Anche la finalista di Pechino Express tra gli “angeli del fango” di Faenza

La modella e aspirante cantautrice Barbara Prezja: «Ho trovato un inferno. Ma anche tanta umanità». E sui progetti futuri: «Sogno Sanremo»

Strade allagate, fango e case sommerse. È questa ovviamente la situazione che la modella Barbara Prezja ha trovato ritornando nella sua Romagna da Milano, la città dove si è trasferita. Immagini che non sono poi così distanti dalla realtà che ha avuto modo di vedere in alcuni luoghi dell’Asia, partecipando al programma televisivo Pechino Express, reality show che è un viaggio in condizioni estreme (quest’anno tra India, Borneo Malese e Cambogia).

Nata nel 1991 a Durazzo, in Albania, ma cresciuta nel Ravennate, modella e aspirante cantautrice, al reality show di Sky Barbara è arrivata fino alla finale (chiusa poi al terzo posto) in coppia con la vincitrice di Miss Italia 2019, Carolina Stramare (ribattezzate Le Mediterranee).

Barbara, come hai reagito quando hai saputo quello che è successo qui in Romagna?
«Sono stata in allerta tutta la notte chiamando i miei genitori e la mattina seguente ho deciso subito di partire da Milano insieme a una mia amica. Mi sono fermata in autogrill a comprare qualsiasi cosa fosse necessaria, dall’acqua ai viveri di prima necessità fino agli stivali di gomma. Le strade erano chiuse e abbiamo viaggiato una giornata intera; quando sono arrivata ho visto l’inferno. La cosa bella è stata però l’umanità che ho sentito, non solo in Romagna ma anche qui a Milano: io per prima ho cercato di comunicare e chiedere aiuto attraverso Instagram, che è l’unico strumento che ho a disposizione. Ci tengo tantissimo ad aiutare e cercherò di tornare tutti i fine settimana per dare una mano».

Barabara Con L'ex Fidanzato DulcamaraHai avuto danni in prima persona a causa dell’alluvione?
«Sono arrivata a Ravenna quando avevo 2 anni, ma la parte più recente della mia vita, dai 22 ai 30, l’ho trascorsa a Pieve Cesato vicino a Faenza insieme al mio ex fidanzato Mattia (il cantautore Dulcamara, insieme nella foto, ndr), con cui ho condiviso la passione per la musica. La casa dove abitavamo è in campagna ed è stata sommersa dall’alluvione, insieme a tutti gli strumenti e ai pianoforti che c’erano. Io e Mattia l’avevamo ricostruita insieme cinque anni fa: si può dire che più che una casa si è smontato un museo d’arte. Per me è una perdita incredibile, in quel luogo sono cresciuta come artista e come persona. Proprio perché sono così legata a questo territorio sono andata proprio a Faenza a spalare il fango».

I tuoi familiari e conoscenti?
«I miei genitori abitano ancora a Ravenna, vicino al Pala De Andrè, e per fortuna in quella zona l’acqua non è arrivata, però conosco tante persone che hanno perso tutto. Ho degli amici che abitano a Sant’Agata sul Santerno e sono rimasti per due giorni sul tetto della loro casa con un bambino di 2 anni ad aspettare che andassero a salvarli. Una vicina li ha aiutati allungando loro da mangiare: pensavo che queste cose si potessero vedere solo nei film e invece purtroppo è la realtà. Conosco anche tante persone di Forlì che hanno la casa allagata».

Barbara Carolina PechinoParliamo ora di Pechino Express, cosa ti ha lasciato questa esperienza?
«Dopo il viaggio guardo e vivo la vita con altri occhi, ho cambiato pelle in positivo. Durante il programma passi da vari estremi, dalla bellezza che c’è intorno agli occhi della gente che incontri e vedi persone semplici che sono felici anche senza niente, al contrario di noi che siamo abituati alla superficialità e diamo molte cose per scontate. Questo viaggio sembra un libro di tremila pagine lette in pochissimo tempo. Se non una canzone, scriverò un libro su questa esperienza».

Il ricordo più bello del viaggio?
«La lettera di compleanno che mi ha scritto la mia compagna di viaggio Carolina, con la penna di questa famiglia indiana che ci ha ospitato per una notte e che la mattina mi ha fatto trovare anche una torta con tanto di regali. L’affetto così sincero che mi hanno dimostrato persone che non conoscevo è stato incredibile. Forse è stato il compleanno più bello della mia vita: in quel momento non mi mancava niente».

Com’è stato l’impatto con i ritmi del programma?
«Abbiamo registrato qualche mese fa e io da finalista sono rimasta fino alla fine, quindi più di un mese. Era tutto diverso ogni giorno, cambiavamo casa, occhi, lingua e tradizioni e questo mi ha arricchito tantissimo. Le persone spesso accoglievano noi viaggiatori nella loro casa a braccia aperte anche se non avevano niente. I primi giorni sono stati devastanti, si dormiva veramente poco, sempre per terra e con un caldo atroce. La mattina ti partiva un’energia che non sapevi di avere. Sono fiera di me soprattutto perché sono riuscita a viaggiare senza avere dietro le medicine. In passato ho sofferto di attacchi di panico, ma lì non avevo bisogno di niente, non avevo neanche il tempo di pensare all’ansia».

Il rapporto con gli altri concorrenti? Vi sentite ancora?
«Carolina la conoscevo già, spesso ci ritrovavamo in qualche cena insieme a Milano. È stata una compagna di viaggio incredibile, era molto forte fisicamente e se non ci fosse stata lei non avrei superato tante prove. Per quanto riguarda gli altri concorrenti, ho legato molto con la coppia degli Italoamericani (Joe Bastianich e Andrea Belfiore, ndr) e con Martina Colombari e il figlio Achille Costacurta. Durante il gioco ci sono stati tanti screzi, ma alla fine abbiamo avuto modo di chiarirci. A volte ci sentiamo, abbiamo un gruppo con tutti quanti. Alla fine è un gioco ed è normale che si creino delle incomprensioni».

Sei stata definita un po’ come la “cattiva” del programma, cosa ne pensi?
«Sono una persona molto trasparente e all’interno del programma ci voleva quel tipo di carattere, ci voleva una persona impulsiva che non riusciva a trattenersi. Ognuno aveva il suo ruolo e io sono risultata un po’ peperina, non c’era modo di farmi cambiare idea. Quello però è solo un gioco e non riguarda la vita reale, la gente a casa si basa su quel poco che vede, su delle clip tagliate che vengono create così anche un po’ volutamente».

Da dove nasce la passione per la musica?
«I miei genitori sono musicisti e il mio ex fidanzato è un cantautore. Suono chitarra e pianoforte e già alle medie vincevo le gare di canto, poi dal 2017 ho iniziato a partecipare ai primi eventi privati di musica. Adesso sto lavorando ai miei primi due pezzi che vorrei fare uscire a novembre, il mio sogno è arrivare a Sanremo».

Altri progetti per il futuro?
«Mi stanno arrivando delle proposte molto belle, anche nel campo della musica e del cinema, che non vedo l’ora di comunicare. Spero di poterci lavorare il più possibile e sicuramente posso dire che ci rivedremo presto».

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