«Blocco delle trivellazioni? Sarebbe letale anche in tempi floridi, figuriamoci ora» Seguici su Telegram e resta aggiornato Il provvedimento annunciato dal Mise preoccupa gli Industriali: «I costi del non fare sono dannosi per tutta la collettività» Non poteva che fare discutere a Ravenna, una delle capitali dell’offshore, la prospettiva del blocco delle estrazioni annunciato dal Ministero dello sviluppo economico preoccupa non poco Confindustria Romagna. «In Romagna – ricorda l’associazione – ha sede il più importante distretto nazionale di oil&gas, che da decenni contribuisce allo sviluppo sostenibile delle comunità locali in sintonia con gli altri settori produttivi, a partire da quello turistico: ci sono voluti molti anni e una sentenza del Consiglio di Stato per riaffermare la legittimità delle esplorazioni in Adriatico e il loro impatto sull’economia e l’occupazione, ricordando come tutta l’attività avvenga nel totale e pieno rispetto delle norme e dell’ambiente in cui è integrata». La sospensione di un’attività economica affermata a livello internazionale, con eccellenze ad altissimo tasso di innovazione e tecnologicamente all’avanguardia, «sarebbe letale per l’economia locale e nazionale, una scelleratezza che non ci si potrebbe permettere nemmeno in tempi floridi. Le imprese del settore e dell’indotto, le migliaia di lavoratori e le loro famiglie hanno già sofferto un blocco delle attività che ha aggravato una pesante crisi congiunturale: non ci stancheremo mai come Confindustria Romagna di ribadire i quanto i costi del non fare siano dannosi per tutta la collettività, soprattutto quando i blocchi arrivano da amministratori della cosa pubblica». Dello stesso parere il Roca, con il presidente Franco Nanni, organizzatore dell’Omc. Un mix di «preoccupazione e incredulità» accompagna il dibattito , sull’emendamento presentato al decreto semplificazione con il quale si intenderebbe fermare per tre anni ogni attività di ricerca e produzione di gas. «Il gas è l’unica fonte energetica di transizione verso le rinnovabili per le quali dobbiamo attendere ancora almeno 20 anni prima che siano a regime. Se ancora siamo in un Paese normale, le ‘attività upstream’ sono più che strategiche. A meno che non si ritenga normale che il gas adriatico venga estratto da Croazia, Albania, Montenegro e poi rivenduto all’Italia. Tutto questo sta succedendo quando a Ravenna si stanno chiudendo aziende del settore e si licenziano persone per mancanza di lavoro. Mancando nuovi investimenti non ci può essere crescita e non si creeranno posti di lavoro». Total1 0 0 1 Forse può interessarti... Chiude una delle botteghe storiche di Ravenna, il negozio di scarpe aperto dal 1900 Il consiglio comunale chiede di abbattere l'inquinamento delle navi da carico Lavori prolungati al ponte Felisio, la rabbia delle associazioni imprenditoriali Seguici su Telegram e resta aggiornato