lunedì
18 Agosto 2025

Giovedì mattina l’ultimo saluto a Samuele, il 15enne morto in un incidente stradale

Il fratello Stefano Citrà è grave in ospedale

Samuele Citra
Samuele Citrà

Si terranno giovedì 27 ottobre, in forma civile, i funerali di Samuele Citrà, il 15enne morto in un incidente stradale venerdì pomeriggio sulla trafficata provinciale Bastia, all’altezza della frazione lughese Santa Maria in Fabriago.

È ancora grave, in ospedale, il fratello Stefano, che si trovava alla guida.

Alle 11 il corteo di auto partirà dall’ospedale di Lugo in direzione del cimitero di Sant’Agata sul Santerno.

La salma sarà invece esposta dalle 7.30 di mercoledì 26 ottobre alla camera mortuaria dell’ospedale di Lugo, città dove viveva Samuele, originario di Lavezzola, studente dell’istituto alberghiero di Riolo Terme.

Anche dall’università di Ravenna, in Senegal, per combattere la desertificazione

Un progetto di cooperazione internazionale per individuare le buone pratiche per preservare la qualità dell’acqua

Monitoraggio PozziHa preso inizio il progetto di cooperazione internazionale “Studio della gestione sostenibile dell’acqua a supporto delle attività agro-silvo-pastorali nella valle del Bao Bolong, nella Regione di Kaffrine (Senegal)”, finanziato dall’Università di Bologna nell’ambito del programma Unibo Global South.

Il progetto parte da Ravenna ed è coordinato da Beatrice Giambastiani con la collaborazione di professori del BiGeA – Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali (Luigi Cantelli e Marco Antonellini) e studenti della laurea magistrale in Analisi e Gestione dell’Ambiente del Campus di Ravenna (Francesco Bacchereti e Matilde Ferrando).

Lo studio, avviato a maggio 2022, consiste in una caratterizzazione idrologica e idrogeologica del bacino idrografico del fiume Bao Bolong, affluente del Gambia, nella regione di Kaffrine (Senegal), con l’obiettivo di individuare le migliori strategie e le buone pratiche per preservare la qualità dell’acqua, combattere la desertificazione, l’erosione e migliorare le capacità produttive dei villaggi dislocati lungo le rive del fiume. Nel partenariato con l’Università di Bologna sono presenti anche COMI ONG (Cooperazione per il mondo in via di sviluppo), CIM Onlus (Centro Studi Cooperazione Internazionale e Migrazione) e IREF (Inspection des Eaux et Forêts del Senegal).

Giambastiani E Team SenegaleseA oggi si sono svolte diverse attività sul campo: tavoli di concertazione con le istituzioni locali, training formativi rivolti alla popolazione dei villaggi rurali con attività di sensibilizzazione sulle problematiche del territorio (desertificazione, erosione, salinizzazione del suolo e delle acque, deforestazione, gestione dell’acqua, etc.); sopralluogo geologico per la ricostruzione idrogeologica dell’area, rilievi con Uav per la ricostruzione morfologica della valle e monitoraggio dei parametri chimico-fisici delle acque superficiali e sotterranee (pozzi). Queste attività si sono svolte al termine della stagione delle piogge (ottobre 2022) e verranno ripetute a marzo 2023, al termine del periodo secco per poter caratterizzare la variabilità temporale del sistema.

Saranno, quindi, valutate con più precisione le problematiche del territorio e verranno individuate le linee guida da condividere con gli stakeholder circa le soluzioni adeguate a una gestione responsabile e razionale della risorsa acqua che in un contesto climatico semi-arido gioca un ruolo fondamentale nella lotta alla povertà delle popolazioni e alla desertificazione.

Ecco la nuova anagrafe di Ravenna. Ora in via Berlinguer si aspetta l’Arpae…

Gli uffici dello sportello funzionale si sono trasferiti. Complessivamente cantiere da oltre 32 milioni di euro contro i 18,5 previsti

Tutti gli uffici dello Sportello polifunzionale (anagrafe) si sono trasferiti nella nuova palazzina degli uffici comunali in viale Enrico Berlinguer n. 30, al piano terra.

Si tratta, come noto, di uno dei cantieri pubblici più travagliati di Ravenna. Si è completato così l’insediamento comunale che doveva avvenire nel 2017.

L’ala degli uffici di Arpae invece non è ancora completata.

