Coppa America, Luna Rossa ci prova: «Con i neozelandesi non sarà facile» – FOTO

Dal Circolo velico di Marina di Ravenna a Auckland: Antonio Vettese è l’ufficio stampa dell’organizzazione della Prada Cup, vinta dalla barca italiana. Il 10 marzo (all’alba in Italia) comincia la sfida per il più antico trofeo sportivo che ancora si disputa. Dalla provincia ravennate sono 7 nel golfo di Hauraki

PRADA Cup 2021«Luna Rossa ha fatto diciotto regate nella Prada Cup che ha conquistato e ne ha perse solo quattro. È incoraggiante in vista della Coppa America, ma i neozelandesi sono forti e i valori degli equipaggi possono davvero migliorare da un giorno all’altro perché l’evoluzione delle barche è continua». Antonio Vettese, membro del consiglio direttivo del Circolo velico ravennate (Cvr) di Marina di Ravenna, è a Auckland nel golfo di Hauraki dove dal 10 marzo per la terza volta in 170 anni una barca italiana proverà a conquistare il più antico trofeo sportivo che ancora si disputa, l’America’s Cup di vela. Nel 2001 era stata ancora Luna Rossa, nel 1992 era stato il Moro di Raul Gardini.

Vettese, giornalista per diverse testate e televisioni specializzate nella nautica, è arrivato nella terra dei kiwi a novembre con l’incarico di ufficio stampa del Challenge of record, la società che ha organizzato le regate della competizione da cui è uscita la sfidante di Team New Zealand, detentore della brocca.

PRADA Cup 2021 Final Day 1

Archiviato il periodo iniziale di quarantena obbligatoria imposta dalle autorità nazionali, poi la vita è stata davvero diversa rispetto al resto del mondo. Su una popolazione che non arriva a cinque milioni, ci sono stati poco più di duemila contagi con 26 decessi. Nella sola provincia di Ravenna dove vivono 400mila persone i morti sono più di ottocento con quasi 22mila ammalati. «La nazione è pulita – ci racconta Vettese incastrando la telefonata con 12 ore di fuso orario –. Non ci sono limitazioni agli spostamenti. Vedere da qua quello che succede in Italia fa un effetto strano».

PRADA Cup 2021 Semi Final Day 2

Più facile concentrarsi sull’aspetto sportivo. E il team italiano avrà bisogno di focalizzare bene l’obiettivo per compiere l’impresa: «Ho diretto riviste di settore, seguo questa competizione dal 1992, ma ora è difficile fare previsioni perché le barche cambiano prestazioni in poco tempo. Da Natale a oggi sono già migliorate tanto. Sembra assurdo ma di fatto stiamo parlando di barche che hanno regatato poco, gli equipaggi sono professionisti ma stanno prendendo confidenza poco alla volta». American Magic, eliminata in semifinale, torna a casa con un conto della spesa pesantissimo: «Praticamente ognuna delle dieci gare è costata quasi dieci milioni di euro».

AC210220cb 10110ADella folta pattuglia di emiliano-romagnoli presenti nel team che si è aggiudicato la Prada Cup, fanno parte sette ravennati: Andrea Bazzini (responsabile del software), Umberto Molineris (sailor), Jacopo Plazzi (sailor), Matteo Plazzi (direttore tecnico della Prada Cup), Antonio Vettese (responsabile della comunicazione), Francesco Longanesi Cattani da Bagnacavallo (relazioni esterne) e il cervese Giuseppe Acquafredda (mast and rigging). I primi cinque in elenco sono soci del Circolo velico ravennate di Marina di Ravenna. La struttura è sorta nel 1949, tra i primi circoli in Italia. C’è tanta Ravenna su Luna Rossa e in Coppa America. Come si spiega? «Ravenna è sempre stata un serbatoio di velisti e lo era anche per le altre spedizioni in questa competizione. C’è una passione che ha dato vita a una scuola con figure competenti e ricambio di sportivi capaci». E qui Vettese, con orgoglio, indossa la giacchetta del Cvr: «Uno dei primi in Italia, fondato nel 1949, il nostro presidente Gianni Paolucci è stato vicepresidente della Federazione nazionale. Abbiamo una scuola vela che ogni anno, quando non c’era la pandemia, raccoglieva duecento allievi appassionati». Ma il velista campione ci nasce o ci diventa con allenamento? «La differenza la fa la testa. Tutti quelli che eccellono negli sport hanno un comune denominatore che è la volontà. Oggi si parla sempre di formare i campioni ma si dimentica che serve una completezza che non tutti hanno. Certo, la vela consente di esprimersi ad alti livelli anche persone che hanno un’età per cui non potrebbero fare altri sport, ma anche nella vela bisogna cominciare da piccoli per imparare quelle conoscenze e capacità di reazione. Perché sembra strano ma la barca non è un oggetto quotidiano: in auto ci saliamo appena nati, in barca invece no».

PRADA Cup 2021 Round Robin 3

Di una cosa è sicuro Vettese: la vela è molto meno elitaria di quello che si pensa. «Serve un po’ di portafoglio, non lo nascondo. Ma non più di altre passioni. Un esempio: con 50mila euro si compra una barca usata su cui possono stare 4-6 persone. Le vacanze estive sono garantite per anni con panorami che avresti solo comprando una casa da un milione di euro».

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