Salsiccia e pancetta cancerogeni? Coldiretti non ci sta: «Da noi carne sana»

L’allarme dell’Oms scatena la reazione dell’associazione di categoria «Studi su abitudini alimentari diverse da quelle italiane»

«La nostra carne è tra le più controllate al mondo e per quanto riguarda la Bovina Romagnola, essa è una carne a filiera totalmente tracciata, dalla nascita del vitello alla tavola del consumatore, e si caratterizza per il basso contenuto di grassi e l’alto valore di proteine». È quanto afferma la Coldiretti Ravenna – dando voce a Laura Cenni, presidente provinciale Donne Impresa, branca Coldiretti che unisce le imprenditrici agricole e che si occupa dell’educazione alla campagna amica nelle scuole, nonché allevatrice di bovini da carne di razza romagnola Igp sulle colline di Riolo Terme – nel sottolineare che il rapporto Oms, secondo il quale “la carne lavorata sarebbe cancerogena quanto il fumo di sigaretta”, è stato eseguito su scala globale su abitudini alimentari molto diverse come quelle statunitensi che consumano il 60 percento di carne in più degli italiani.

Coldiretti aggiunge: «Le carni Made in Italy sono piu sane, perché magre, non trattate con ormoni e ottenute nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione Doc che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali tanto da garantire agli italiani una longevità da primato con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini».

Secondo l’associazione di categoria poi non si tiene conto che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della tradizione italiana. «Il consumo di carne degli italiani con 78 chili a testa – precisa la Coldiretti – è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con 120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. E dal punto di vista qualitativo la carne italiana è meno grassa e la trasformazione in salumi avviene naturalmente solo con il sale senza l’uso dell’affumicatura messa sotto accusa dall’Oms».

Quest’anno, secondo le rilevazioni raccolte da Confindustria, la carne è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. «La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro al mese per la carne che, con una incidenza del 22 per cento sul totale, perde per la prima volta il primato», secondo l’analisi della Coldiretti.

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