Contrattempi, ritardi, indagini giudiziarie hanno mano a mano spostato più avanti la data di fine lavori. Con la dilatazione dei tempi si sono dilatati anche i costi. Il calcolo lo ha fatto il consigliere comunale di opposizione Alvaro Ancisi (LPr): 32,4 milioni di euro contro i 18,5 fissati inizialmente al momento della progettazione risalente al 2004. Il costo per il Comune è di oltre 12 milioni (anziché 8 previsti) e 20 per Arpae (a fronte di una stima iniziale di poco più della metà).

I lavori presero il via a maggio 2015 per finire entro 900 giorni. Ce ne sono voluti il triplo, in tutto 7/8 anni.

Attualmente gli spazi del Comune sono accessibili agli utenti. La zona circostante si presenta ancora allo stato di un cantiere perché la parte di Arpae è da ultimare.

Carta: produzione in calo, prezzi in salita, tipografie nella tempesta perfetta

Per quotidiani e riviste si usa materiale riciclato al 90 percento: in un anno è passato da 500 a mille euro a tonnellata. Mentre le cartiere puntano sulla creazione di imballaggi richiesti dal commercio online

Tipografia Imola Rotativa

È in calo la quantità di carta prodotta per stampare giornali e libri, mentre il prezzo è raddoppiato in un anno. È lo scenario in cui si muove l’industria editoriale ed è il risultato di un combinazione di fattori. Per capire meglio le dinamiche del settore abbiamo fatto due chiacchiere con Attilio Chiozza, responsabile di produzione dello stabilimento di Imola del Centro Servizi Editoriali: dalle loro rotative escono diverse pubblicazioni giornalistiche tra cui anche il giornale di carta di questa testata che viene stampato, da vent’anni, ogni settimana per 47 numeri all’anno.

La tipografia imolese mette in macchina ogni anno circa 5.500 tonnellate di carta che arriva in bobine: nastri di carta mediamente di 20 km e varie altezze (lo scarto finale è un 5 percento che viene rivenduto per essere riciclato). «Per la stampa dei quotidiani – spiega Chiozza – si usa ormai un prodotto quasi interamente riciclato e sbiancato. Una volta si faceva meno selezione nel materiale da riciclare ed era più difficile sbiancare la fibra. Ora sono migliorate le tecnologie delle macchine e abbiamo prodotti più bianchi. La svolta nell’industria dei giornali è stata tra il 2004 e il 2005 quando tutte le testate quotidiane sono passate alla stampa full color e hanno migliorato molto il prodotto finale».

La carta per quotidiani è quella con i prezzi minori tra le carte commerciali in ambito grafico. «Il prezzo viaggiava attorno ai 500 euro a tonnellata ed è rimasto stabile per anni». Dall’inizio del 2022 è però partita l’impennata: «All’inizio dell’estate si è arrivati a 900 euro, poi la carta era scesa un po’ e ora sfioriamo i mille euro. E non dimentichiamo che una tipografia ha un grosso consumo di energia: per noi il costo unitario per corrente elettrica e luce oggi è il 35 percento più alto di quella che avevamo all’inizio dell’anno e le previsioni dicono che nel 2023 toccheremo il 60 percento».

A incidere sull’andamento del prezzo richiesto dalle cartiere sono principalmente due fattori. Si tratta di industrie che lavorano a ciclo continuo senza spegnere mai i macchinari e quindi molto energivore. Che in base alle prospettive dei mercati di destinazione stanno avviando processi di conversione della produzione: «Diverse cartiere passano dalla carta per giornale ai cartoni per imballaggi che sono diventati sempre più richiesti per le spedizioni di prodotti, che sono cresciute. Oggi in Italia non c’è più una cartiera che produca carta per giornale, gli acquisti si fanno dall’estero: Francia, Germania, Svezia e Norvegia. Abbiamo un cliente delle Marche che la fa arrivare dal Canada perché in Europa scarseggiano gli approvvigionamenti».

In questo scenario sono pochi i margini di manovra per una tipografia: «Siamo nel mezzo di una bufera che non avevamo mai vissuto – ammette Chiozza –. Abbiamo avuto altre crisi nel settore ma meno profonde e meno pesanti. Non ci sono ricette magiche, vanno trovate soluzioni strada facendo: la prima necessità è ridurre ancora di più gli sprechi e riorganizzare la struttura tecnica, dove possibile. Ma il settore è in difficoltà».

