Iter: licenziamenti rinviati di 3 mesi E una coop ne assumerà 20 su 115

Cassa integrazione straordinaria fino a maggio e intanto Coopolis
avvia un ramo manutenzioni in soccorso dell’azienda edilizia

Licenziamento posticipato di tre mesi grazie alla cassintegrazione straordinaria e il soccorso di una cooperativa della galassia Legacoop che assumerà gradualmente non più di una ventina di operai nei prossimi tre anni. È questo il nuovo scenario futuro per 115 dei 162 lavoratori dell’Iter di Lugo, storica realtà della cooperazione in edilizia alle prese con un concordato richiesto per far fronte alla crisi che va avanti da anni. L’accordo è stato raggiunto quest’oggi, 5 febbraio, nella sede della Regione Emilia Romagna dove si è riunito il tavolo di crisi alla presenza dell’assessore regionale Palma Costi, dei dirigenti e tecnici della Legacoop Romagna e Ravenna, della direzione, dei tecnici e del liquidatore della cooperativa Iter, della Provincia di Ravenna, del Comune di Lugo, della Cgil e della Fillea regionale, della Fillea di Ravenna, della Rsu aziendale.

Dopo gli ultimi pensionamenti, sono rimasti 162 i lavoratori in forza a Iter (115 in provincia di Ravenna, gli altri fuori regione) per i quali il licenziamento era fissato al 18 febbraio. I tre mesi di Cigs porteranno questa data al 18 maggio per i 115 ravennati. Intanto Legacoop ha presentato il proprio progetto industriale che coinvolge Coopolis: l’azienda di Ravenna si occupava finora di consulenza in edilizia e avvierà un ramo operativo nel settore delle facility e delle manutenzioni immobiliari, sia pubbliche che private, che nell’arco di un triennio dovrebbe assorbire da una decina ad una ventina di lavoratori dell’Iter.

La Fillea-Cgil di Ravenna considera positivo il progetto di Legacoop, «in particolare perché finalmente si costituisce nel settore delle costruzioni un soggetto che assume lavoratori dopo anni in cui il nostro territorio ha visto solo licenziamenti, chiusure e ristrutturazioni». I numeri però sono evidenti di come la situazione sia ancora lontana da una soluzione: «Il nostro impegno e i prossimi passi – si legge nel comunicato del sindacato – saranno proprio nella verifica dell’attuazione del piano e nella ricollocazione del personale senza escludere che, se gli impegni non dovessero essere rispettati, riprenderemo le iniziative di mobilitazione».

La Cgil sottolinea, infine, come le ultime modifiche normative sugli ammortizzatori sociali previste dal Jobs Act abbiano fortemente limitato l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, e in particolare della cassa integrazione straordinaria, anche in presenza di soluzioni positive che permettano la rioccupazione dei lavoratori. La Fillea chiede pertanto a tutte le forze politiche e alle istituzioni di correggere le storture dell’attuale normativa.

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