Segregata in casa dal marito a 21 anni «Non sei all’altezza della mia amante»

In manette venditore di kebab. Aveva preso i documenti alla moglie,
che chiudeva in casa. Non poteva neanche mangiare con la famiglia

Dal novembre dello scorso anno viveva da segregata in casa, costretta dal marito, un 27enne venditore di kebab (con la cittadinanza italiana ma originario del Bangladesh) finito in manette a Ravenna nel pomeriggio di domenica 28 febbraio.

La giovane donna – 21 anni e anche lei bengalese – dallo scorso novembre ha vissuto una situazione insostenibile: le era fatto divieto di mangiare a tavola con tutta la famiglia e doveva arrangiarsi in cucina, da sola e in orari diversi da quelli degli altri; le erano stati poi tolti i documenti dal marito, in modo da costringerla di fatto a non uscire. La ragazza viveva le ingiurie e le vessazioni da parte di tutti i componenti della famiglia, oltre ad essere la sola ad occuparsi delle faccende domestiche; la donna, quando restava da sola in casa, veniva rinchiusa con la porta chiusa a chiave dall’esterno, unica eccezione soltanto quando era presente anche il fratello 16enne del marito. Di fatto la ragazza poteva uscire solo se accompagnata dal marito o dai suoceri, cosa che evidentemente non doveva gradire molto, preferendo dunque stare a casa, tanto che ha raccontato alle forze dell’ordine che dal novembre scorso alla giornata di domenica, ha messo il naso fuori di casa soltanto in tre brevissime occasioni. A tutto questo si aggiungono i rapporti sessuali che la donna negava al marito ma che lui riusciva comunque a ottenere con minacce di morte o, a volte, con la violenza; la confessione ha avuto il suo apice quando la 21enne ha raccontato alle forze dell’ordine che il marito, nell’umiliarla, le raccontava anche di una sua relazione extraconiugale con una donna italiana. L’uomo così se la prendeva con la sua giovane sposa, dicendole che non era all’altezza della sua amante italiana.

L’uomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Le forze dell’ordine di Ravenna già in due occasioni avevano effettuato interventi nell’abitazione dove viveva, oltre alla coppia, tutta la famiglia del marito: l’ultimo episodio soltanto sabato scorso. Proprio in quell’occasione, durante l’ennesimo litigio, la donna, costretta a rimangiare tutto davanti alle forze dell’ordine, aveva lasciato trapelare il suo malessere nonostante le difficoltà di lingua, poiché, vivendo da segregata in casa, non aveva ancora avuto modo di imparare l’italiano. In un momento di solitudine, la 21enne è riuscita a contattare un connazionale che abita a Roma, il quale contattando a sua volta un avvocato, si è recato a Ravenna nella giornata di domenica e si è presentato alle forze dell’ordine. Per farsi raccontare i terribili aspetti della sua vita, gli inquirenti sono andati a prelevare la vittima direttamente a casa, quando nell’abitazione con lei era presente soltanto il cognato minorenne. Grazie alla traduzione del connazionale risiedente a Roma, è iniziato quindi l’incredibile racconto della 21enne.

Il marito è stato arrestato direttamente sul suo posto di lavoro; l’uomo è stato accompagnato in carcere, mentre la moglie, ancora scossa e visibilmente sotto shock, ha chiesto e ottenuto l’accoglienza di un centro anti violenza.

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