Quella bellezza nostalgica nella pittura gestuale di Giulia Dall’Olio

Un lavoro inedito sulla natura, creato appositamente per la Sala del Mosaico della Classense, visibile fino al 3 dicembre

Dall'Olio Equinozio Autunno 1Una pittura basata sul gesto: è questa una delle chiavi di lettura del lavoro di Giulia Dall’Olio, artista bolognese affermata grazie a molteplici personali e premi, che dopo aver varie volte esposto allo spazio Vibra e al Mar ritorna a Ravenna con un lavoro inedito – Equinozio d’Autunno – creato appositamente in dialogo con il mosaico pavimentale del Salone della Classense.
Prosegue in questo modo uno dei rari e attesi appuntamenti sull’arte contemporanea del ciclo di qualità “Ascoltare bellezza”, progettato e a cura di Paolo Trioschi.

Dicevamo pittura gestuale, in quanto l’esecuzione dei suoi dipinti parte dalla stesura di una tessitura monocroma sulla tela. Appoggiata a una superficie, la tela cattura tutte le sue imperfezioni e rilievi della base dando esito a un monocromo imperfetto su cui l’artista inizia ad applicare una tecnica a colpi di gomma in modo da far emergere il soggetto. Descrivendola in questo modo, questo gesto – inflitto a piccoli colpi veloci con gomme di varie dimensioni – appare molto vicino alla scultura, almeno a quella pratica che storicamente si basa sul “levare” l’eccesso di materia per giungere a liberare la forma. Vedendo l’artista lavorare – su Youtube è possibile verificare – il processo è interessante per la sicurezza dei colpi che a mano a mano esplorano la superficie facendo lievitare le forme.

I suoi cicli più recenti di lavori vertono su un solo soggetto, quello del mondo naturale: insiemi di foglie e rami danno vita a sagome arboree suggestive nel loro bianco e nero sfumato. Come fantasmi emergono dalla notte, la natura prende forme non legate a singole specie. Il lavoro non ha nessuna pretesa di classificazione scientifica, piuttosto lascia spazio a un ideale di spazio naturale, coltivato in modo interiore, che assomiglia molto per di- mensioni, tratteggio e chiaroscuro ai paesaggi boschivi dei dipinti fra Cinque e Seicento che ricreavano un paesaggio bucolico da incanto in cui la presenza umana era del tutto assente o piccola al punto da potersi considerare marginale.

Il lavoro di Dall’Olio non ha però nessuna pretesa nostalgica e quel tanto di idealità che dà ritmo ha solo lo scopo di aumentare il senso di rispetto e amore per il dato naturale e la sua fragilità. Secondo un semplice contrappasso descritto dall’artista, l’uomo aggredisce la natura circostante determi- nandone la progressiva scomparsa; per questo, nel far emergere la natura dal nero si compie l’atto opposto, quello di darle rilievo e respiro. Rimangono tracce dell’azione distruttiva umana nei rilievi del fondo – la tessitura di un muro, luogo chiuso che si dà come barriera – e in alcuni segni netti, geometrici, di un colore blu elettrico che attraversano lo splendore come scosse elettriche. Ma per quanto appaia semplice l’assioma, rimane nei lavori compiuti una bellezza nostalgica che invade e a cui è difficile sottrarsi. E sappiamo quanto può essere determinante la bellezza per spingersi ad agire.

Giulia Dall’Olio – “Equinozio d’Autunno”. Aperta fino al 3 dicembre; da martedì a sabato ore 9-18; lunedì 14-18. Ingresso libero.

Boom di compravendite e locazioni di case vacanze nella riviera ravennate

Report di Fimaa e Confcommercio su dati e analisi di scambio. La “reginetta” resta Milano Marittima, con quotazioni di 6.800 euro mq per il nuovo

Conferenza Fimaa E ConfcommercioLe associazioni Fimaa e Confcommercio hanno presentato a Cervia i dati dell’osservatorio nazionale immobiliare turistico 2022. Sono intervenuti durante la conferenza il vicesindaco di Cervia Gabriele Armuzzi, il consigliere delegato Nomisma Luca Dondi dall’Orologio, l’esperto del settore turistico Fimaa Fabrizio Savorani, il presidente di Fimaa Confcommercio Emilia Romagna Ivano Venturini e il vice presidente nazionale Fimaa Alessandro Simonetto.

