Reddito di solidarietà regionale: a Ravenna hanno fatto domanda 931 famiglie

Una famiglia ogni 200 ha avuto accesso alla misura di sostegno. Percentualmente si tratta dello 0,52 per cento delle famiglie residenti

SoldiCi sono state 931 domande di reddito di solidarietà a Ravenna. Percentualmente ha fatto richiesta lo 0,523 per cento delle famiglie residenti. In altre parole circa una famiglia ogni duecento ha avuto accesso allo strumento di sostegno al reddito studiato dalla Regione. Il dato è il terzo più importante dopo Rimini (0,585) e Ferrara (0,525 mentre Ravenna è a quota 0,523).

Il reddito di solidarietà è entrato in vigore lo scorso 18 settembre: sono arrivate 11mila domande. L’aiuto vale fino a 400 euro mensili per un anno per nuclei famigliari fino a 5 persone. In media sono stati erogati 93 euro per ogni giorno lavorativo.

A rendere noti i dati è stata la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, intervenuta oggi in Commissione assembleare, dove ha fornito i dati sull’andamento del Res, ribadendo come la misura regionale, che affianca e integra quella nazionale (Reddito di inclusione), di fatto ne allarga la platea dei destinatari, includendo anche i nuclei senza minori, i lavoratori precari, quelli con basso o bassissimo reddito – i cosiddetti “working poor – o con figlio con disabilità. Infatti, già in dicembre sulle 2mila famiglie ammesse al Res dopo il via libera dall’Inps, circa la metà era composta da una sola persona e oltre i due terzi(69%)non avevaminori a carico.

I numeri in regione Riguardo al numero delle famiglie che sinora hanno inoltrato domanda ai servizi sociali della regione, secondo la stima aggiornata dall’Università di Modena e Reggio-Emilia, esse rappresentano lo 0,47% del totale di quelle residenti in Emilia-Romagna (1.997.372 in totale). A livello territoriale, il maggior numero di domande si registra nella provincia di Bologna (2.346 domande su 482.861 famiglie residenti), segue l’ambito provinciale di Modena (1.533 domande su 300.584 famiglie), mentre le province “meno bisognose”, o partite con l’accettazione delle domande in tempi successivi alla data formale di avvio, sono Piacenza con 484 domande (129.581 famiglie residenti) e Forlì- Cesena, da cui provengono 714 domande (170.042 famiglie residenti).

Queste le cifre nelle altre province: Ravenna con 931 domande (178.069 famiglie residenti); Reggio Emilia (875 su 226.354 famiglie residenti); Ferrara (848 su 161.528 famiglie);Rimini (838 su 144.903 famiglie residenti);Parma (784 per 203.450 famiglie residenti).

Il profilo del richiedente Riguardo al profilo di coloro che richiedono il Res, le informazioni di dettaglio restano per ora quelle relative a due mesi fa. I richiedenti si dividono pressoché alla pari fra uomini (50,6%) e donne (49,4%), persone con più di 45 anni (65,7%) e nella gran parte dei casi (69%) senza minori a carico. E’ la fotografia di chi è stato ammesso al Res, persone che vivono in situazione di grave povertà, che faticano ad arrivare a fine mese, spesso con in comune il dramma della disoccupazione.

 

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