La fondazione Ravennantica chiude il bilancio 2022 con 600mila euro di perdita

Per contenere le spese in arrivo interventi sulle aree espositive e la riduzione dei contratti a tempo determinato

Foto1 (1)La fondazione Ravennantica – che gestisce importanti siti culturali della città, tra cui il museo Classis all’ex zuccherificio di Classe – chiude il bilancio consuntivo del 2022 con una perdita di circa 600mila euro. A pesare in particolare, secondo la fondazione, le chiusure e le limitazioni degli anni dell’emergenza sanitaria, con il blocco di fatto quasi triennale del turismo scolastico. «Gli effetti della pandemia – si legge in una nota inviata alla stampa – hanno profondamente sconvolto le modalità e le abitudini di esperienza dei siti museali, imponendo di ripensare gli strumenti tradizionali alla luce di nuove prassi.

«Il quadro dunque è evidentemente delicato – conferma il presidente della fondazione Giuseppe Sassatelli -. Anche in ragione di queste particolarissime difficoltà Ravennantica ritiene di dar conto alla città in modo chiaro e trasparente di quanto è stato deciso dal suo Consiglio di Amministrazione. Alle criticità del triennio passato, in linea con quanto accaduto a livello nazionale a tutte le strutture museali e alle istituzioni culturali che erogano servizi in questo settore, abbiamo affiancato una progettualità attendibile che permetterà di superare tali sofferenze nell’arco di due anni. Nel frattempo sono stati predisposti meccanismi che consentano di garantire liquidità al rilancio delle attività della Fondazione».

Sulle previsioni dell’anno in corso – elaborate sulla base degli andamenti degli incassi che nei primi mesi dell’anno attestavano un aumento medio del 40% sull’anno precedente – stanno pesando gli effetti dell’alluvione che ha determinato per i mesi di maggio e giugno, periodo di massimo picco degli accessi da turismo scolastico, un sostanziale blocco dei flussi di visitatori. Ciononostante già per il 2023, pur in una stima molto prudenziale sugli introiti di fine anno, auspicando il confermarsi del buon andamento della stagione, la fondazione «registra una forte riduzione del deficit rispetto al 2022, confermando complessivamente una ripresa significativa degli incassi da biglietteria, bookshop e visite, che vede numeri in crescita rispetto all’anno precedente, avvicinandosi lentamente a quelli dell’ultima annata pre Covid del 2019, e che si prevede di consolidare nel 2024».

Di grande importanza, per la fondazione, è stata l’apertura delle nuove sezioni di Classis, “Pregare a Ravenna” e “Abitare a Ravenna”, oggetto di un investimento di circa 700 mila euro finanziato del Ministero della Cultura nel quadro di un progetto complessivo di 2 milioni e 500 mila euro per il completamento del quale sono in corso le procedure per l’allestimento degli spazi per la cosiddetta barca di Teodorico per circa 1 milione e 800 mila euro. «Ciò porterà il completamento dell’offerta museale – sottolineano da Ravennantica -, rispondendo ad un programma di potenziamento di Classis».

A partire dal 2024 si prevedono misure di contenimento della spesa – annuncia comunque la fondazione – «attraverso la razionalizzazione delle modalità di gestione dei siti e degli spazi, con interventi sugli allestimenti e ottimizzazione delle aree espositive, la riduzione dei contratti a tempo determinato e delle collaborazioni esterne, anche attraverso un percorso di formazione del personale a tempo indeterminato che si sta realizzando con la collaborazione della Regione Emilia-Romagna».

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