«Chi è sano non finisce più in ospedale. Meno restrizioni ma con cautela»

Raffaella Angelini di Ausl Romagna, sull’epidemia estiva: «Non ce l’aspettavamo ma non ci sono più polmoniti. Si potrebbe eliminare il tampone di fine isolamento»

Mascherine Anti Covid

Raffaella Angelini dirige il dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl Romagna, da dove ha “governato” due anni e mezza di pandemia.

Dottoressa Angelini, ve l’aspettavate un’ondata simile, in estate?
«Sinceramente no, nessuno se lo aspettava, non avendo la sfera di cristallo ed essendo reduci da due anni di Covid in cui in estate si era sempre registrato un arretramento. Questa estate invece abbiamo avuto un’ondata analoga a quella di inizio anno».

Il motivo?
«Due: l’abbandono di ogni restrizione, quindi il ritorno degli affollamenti senza obbligo di mascherina, per esempio, e il mancato isolamento dei contatti dei positivi. E poi la presenza di una variante mai così contagiosa come Omicron 5».

I ricoveri però sono rimasti sotto controllo…
«La grande diffusione di persone vaccinate o che hanno contratto il virus fa sì che magari ci si infetti lo stesso, ma con una sintomatologia lieve o nulla. I ricoveri potrebbero aumentare ma non ci aspettiamo in maniera tale da superare la nostra capacità di accoglienza».

Chi sono le persone ricoverate con il Covid in questo momento?
«Sono soprattutto persone che sono entrate in ospedale per altri motivi e risultano positive al Covid, oppure persone con patologie croniche, il cui quadro clinico precipita a causa del Covid. Non vediamo invece praticamente più le polmoniti da Covid dei primi tempi, o persone che dal completo benessere finiscono in terapia intensiva».

È cambiata anche la malattia, quindi?
«È cambiata la resistenza della popolazione, come dicevo, tra vaccini e diffusione della pandemia. Poi va detto che Omicron in generale pare essere caratterizzata da una maggiore contagiosità ma una minor tendenza a colpire le “basse” vie aeree, quelle più pericolose, che possono portare alle polmoniti, mentre sono coinvolte di più le “al- te”, con mal di gola o raffreddore».

I sintomi sono quindi questi ultimi?
«Sì, possono comparire inella fase iniziale, ma se uno ha febbre e raffreddore e risulta negativo è bene ripetere il tampone anche un paio di giorni dopo la comparsa dei sintomi».

Previsioni su nuovi varianti? Si parla della Centaurus…
«Si sta diffondendo ma è ancora presto per capire se sarà in grado di soppiantare Omicron. Di certo quando la circolazione virale è alta, il virus muta, si moltiplica e la mutazione ha vita più facile».

Raffaella Angelini Ausl Romagna

La dottoressa Raffaella Angelini di Ausl Romagn

Ma ci possiamo convivere?
«Sì, lo stiamo vedendo. Ma la gente deve essere consapevole che questo non vuol dire ignorare che il virus c’è. Non c’è più l’obbligo della mascherina ma questo non vuol dire non indossarla se in condizioni di rischio, in particolare al chiuso con altre persone. Io la indosso, per esempio, in determinati luoghi. In generale invece il mancato obbligo è stato come un liberi tutti, mentre dovremmo aver incamerato quelle regole necessarie per ridurre il rischio. Come le raccomandazioni rispetto alle dosi di vaccino. Ora che la malattia è tornata sui giornali la gente sta rispondendo, per la quarta dose, ma quando abbiamo aperto la possibilità per anziani e fragili, la risposta non è stata inizialmente adeguata».

Perché? Il vaccino non è considerato così utile?
«C’è stato un difetto comunicativo, è passato il messaggio che fare il virus adesso voleva dire non fare quello “buono” in autunno. Ma non sappiamo se quello in autunno sarà davvero “buono”, anche perché sarà ancora per il virus di Wuhan più in aggiunta la variante Omicron 1, che non sta già più circolando. Bisogna capire che questi vaccini non vengono messi in commercio per contenere l’infezione, anche se sarebbe bello. Sono molto validi per limitare le forme gravi, ma molto meno efficaci per evitare l’infezione. E hanno durata breve, anche nel prevenire le forme gravi, quindi anziani e fragili dovrebbero fare il vaccino adesso e poi rifarlo anche in autunno».

Da operatrice sanitaria, auspica un ritorno delle restrizioni in vista dell’inverno?
«Dipende da quale sarà l’impatto delle ondate ovviamente, ma ripeto: ci possiamo permettere di avere meno restrizioni. Anzi, forse potremmo permetterci anche di eliminare il tampone di fine isolamento per i positivi. Chiaro che già l’Oms ha avvertito i vari Governi, di non scherzare con il fuoco. Serve maturità tra i cittadini, per poter convivere con il virus».

L’ondata estiva ha messo in crisi il personale sanitario? Si sono riviste le code al Pala De André, siete in emergenza?
«L’azienda non ha più il personale aggiuntivo che aveva a disposizione durante lo stato di emergenza, tutti stiamo rientrando nei ranghi normali. Le code al Pala De André si sono risolte con il cambio di orario, abbiamo anticipato l’apertura alle 7.30, perché alle 9 si creavano code già prima dell’apertura, che poi non si smaltivano. Ma non siamo mai andati fuori orario, quindi significa che il tempo era sufficiente. L’estate è normalmente un periodo in cui si consumano le ferie e non si possono negare di nuovo ai sanitari, che sono stremati. Certo, in contemporanea ce ne sono anche altrettanti a casa con il Covid e quindi di volta in volta ci sono unità operative più stressate rispetto ad altre. Si continua a lavorare in emergenza…».

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