Associazione mafiosa, arrestato bancario della Cassa. I legali: «Nessun riciclaggio»

Gli avvocati di Domenico Sangiorgi, 59enne di Faenza, ritengono incomprensibile l’accusa

SolLa carcerazione preventiva è una misura estrema e ingiustificata e l’accusa di associazione mafiosa è incomprensibile: così la pensano gli avvocati Antonio Petroncini e Chiara Rinaldi, difensori del 59enne Domenico Sangiorgi di Faenza, il direttore di una filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna arrestato in un’inchiesta per riciclaggio della Dda di Napoli. La posizione dei legali è riportata sulle pagine del sito internet dell’agenzia di stampa Ansa. Per la giornata di oggi, 14 luglio, è in programma l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Rimini, città dove Sangiorgi è detenuto.

«Non c’è nessuna lavanderia di denaro, né attività di riciclaggio e neppure è contestato che ci fossero», sostengono i due avvocati bolognesi. Secondo i suoi legali a Sangiorgio viene contestata solo la concessione di un mutuo per l’acquisto di un immobile dal valore di poco superiore ai 300mila euro: «Una normale operazione bancaria, risalente a sei anni fa. Negli ultimi anni Sangiorgi non ha mai avuto rapporti con queste persone, che non hanno peraltro mai ricevuto credito dalla sua banca».

I fatti contestati a Sangiorgi si riferiscono al periodo, concluso nel 2013, in cui è stato direttore di una filiale Carira a Bologna. Attualmente il faentino lavorava negli uffici della banca a Rimni. L’istituto di credito ha sospeso il dipendente e avviato un’indagine interna.

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