Il trend di crescita che ha interessato il settore immobiliare delle località turistiche dopo la pandemia (sia in termini di compravendita che di valori di mercato) ha continuato a mostrare ottimi risultati anche nella prima parte del 2022. La riviera romagnola continua a brillare sul mercato nazionale, incoronando nuovamente come “reginetta” Milano Marittima, che presenta prezzi fino a 6.800 euro al mq per i top nuovi, seguita da Riccione in seconda posizione che arriva a 6.100 euro. Bene anche Cesenatico e Cervia, con cifre fino a 5.500 euro e 4.350 euro per i top di gamma. Tra i lidi Ravennati le migliori performance riguardano Marina di Ravenna, con massimi di 3.200 euro al mq, seguita da Punta Marina terme e Marina Romea con quotazioni intorno ai 2.950 euro mq.

Tabella Valori Immobili Case Vacanze Emilia Romagna 2022Il periodo post pandemico ha portato la clientela turistica a preferire spazi ampi e indipendenti, favorendo l’affitto e la compravendita di case vacanze, da intendersi spesso e volentieri anche come forma di investimento sul mattone (da sempre simbolo di sicurezza) in uno scenario macroeconomico comunque estremamente favorevole e volto alla ripresa.

La situazione di incertezza degli ultimi mesi, caratterizzata dalla crisi del conflitto russo-ucraino e dalla crescita dell’inflazione con il conseguente aumento dei tassi d’interesse, presenta invece una prospettiva più incerta per il prossimo futuro, che protrebbe vedere un peggioramento del clima di fiducia e un rallentamento negli investimenti.

Ad oggi però, il mercato nazionale immobiliare si presenta ancora più che vivace, soprattutto nel ravennate dove, come spiega Ivano Venturini: «La domanda, in particolar modo per l’usato, arriva a superare l’offerta. Il mercato del nuovo sta invece implementando notevolmente l’offerta, presentando numerose vendite anche “sulla carta” grazie alle caratteristiche performanti ed ecologiche dei nuovi fabbricati.»

In generale, nonostante il mattone resti un bene rifugio per eccellenza per gli investitori italiani, al giorno d’oggi gli acquirenti sono più informati ed esigenti ed è importante tenere alta la qualità dell’offerta: oltre a spazi esterni come terrazzi e giardini acquisiscono notevole importanza gli spazi abitativi attrezzati per lo smart working e la domotica.

Sette nuovi primari per gli ospedali di Lugo e Ravenna

Ma servono “rinforzi” al Pronto Soccorso. L’appello al Governo del riconfermato direttore Ausl Carradori: «Non possiamo assumere, mancano medici specialisti»

Primari Ospedalieri Ravenna 2022
I nuovi primari dell’ospedale di Ravenna

Tempo di rinnovi ai vertici degli ospedali della provincia, con la nomina nel giro di pochi giorni di nuovi primari a Lugo e Ravenna, dopo che a fine settembre la giunta regionale aveva confermato, tra gli altri, il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori.

All’ospedale di Lugo è recente la nomina dei dottori Fabio Ansaloni, lughese, alla guida dell’Unità Operativa di Radiologia e Nicola Fabbri, ferrarese, con esperienze anche negli Stati Uniti, a capo dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale.
Cinque, invece, i nuovi primari presentati pochi giorni dopo a Ravenna. Quattro sono i nuovi direttori di strutture complesse, mentre il quinto, Tommaso Fasano, sarà a capo di una Unità Operativa per tutta la Romagna, quella di Patologia Clinica. A Ravenna invece Maria Teresa Minguzzi guiderà Radiologia, Alessandro Mussetto la Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Deanna Olivoni le Dipendenze Patologiche e Dolores Santini la Prevenzione Oncologica.

Negli ultimi due anni sono stati nominati in totale 70 primari, di cui 24 in provincia di Ravenna – ha sottolineato Carradori nel corso delle varie presentazioni –, rilanciando anche un appello al Governo nazionale per risolvere l’annosa questione delle attese al Pronto Soccorso. «In tutta la Romagna mancano 40 medici di Pronto Soccorso – ha spiegato – ma non possiamo assumere specialisti perché non ce ne sono. Ogni anno si laureano 30-40.000 medici che non hanno specializzazione e che per questo possono lavorare nel privato accreditato ma non nel pubblico».

Caro bollette: due aziende su tre abbasseranno il riscaldamento

Sondaggio di Confindustria fra le imprese associate. Oltre ai risparmi in vista anche il rialzo dei listini prezzi

Impianto Gas Riscaldamento

Due aziende su tre rivedranno il listino prezzi e abbasseranno il riscaldamento sui luoghi di lavoro: sono le principali azioni che le imprese romagnole stanno mettendo in campo per fronteggiare il caro energia. È quanto emerge da un’indagine del Centro Studi di Confindustria Romagna condotta a metà ottobre tra gli associati delle tre province.

Al sondaggio hanno risposto un centinaio di attività di ogni settore e dimensione, che nel terzo trimestre del 2022 rispetto al medesimo periodo del 2021 hanno subito in media un rincaro dei costi energetici del 185 percento e delle materie prime del 44 percento.
A fronte di ciò, il 69 percento dei rispondenti ha affermato che aggiornerà il proprio listino prezzi, il 52 percento che interverrà sull’efficientamento energetico e il 14 percento che rafforzerà i rapporti tra le filiere (possibili risposte multiple, ndr). Per quanto riguarda invece l’organizzazione interna del lavoro, il 63% delle imprese dichiara di aver ridotto o prevede di ridurre la temperatura in uffici e stabilimenti.

Diverse aziende stanno inoltre rivedendo gli orari (10%) e i turni (11%). A questo proposito anche il ricorso allo smart working, già testato durante la pandemia, viene ritenuto uno strumento valido (17%) insieme al monitoraggio degli sprechi (17%). L’82% dei rispondenti che dichiara di mantenere i propri programmi di investimento, una piccola parte modificherà i piani iniziali a favore di investimenti sull’autonomia energetica e le fonti rinnovabili, e solo il 5% non intende effettuare alcun investimento.

All’Almagià ripartono “Le arti della marionetta” del Teatro del Drago

Sipario domenica 23. Al via anche la la stagione per i più piccoli al Rasi curata da Drammatico Vegetale e Accademia Perduta

Compagnia ATGP Papero Alfredo

Si apre domenica 23 ottobre il sipario de “Le arti della Marionetta”, la stagione dedicata al teatro di figura e rivolta alle famiglie, in programma da 34 anni a Ravenna.
L’appuntamento sarà ancora una volta all’Almagià, in darsena, con dieci spettacoli fino alla primavera, sotto la direzione artistica del Teatro del
Drago/Famiglia d’Arte Monticelli e compagnie provenienti da Veneto, Toscana, Marche, Umbria, Puglia, Emilia Romagna.
Sono in programma anche tre giornate di festa (Halloween, Befana e Carnevale) e dieci pomeriggi di laboratori al Museo La casa delle Marionette.

L’inaugurazione del 23 ottobre (dalle 17) sarà con lo spettacolo Papero Alfredo (nella foto), un nuovo personaggio creato da Simone Guerro della compagnia marchigiana ATGP, per la regia della burattinaia e narratrice Daria Paoletta. Con ironia e furbizia il simpatico protagonista investigherà il rapporto tra il vecchio e il nuovo, la relazione che si instaura fra papà e figlio, due generazioni a confronto.

A seguire, Il gatto con gli stivali della compagnia pugliese Granteatrino Casa di Pulcinella (27 novembre) e Jack e il fagiolo magico (4 dicembre) della compagnia Fratelli di Taglia. Tra i titoli proposti, un omaggio al maestro della Fantasia Gianni Rodari, Fiabe al telefonino (6 gennaio) della compagnia umbra Tieffeu e ai classici della letteratura per l’infanzia: Pinocchio (15 gennaio), storico e pluripremiato spettacolo del Teatro del Drago e Peter Pan (22 gennaio) di Febo Teatro. Immancabili gli spettacoli di burattini con le classiche maschere della Commedia dell’Arte: dal toscano Stenterello (5 febbraio) della compagnia Pupi di Stac, alle storie con protagonista il bergamasco Arlecchino (18 febbraio) della compagnia Barbariccia.
Spazio anche ai più piccoli, con la sezione Le Arti per i Piccolissimi, che ospiterà l’ultima produzione del Teatro del Drago, a loro dedicata: Tina&Gigi, i curiosi animaletti nati dalla matita dell’illustratore Andrea Rivola (20 novembre in doppia replica).

Fra le novità di questa edizione, in una ottica di sempre maggior sostenibilità, nasce la sezione “Le arti per la scuola”, che unisce alcune matinèe alle compagnie presenti in cartellone, ottimizzando costi di montaggio e smontaggio e offrendo maggiori opportunità lavorative alle compagnie, in un momento di restrizione di mercato come questo.
Info e prenotazioni: 392 6664211 e teatrodeldrago.it.

