A Marina il rilancio dell’area sportiva passa dal football americano con i Chiefs

Il campo in via del Marchesato è uno dei 4-5 in Italia grandi abbastanza per giocare con misure regolamentari. La squadra giallorossa gioca lì da due anni e ora punta a una riqualificazione per una piccola cittadella dello sport

IMG 0468Un’epopea negli anni ottanta, poi la crisi a metà degli anni novanta e la rinascita nel terzo millennio. In due righe, così può essere riassunta la storia del football americano ravennate, incarnato dal 1984 in un nome: Ravenna Chiefs. Oggi la squadra giallorossa calca i campi della seconda divisione dopo la promozione nel 2015. I sogni non sono solo tra le yard ma anche al di fuori: la prospettiva è quella di fare una polisportiva che ridia vita alla zona di Marina di Ravenna – dove da due anni i Chiefs giocano le partite casalinghe – in cui si concentrano i campi di atletica, calcio e quello un tempo utilizzato per il baseball, scomparso a Marina da una decina d’anni e nel quale oggi ci sono i bersagli degli arcieri. Dal prossimo anno i Chiefs saranno i gestori della struttura sportiva: un paio di mesi fa la giunta comunale ha deliberato in questo senso.

A parlare del progetto Chiefs è Claudio Fiumana, presidente che ha preso in mano la società rinata 12 anni fa. «All’inizio l’intento era soprattutto quello di divertirsi, vedendo cosa riuscivamo a fare. Dal 2008/2009 la mentalità è cambiata, divertirsi resta fondamentale ma con più competitività. Questo passo ha avvicinato anche molti giovani allo sport». Come dire: l’insegnamento di Pierre de Coubertin è positivo, ma partecipare vincendo è più divertente. I Chiefs così hanno cominciato la loro scalata, una nuova epopea che porta oggi la squadra ad avere circa trenta giovani atleti, il più esperto ha 42 anni, che riempie a domeniche alterne gli spalti del campo di Marina di Ravenna. Una curiosità: il campo da calcio di via del Marchesato ha una particolarità. Si tratta infatti di uno dei quattro o cinque in tutta Italia abbastanza grandi per giocare a football con le misure regolamentari.

IMG 0463Naturalmente il calcio non sparirà e rimarrà l’attività principale – attualmente oltre alla squadra che milita in Prima categoria giocano anche gli amatori, compagine nata quest’anno – e anzi il progetto di Fiumana è quello di creare una sorta di polisportiva con una grande collaborazione tra le diverse società e che dialoghi con le realtà del paese: «Sono in contatto con pro loco, comitato cittadino, associazione Marina Flower e Atletica Mercurio. Mi piacerebbe realizzare progetti che portino persone in zona, anche per rilanciare in qualche modo il turismo». Il luogo, del resto, si presta: è accanto ad uno dei due parcheggi scambiatori pensati durante il boom di Marina di Ravenna e che molto spesso, nel weekend, ora rimane mezzo vuoto. Il turista avrebbe quindi un luogo in cui lasciare la macchina, partecipare ad eventi e poi salire sul bus navetto per andare al mare o in paese.

Già ora quando in casa giocano i Chiefs c’è un certo movimento: «La tradizione del terzo tempo – dice Fiumana – non è radicata come nel rugby ma dopo le partite organizziamo sempre qualcosa. C’è stata poco tempo fa anche una rimpatriata con i vecchi atleti». Partecipano i giocatori delle due squadre e le famiglie, si va tranquillamente oltre il centinaio di persone, dato che in campo nel football scendono in 21. «Sono fiero di quanto stiamo facendo: abbiamo riportato lo sport all’attenzione della città e i giocatori sono tutti ravennati, non mi piace l’idea di far venire atleti da fuori. Significa entrare in una logica che va oltre il dilettantismo». La scelta di prendere la gestione del campo significa radicarsi, magari entrare nelle scuole, e portare avanti un progetto che vada oltre le mode: questa è la prossima meta dei Chiefs.

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