Amianto, bombe, buchi? Macchè, lo scandalo è…

Tanto per dire, praticamente a Ravenna si è scoperto un po’ di anni fa che i valori di un cancerogeno come la diossina nel latte di due donne incinte e di alcuni polli erano ampiamente oltre la norma. Si dovevano fare approfondimenti, analisi, eccetera, ma la realtà è che nessuno si è davvero scandalizzato e tutto è finito sotto silenzio.
Tanto per dire, a Ravenna hanno spostato una bomba dal fondo del canale senza avvertire nessuno. Il tribunale se ne è occupato, certo, ma l’opinione pubblica è rimasta piuttosto indifferente.
Tanto per dire, a Ravenna si è da poco scoperto che sarebbe stata pratica diffusa quella di seppellire amianto nelle nostre zone naturali, ma il sindaco ha tranquillizzato tutti, “nessun rischio per la salute pubblica” e in fondo chissenefrega.
Tanto per dire, a Ravenna è esplosa una centrale di gas metano, proprio poco prima di scrivere queste righe, ma vedrete che tra qualche giorno se ne saranno dimenticati tutti, non è mica facile star lì a chiedere i dettagli.
Tanto per dire, al porto e al petrolchimico di Ravenna ci sono nuvole strane che escono dalle ciminiere, capita spesso che operai restino intossicati, ma in fondo è il lavoro, no, mica si potrà fare troppo casino, che poi è peggio. Come quando muore qualcuno in banchina, magari con un contratto diverso e meno tutelato rispetto ad altri che fanno lo stesso lavoro a pochi metri da lui, magari in subappalto di un subappalto. Comunicato di rito dei sindacati, qualche urla dei più incazzati, ma in generale a tutti gli altri che gliene frega.
Tanto per dire, a Ravenna si è scoperto un buco di quasi 10 milioni di euro nei conti dell’ex Consorzio dei Servizi Sociali senza poi trovare praticamente colpevoli, tutto è proseguito come prima, o quasi. Che belli che sono i servizi a Ravenna, non fate polemiche, voi.
Per una cosa, però, almeno per una cazzo di cosa, pare che finalmente anche qui si riesca a scendere in strada a fare una rivoluzione. Finalmente in migliaia si stanno scandalizzando sul serio, arrivano le tv nazionali, una gran figata. Ci volevano i daini, signori. La gente non vuole che vengano uccisi 67 daini dalla pineta di Classe e chissà perché invece quelli ammazzati a pochi chilometri da qui del tutto regolarmente magari dagli stessi cacciatori non fanno alcun effetto. Nemmeno i cinquecento caprioli uccisi nel Ravennate in un anno, come almeno ho letto su questo giornale. No, sono quei poveri daini, i bambi, che non devono morire. I bambi per dio! Hanno gli occhi umani! Lasciateli vivere! Ma vaffanculo, va.

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