Il Ravenna torna in campo per evitare il ritorno tra i dilettanti: «Ma non ha senso»

Il presidente Brunelli contro la decisione di giocare: «Anche la casualità avrà un peso. E si mettono a rischio tante persone»

Striscione Ultras Playout Ravenna

Lo striscione degli Ultras Ravenna

Oggi, 27 giugno, torna il calcio giocato anche per Ravenna e provincia.

Alle 18.30 a Fano va in scena infatti la partita d’andata dei play-out tra i padroni di casa marchigiani dell’Alma Juventus e il Ravenna. In palio la permanenza tra i professionisti del calcio. Il ritorno è in programma al Benelli di Ravenna il 30 giugno, sempre alle 18.30. In entrambi i casi a porte chiuse, come da regole anti Covid.

Al termine delle due partite non sono in programma i tempi supplementari. In caso di parità al termine dei 180 minuti (non vale la regola dei gol in trasferta) resterà in serie C il Ravenna in virtù della miglior posizione in classifica, “cristallizzata” quando mancavano ancora 11 giornate al termine, a causa dell’emergenza coronavirus.

«La squadra – sono le parole del presidente del Ravenna Fc, Alessandro Brunelli – arriva a questa sfida con la tranquillità necessaria di chi sa di aver fatto tutto il possibile per essere pronto. E poi c’è la consapevolezza di avere i mezzi per riuscire nell’impresa. Purtroppo, giocando una stagione in 180 minuti per causa di forza maggiore, significa che anche la casualità potrebbe avere una certa incidenza del caso sull’esito».

Secondo Brunelli, «questa partita non ha alcun senso dal punto di vista del merito sportivo, è semplicemente il risultato di una gestione pessima di una emergenza. Inoltre, voglio ricordare, che giocare costerà cifre assurde per questa categoria esponendo molte persone a rischi che nessun sa davvero calcolare».

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