Otto marzo: per lo sciopero femminista una pedalata in città vestiti di fucsia

Ritrovo alle 14.30 in via Maggiore, tappa finale in piazza del Popolo con un momento di confronto. E intanto sono state donate alcune bici restaurate alle richiedenti asilo per «promuovere l’uso della bicicletta per avere una maggiore autonomia negli spostamenti di breve distanza, migliorare l’autostima e abbattere le barriere emozionali e sociali»

19 02 28 Consegna BicicletteAnche a Ravenna diverse associazioni femministe aderiscono alla mobilitazione internazionale “Non una di meno” che in occasione dell’8 marzo proclama uno “sciopero femminista globale delle donne”. In particolare la Casa delle donne, Udi, Donne in nero, Linea Rosa e Femminile Maschile Plurale organizzano la pedalata femminista antirazzista nei luoghi delle donne della città. Il ritrovo è alle 14.30 alla Casa delle donne in via Maggiore 120 per partire  alle 15. Alle partecipanti è chiesto di indossare qualcosa di fucsia. Il percorso toccherà il monumento dedicato alle donne vittime di femminicidio del nostro territorio (Piazzetta Serra), la sede di Linea Rosa (Via Mazzini 57/A), la casa delle donne richiedenti asilo (Casa Maria Via Trieste 124) l’Università (Palazzo Corradini Via Mariani 5), per arrivare in Piazza del Popolo dove, alla postazione “Non una di meno”, si aprirà un confronto sui temi dello sciopero globale. Chi non partecipa alla pedalata potrà restare nella postazione attiva in Piazza del popolo dalle ore 14,30 in poi con materiale informativo.

Nell’appello allo sciopero si legge: «Interrompiamo ogni attività lavorativa e di cura, formale o informale, gratuita o retribuita. Diamo allo sciopero nuova forza e significato. Portiamo lo sciopero sui posti di lavoro e nelle case, nelle scuole e nelle università, negli ospedali e nelle piazze». L’8 marzo è stato proclamato sciopero dall’Usb. E in segno di adesione all’iniziativa femminista il Mama’s club di Ravenna ha cambiato la programmazione e propone, la sera dell’8 marzo, una manifestazione pubblica e lo spettacolo Uomini con la gonna.

Restando in tema di iniziative a pedali a favore delle donne, va segnalato che sono state consegnate alcune biciclette alle richiedenti asilo di casa Maria e casa Dunya dopo il restauro dai volontari della Riciclofficina. Si è conclusa così la prima fase del progetto “Donne a ruota libera” ideato e presentato dalla Casa delle Donne con la collaborazione di cooperativa società Dolce, Riciclofficina, Fiab Ravenna, adottato da Andrea Frontali, nell’ambito di “Adotta un progetto sociale”, iniziativa del Comune, alla sua ottava edizione. Il progetto ha come obiettivo quello di «promuovere l’uso della bicicletta per avere una maggiore autonomia negli spostamenti di breve distanza, migliorare l’autostima e abbattere le barriere emozionali e sociali». A partire da metà marzo sono previste lezioni per insegnare ad andare in bicicletta ad alcune ragazze ancora insicure e percorsi guidati in città per la conoscenza della segnaletica stradale, delle regole del codice della strada, per la promozione della mobilità sostenibile e dell’utilizzo delle piste ciclabili.

Inoltre il 30 aprile alle 10.45 al teatro Almagià, in via dell’Almagià 2, è in programma lo spettacolo teatrale “E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta” con Donatella Allegro e Irene Guadagnini, testo e regia di Donatella Allegro dell’associazione culturale Effettica. La rappresentazione vedrà protagoniste le attrici Donatella Allegro e Irene Guadagnini che con talento e ironia racconteranno le storie di alcune donne che, proprio pedalando, hanno sfidato pregiudizi, divieti e hanno conquistato nuovi spazi di libertà e aperto nuove strade per le donne. A 200 anni dalla sua invenzione la bicicletta continua a esercitare la sua forza di emancipazione per il genere femminile in quanto garantisce libertà di movimento, autonomia negli spostamenti e liberazione dal controllo (non a caso ci sono Paesi in cui è ancora vietata alle donne).

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