Thioro Cappuccetto Rosso AfricanoDal 25 al 27 ottobre tre pomerigi con il  Cappuccetto rosso africano

“Famiglie e Scuole” è la programmazione de “La Stagione dei Teatri” di Ravenna che si rivolge con più particolare attenzione alle famiglie e alle scuole di ogni ordine e grado. La rassegna è realizzata in collaborazione tra Drammatico Vegetale/Ravenna Teatro, che cura la direzione artistica, e Accademia Perduta/Romagna Teatri. Gli spettacoli si terranno al Teatro Rasi e al Teatro Socjale di Piangipane.
Si parte al Rasi martedì 25, mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre (sempre alle 17) con tre repliche di Thioro. Un cappuccetto rosso senegalese, spettacolo adatto a bambini dai 5 ai 12 anni. Tra sonorità ancestrali ed energia tribale, prendono vita, nell’interpretazione di attori e musicisti senegalesi e italiani, personaggi inediti, con un forte coinvolgimento degli spettatori seduti in cerchio.
La rassegna proseguirà in novembre al teatro Socjale con due spettacoli di Drammatico Vegetale, il 6 Cappuccetto, il lupo e altre storie e il 20 Quattro volte Andersen.

Come nasce un giornale: dalle idee in redazione all’inchiostro della tipografia

In occasione del 20esimo compleanno di R&D, il racconto di quello che si nasconde dietro le quinte del settimanale: nero su bianco il complesso processo che trasforma le notizie scovate dai giornalisti nelle 32 pagine di carta stampata offerte ai lettori ogni giovedi. Foto/Video

Copie R&D
Le copie del settimnale R&D escono dalla rotativa della tipografia di Imola

Al giorno d’oggi, dove l’informazione digitale sembra essere in ascesa costante, il piacere di sfogliare un giornale di carta rimane una sensazione unica per i lettori più affezionati. Nonostante la familiarità del gesto però, non è scontato conoscere il ciclo di lavoro che ci fa trovare oggi i mezzi di informazione ben ripiegati in edicola, sul tavolini del bar o di casa propria.

Le fasi principali della realizzazione di un giornale stampato sono fondamentalmente quattro: la creazione dei contenuti, la pianificazione degli inserti pubblicitari necessari al sostentamento della testata, la produzione industriale e infine la distribuzione. 

Nel caso di R&D – fondato nel 2002, vent’anni di edizioni alle spalle, quasi mille numeri pubblicati, milioni di copie distribuite –  tutto da sempre ha inizio il giovedì mattina, quando i giornalisti si ritrovano nella redazione all’ultimo piano del palazzo di via Della Lirica 43, si siedono alle loro scrivanie e iniziano a raccogliere il materiale d’interesse per la settimana: un concentrato di analisi dei fatti più attuali, spunti, idee e suggerimenti da fonti ufficiali, confidenziali, collaboratori, che confluisce in quello che viene chiamato timone, ovvero uno schema che presenta graficamente tutte le pagine che andranno a comporre il settimanale, numerate a contrassegnate dagli argomenti che verranno trattati al loro interno, divisi tra contenuti informativi e parte pubblicitaria. 

IMG 2490
Il timone

Nel corso della settimana, avviene la creazione dei contenuti: ricerche, telefonate, incursioni sul campo e rassegne stampa. I giornalisti di Ravenna&Dintorni lavorano con un sistema desktop, ovvero hanno la totale libertà di scelta nella realizzazione degli articoli, dall’ideazione al tipo di taglio da dare al pezzo. Una volta terminata la fase di scrittura, sono loro stessi a titolarlo e impaginarlo, aiutandosi in quest’ultima fase con modelli precostruiti da software editoriali, che permettono ai reporter di riprodurre l’infrastruttura tipica di una pagina di giornale senza dipendere dall’appoggio di un grafico, che entrerà in gioco solo per la parte pubblicitaria o elementi di infografica. 

La parte pubblicitaria e di informazione promozionale – fondamentale per l’economia editoriale – è gestita principalmente dagli agenti commerciali che intrattengono i rapporti con i clienti e insieme a loro costruiscono un bozzetto del progetto di comunicazione pubblicitaria da inviare al grafico, che se conforme agli accordi e ai tempi di pubblicazione è inserito nel timone.

Nel corso della settimana, si continua a pieno ritmo con la produzione degli articoli, con l’importante aggiunta della stesura dei pezzi indirizzati alla testata web, (www.ravennaedintorni.it), che viene aggiornata quotidianamente, riuscendo così a raccogliere tutte le news e gli eventi della provincia. Giorno dopo giorno, le notizie destinate alla pubblicazione cartacea si accumulano, venendo via via spuntate dal timone fino al mercoledì, il giorno della “chiusura” del numero per la messa in stampa.

