Nel giro di dieci anni sono quadruplicati i casi di autismo tra minorenni

I dati in Emilia-Romagna, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sul disturbo

Torre Blu Regione

La torre della Regione illuminata di blu per la giornata dell’autismo

In Emilia-Romagna il numero di persone affette da disturbi dello spettro autistico assistite dal servizio di Neuropsichiatria infantile e adolescenza (NPIA) è aumentato in modo significativo negli ultimi dieci anni. Nel 2011 il servizio assisteva 1.584 bambini e adolescenti (fino a 18 anni) con questo disturbo, diventati 6.558 nel 2023 (+314%); si tratta in maggioranza di maschi (78,6%) e per il 21,4% di femmine. Il rapporto su popolazione 0-17 anni è di 8,9 per 1000 residenti.

I minori seguiti nel 2023 dai servizi di Neuropsichiatria infanzia e adolescenza per Ausl sono così distribuiti: Piacenza 374, Parma 476, Reggio Emilia 1.033, Modena 1.422, Bologna 911, Imola 214, Ferrara 409, Romagna 1.736 (se il paziente è in carico nello stesso anno in più Ausl è conteggiato più volte). Per quanto riguarda gli adulti affetti da disturbi dello spettro autistico, il Centro Salute Mentale ha visto un significativo aumento del numero di persone assistite negli ultimi sette anni: dalle 244 del 2015 alle 1.194 del 2023. La distribuzione per Ausl è la seguente: Piacenza 184, Parma 68, Reggio Emilia 117, Modena 124, Bologna 273, Imola 41, Ferrara 31 e Romagna 356.

Per garantire loro le cure necessarie – risorse professionali e percorsi diagnostici – lo scorso anno sono stati assegnati dalla Regione al Pria (Piano regionale integrato per l’assistenza alle persone con disturbi dello spettro autistico) 4 milioni e 230mila euro, a cui vanno aggiunte le risorse impiegate dalle Aziende Usl per il trattamento ambulatoriale delle persone con diagnosi di autismo.

Domani, martedì 2 aprile, in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, anche le torri della Regione si coloreranno di blu: un abbraccio simbolico rivolto a tutte le persone con autismo e ai loro familiari, utile anche per mantenere viva l’attenzione su un problema per il quale si cercano costantemente strumenti adatti a garantire una diagnosi precoce, una tempestiva presa in carico e un efficace percorso di inclusione che duri tutta la vita.

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