Avis compie 70 anni e a Lugo inaugura un monumento dedicato ai donatori di sangue

Anteprima Del MonumentoDomenica 21 ottobre alle 10, presso la rotatoria di fronte alla caserma dei Carabinieri di Lugo, sarà inaugurato il monumento dedicato ai donatori di sangue, realizzato in occasione della celebrazione del 70esimo anniversario della fondazione di Avis comunale di Lugo.

Il monumento rappresenta due gocce di sangue che, insieme, creano il cuore Avis; è frutto dell’impegno di Avis che, insieme al Comune di Lugo, ha coinvolto numerosi partner che hanno contribuito alla sua realizzazione. La struttura è stata progettata e realizzata da Massimo Carioti, la decorazione a mosaico è stata realizzata dalla Compagnia dei Musivari, nata dai corsi di mosaico dell’Università per adulti di Lugo e diretta da Elisa Simoni.

Dopo l’inaugurazione è previsto un corteo che transiterà in piazza Martiri, con sosta al monumento di Baracca per la deposizione di una corona e proseguirà fino alla chiesa della Collegiata per la messa delle 11.30; dopo la funzione, alle 13 pranzo sociale presso la struttura del Maracanà in via Madonna delle Stuoie.

Oggi l’Avis Comunale di Lugo conta 1.121 donatori effettivi.

La sua storia inizia nel 1948 quando il primario della Medicina di Lugo era ancora uno specializzato in medicina tropicale e coloniale e riteneva che l’eventuale bisogno di sangue di un ammalato dovesse essere soddisfatto da famigliari e parenti, prevedendo la donazione volontaria solo in caso di guerre e calamità naturali. Ventuno lughesi, di cui sette donne, capeggiati da Giuseppe Frabetti, Enrico Marlat, e Aurelio Valli, il 7 novembre 1948 fondano comunque la sezione Avis comunale di Lugo, anche se riescono a fare la prima donazione solo il 22 febbraio 1949 nell’ospedale di Fusignano, diretto da Riccardo Babini. Il robusto rapporto con il Sant’Orsola e l’Università di Bologna porta a Lugo, nell’estate dello stesso anno, Enrico Jasonni, sostenitore della moderna medicina immunotrasfusionale e della donazione volontaria del sangue.
I donatori di sangue vivono un’altra fase critica negli anni Settanta. Con la nascita degli enti ospedalieri, voluti dalla legge Mariotti, l’ospedale di Lugo aspira a essere classificato come ospedale provinciale. Uno dei requisiti indispensabili era avere il centro trasfusionale, alimentato da un consistente gruppo di donatori di sangue. Il conflitto irrisolto con l’Avis provinciale portò alla nascita nel 1972 della Ads del comprensorio di Lugo che, in realtà, si sviluppa solo nei comuni di Lugo, Cotignola e Sant’Agata sul Santerno.
Negli anni immediatamente successivi, con l’istituzione della Regione, si avviò la programmazione territoriale dei servizi sanitari e sociali su base comprensoriale. Ci si trovò allora che in tre comuni del comprensorio lughese operava l’Ads comprensoriale, negli altri sei l’Avis. Dal 1976 al 1984 si realizza un percorso di parificazione che porta alla nascita dell’Avis-Ads del Comprensorio di Lugo, che, tra l’altro, permise di presentarsi unitariamente agli studenti delle scuole superiori provenienti dai diversi comuni.
Negli anni ’90, completato il percorso di parificazione, anche al fine di evitare lo sgradevole equivoco Avis-Aids (nel frattempo esplosa in alcune aree marginali), si è deciso di ritornare al nome Avis comunale di Lugo.
Nel 2015 la gestione del centro di raccolta di Lugo è affidata all’Avis provinciale, in una nuova sede sempre all’interno dell’ospedale. Restano di competenza dell’Ausl tutte le restanti attività trasfusionali: tipizzazione, separazione degli emocomponenti, assegnazione ai reparti, gestione degli esuberi e delle carenze.

 

 

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