Schermata 2022 03 31 Alle 14.18.17
La redazione

Già in mattinata vengono fatte le ultime rifiniture a contenuti e impaginazione. Gli articoli vengono revisionati dal direttore, i grafici caricano le ultime pubblicità accertandosi che i file siano ottimizzati per la stampa in quadricromia e si procede poi con la prestampa della versione PDF in alta definizione delle pagine.
Intorno alle ore 19, iniziano a spegnersi i computere e le luci della redazione e la copia digitale del numero viene inviata in tipografia per la stampa.

Ravenna&Dintorni si appoggia fin dalla sua nascita alla tipografia Galeati, stamperia di antico lignaggio fondata a Imola agli inizi dell’800, poi cooperativa tipografica e oggi azienda nazionale con la denominazione di Centro Servizi Editoriali. Lì ogni mercoledì sera vengono stampate le decine di migliaia di copie del settimanale R&D con metodo offset, il processo di stampa analogica dove l’immagine della matrice viene trasferita sulla carta tramite l’impiego di rulli in caucciù che fungono da “timbri” per le pagine a colori, garantendo la massima qualità del risultato, su carta riciclata che scorre ad alta velocita alimentata da una gigantesca bobina. 

Tipografia
I PDF arrivano in tipografia

Il processo di stampa inizia comunque in digitale, dove i PDF inviati dalla redazione vengono revisionati dai grafici di stampa, dopodiché si procede con l’operazione del bianca e volta, ovvero l’impostazione del fronte e retro delle pagine. Si tratta di un processo delicato, un tempo gestito da maestri tipografi e oggi automatizzato tramite computer. Questo meccanismo deve permettere ai fogli di essere impaginati con coerenza nonostante i numerosi piegamenti che subiranno nel corso dello stampa, e richiede maggior oculatezza via via che cresce il numero di pagine da stampare. Terminate queste azioni preliminari, si arriva alla parte pratica della stampa, un passaggio netto fra il digitale e il meccanico-industriale.

Nel reparto lastre si incidono al laser le matrici in alluminio creando dei grafismi lipofili, cioè adatti a far attecchire il grasso dell’inchiostro nella parte stampabile, mentre il resto della plancia di metallo verrà bagnato con acqua al fine di far scivolare via il colore. La lastra esce dal macchinario presentando un’incisione in positivo, che verrà poi trasferita in negativo sui rulli in caucciù della rotativa, che a loro volta stamperanno il positivo finale sulla bobina di carta. Si avvia la macchina – più grande di una locomotiva tanto per dare un’idea delle dimensioni – e l’intero giornale viene stampato in un’unica fase produttiva, correggendo in corso d’opera le eventuali imperfezioni. Per questa messa a punto della “stampa a regola d’arte”, è normale lo scarto di un certo numero di copie imperfette, che verranno però riutilizzate come carta da riciclare.

Il Direttore
Il direttore di R&D con in mano una copia fresca di stampa

All’interno dell’impianto, le vernici blu, giallo, magenta e nero si stratificano sul foglio andando a creare il risultato visivo finale. Il lungo rullo di carta viene poi tagliato secondo la dimensione delle pagine, queste vengono assemblate fino a formare le copie finite del giornale, poi a loro volta impilate in plichi assicurati da legacci per favorirne il trasporto. In circa un’ora, da un insieme di file ricevuti dal computer della tipografia si arriva a poter sfogliare il settimanale ancora fresco di stampa, tra l’odore degli inchiostri e della carta e il ritmico frastuono dei macchinari.

È l’alba di un nuovo giovedì: furgoni e auto (ma anche bici) di R&D partono dai magazzini per distribuire le copie del settimanale tra le strade delle ciità della provincia. Mentre le prime copie fresche di stampe vengono consegnate, in redazione si parte già ad imbastire temi e notizie del numero seguente, in una cadenza creativa e lavorativa settimanale che continua appunto da vent’anni.

