Urbanistica: così complicata da meritare una divulgazione

Fausto PiazzaChiamala se vuoi pianifiicazione territoriale e delle infrastrutture, o progettazione urbana su larga scala, o determinazione della rendita fondiara (il valore dei terreni insomma) ma la categoria dell’urbanistica resta una materia complessa e intricata fra previsioni e regolamentazioni, purtroppo ostica per i comuni mortali.
E dire che questa disciplina dell’architettura ha un ruolo molto importante in una comunità: istituita dalla pubblica amministrazione, che dovrebbe avere a cuore il bene comune, è strettamente connessa all’economia, su cui si fondano legittimi interessi privati ma anche tendenze speculative. Per semplificare uno snodo fondamentale, nel bene e nel male, in cui si intrecciano politica e affari.
Per questo servirebbero versioni divulgative della progettazione urbana per favorire la partecipazione o almeno dare informazioni comprensibili e puntuali ai cittadini sull’evoluzione degli spazi in cui vive, l’orizzonte della città futura.

Sarebbe opportuno farlo nei prossimi mesi, visto che a febbraio scade il termine che il Comune stesso si è dato per avviare l’iter di approvazione definitiva del Piano Urbanistico Generale (PUG), oggi documento preliminare di intenti (che ha ricevuto molte “osservazioni” e anche critiche dagli addetti ai lavori) ma che entro il 2023 sarà il codice di indirizzo e di norme che dovrebbero cambiare il volto di Ravenna nel corso di un decennio e forse più.

A proposto del districarsi nel ginepraio di vecchie e nuove normative e tempi biblici di risoluzione dei piani, andrebbe chiarito anche che certe critiche e polemiche, di parte politica ma anche di molti cittadini, sull’attuale proliferazione di grandi cantieri edilizi ed espansioni di aree commerciali a Ravenna non sono proprio da indirizzare all’attuale giunta comunale. Chi invoca contro queste costruzioni ex novo il “consumo zero di suolo” disposto dalla recente Legge urbanistica regionale dovrebbe sapere che quei lavori derivano da permessi conformi accordati e diritti acquisiti di vecchia data e che non era possibile dare un colpo di spugna su quei progetti. Semmai è stato più saggio accelerare la loro attuazione nell’arco di un paio d’anni, pena la decadenza delle concessioni: com’è accaduto in effetti, in un caso o nell’altro, per diversi proprietari di terreni in area comunale.
Allora, forse, l’indignazione per tanto cemento ancora in ballo, dovrebbe essere rivolta a certe scelte politico-economiche del passato (almeno 20 o 30 anni fa), ma non basterebbero le pagine di un intero giornale per scavarne circostanze e motivazioni.

Noi di R&D ci limiteremo a ficcare il naso nel ginepraio del Pug sperando di uscirne con qualche dato o commento comprensibile per i nostri lettori cittadini. In questo caso, non c’è dubbio che qualunque siano, sono scelte sul nostro futuro dell’attuale governo della citta. E lo facciamo a partire dall’attuale numero di R&D settimanale in uscita questo fine settimana, con un primo report sullo stato dell’arte arbanistica, nel capoluogo e nei pricipali comuni della provincia.

Ravvena&Dintorni: l'editoriale
EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24