«Ogni istituto scolastico deve avere un dirigente» I sindaci scrivono al ministro e chiedono il concorso

L’appello dei diciotto Comuni ravennati per coprire le posizioni: «Oggi ogni preside si divide su due realtà»

Con una lettera indirizzata al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), all’ufficio scolastico regionale e all’ufficio scolastico provinciale, i sindaci e gli assessori alle politiche educative dei diciotto Comuni della provincia di Ravenna hanno portato all’attenzione delle istituzioni competenti la grave situazione causata dall’insufficiente numero di dirigenti scolastici presenti sul territorio. I sindaci e gli assessori alle politiche educative dei Comuni della Provincia di Ravenna sollecitano le Istituzioni competenti affinché affrontino il problema al più presto bandendo il nuovo e promesso concorso per la nomina dei dirigenti scolastici, «oppure ricorrendo, in via straordinaria, all’istituto dei Presidi incaricati, come già avvenuto in tempi passati, dando così una risposta coerente con le linee improntate alla qualificazione del sistema scolastico impostate dal Governo Italiano».

«Da diversi anni a fronte dei pensionamenti che hanno visto collocati a riposo diversi dirigenti, non si e verificata la doverosa sostituzione con nuove nomine – sostengono gli amministratori locali –; si e quindi provveduto all’assegnazione di reggenze che dovevano essere una risposta emergenziale al problema, ma sono invece diventale la regola. Nell’anno scolastico 2015/16 sono state assegnate 20 reggenze, questo si traduce nel fatto che ogni dirigente deve gestire due istituti, a volte anche distanti fra loro». Sindaci e assessori guardano ai numeri: «Dai dati dell’ufficio scolastico regionale risultano 173 dirigenze assegnate sul territorio regionale, a oggi nessun concorso e stato bandito e sappiamo che a settembre la situazione peggiorerà con i nuovi pensionamenti previsti».

I sindaci vogliono esprimere la loro preoccupazione per le conseguenze che questa scelta comporta: «Il dirigente ha la necessità di mantenere rapporti costanti e quotidiani non solo con il personale scolastico, ma con le famiglie, con gli alunni stessi e con il territorio, sia che si tratti dell’Amministrazione comunale che delle forme associative che sul territorio agiscono e con in scuola collaborano. Il disagio provocato da questa situazione viene avvertito e segnalato dai dirigenti stessi, che avvertono la frustrazione per non poter svolgere al meglio la loro funzione di stimolo all’innovazione didattica ed educativa, dai docenti e da quanti hanno a cuore la scuola».

Nella lettera si ricorda la normativa per cui il dirigente deve «promuovere interventi a garanzia del successo formativo; attivare forme di collaborazione con le realtà culturali, professionali, sociali, economiche del territorio; curare l’attuazione del piano formativo e il perseguimento degli obiettivi didattico formativi dell’istituzione».

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