Eolico offshore: Legambiente favorevole, Tcr chiede sostegno per oil&gas

Le reazione al progetto di Saipem al largo della costa ravennate

Offshore Windfarm2 Legambiente commenta favorevolmente la notizia di un possibile parco eolico offshore davanti la costa ravennate, che potrebbe concretizzarsi a seguito di un accordo siglato da Saipem con le società Agnes e Qint’x. Un impianto annunciato con 56 turbine ed una potenza di 450 MW, dunque con possibilità di produzioni elevate di energia verde. «Un segnale importante, in linea con gli obiettivi europei, nazionali e regionali di decarbonizzazione. Ancora più importante se questo segnale si inserisce nel cuore del distretto oil&gas del Paese in crisi ormai da anni», commenta Legambiente.

L’associazione torna a rimarcare la strategicità dell’eolico offshore in Adriatico per la transizione energetica. Come fatto per l’impianto di eolico a Rimini, Legambiente vuole sostenere i progetti sul rinnovabile e spera che la proposta di Ravenna trovi attuazione concreta. «Per raggiungere il 100 percento di rinnovabili promesso dalla Regione, l’eolico è necessario a Ravenna come a Rimini. Pertanto si concretizzino queste possibilità nel minor tempo possibile e minimizzando le polemiche di contrarietà. Di pari passo però, è necessario non retrocedere sui piani di decommissioning delle piattaforme estrattive, non farsi abbindolare da miracolosi progetti di stoccaggio della CO2 ed abbandonare l’idea di rilanciare le attività estrattive».

«Un moderno parco eolico a 20 chilometri dalla costa ravennate è iniziativa da condividere e non credo crei problemi nè al comparto turistico nè alla navigabilità», sottolinea Giannantonio Mingozzi, presidente del Terminal container Ravenna. «Eolico e stoccaggio CO2 sono idee realizzabili nel medio periodo e contribuiscono a consolidare l’area ravennate come foriera di innovazione e nuova occupazione sulla bilancia del fabbisogno energetico e della ricerca di nuove fonti. Ma occorre dire, con altrettanta franchezza, che la transizione verso i nuovi insediamenti sarà lunga e nel frattempo sarebbe straordinariamente importante un sostegno concreto alle nostre imprese dell’Oil%Gas che rischiano di appassire e perdere occupati ed ulteriori quote di mercato».

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