Al via il primo corso in Italia per imam e ministri di culto di altre religioni

Selezionate trenta persone appartenenti a confessioni diverse: musulmani, ma anche sikh, ortodossi moldavi e chiese evangeliche e pentecostali

Islam PreghieraSi sono concluse mercoledì 21 aprile a Ravenna le procedure di selezione dei partecipanti al primo corso di formazione in Italia rivolto agli esponenti delle comunità religiose presenti nel nostro Paese che non hanno stipulato intese con lo Stato.

Delle sessanta candidature pervenute 37 sono risultate idonee, con una provenienza concentrata  nel Nord (21) e Centro Italia (16).

I trenta partecipanti selezionati (tra cui 3 donne) hanno tra i 18 e i 62 anni con una età media di 40 anni. Si tratta di 16 musulmani, 5 sikh, 5 ortodossi romeni, 1 Chiesa evangelica ‘Gli unici 7000’, 1 Chiesa evangelica battista pentecostale, 1 Pilgrims Church E. R.,  1 Chiesa evangelica ‘Acquaviva’.  Sono inoltre così distribuiti per Paese di provenienza: India 5; Marocco 5; Moldavia 4; Tunisia 2; Yemen 1; Egitto 2; Albania 3; Ghana 2; Algeria 1; Giordania 1; Palestina 1;  Ucraina 1; Etiopia 1; Eritrea 1. Ci saranno anche 11 uditori (8 musulmani, 1 indiano, 1 moldavo),  di cui: 2 yemeniti, 2 egiziani,  3 italiani; 1 marocchino; 1 indu, 1 ortodosso.

Le lezioni partiranno sabato 6 maggio, a Ravenna nella sede di palazzo dei Congressi.

Il progetto è stato bandito dal Ministero degli Interni, dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, nell’ambito del programma nazionale Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami) 2014. Scopo dell’iniziativa è promuovere la formazione degli esponenti di comunità religiose presenti sul territorio della Repubblica da almeno cinque anni e provenienti da Paesi extra UE, e favorire la conoscenza delle norme che tutelano la libertà religiosa e i diritti umani.

Ad aggiudicarsi la gestione del corso,  diretto dal professor Giovanni Cimbalo, docente di Diritto Ecclesiastico presso l’Università di Bologna, e coordinato dalla dottoressa Federica Botti dell’Università di Bologna e responsabile scientifica del Cois (Consorzio interuniversitario siti), è stata Fondazione Flaminia, ente che sostiene il decentramento dell’Università di Bologna a Ravenna e in Romagna, con il supporto del Consorzio interuniversitario siti CO. I. S.

«Il corso – spiega il professor Giovanni Cimbalo – costituirà una occasione importante per aprire un dialogo costruttivo con le guide spirituali di almeno alcune comunità religiose che anche se solo in parte coincidono con i gruppi etnici dei migranti in realtà proiettano la loro influenza sull’intera comunità dei fedeli molti dei quali, e in numero sempre maggiore, sono quelli in possesso di cittadinanza italiana e quindi necessitano della conoscenza del quadro giuridico del quale il sentimento religioso e la sua esplicazione può operare. Il fatto poi che il Ministero abbia deciso di rilasciare al termine del corso un attestato di partecipazione a tutti coloro che lo hanno frequentato fornisce la possibilità di individuare degli interlocutori per relazionarsi con queste comunità religiose e avviare, ove questi siano interessati, le procedure per una possibile intesa e comunque per l’osservanza delle norme che regolano il fenomeno religioso nel nostro paese».

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