ancora?
«Carolina la conoscevo già, spesso ci ritrovavamo in qualche cena insieme a Milano. È stata una compagna di viaggio incredibile, era molto forte fisicamente e se non ci fosse stata lei non avrei superato tante prove. Per quanto riguarda gli altri concorrenti, ho legato molto con la coppia degli Italoamericani (Joe Bastianich e Andrea Belfiore, ndr) e con Martina Colombari e il figlio Achille Costacurta. Durante il gioco ci sono stati tanti screzi, ma alla fine abbiamo avuto modo di chiarirci. A volte ci sentiamo, abbiamo un gruppo con tutti quanti. Alla fine è un gioco ed è normale che si creino delle incomprensioni».

Sei stata definita un po’ come la “cattiva” del programma, cosa ne pensi?
«Sono una persona molto trasparente e all’interno del programma ci voleva quel tipo di carattere, ci voleva una persona impulsiva che non riusciva a trattenersi. Ognuno aveva il suo ruolo e io sono risultata un po’ peperina, non c’era modo di farmi cambiare idea. Quello però è solo un gioco e non riguarda la vita reale, la gente a casa si basa su quel poco che vede, su delle clip tagliate che vengono create così anche un po’ volutamente».

Da dove nasce la passione per la musica?
«I miei genitori sono musicisti e il mio ex fidanzato è un cantautore. Suono chitarra e pianoforte e già alle medie vincevo le gare di canto, poi dal 2017 ho iniziato a partecipare ai primi eventi privati di musica. Adesso sto lavorando ai miei primi due pezzi che vorrei fare uscire a novembre, il mio sogno è arrivare a Sanremo».

Altri progetti per il futuro?
«Mi stanno arrivando delle proposte molto belle, anche nel campo della musica e del cinema, che non vedo l’ora di comunicare. Spero di poterci lavorare il più possibile e sicuramente posso dire che ci rivedremo presto».

Legambiente lascia il Patto per il clima della Regione: «Non c’è coerenza»

L’associazione ambientalista cita alcuni temi che hanno portato alla decisione dopo due anni e mezzo di esperienza: il rigassificatore di Ravenna, la scarsa attenzione alle rinnovabili, il consumo di suolo ammesso dalla legge urbanistica

Le campagne di Bagnacavallo dopo l'alluvioneLa sezione regionale di Legambiente in Emilia-Romagna ha deciso di uscire dal gruppo di organizzazioni firmatarie del cosiddetto “Patto per il lavoro e il clima” promosso dalla Regione Emilia-Romagna. «La scelta è maturata a seguito del confronto tra i livelli dell’associazione dopo un’esperienza durata due anni e mezzo – si legge in una nota di Legambiente – ed è legata soprattutto alla mancanza di coerenza tra gli obiettivi indicati nel Patto e le azioni realizzate dalla Regione».

Il Patto è stato sottoscritto dalla Regione insieme a enti locali, sindacati, imprese, scuole, atenei, associazioni ambientaliste, terzo settore e volontariato, professionisti, Camere di commercio e banche. L’obiettivo dichiarato è il rilancio e lo sviluppo dell’Emilia-Romagna fondati sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale con l’obiettivo della completa decarbonizzazione entro il 2050.

L’episodio più emblematico della mancanza di coerenza della Regione, secondo l’associazione ecologista, è stata l’accoglienza che è stata data al nuovo rigassificatore di Ravenna: «Un impianto che ben poco ha a che fare con la transizione energetica che invece imporrebbe l’abbandono dei combustibili fossili in tempi rapidi. Invece di cogliere l’opportunità della crisi russo-ucraina, la Regione ha scelto di appoggiare la strategia della diversificazione dei Paesi di approvvigionamento del gas, una strategia che, per i tempi che sono stati indicati nei provvedimenti autorizzativi dei nuovi impianti, vincolerà il Paese per decenni alle risorse fossili». La concessione per il rigassificatore al largo di Punta Marina è infatti di 25 anni.

Legambiente ritiene che sia mancato anche un chiaro indirizzo a supporto degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: in particolare per quello che riguarda gli impianti eolici, dalla Regione e dai firmatari del Patto è mancata un’azione chiara e coerente finalizzata al miglior inserimento di tali impianti nei contesti territoriali dell’Emilia-Romagna.

