Com’è cambiata Ravenna negli ultimi otto anni? Seguici su Telegram e resta aggiornato Nei giorni scorsi leggevo con il solito sorriso sulle labbra i commenti a un post su Facebook di un “forestiero” che diceva di essersi trasferito da alcuni anni a Ravenna con estrema soddisfazione. A tratti quasi insultato per il solo fatto di trovarsi davvero bene. Difficile, d’altronde, riuscire ad avere una corretta percezione della qualità della vita della propria città. Così come difficile è capire, in tempo reale, come quella stessa città si stia evolvendo e in quale direzione. Un’occasione per fare il punto sul tema è stata l’intervista di fine mandato con il sindaco Michele de Pascale, che abbiamo pubblicato a questo link. Difficile anche dare un giudizio secco sul suo operato e su come sia cambiata Ravenna in questi otto anni, senza farsi travolgere dalla passione dei tifosi: da una parte quelli che Ravenna è una città splendida grazie al nostro sindaco, dall’altra quelli che vivono in una sorta di luogo che rischia di cadere a pezzi per colpa dell’incompetenza dell’Amministrazione. In mezzo, forse, qualche osservazione imparziale può partire da quello che lo stesso De Pascale nella nostra intervista dice di non essere riuscito a realizzare. Il miglioramento della viabilità (siamo in attesa del completamento della famosa tangenziale che era finita nelle promesse addirittura del ballottaggio del suo primo mandato), con Ravenna ancora piuttosto isolata dal mondo, per così dire. Per proseguire con lo stato di strade, marciapiedi e la scarsa manutenzione in generale. L’impressione, in effetti, è che la città sia meno curata rispetto al passato. Che sia diventato difficile completare piste ciclabili senza mettere a rischio le gomme della propria bicicletta, che ci siano sempre più rifiuti fuori dai bidoni, quando non sono i bidono stessi a essere fuori, che alla buche in fondo ci dobbiamo abituare. I soldi per le manutenzioni, d’altronde, sono stati dirottati – ci dice De Pascale – verso altre e più ambiziose mete, forse però non sempre così fondamentali (vogliamo ancora parlare del nuovo palazzetto?). Andando oltre questo senso di trascuratezza, al termine di un’altra stagione balneare non si può certo dire che De Pascale sia riuscito a rivitalizzare i lidi e in particolare Marina di Ravenna, ereditata già piuttosto sgonfia. Il dibattito di questi ultimi due anni si è sempre concentrato sul Parco Marittimo, quindi sulla spiaggia, ma la crisi della località, senza interventi strutturali eppure promessi (vedi zona del mercato del pesce) e nessun incentivo a migliorare situazioni depresse (vedi ex Xenos) è figlia anche di quello che è sembrato una sorta di disinteresse da parte dell’Amministrazione. Di certo i cantieri incompiuti e la scarsa manutenzione non sono un bel biglietto da visita per un sindaco che si candida a guidare la Regione, che può però puntare all’elettorato di sinistra, forte di un grande lavoro sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione (ci ricordiamo ancora le derive quasi leghiste dell’ex sindaco Matteucci…), senza dimenticare il grande impegno e la professionalità con cui ha affrontato l’emergenza alluvione e ancor prima la pandemia. Visto anche il livello degli avversari, probabilmente può bastare. Per vincere di nuovo. Total1 0 1 0 Forse può interessarti... Bella Ravenna, ma ci vivreste? Ravenna e il degrado. Va bene così? Ravenna un po' sorda, la senti questa voce? Seguici su Telegram e resta aggiornato leggi gli altri editoriali