Gli ex pompieri soccorrono falchi e cinghiali e raccolgono le carcasse

Un gruppo di volontari nato nel 2007: «Siamo il 118 degli animali» Il presidente: «Troviamo molti delifini e tartarughe spiaggiati»

A caccia di cani vaganti, cinghiali feriti da salvare o carcasse di animali da incenerire. Sono gli “Amici degli animali”, associazione di volontari fondata a Classe nel 2007 da vigili del fuoco in pensione e che in pochi anni è diventata una sorta di 118 degli animali, al lavoro nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena in convenzione con numerosi Comuni. A Ravenna, per esempio, si occupa del servizio (da 25mila euro l’anno) di recupero di cani vaganti o feriti in collaborazione con il canile («In media riceviamo praticamente una segnalazione al giorno», ci racconta il presidente Massimo Marendon) e di quello di trasporto e smaltimento delle carcasse di animali (con una convenzione da 20mila euro). «Ultimamente capita spesso di dover ritirare tartarughe e delfini spiaggiati – racconta ancora il presidente – e devo dire che ci siamo resi conto come nel Cervese ormai la spiaggia sia di fatto privatizzata e non sia affatto facile raggiungerla, sbarrata com’è dagli stabilimenti…». E poi naturalmente ci sono i gatti e i cani vittime di incidenti stradali, così come negli ultimi tempi tantissime nutrie. «Dice che serve uno stomaco forte? Ma no, chi è stato pompiere ha visto di peggio…», sorride Marendon che poi spiega come lo smaltimento delle carcasse debba compiere iter prestabiliti. «O si portano negli appositi inceneritori (il più vicino a Ravenna è quello di Ozzano, nel Bolognese, ndr) o in determinati magazzini (il più vicino è a Forlimpopoli, ndr) o ancora in istituti di ricerca e università, con cui collaboriamo».

Ma in altri comuni gli “Amici degli animali” operano anche da veri e propri infermieri, con a bordo dei propri mezzi tutte le strumentazioni necessarie per fornire un primo soccorso ad animali feriti. «L’altro giorno nell’appennino forlivese abbiamo recuperato e curato un falco ferito, beh, è stata un’emozione», racconta il presidente, che poi rivela come l’associazione abbia a disposizione anche una casa nella pineta ravennate dove ospita e si prende cura di animali feriti (in particolare ungulati), sotto sequestro o semplicemente abbandonati e di difficile collocazione, come caprette e maialini.

Il prossimo progetto è quanto mai ambizioso: in collaborazione con una clinica di Russi l’associazione sta infatti perfezionando l’acquisto di una ambulanza veterinaria, ora prevista anche per legge, con cui mettersi in viaggio con anche il medico a bordo e la possibilità di utilizzare le sirene («Ma noi le abbiamo utilizzate già tante volte da pompieri che ne faremo a meno…»), per diventare davvero il 118 degli animali della nostra provincia.

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