Espulso il vandalo di Dante, la Lega è soddisfatta: «Decisione ben ponderata»

La segretaria provinciale Gardin è convinta che i precedenti del 22enne dimostrino la sua incapacità di integrarsi. Il giovane viveva in italia da 21 anni. L’avvocato che lo difende ricorda che c’è un ricorso contro il mancato rinnovo del permesso di soggiorno

Tomba Di DanteIl 22enne senegalese accusato di aver lanciato una bottiglia di vetro contro la Tomba di Dante il 27 gennaio scorso è stato espulso dall’Italia, dove viveva a Ravenna da 21 anni, perché nel 2018 la questura aveva respinto la richiesta di rinnovo per via di un cumulo di denunce raccolte soprattutto da minorenne. Espulsione eseguita nel pomeriggio dell’1 marzo con un volo da Bologna. Respinto quindi il ricorso presentato dall’avvocato Andrea Maestri per la sospensione del provvedimento del prefetto perché sul mancato rinnovo del permesso pende si attende il pronunciamento della corte d’appello con un’udienza fissata a febbraio 2020.

La Lega accoglie con soddisfazione l’epilogo della vicenda: «Gli è stato rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno – dice Samantha Gardin, segretaria proviciale e consigliera comunale –, ergo un irregolare secondo la nostra normativa, un ventiduenne che ha già commesso altri reati in passato, un ragazzo con una pessima condotta nei confronti della società italiana, che l’ha accolto, posto che è stato già assistito dagli assistenti sociali per la rieducazione ed il reinserimento. Evidentemente è refrattario, manifestando una rabbia incontrollata che oggi è scagliare una bottiglia contro un monumento, un domani potrebbe prendersela con una persona. Noi della Lega, siamo assolutamente convinti, che la decisione di espulsione da parte della Prefettura sia stata ben ponderata e valutata tenendo conto dell’antisocialità del ragazzo». Soddisfazione per l’espulsione anche da Enrico Bertolino di Forza Italia.

L’avvocato Maestri commenta con sarcasmo dal suo profilo Facebook dipingendo «strane maggioranze securitarie in città»: oltre a Lega e Forza Italia l’ex parlamentare di Possibile mette nel gruppo anche il sindaco Michele de Pascale per i commenti a caldo sull’operazione condotta dalla polizia locale. «Applausi a scena aperta per l’espulsione di un ragazzino di 22 anni di origine straniera ma cittadino di Ravenna da 21 anni, che ha fatto una cazzata non ancora accertata come reato dalla magistratura, dettaglio non irrilevante in uno stato di diritto. E poi capita che rapinatori violenti picchino a sangue il custode di un hotel e rubino 8 mila euro». Riferimento alla rapina all’hotel Cube di due notti fa. «Del resto il decreto sicurezza l’ha scritto prima Minniti, trasformando i sindaci in sceriffi e i comuni in contee, e poi Salvini, estremizzando il daspo urbano griffato Pd».

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