Omotransfobia: un questionario anonimo online per fare luce su tutto il sommerso

Iniziativa della Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle attività coordinate da un Osservatorio ad hoc. Indagine affidata all’Università di Padova

Pexels Sharon Mccutcheon 1566842La Regione Emilia-Romagna vuole indagare la diffusione e il radicamento di discriminazioni e violenze determinate dall’orientamento sessuale e di genere e lo fa proponendo un questionario online che si compila in forma rigorosamente anonima, per far emergere tutto il “sommerso” che ci può essere nei rapporti sociali, famigliari e sui luoghi di lavoro. L’obiettivo è definire con maggior precisione e rafforzare le strategie di prevenzione e contrasto dell’omotransfobia messe in campo dalla Regione.

Il questionario, disponibile nella sezione Pari opportunità del sito internet della Regione e distribuito dalle associazioni Lgbtqi+, rappresenta uno dei principali tasselli di uno studio, che sarà completato entro l’anno, nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio ad hoc nato l’anno scorso su iniziativa dell’assessorato regionale alle Pari opportunità, in attuazione della legge 15/2019. Il tavolo tecnico con funzioni di Osservatorio è composto da oltre 30 membri in rappresentanza di diversi servizi regionali, del mondo dell’associazionismo Lgbtqi+, degli Enti locali e dell’Ufficio scolastico regionale. L’indagine è affidata dall’Assessorato Pari Opportunità all’Università di Padova (Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia), nell’ambito di un accordo per la realizzazione di una approfondita ricerca sul tema delle discriminazioni di genere.

I risultati del questionario, il primo di questo tipo condotto sul territorio regionale, confluiranno nella ricerca di più ampio respiro, coordinata dai professori universitari Luca Trappolin e Paolo Gusmeroli, che ha tre obiettivi di fondo: costruire una ricognizione, la prima in Italia promossa da una Regione, sulle varie forme di discriminazione e intolleranza contro le persone Lgbtqi+; mappare i servizi territoriali in Emilia-Romagna capaci di intercettare e sconfiggere il fenomeno; infine, contribuire a individuare le più efficaci strategie di prevenzione e contrasto basate sulla collaborazione tra i diversi soggetti e  sull’individuazione di buone pratiche.

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