In provincia 7.800 malati di demenza senile. Nel 56% dei casi si tratta di Alzheimer

Il punto dell’Ausl Romagna: la malattia colpisce il 4,4 % delle persone con più di 65 anni. Convegno a Cervia il 24 ottobre

Anziano SoloIn tutta la provincia ci sono 7.800 malati di demenza senile, di cui 4.400 di Alzheimer.  Nel comprensorio ravennate i malati sono 3.900 (3.200 coloro che soffrono di Alzheimer), in quello lughese 2.200 (1.200) e in quello Faentino 1.700 (1.000). I dati sono forniti dall’Ausl Romagna in occasione della 25esima giornata dell’Alzheimer per la quale è stato anche organizzato un convegno.

In Emilia Romagna nel 2017 sono state quasi 25mila le persone visitate per la prima volta nei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, 12.246 delle quali (in lieve calo rispetto alle 12.400 dell’anno precedente) hanno ricevuto una diagnosi di demenza, di cui l’Alzheimer costituisce la forma più frequente; circa 80mila le persone con demenza in regione.

Nel territorio dell’Azienda Usl della Romagna risultano essere presenti circa 266.000 persone con più di 65 anni. Calcolando un’incidenza del 4,4% per la malattia di Alzheimer e dell’8% per il totale delle demenze, risultano presenti 21.500 persone affette da demenza, di cui 12.000 da malattia di Alzheimer. La direzione dell’Ausl Romagna ha avviato un percorso di valutazione e ricognizione degli attuali modelli di presa in carico delle persone affette da diagnosi di demenza all’interno del contesto aziendale al fine di dare piena attuazione alle indicazioni del Piano Regionale Demenze.

I Centri Disturbi Cognitivi e Demenza (Cdcd) rappresentano una realtà consolidata nel territorio aziendale, con un’articolazione presso l’ambito di Rimini–Riccione, Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza e Lugo. I Cdcd, costituiscono il nucleo organizzativo dove, personale medico, infermieristico, assistenti sociali e psicologhe in possesso di particolari competenze specialistiche, attraverso idonee modalità di valutazioni multidisciplinari e in una logica di team, definiscono il progetto terapeutico assistenziale in condivisione con la persona e i suoi familiari. Secondo quanto spiega Alessandro Margiotta, referente del centro ravennate,  “il nostro impegno è finalizzato alla costruzione di un atto di cura che ponga al centro la vulnerabilità del paziente e personalizzi i diversi interventi in ciascun setting assistenziale. La cura avviene in spazi fisici ben definiti: è importante riconoscere e accettare l’influenza dell’ambiente sulla relazione di cura e sui risultati ottenibili. Un ambiente ricco e validante permette di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Parafrasando Ippocrate, per il medico risulta molto più importante sapere quale paziente ha un certo tipo di demenza, rispetto a conoscere quale tipo di demenza ha un certo paziente”.

Da novembre 2017 si è costituito un Tavolo di Coordinamento permanente delle Associazioni Alzheimer Romagnole, composto da Alzheimer Ravenna, Alzheimer Faenza,  Alzheimer Lugo, Alzheimer Rimini, CAIMA di Cesena, Amici di Casa Insieme di Mercato Saraceno e la  Rete Magica di Forlì. L’impegno assunto dalle diverse onlus è quello di rappresentare al meglio presso le Istituzioni Locali, l’A.USL Romagna e gli altri enti pubblici e privati, i bisogni e i problemi di tante persone che vivono quotidianamente con la demenza.

Il direttore generale Marcello Tonini, evidenzia l’impegno nella  realizzazione di un  convegno organizzato dall’Ausl della Romagna a rappresentare tale situazione ma, soprattutto, le prospettive future di lavoro, in occasione della XXV Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer, che si terrà a Cervia nella data del 24 ottobre. La dottoressa Roberta Mazzoni (direttore del distretto di Ravenna) che ha curato la realizzazione di questo evento precisa che si tratta di un momento formativo per offrire un aggiornamento sull’inquadramento diagnostico e terapeutico  della malattia e sui sistemi di cura adottabili in favore delle persone che ne sono affette . In particolare, vuole testimoniare il lavoro di rete e di integrazione che si è perseguito in ambito aziendale attraverso una costante ricerca di collaborazione sia con le Associazione di volontariato che con i Servizi Sociali dei diversi Comuni presenti sul territorio. Interlocutori importanti coi quali il contatto è continuo.

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