La nuova ordinanza non cambia (quasi) nulla. Tanto poi la colpa sarà sempre dei cittadini…

 

La tanto attesa ordinanza regionale cambia poco o nulla, diciamo la verità. La gita fuori porta della domenica – nonostante qualche titolo di giornale letto in giro – è salva, essendo i ristoranti aperti. Certo, si eliminano gli assembramenti nei centri commerciali nel weekend, i negozi sono chiusi la domenica (ma c’erano poi così tanti negozi, fuori dai centri commerciali, aperti la domenica?), viene vietata “l’attività motoria” in centro (ma chi potrà contraddirmi se dirò che sto andando a comprarmi un maglione, sei giorni su sette, o a prendere un caffè in un bar, regolarmente aperti la domenica?), non ci sono più dubbi sull’uso della mascherina. Ma basterà un giallo appena appena più scuro per evitare di diventare arancioni o addirittura rossi?

La risposta, secondo molti, è sempre nella responsabilità individuale. Noi abbiamo qualche dubbio: perché evitare di andare al ristorante a pranzo, regolarmente distanziati, se i ristoranti sono aperti, per esempio? Davvero è giusto demandare sempre la responsabilità in capo ai cittadini? Certo è più facile. Meglio raccontare la solita solfa degli italiani senza senso di responsabilità, piuttosto che ammettere di aver sbagliato a tagliare in passato sulla sanità o di non essere riusciti in questi mesi a costruire davvero nuove scuole o nuovi ospedali (e neppure ad ampliarli come previsto, per la solita burocrazia), ad assumere nuovi insegnanti o medici, rianimatori, anestesisti…

Molto più facile dare la colpa ai cittadini, quando non si è attrezzati per affrontare un’emergenza (annunciata).

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