Arbitro minacciato dai baby calciatori La società di casa: «Noi estranei ai fatti»

La Compagnia dell’albero precisa: «Da noi nessun insulto al direttore di gara, nessun ammonito o espulso». Dito puntato contro il Marina

«La Compagnia dell’Albero precisa che è rimasta totalmente estranea ai fatti. Nessuno dei suoi giocatori è stato ammonito o espulso né, tantomeno, ha insultato il direttore di gara». È la precisazione diffusa dalla società sportiva ravennate dopo che la partita della sua formazione Juniores contro il Marina è stata sospesa dall’arbitro che si è rifugiato negli spogliatoi da dove ha chiesto l’intervento dei carabinieri perché pesantemente insultato e minacciato. La vicenda è accaduta il 23 gennaio al campo di via Dismano Vecchio.

«Per la Compagnia dell’Albero – prosegue la nota della società – la sportività, il rispetto per l’avversario e per il direttore di gara costituiscono principi fondanti ai quali non vuole venire meno in nessuna occasione». La società poi ricostruisce gli eventi fornendo una versione che coincide con quella dei carabinieri intervenuti sul posto: «Dopo una prima espulsione avvenuta durante la partita che ha coinvolto un giocatore del Marina Calcio, l’incontro è proseguito finché a seguito di un episodio ritenuto dubbio, la squadra ospite ha protestato accerchiando l’arbitro che ha ritenuto non ci fossero più i presupposti per continuare la gara».

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