Cala la copertura provinciale dei primi 4 vaccini obbligatori nel primo anno di vita

Per i nati nel 2015 era al 98,6 al 30 giugno 2017, per i nati 2016 è al 98 al 31 dicembre 2017. Si tratta di difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. A livello regionale invece la percentuale è in aumento

Vaccini ObbligatoriLa copertura vaccinale contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B tra i bambini nati nel 2016 in provincia di Ravenna tocca il 98 percento al 31 dicembre scorso (tre punti sopra la soglia di sicurezza indicata dall’Organizzaione mondiale della sanità), a poco più di un anno dall’approvazione della legge regionale che ha introdotto l’obbligatorietà dei quattro vaccini per l’iscrizione al nido. Il 30 giugno scorso per i nati nel 2015 la percentuale era del 98,6. Quella attuale è comunque una situazione molto diversa rispetto al 2015 quando in provincia si toccò il minimo storico del 94,3 di bimbi vaccinati al 24esimo mese, per la prima sotto alla soglia di sicurezza.

Tornando ai ravennati nati nel 2016 arriva a 98,1 percento la copertura per pertosse, 97,8 per emofilo B e 97 per pneumococco.

Sono numeri illustrati oggi, 8 febbraio, a Bologna nella sede della Regione dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, che hanno espresso soddisfazione per i risultati ottenuti su base regionale, evidenziando come l’aver giocato d’anticipo – con una legge che ha fatto da apripista a quella nazionale – abbia avvantaggiato l’Emilia-Romagna.

Considerando l’intera popolazione regionale dei nati nel 2016 la copertura complessiva tocca il 97,1 percento per difterite, tetano, poliomielite ed epatite B (era al 94,4 nel 2015). Arriva al 97 anche la copertura per l’emofilo di tipo B, di poco superiore quella perla pertosse (97,3), entrambe rese obbligatorie dalla legge nazionale; raggiunge quota 96,3 pure il vaccino contro lo pneumococco (non obbligatorio, ma solo raccomandato). Anche prendendo in considerazione il ciclo completo (3 dosi al 24esimo mese), per i bambini nati nel 2015 in tutta la regione, le coperture sfiorano comunque il 95. La vaccinazione contro morbillo-parotite-rosolia (che può essere effettuata solo nel secondo anno di vita), introdotta dalla legge nazionale e arrivata a quota 91,1 (era ferma all’87,2 in dicembre 2016), assieme al meningococco di tipo C (passato dall’87,7 del 2016 al 91,6 del 2017) mette a segno la crescita più alta: +3,9 punti percentuali.

In Emilia-Romagna tutti i minori da uno a sedici anni che risultavano non in regola con il calendario vaccinale (anche solo per un richiamo di uno dei vaccini obbligatori, diventati dieci con la normativa nazionale), hanno ricevuto dalle aziende sanitarie una lettera con l’appuntamento fissato. Quindi tutti hanno avviato un percorso di recupero, secondo l’iter previsto dalla legge, «e i recuperi sono in forte crescita, in particolare nella fascia d’età 1-6 anni». Pertanto, solo a fine anno scolastico si avrà il quadro completo dei minori non ancora in regola.

Per quanto riguarda la scadenza del 10 marzo, la legge nazionale, e le successive circolari, stabiliscono chiaramente che vale solo per coloro che hanno presentato un’autocertificazione nei termini previsti l’anno passato, cioè 11 settembre 2017 per nidi e materne e 31 ottobre 2017 per la scuola dell’obbligo. I genitori che abbiano autocertificato lo stato vaccinale dei figli oppure autocertificato di aver richiesto un appuntamento, dovranno esibire il certificato vaccinale o l’appuntamento rilasciato dall’Ausl. Il 10 marzo, pertanto, non è la data di scadenza per controllare lo stato vaccinale e interrompere la frequenza, in quanto tutti i minori non ancora in regola sono in carico alle Ausl con il percorso di recupero già avviato.

La Regione fa sapere che ai genitori dei bambini da regolarizzare sono già state consegnate tutte le lettere con appuntamento per eseguire le vaccinazioni mancanti. Qualora i genitori non si presentino e non forniscano alcuna giustificazione, si procede con l’invio di una lettera di invito a un colloquio per fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno; in tal caso l’appuntamento viene fissato dopo almeno 45 giorni rispetto all’invio, per dare la possibilità ai genitori di ritirare la raccomandata nel limite dei termini previsti e per programmarsi conseguentemente. Qualora i genitori non si presentino al colloquio, oppure si presentino ma non acconsentano all’effettuazione delle vaccinazioni, viene avviata la procedura sanzionatoria, con formale contestazione dell’inadempienza ed invio della lettera di diffida a vaccinare il minore entro 20 giorni. Contestualmente all’invio della lettera di diffida, per i bambini nella fascia 0-6 anni, la contestazione della inadempienza viene comunicata al Servizio Educativo/Scuola per l’infanzia, sia pubblici che privati, frequentati dal minore e questo comporterà la sospensione della frequenza. Attualmente le aziende sanitarie sono, per la maggior parte, nella fase invio e gestione delle lettere di invito ai colloqui tramite raccomandata.

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