Tema ulteriore rispetto al quale Legambiente ha manifestato preoccupazione nel tempo è il consumo di suolo. «Nonostante le finalità enunciate in fase di approvazione della legge urbanistica regionale 24/2017, tra il 2020 e il 2021 l’Emilia-Romagna è stata la terza Regione italiana per consumo di suolo, più 658 ettari cementificati in un solo anno, pari al 10,4% di tutto il consumo di suolo nazionale, come ricordato recentemente da Paolo Pileri. Ha costituito un segnale particolarmente negativo in questo senso l’approvazione di proroghe ai termini di attuazione delle previsioni urbanistiche previgenti alla nuova legge che, negli anni passati, hanno consentito di prolungare la validità dei vecchi Prg e Psc: questo ha portato alla prosecuzione di interventi urbanistici previsti da anni che, tra l’altro, non verranno nemmeno computati nell’ammontare del consumo di suolo consentito dalla nuova legge».

Anche gli eventi alluvionali nel mese di maggio in Romagna sono stati motivo di riflessione per Legambiente: «Come ha sottolineato il segretario dell’Autorità distrettuale di Bacino del Po, non occorre ripristinare la situazione preesistente, ma è necessario riprogettare e ampliare gli spazi a disposizione dei fiumi in modo da ridurre il rischio: questo significa rivedere le logiche che hanno guidato la pianificazione territoriale in passato, e quindi restituire spazio ai fiumi anche delocalizzando insediamenti oggi collocati in aree prossime ai corsi d’acqua. Non abbiamo apprezzato il riferimento sprezzante di amministratori pubblici alle organizzazioni ambientaliste additate come responsabili di ostacoli alla realizzazione di opere per la sicurezza del territorio».

La discoteca Pineta a Milano Marittima riapre, gestita da chi ha lavorato al Just Me

Dal 2 giugno il locale in viale Romagna torna in pista dopo tre mesi di chiusura per vicende giudiziarie. Il club era stato sequestrato su richiesta del curatore fallimentare del precedente gestore

65872669 10157414287122938 5101016628917698560 NRiaprono le porte della discoteca Pineta a Milano Marittima. Il party di inaugurazione della nuova gestione è in programma domani, 2 giugno 2023. Dopo tre mesi di chiusura forzata per vicende giudiziarie, il locale cult degli anni Novanta ora ha una nuova gestione in mano alla società Manta che vanta una ventennale esperienza al Just Cavalli di Milano, ora ribattezzato Just Me, e che negli ultimi anni ha sviluppato il suo brand anche tra Porto Cervo e la Versilia. Accanto a Manta c’è il team che ha curato il Mambo Beach e l’Oceano.

I fatti che hanno portato al nuovo corso

Il 3 aprile scorso il tribunale di Ravenna aveva stabilito lo sfratto esecutivo della discoteca dai locali in viale Romagna occupati fin dall’apertura sessant’anni fa. La decisione del giudice era arrivata per 140mila euro di affitti non pagati nel 2022 su un canone annuo di 350mila euro. Venne quindi interrotto il contratto di locazione tra Romagna srl, società proprietaria dell’immobile, e Hdp22, società milanese che a marzo 2022 aveva rilevato la gestione del club dalla società Andromeda di Cervia.

Ma dal 3 marzo la gestione del Pineta di fatto già non era più sotto il controllo di Hdp22 per effetto di un provvedimento di sequestro chiesto e ottenuto dal commercialista Claudio Colatorti, curatore di Andromeda che da dicembre 2022 è in liquidazione giudiziale con 1,5 milioni di euro di debiti. Colatorti è convinto che il passaggio del Pineta alla Hdp22 sia avvenuto senza la tutela delle garanzie per i creditori di Andromeda: troppo pochi 47mila euro (peraltro nemmeno versati entro la scadenza del 31 dicembre scorso anche se Hdp22 controbatte sostenendo di aver assunto anche parte di debiti come forma di compensazione) e poco chiara la presenza della stessa persona (il 42enne Marco Amadori di Arezzo) al vertice sia della società venditrice e sia della società acquirente.

Contestuale al sequestro era arrivato anche l’affidamento in custodia allo stesso Colatorti che, nel tentativo di massimizzare le disponibilità economiche di Andromeda per soddisfare più creditori possibili, aveva cercato un nuovo gestore. La ricerca aveva portato al gruppo Cavalli, risultato vincitore di un’asta con altre sei aziende. La vicenda aveva acceso entusiasmi a Milano Marittima, ma la sentenza di sfratto aveva fatto saltare gli accordi figli della gara decisa da Colatorti.

La società ha aperto le chiavi grazie a un accordo con i proprietari dei muri e a un accordo parallelo con Colatorti che è ancora custode giudiziario del marchio dopo il sequestro da Andromeda.

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi