Legacoop: «La Finanziaria dimentica l’alluvione, intervengano i parlamentari locali»

Danni accertati per 8,9 miliardi di euro, risorse messe a disposizione finora per 4,7

Coccolia (foto Marco Parollo)«Finora i ristori per l’alluvione sono stati poco più del 3,8 percento dei danni subiti, pari circa 335,5 milioni, mancano all’appello oltre 4,2 miliardi di euro di fondi, ma la finanziaria approvata dal consiglio dei ministri non riserva neppure una risorsa alle famiglie, alle imprese e ai paesi martoriati da centinaia di frane». È l’affermazione di Legacoop che nelle sue diverse articolazioni (nazionale, Emilia-Romagna, Bologna, Romagna, Imola, Estense) ha deciso di scrivere ai parlamentari eletti nella zona, invitandoli a presentare emendamenti alla manovra, con lo scopo di colmare il divario tra gli 8,9 miliardi di danni accertati e i 4,68 miliardi messi a disposizione finora dal governo. Ad esempio, chiedendo che il tesoretto da 400 milioni di risorse supplementari — da più parti anticipato — venga posto «a disposizione della Romagna e delle sue ferite». La recente ordinanza Imprese del commissario Figliuolo mette a disposizione risorse fino a 40mila euro per ogni azienda, «che sono largamente insufficienti per numerose realtà, a cominciare dalle cooperative agricole braccianti».

La lettera riepiloga la contabilità dei danni accertati tra patrimonio pubblico (3,8 miliardi), abitazioni (2,2 miliardi), imprese (1,2 miliardi), agricoltura (1,1 miliardi) e interventi di emergenza e messa in sicurezza del territorio (682 milioni). Sono 4,68 invece i miliardi di euro stanziati nel complesso dal governo, che oltre a essere insufficienti, dovranno andare a coprire i danni non solo per l’Emilia-Romagna, bensì anche per Marche e Toscana.

Nonostante le aspettative della Romagna, potrebbe non essere la manovra finanziaria 2024, appena approvata dal Consiglio dei Ministri, a garantire le risorse economiche che mancano. «Il condizionale è d’obbligo, visto che il testo integrale della manovra non è ancora arrivato nelle mani di nessuno. E non basta, a rassicurarci, il fatto che qualcuno stia anticipando le nostre obiezioni, facendo notare che la piattaforma per raccogliere le richieste dei ristori messa a punto dalla Regione Emilia-Romagna, verrà attivata dal 15 novembre e che quindi è più sensato aspettare il mese prossimo, piuttosto che avviare in manovra un percorso basato su stime che poi rischiano di essere errate rispetto alle domande che verranno presentate effettivamente sul territorio».

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