martedì
01 Luglio 2025
cinema

«Ermanno Olmi è stato un maestro, lavorare con lui mi ha cambiato la vita»

Le testimonianze di Luna Bendandi, protagonista del film "Centochiodi" con Raz Degan, e di Bruno Bendoni, due (ex) attori ravennati al lavoro con il grande regista scomparso il 5 maggio

Condividi
Lunabendandi
Luna Bendandi in “Centochiodi” con Raz Degan

È morto il 5 maggio a 86 anni il grande regista bergamasco Ermanno Olmi, considerato da tutti gli addetti ai lavori creatore di un linguaggio personale e fuori da ogni schema nel mondo del cinema, italiano e non solo.

Un «maestro di vita» secondo la cervese Luna Bendandi, oggi 37enne, protagonista del suo film del 2007, Centochiodi, nel ruolo di Zelinda, una ragazza che lavora in panetteria e si infatua di un professore di filosofia della religione interpretato da Raz Degan. «Studiavo recitazione a Roma – ricorda Luna, ora impegnata in un’attività autonoma a Ravenna, lontano dalle luci del cinema – e tramite un’agenzia riuscii a fare un colloquio con i suoi assistenti: dopo due settimane venni contattata per incontrare Olmi in persona, a Bologna».
«Ero molto emozionata – dice Luna a proposito di quel primo incontro –, parlammo parecchio, mi disse quello che avevano visto in me: aveva le idee molto chiare sul mio futuro personaggio nel film». Fu un impegno di due mesi sul set, a cui si sono poi aggiunte due settimane di doppiaggio sulla sua stessa voce. «È stato un lavoro molto impegnativo, formativo e coinvolgente, di quelli che ti cambiano la vita. Ermanno Olmi era una persona fantastica, leale, sincera: aveva, come detto, idee molto precise sulle scene del film, che esprimeva anche attraverso dei disegni, dei veri e propri acquerelli che faceva sul set per mostrarci cosa aveva in mente. Dava un significato profondo a ogni piccolo gesto e così le prove continuavano finché non si arrivava a un risultato ottimale, lasciando comunque spazio anche all’improvvisazione». Terminato il film, Luna ha continuato a scrivergli delle lettere, «a cui lui ha carinamente risposto, anche se adesso era da un paio d’anni che non ci sentivamo. È stato un maestro di vita, è come se avessi girato il film con lui un mese fa: ti faceva vedere il mondo in un modo antico, senza la fretta dei nostri giorni, aveva un’altra concezione del tempo».

A recitare (in una piccola parte ma comunque ben definita) in un film di Olmi è stato anche l’attore ravennate Bruno Bendoni, 58 anni, sul set de Il mestiere delle armi per cinque giorni con 40-50 chili di armatura sempre addosso, o quasi (a fronte di un corrispettivo di 1.500 euro lordi al giorno, ricorda, «anche se per Olmi sarebbe bastato anche solo il rimborso spese»).
«E pensare – ricorda Bendoni – che credo di essere stato vicino a fare il protagonista perché Olmi l’ha poi scelto in corso d’opera, dopo oltre un mese di girato. Durante il provino infatti lo avevo colpito: dopo 6-7 minuti di silenzio, uno davanti all’altro, ebbi un gesto di stizza che lui mi chiese di ripetere più volte. Mi disse che avevo una bella faccia, con una bella cicatrice, e che avremmo sicuramente lavorato insieme. Ma quando mi chiese se mi piaceva comandare, io ingenuamente risposi praticamente di no (il protagonista del film è invece il condottiero Giovanni delle Bande Nere, poi interpretato dal bulgaro Hristo Jivkov, ndr)». Bendoni sorride ancora ripensando a quel provino. «Mi ricordo che ci avevano detto che Olmi cercava gente con facce molto particolari e che avesse dormito non più di 3-4 ore quella notte: io fortunatamente ero già allora devastato dai turni (oltre a recitare in alcuni film anche con autori importanti, infatti, Bendoni non ha mai voluto lasciare la propria occupazione all’Eni, dove lavora tutt’ora che ha abbandonato i set e i palcoscenici, ndr). Il provino era a Rimini e arrivai pure tardi per la fila sull’Adriatica. A colpirmi di Olmi fu in primo luogo il suo aspetto, un gigante, magro, quasi da olimpionico. E poi la sua voce soffusa e una stretta di mano incredibilmente forte. L’Italia ha perso un grandissimo regista, con uno stile unico».

Condividi
Contenuti promozionali

LA CLINICA DELLA FINANZA

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Casa CZ, nuova luce in una bifamiliare

Il progetto di ristrutturazione dello studio Locarc a San Mauro Pascoli

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi