sabato
05 Luglio 2025
Rubrica L'osservatorio

«Un’emergenza in piazza caduti». Ecco il dialogo segreto tra i due agenti

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Rumori di fondo di ricetrasmittenti gracchianti.

«Agente 1 mi ricevi, ripeto Agente 1, mi ricevi?».
«Forte e chiaro».
«C’è un’emergenza».
«Un secondo, sto analizzando degli abiti succinti…».
«Lascia perdere, c’è un problema più grosso».
«Ok, di cosa si tratta. Un mendicante in via Cavour?».
«Macché».
«Uno che fuma in spiaggia? Uno che beve da una lattina in via Gulli? Parla cazzo, dimmi!».
«Figurati, molto peggio».
«Ma cosa può essere, cristo, un assembramento di persone su una panchina?!».
«Stai calmo, fai un respiro, siediti».
«Dimmi».
«C’è un robot in piazza Caduti».
«Un androide?».
«Boh, un robot».
«Ostile verso gli umani?».
«Non saprei».
«Porto la pistola?»
«Non credo possa essere utile».
«Ma la madonna, cos’ha un raggio disintegrante?».
«No, nel senso che è di cartone, appeso a un cartello stradale».
«Cazzo, pure peggio, corro subito a distruggerlo».
«Bravo, il vicesindaco ne sarà orgoglioso».
«E invece con quel ragazzino come sta andando?».
«L’abbiamo in pugno».
«È lui?».
«Sì».
«È Haze?».
«Sì».
«Sono commosso. Ci pensi, duecento scritte ci ha fatto sotto il naso»
«Già, ora i graffiti al massimo li farà in gattabuia».
«Non esagerare, mica lo possiamo arrestare».
«Ah, è vero, scusa. Che lavoro di merda».
«Va beh, passo e chiudo».

Il robot, poi, sarà ricostruito e installato in Darsena, pare. Il writer 17enne, invece, se l’è cavata con una denuncia. Tutto è bene quel che finisce bene.

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