Ravenna&Dintorni è un giornale freepress, distribuito e offerto gratuitamente in oltre 450 punti di diffusione certificati, come edicole e librerie, supermercati, locali, negozi, stabilimenti balneari (nella stagione estiva), dispenser nei luoghi di  passaggio e frequentazione di Ravenna, delle città e dei paesi della provincia. Dietro alla produzione della testata opera la società editoriale e di comunicazione Reclam, il più importante editore freepress del territorio, che vanta oltre al settimanale R&D e a un portale web d’informazione, altri media cartacei a distribuzione gratuita come le riviste Palcoscenico, Ravenna Festival Magazine, Ravenna TrovaCasa e il periodico dell’amministrazione comunale “Ravenna Informa”, tutte incentrate sulla narrazione e valorizzazione del territorio e della sua intraprendenza sociale, economica e culturale. 

Sempre per celebrare i 20 anni di storia della testata è stata inaugurata una nuova rubrica: 20 anni dopo: viaggio nella storia di Ravenna&Dintorni, un memorabilia delle tappe principali del  percorso come testata giornalistica fondata su principi di un’informazione libera, indipendente e di qualità. Un percorso tra i ritagli, di storie e di pagine di giornale sul blog dell’anniversario.

Riprese e montaggio di Lorenzo Drei

Quattro ponti della statale 16 diventano intelligenti: sensori per il monitoraggio

Nel tratto tra la 309 Dir e la Ravegnana ci sono le strutture che rientrano tra i mille viadotti per cui Anas ha aperto le gare per l’appalto della nuova rete di controllo

Sensori ViadottoAl via le gare per il monitoraggio tramite sensori di mille ponti e viadotti in Italia lungo la rete Anas (Gruppo Fs Italiane): 65 sono in Emilia-Romagna, di cui 4 in provincia di Ravenna sulla statale 16 Adriatica. Nel dettaglio: il quadrifoglio all’incrocio con la 309 Dir, due all’altezza del centro commerciale Esp (sullo scolo Lama e su via Quaroni) e uno a Madonna dell’Albero (sulla provinciale 27).

Da oggi, 21 ottobre, sono in Gazzetta ufficiale due delle 5 gare previste per la realizzazione del Programma Shm (Structural Health Monitoring): un procedimento è stato già aggiudicato a luglio mentre gli ultimi due andranno in Gazzetta Ufficiale entro metà novembre.

L’investimento per l’infrastrutturazione e il monitoraggio dei ponti e viadotti presenti sulla rete gestita è pari a 275 milioni di euro, finanziati dal “Fondo Complementare” connesso al Pnrr.

L’obiettivo è quello di innalzare il livello della sicurezza intrinseca delle strutture, la sicurezza dell’utenza e l’ottimizzazione dei costi di gestione e dei tempi d’intervento. Nasce in questo contesto l’esigenza di adottare una piattaforma di monitoraggio di ponti e viadotti basata su tre elementi: installazione di sistemi locali di rilevazione dei parametri di interesse; applicazione di algoritmi di analisi di tali parametri; sistema centralizzato che permetta il monitoraggio e la gestione a livello nazionale e la raccolta di tutti i dati di interesse tecnico.

Dall’opposizione: «Perché le compensazioni del rigassificatore le decide la giunta?»

Fdi, Pigna e Viva Ravenna avrebbero voluto un coinvolgimento del consiglio territoriale del Mare e del consiglio comunale per la decisione delle misure di mitigazione del progetto Snam

Tre gruppi di opposizione in consiglio comunale a Ravenna (Fdi, Pigna e Viva Ravenna) criticano la giunta De Pascale per aver  approvato cinque opere di compensazione al rigassificatore di Punta Marina senza coinvolgere l’aula. Il consiglio ha votato a favore dell’intervento il 18 ottobre, la giunta si è riunita il giorno seguente.

Un bosco di 90 ettari a mitigare l’impatto paesaggistico della parte a terra, una ciclabile tra via Canale Molinetto e via Trieste, una ciclabile tra via Canale Molinetto e via delle Americhe, il restyling urbanistico del viale principale di Punta, l’efficientamento energetico di alcuni edifici pubblici. «Niente da dire sul merito delle compensazioni, che abbiamo scoperto dai giornali, sulle quali neppure si è potuto entrate nel merito e che comunque vanno considerate in qualche maniera positive per definizione, ma i dubbi e le perplessità sono numerosi».

I consiglieri di opposizione si chiedono perché tutto riguardi solo Punta Marina. E perché non sia stato coinvolto dapprima il consiglio territoriale del Mare e poi il consiglio comunale. E per quale motivo pretendere lo stesso trattamento di Piombino visto che Ravenna ha il quadruplo degli abitanti «e deve pretendere un trattamento basato sulle sue caratteristiche che potrebbe essere migliore, peggiore ma comunque diverso».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi