mercoledì
27 Agosto 2025

Impatta con l’auto in un cantiere della E45, gravissimo l’uomo alla guida

La sciagura ieri sera alle 21, all’altezza dello svincolo per la Standiana. L’austista trasportato d’urgenza al Bufalini di Cesena FOTO

Incidente E45 Standiana

Una Lancia Y si è schiantata ieri sera, verso le 21, contro il guardrail e poi un cantiere di manutenzione stradale, sulla E45 all’altezza dello svincolo per la Standiana. L’auto che proveniva da Cesena verso Ravenna era guidata da un uomo che ha subito gravi traumi nell’impatto, quando sono giunti i soccorritori del 118  con un’automedica e un’ambulanza, infatti, ero privo di conoscenza. Una volta stabilizzatto, dopo diversi minuti di manovre di rianimazione da parte del personale sanitario, è stato trasportato d’urgenza al Bufalini di Cesena in condizioni critiche. Sul posto anche i Vigili del Fuoc del distaccamento di Cervia, i Carabinieri della compagnia di Cervia-Milano Marittima e la Polizia Stradale di Bagno di Romagna che ha svolto i rilievi di legge per far luce sulla dinamica del sinistro.

Foto di Massimo Argnani

Ravennate muore coi suoi due figli in un frontale contro un tir sulla A14

La vittima è Andrea Silvestrone, noto come tennista paralimpico. Nello schianto sull’autostrada ferito gravemente anche il terzo figlio

Incidente SilvestroneSabato 4 febbraio stava viaggiando verso Ravenna con la famiglia, quando in una galleria dell’autostrada A14, all’altezza di Ascoli, dopo un salto di corsia, ha perso la vita in uno scontro frontale con un tir. Si tratta di Andrea Silvestrone, 49 anni, ex avvocato, cresciuto e vissuto in città come professionista legale ma residente in Abruzzo da qualche anno, noto anche come tennista, atleta paralimpico, costretto in una sedia a rotelle dopo avere contratto la sindrome da  sclerosi multipla. A Ravenna abita il fratello Luca che Andrea continuava a frequentare con la famiglia.

Andrea Silvestrone (da FB)Nell’incidente mortale – come riportano i quotidiani locali di oggi – sono morti anche due dei suoi figli di 13 e 8 anni e il cane che viaggiava con loro. Il terzo figlio di Andrea Silvestrone, un ragazzo di 12 anni è sopravvissuto al tremendo schianto ma è in gravi condizioni all’ospedale di Ancona.
La notizia della tragedia ha destato grande sconcerto e commozione fra i tanti ravennati che lo conoscevano e lo avevano frequentato.

 

Geniale “Emmissima”, figurinista, scenografa, costumista

Alla biblioteca Classense finalmente l’omaggio all’eclettica artista ravennate che nel corso del Novecento lavorò per il teatro, il cinema, la Tv, ma fu anche ricercatrice e conservatrice. Esposti disegni autografi, fotografie di scena, spezzoni video

Emma Calderini CostumiNel corridoio grande della Classense di Ravenna è stata inaugurata una mostra che aspettavamo da tempo: è dedicata alla ravennate Emma Calderini (1899-1975), una donna che nel corso della vita ha raggiunto una visibilità nazionale come figurinista, scenografa, costumista per il teatro, cinema e televisione, storia del costume. Collaboratrice di riviste e musei, questa artista eclettica ha realizzato tavole per alcune pubblicazioni che rimangono tuttora fondamentali per lo studio dell’abbigliamento e dell’etnografia.

La biografia della sua luminosa carriera parte da Ravenna dove nasce da Lucia Leoni e Dario Calderini, responsabile di una delle più antiche tipografie cittadine. Dopo gli studi magistrali, frequenta la locale Accademia di Belle Arti sotto la guida di Giovanni Guerrini, Enrico Piazza e Alessandro Massarenti ma è soprattutto l’insegnamento del primo che indirizza la sua attenzione alle cosiddette arti minori. In questo giro di anni inizia a lavorare come disegnatrice per il Genio della Marina ma nel 1922, alla morte dei genitori, si trasferisce a Milano dove apre uno studio assieme a Umberto Zimelli, un artista forlivese probabilmente conosciuto in Accademia che le sarà amico per tutta la vita.

Nonostante la partecipazione a diverse Biennali a Monza e Milano dove presenta pezzi ceramici, a intaglio e produzioni in vari campi artigianali, Calderini manifesta un’abilità eccezionale per il disegno di figurini che esegue a centinaia per le maggiori riviste di moda dell’epoca – “Amica”, “Lidel”, “La moda”, “Grazia”, Donna” – e per le più importanti sartorie di Milano. Un anno dopo il suo arrivo nel capoluogo lombardo inizia a collaborare come costumista teatrale, un settore in cui nel 1928 raggiunge notorietà nazionale grazie alla realizzazione dei costumi di alcune opere teatrali classiche messe in scena ad Agrigento dal famoso traduttore e grecista Ettore Romagnoli.

È l’inizio di una brillante carriera che Calderini condivide con vari registi: da Anton Giulio Bragaglia – con cui collabora per tutta la vita – a Corrado Pavolini, Enzo Ferrieri, Enrico Fulchignoni, Renato Simoni. I maggiori teatri e spazi di danza italiani – il Teatro della Arti e il Valle di Roma, l’Alfieri di Torino, la Villa reale di Monza, la Scala di Milano, il Massimo di Palermo – richiedono la sua professionalità per costumi e scenografie che spaziano dal teatro classico a quello contemporaneo fino a particolari produzioni esotiche. L’approccio della costumista è filologico e basato su tutto il materiale visivo reperibile che viene collezionato in modo maniacale per gli anni a venire. Le sue creazioni vengono richieste dalle maggiori stelle della danza: Maria Gambarelli e Jia Ruskaja le richiedono abiti di scena così come le attrici Paola Borboni e Irma Gramatica. Probabilmente è la professionalità a renderle merito: da biografie e documenti dell’epoca si sa che Calderini opera con una precisione maniacale nel lavoro, che esegue valutando le scene singole e di gruppo, la variabilità di resa di stoffe e colori sotto le luci di scena.

Dagli anni ‘40 iniziano i lavori per il cinema: Emma esegue i costumi per Quattro passi fra le nuvole di Blasetti e per il kolossal in costume La cortigiana di Babilionia di Carlo Ludovico Bragaglia, mentre subito dopo al 1954, anno di nascita della televisione nazionale, lavora alla realizzazione degli abiti di scena per alcune produzioni assai popolari come I promessi sposi e Il mulino del Po per la regia di Sandro Bolchi. La sua attività intensa si amplia alla scenografia per il teatro, per il cinema, la televisione, in collaborazione con vari autori fra cui Enrico Prampolini e il grande Emilio Luzzati.

Altrettanto importante è ricordare che tutte queste collaborazioni – terminate solo nel 1975, alla sua scomparsa – avvengono in contemporanea ad una continuità di studi sulla storia di abiti, acconciature, oggetti d’uso, costumi popolari, che si sedimentano in una serie di articoli e pubblicazioni corredati da una quantità straordinaria di tavole di sua mano. L’approccio a questi campi è scientifico: la ricerca si basa sull’analisi di opere visive di ogni epoca e qualsiasi tecnica, di abiti e oggetti sopravvissuti, fotografie e pubblicità. Emma invia decine di lettere a studiosi di arte, di storia e artigianato locale, ed esegue infiniti sopralluoghi in ogni parte d’Italia per individuare e studiare i materiali. Una delle sue pubblicazioni più importanti è un testo sui costumi popolari italiani che esce nel 1934 e contiene 200 tavole che illustrano l’abbigliamento di tutte le regioni italiane. Scritto dalla studiosa di tradizioni popolari italostatunitense Amy Allemand Bernardy, il testo raccoglie gli esiti degli studi che Calderini aveva condotto da almeno una decina di anni. La sua seconda monografia del 1962 riguarda le acconciature dalla Grecia all’età moderna, nata in collaborazione con Eva Tea, una valente storica dell’arte e archeologa che scrive i testi. Molti sono gli studi di Calderini rimasti inediti: di certo sappiamo dell’esistenza di disegni e schizzi che documentano ricerche sulla storia dell’abbigliamento in Italia e sulle vesti degli ordini religiosi.

Con la consapevolezza di un patrimonio destinato a cambiare e a scomparire con l’avvento della società di massa, l’artista ha operato anche nel settore della conservazione. Nel 1935 riceve l’incarico dal Ministero per riordinare l’allora nascente Museo etnografico di Tivoli che arricchisce di un migliaio di costumi popolari, salvandoli dai sotterranei di Villa d’Este dove erano malamente custoditi. Avrà anche l’incarico di progettare la sezione del costume nel Museo etnografico di Rodi, al tempo colonia italiana, dove si reca a più riprese. Ma poco si sa di questo museo che forse vedeva la partecipazione di altri ravennati.

Con la premessa di questa biografia forzosamente abbreviata, ben giunge l’omaggio della Classense alla carriera di “Emmissima”, come la chiamava Zimelli, con questa mostra ben curata da Daniela Poggiali. In mostra è presente un nucleo di disegni autografi acquistati in tempi recenti dalla Biblioteca: si tratta di più di una quarantina di disegni provenienti dal mercato antiquario dedicati ad abiti femminili dal ‘400 al ‘700 in cui è possibile ammirare le doti artistiche dell’autrice che unisce alla penna e acquerello alcune minuziose note manoscritte – come era sempre solita fare – per stoffe e rifiniture. Si aggiunge un piccolo nucleo di disegni per costumi maschili e femminili settecenteschi che forse appartengono a una delle serie inedite che Calderini stava studiando. Grazie alla collezione Classense e ad alcuni prestiti dalla Bertarelli di Milano è possibile vedere anche altro materiale fra cui appunti a disegno, fotografie di scena, spezzoni di filmati da regie teatrali e televisive che ampliano le informazioni sul lavoro dell’autrice. Altre due sezioni raccolgono varie pubblicazioni sulla storia del costume attraverso i secoli e documenti sulla vita di Calderini, sui suoi rapporti con intellettuali e amici romagnoli – Zimelli, Spallicci, Balilla Pratella – che la sostengono negli anni anche a distanza.

Ma Emma farà un breve ritorno a Ravenna nel 1955 per progettare e realizzare la sfilata del corteo storico che porta l’olio alla tomba di Dante: un lavoro che avrebbe potuto ben inserirsi nelle recenti celebrazioni dantesche, restituendo la giusta considerazione a questa ravennate, completamente o quasi dimenticata. Prima di questa piccola e bella mostra infatti, a livello locale sono stati dedicati a Emma Calderini solo alcuni medaglioni biografici attorno al 2000 e una piccola mostra dell’anno successivo presso l’Albergo Cappello, organizzata con materiali provenienti dalle case private ravennati. Nemo propheta in patria era la conclusione ad una recensione di questa mostra del 2001… speriamo che la città accolga la proposta di restituire a questa ravennate la memoria che indubbiamente merita.

“Emma Calderini – Storie di lana, seta e crinoline. Disegni e volumi di una costumista ravennate tra teatro, cinema e tv” – Biblioteca Classense / Corridoio Grande – Fino all’8 marzo; orari: lunedì dalle 14 alle 19; da martedì a sabato dalle 9 alle 18.30. Ingresso libero.

Fiamme nella notte in via del Mugello a Ravenna: tanta paura, morto un gatto

Il fuoco– subito domato dai Vigili del Fuoco – è divampato alle 3 in una palazzina, con gli abitanti scesi in strada al gelo, allertati da una condomina

Incendio Via MugelloPoteva finire in una tragedia ben più grave l’incendio scoppiato stanotte 4 febbraio, verso le ore tre, in un appartamento dell’ultimo piano di un condominio di via del Mugello, nella zona residenziale di via Vicoli a Ravenna.
Dalle notizie frammentarie raccolte in redazione, le fiamme sembra siano state provocate da una candela che ha dato fuoco a un divano e poi progarsi nell’abitazione. Una donna e la figlia che abitavano nell’appartamento si sono precipitate all’esterno, vestite alla meno peggio, subito confortate da abiti più pesanti forniti dai vicini che sono accorsi per l’allarme.

La palazzina è stata evacuata grazie a una condomina che ha suonato tutti i campanelli dei residenti, che sono scesi per strada nel freddo della notte.
Intanto i Vigili del Fuoco hanno potuto estinguere l’incendio e mettere in sicurezza l’edificio. Purtroppo, a quanto pare, nell’incidente si è registrata una piccola vittima: il gatto di casa dove sono divampate le fiamme.

 

Alimentari, trasporti, ristoranti, casa, sanità: Ravenna sempre più cara

Inflazione al 9 percento, sopra la media regionale e italiana. Ecco gli ambiti dove i prezzi sono aumentati maggiormente. Nel 2022 la “maggior spesa aggiuntiva” per una famiglia ravennate è stata di quasi 3mila euro. Ecco i dati

Carrelo Spesa CarovitaRavenna è tra le province italiane in cui i prezzi nell’ultimo anno sono aumentati di più. Addirittura la più cara per “maggior spesa aggiuntiva”, secondo la classifica stilata dall’Unione nazionale consumatori sulla base dei dati Istat di ottobre, con una stima che era di 3.359 euro in più in media all’anno per famiglia, frutto del +13,9 percento di inflazione registrata nel mese. Percentuale che poi è scesa fino al 12,8 percento di dicembre (la più alta di tutta la regione), assestatandosi al 9 percento di inflazione media registrata nell’intero 2022.

Un tasso superiore a quello dell’Emilia-Romagna (+8,4 percento) e alla media italiana, pari al +8,1 percento (nel 2021 fu +1,9), ossia l’aumento più ampio dal 1985, principalmente a causa dall’andamento dei prezzi degli energetici. L’Istat, in particolare, ha spiegato che al netto dell’energia i prezzi sarebbero aumentati solamente del 4,1 per cento, quindi metà dell’inflazione italiana nel 2022 è spiegata dal solo rincaro dei beni energetici.
Una dinamica aggravata ovviamente dallo scoppio e dal perpetrarsi del conflitto in Ucraina, con conseguente incremento dei costi del gas, ma anche dei cereali d’importazione, di varie materie prime, del latte, lungo tutta la catena di distribuzione.

Per quanto riguarda i dati ravennati – elaborati dalla Camera di Commercio sulla base di quelli Istat –, dopo l’aumento del 36,9 percento dei costi, appunto, relativi al comparto “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” (nel 2021 i prezzi erano risultati in crescita del 7,1 percento), i beni più rincarati nel 2022 sono i “prodotti alimentari e bevande analcoliche” con un significativo +10,2 percento (contro il +0,8 fatto registrare nel 2021). A seguire i trasporti (+9,3 percento nel 2022 contro il +4,7 percento dell’anno precedente), i “servizi ricettivi e di ristorazione” (+7,4 percento, contro il +1,9 del 2021), i “mobili, articoli e servizi per la casa” (passati dal +1 percento del 2021 a un +6 percento) e i “servizi sanitari e per la salute” (dallo 0,4 percento del 2021 saliti fino al +5).
Quasi stabili gli altri comparti analizzati, da “bevande alcoliche e i tabacchi” (cresciuti dell’1,7 percento contro lo 0,6 percento del 2021) al settore “abbigliamento e calzature” (+0,6 percento contro il -1,2 del 2021), fino al +1,9 percento dei prezzi per “ricreazione, spettacoli e cultura” (dal +0,7 percento del 2021).
In calo i prezzi solo nel settore dell’istruzione (-0,3 percento contro il -2,3 del 2021) e delle comunicazioni (-3,8 contro il -2,8 del 2021).

Anche secondo il rapporto della Federconsumatori regionale sugli stessi dati pubblicati da Istat, Ravenna risulta essere una delle città più care dell’Emilia-Romagna, con un aumento di spesa per una famiglia di tre persone stimato nel 2022 di 2.910,81 euro (a livello regionale, l’aumento medio è di 2.900,40 euro). Le spese per “abitazione ed energia” incidono in modo preponderante sull’aumento di spesa, per l’ammontare di 1.897,98 euro (a livello regionale, 1.908,91 euro). Sostanzialmente alla pari con l’aumento di spesa regionale è l’incremento per i prodotti alimentari, pari a 835,20 euro. Preoccupante anche l’aumento per i nuclei composti da una sola persona (+ 1922,54 euro), considerando che spesso si tratta di persone anziane. Il minor incremento di spesa per le famiglie di tre persone, ma con il capofamiglia disoccupato (+ 2.617,24 euro) deriva per quasi 1/3 dalla minor spesa per generi alimentari, «il che induce a riflessioni assai preoccupanti sul peggioramento dell’alimentazione delle famiglie economicamente fragili», chiosa Vincenzo Fuschini, presidente della Federconsumatori di Ravenna.

Tabella Osservatorio Prezzi RavennaI dati comparati in tabella

Questi numeri sono riportati dall’osservatorio sui prezzi del Comune di Ravenna, aggiornato a dicembre 2022. Da cui si scopre, per esempio, che dieci anni dopo, senza che siano aumentati gli stipendi, anzi, in pizzeria spendiamo quasi 3 euro in più e paghiamo il prosciutto crudo in media oltre 5 euro in più al chilo. E che in un solo anno, un’otturazione dal dentista è aumentata di 15 euro…
L’osservatorio, aggiornato di mese in mese, è consultabile sul sito del Comune di Ravenna

 

«Il Covid stava spegnendo la fiamma, con “L’Oreste” ho ritrovato l’entusiasmo»

L’attore Claudio Casadio ospite della rassegna “Il teatro fa centro” da Forlini, che annuncia l’apertura di un nuovo punto vendita a Bologna

Pubblico Claudio Casadio Forlini Optical

«Con il Covid, la pandemia, devo ammettere che ho avuto momenti in cui avevo un po’ perso la voglia di fare il mio lavoro. Con questo spettacolo invece l’ho ritrovata, si è riaccesa la fiamma, è tornato l’entusiasmo». Lo ha rivelato Claudio Casadio, storico attore ravennate ospite del secondo appuntamento della rassegna promossa da Reclam e Ravenna Teatro tra i negozi e i locali del centro storico di Ravenna, che aprono le loro porte ai protagonisti della stagione teatrale cittadina.

L’occasione è stata “L’Oreste”, acclamato spettacolo andato in scena all’Alighieri fino a domenica 5 febbraio, grazie al quale Casadio ha tra l’atro appena ricevuto il premio Enriquez come miglior attore di prosa (a questo link le motivazioni e una nostra intervista).

«La critica ha apprezzato fin da subito il progetto – ha continuato Casadio – così come il pubblico, che durante lo spettacolo (che riflette sulla malattia mentale, ndr) ha modo di sorridere, ma soprattutto si commuove e questo devo dire che mi fa molto piacere, perché il teatro dovrebbe essere prima di tutto emozione mentre dopo il Covid sembrava fosse diventato invece solo l’occasione per divertirsi. Nello spettacolo c’è anche molto di autobiografico, ci sono cose della mia infanzia, ed è un modo per esorcizzare certe paure. E in particolare per affrontare il rapporto con mio padre, che ho perso due anni fa, per ricordarlo».

A ospitare Casadio (che ha anche annunciato di avere iniziato l’opera di traduzione in francese dell’Oreste, in vista di una tournée all’estero) è stato il Forlini Optical, negozio e centro ottico di fama che si affaccia su via Cairoli («la strada più bella di Ravenna», come l’ha definita sempre Casadio…), il cui titolare, Gianni Forlini, nel corso dell’incontro (a cui hanno partecipato anche lo staff di Reclam, Ravenna&Dintorni e Ravenna Teatro) ha annunciato una nuova apertura a Bologna. «Un modo per esportare la nostra filosofia – ha commentato Forlini –, che punta in primis sul benessere delle persone, dai nostri collaboratori ai clienti. Anche per questo abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa, portando il teatro tra le persone, in centro storico, per contribuire anche a rivitalizzarlo».

A prendere la parola anche l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia, che ha sottolineato l’importante ruolo di Ravenna Teatro nel “connettere tessuti”, «costruire reti di comunità», portando il teatro in centro e allo stesso modo facendo partecipare i cittadini ai progetti (il riferimento è alla Chiamata Pubblica che ha messo in scena negli anni scorsi la Divina Commedia dantesca e al futuro progetto del Don Chisciotte) e portando infine allo stesso tempo fisicamente i cittadini a teatro (con il progetto dei pullman dal forese).

La rassegna “Il teatro fa centro” tornerà il 24 febbraio con ospite Chiara Lagani dei Fanny & Alexander.

Furti e alcol a minorenni: il questore chiude la discoteca Onyx per dieci giorni

Il provvedimento è arrivato dopo una segnalazione del comando dei carabinieri

Discoteca ChiusaIl Questore di Ravenna Giusi Stellino ha disposto la sospensione della licenza della discoteca Onyx di Godo (il locale nell’ex museo dell’arredo contemporaneo sulla San Vitale) con la conseguente chiusura temporanea del locale.

Il provvedimento, originato da una segnalazione del Comando Provinciale Carabinieri di Ravenna, è stato eseguito nei confronti del titolare dell’esercizio nella giornata di ieri, 3 febbraio.

I motivi della chiusura risiedono «nella tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica, venuta meno più volte», si legge in una nota della polizia, tanto da indurre il questore di Ravenna ad applicare l’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Tra gli episodi accertati, «l’abuso di bevande alcoliche somministrate all’interno del locale a minorenni» e una serie di furti, tanto da creare «allarme sociale».

Il locale resterà chiuso per dieci giorni.

I gestori dell’Onyx, interpellati dal Carlino, respingono tutte le accuse, arrivando a parlare di «accanimento». Gli avvocati hanno chiesto l’archiviazione.

La Cà del Pino va all’asta. Si parte da un canone di 13mila euro all’anno

Lo storico ristorante era stato riaperto sei anni fa dal Molino Spadoni. Offerte entro il 20 marzo

Cà Del PinoVa all’asta la Cà del Pino, storico ristorante nella pineta lungo la Romea, nei pressi dell’oasi di Punte Alberete, riaperto a fine 2017 dal Molino Spadoni, la cui concessione è in scadenza nei prossimi mesi, come previsto, dopo sei anni.

Ora il Comune di Ravenna indice una nuova asta pubblica, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, per l’affidamento del locale per nove anni, da settembre 2023 fino allo stesso mese del 2032.

L’asta si terrà il prossimo 21 marzo e partirà da un canone base di 13mila euro all’anno. Le offerte (un plico con la documentazione e il progetto di gestione) dovranno pervenire in Comune entro le 12.30 del 20 marzo.

Informazioni al Servizio Patrimonio del Comune di Ravenna, via B. Alighieri n. 14/A, tel. 0544/482832 – 482823.

Al bar Moog un viaggio fra i mondi avventurosi di Corto Maltese

Appuntamento il 4 febbraio nel locale di vicolo Padenna coi racconti degli appassionati di fumetti d’autore Ermanno Cicognani e Nevio Galeati

Corto Maltese Hugo PrattSabato 4 febbraio alle 18, al Moog Slow Bar di vicolo Padenna 5 a Ravenna, si tiene il tredicesimo incontro della rassegna “I sabati del Moog”, curata da Ivano Mazzani.
Ermanno Cicognani – noto avvocato ravennate e amante del fumetto – e Nevio Galeati – direttore artistico del festival “GialloLuna NeroNotte”, giornalista e scrittore – condurranno il pubblico in un viaggio nell’universo di Corto Maltese, uno dei più amati personaggi del fumetto italiano dei fine ‘900.
Si tratta dell’ultimo eroe dei grandi cicli narrativi dedicati al mare, da Stevenson a Melville e Conrad, e il primo di una nuova stagione di fumetti d’avventura. In 33 tappe, dal 1967 al 1991, il suo ideatore e disegnatore Hugo Pratt intreccia avventure e miti di mare e di terra e interpreta con fantasiosa maestria un pezzo di storia del primo Novecento. Con l’affascinate marianaio si alternano personaggi malinconici e misteriosi, indimenticabili.

Dal mito di Orione alla Via Lattea: gli eventi di febbraio al planetario di Ravenna

IMG 0250Ecco il programma completo delle nuove attività proposte dal Planetario di Ravenna nel mese di febbraio.

Si parte martedì 7 febbraio, alle 21, con lo spettacolo di Agostino Galegati Miti e Tesori di Orione, un viaggio sotto la cupola del Planetario fra le stelle e il mito della più bella costellazione del cielo invernale.

Sabato 11 febbraio, al Planetario, in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza, in programma, dalle 15 alle 15.30, Ricercatrice e scienza: il planetario amico delle donne, spettacolo con Daria Dall’Olio. Dalle 15.30 alle 16.30 prevista un’attività in sala conferenze con Amalia Persico, Stelle a colori…alla scoperta di astri, donne, esperimenti ed esplorazioni. A seguire, dalle 16.30 alle 17.45, Daria Dall’Olio presenta Scienziate fra di noi, saranno presenti Rosita Paladino (Alma Regional Center e Istituto Radio Astronomia) e Beatrice Maria Sole Giambastiani (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali).

