Timori per Saipem: il consigliere ravennate Bessi interroga la giunta regionale

L’azienda del settore petrolifero registra cali di utile e sta trasferendo all’estero conoscenze tecnologiche. Tra le sedi più importanti quella ravennate

20150414231731 Saipem“Quali saranno gli effetti della riorganizzazione di Saipem, società italiana leader mondiale nel settore petrolifero che in Emilia-Romagna conta due sedi, a Piacenza e Ravenna, e un indotto stimato intorno ai 10mila dipendenti, concentrati in particolare nei distretti dei petrolchimici di Ferrara e Ravenna?”. È quanto chiede il consigliere regionale ravennate Gianni Bessi (Pd) in una interrogazione alla Giunta regionale per sapere se sia informata del processo in atto e, nello specifico, del trasferimento all’estero di abilità e conoscenze tecnologiche maturate sul territorio nazionale e della nostra regione. Il consigliere riporta il timore dei sindacati e delle imprese italiane del settore per la situazione di incertezza che Saipem sta vivendo, amplificata della crisi del mercato petrolifero mondiale. Una situazione “resa evidente -segnala-  dai risultati del primo semestrale 2017, che mostrano un calo generalizzato e significativo degli utili e un aumento del debito netto rispetto al primo semestre 2016”. Bessi fa poi notare che nonostante il recente piano strategico di riorganizzazione e razionalizzazione 2017-2020, che vede la ridefinizione dell’attività in cinque divisioni, continuerebbero a sussistere i problemi occupazionali nei rami ‘on shore’ e ‘off shore’. Quest’ultimo “spostato sempre più su Parigi, -commenta- con una decisione che impatta sulle relazioni e sull’idea di italianità del settore storico, quello a più alto valore aggiunto di Saipem”. Da qui la richiesta alla Giunta regionale per aggiornamenti sul processo di riorganizzazione in corso e sue ricadute.

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