Confagricoltura: «Il gelo ha distrutto fino all’80 percento di alcune produzioni»

Le stime dell’associazione di categoria nel Ravennate dopo il maltempo di fine marzo: albicocche e susine le più colpite

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Un campo sulle colline faentine nella mattinata del 25 marzo

Affiorano i danni lasciati causati all’agricoltura dalle gelate notturne dei giorni scorsi. Confagricoltura regionale diffonde una stima prudenziale per territori: «Nel Ravennate per le albicocche è previsto un crollo della produzione lorda vendibile (Plv) vicino all’80 percento, nelle susine dal 60 all’80 e nelle pesche e nettarine intorno al 50-60. Giù il raccolto del 60 percento nel kiwi giallo e del 40 nel verde. Mancherà inoltre il 5 percento della produzione di kaki».

Le riflessioni che seguono sono di Marcello Bonvicini, presidente in Emilia-Romagna: «Oltre alla pesante perdita di produzione frutticola di cui stiamo verificando l’entità zona per zona, sarà drastico l’impatto sull’indotto anche a valle e a monte della filiera e soprattutto in termini di giornate di lavoro perse nelle operazioni colturali dal diradamento dei frutti alla raccolta e a seguire nelle successive attività di pre e post confezionamento del prodotto, con evidenti disastrose ricadute sulla tenuta sociale ed economica».

Le stime, provenienti sempre dall’organizzazione agricola, parlano di danni derivanti dalla mancata occupazione intorno ai 37 milioni di euro nel comparto albicocche; 78 milioni nelle pesche e nettarine; 12 milioni nelle susine e 5 nelle ciliegie.

 

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