Martedì 14 febbraio, alle 17, in programma 1973-2023, 50 anni di storia, evento che si svolgerà alla sala Muratori della biblioteca Classense, a seguire si terrà l’inaugurazione della mostra 50 anni in 50 foto, alla Manica Lunga della biblioteca di Ravenna.

Sabato 18 febbraio, alle 16.30, appuntamento al Planetario per lo spettacolo con Sara Ciet Stelle e pirati (attività adatta a bambini a partire da sei anni).

Domenica 26 febbraio, alle 16.30, al Planetario si terrà In viaggio lungo la Via Lattea, un viaggio attraverso i confini della nostra galassia con Oriano Spazzoli.

Lunedì 27 febbraio, alle 18, in piazza San Francesco a Ravenna, in programma Padre Lambertini Memorial Star Party, durante questa attività sarà possibile osservare la Luna al telescopio.

Martedì 28 febbraio, ore 21, sotto la cupola del Planetario si terrà Viaggio nel cielo di Primavera con Claudio Balella, per conoscere il cielo che ci accompagnerà nei prossimi mesi.

Per tutte le attività è obbligatoria la prenotazione. Il costo del biglietto di ingresso intero è di 5 euro, 2 euro ridotto e 1 euro per i soci.

Capannone in fiamme: la procura chiede di archiviare, l’assicurazione si oppone

Incendio in via Proventa: per l’accusa non ci sono indizi sufficienti per ipotizzare il dolo, Axa invece è convinta che sia stata una frode

17Per l’incendio divampato il 26 gennaio 2022 in un capannone di via Proventa a Faenza sono indagati i due legali rappresentanti delle due ditte in affitto, con l’accusa di incendio doloso e danneggiamento fraudolento di beni assicurati, e ora la procura di Ravenna chiede l’archiviazione. La compagnia assicurativa Axa s oppone e chiede l’imputazione coatta per frode. Il giudice fisserà un’udienza per l’audizione delle parti e decidere. La notizia è riportata sull’edizione odierna, 3 febbraio, dei quotidiani locali Resto del Carlino e Corriere Romagna.

La richiesta di archiviazione è dettata dalla condizione degli indizi: “fortemente suggestivi di una responsabilità”, ma non tali da poter essere ritenuti “gravi, precisi e concordanti” come richiede la procedura. E inoltre la natura dolosa del rogo è stata dedotta per esclusione di altre condotte colpose.

Il capannone è di proprietà della ditta Antarex, che figura come parte lesa. In una porzione dello stabile si erano insediate la Atim che occupa di arredi per ufficio e la Emiro Holding in subaffitto per stoccare abiti da sposa.

La compagnia assicurativa ricorda le date delle polizze a copertura dell’immobile stipulate dalla Atim. Il 28 luglio 2021 una polizza per 2,5 milioni di euro per danni alla merce e 700mila euro alla struttura. Secondo la perizia di Axa, il valore di magazzino non superava i 45mila euro.

In due anni donati ai bisognosi 800 pasti recuperati dalla mensa di Hera a Ravenna

La multiutility ha lanciato l’iniziativa Cibo Amico nel 2009 in collaborazione con Last Minute Market. A Ravenna l’attività di recupero è gestita dalla coop San Vitale

Hera Cibo AmicoIn due anni sono stati recuperati più di 800 pasti nella mensa Hera di Ravenna in via Romea Nord, per un valore complessivo che supera i 3mila euro, grazie all’iniziativa Cibo Amico, nata nel 2009 in collaborazione con Last Minute Market per il recupero di pasti non consumati delle mense aziendali a favore di persone bisognose. A Ravenna l’attività di recupero è gestita dalla San Vitale Società Cooperativa Sociale.

In occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, sono stati diffusi i dati principali dell’iniziativa su tutto il territorio coperto da Hera (sei mense aziendali): sono più di 125mila i pasti recuperati dall’inizio del progetto, per un valore complessivo di oltre 520mila euro, evitando così la produzione di circa 55 tonnellate di rifiuti.

Hera Cibo Amico 2Il cibo viene donato a cinque enti non profit che ospitano quotidianamente più di cento persone in condizioni di difficoltà, permettendo di ottenere benefici dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.

Solo nel 2022, grazie a questo progetto, sono stati recuperati in totale quasi 7mila pasti, pari a 3,2 tonnellate di cibo, evitando così di riempire più di sette cassonetti e risparmiando oltre 28mila euro.

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