Il Museo Classis apre due nuove sezioni: protagonista sarà l’arte del mosaico

Il 29 settembre l’inaugurazione di “Abitare” e “Pregare”. In mostra anche il reperto rinvenuto in via Dogana a Faenza

Il Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio si arricchisce di due nuove sezioni permanenti, dove protagonista assoluta sarà l’arte del mosaico. Mancano ormai pochi giorni a venerdì 29 settembre, quando si apriranno le porte di Abitare a Ravenna e Pregare a Ravenna, due nuove aree espositive del museo inaugurato a Classe nel 2018 dopo la riqualificazione dell’ex zuccherificio.

I due approfondimenti tematici vanno ad esplorare due aspetti cruciali della storia della città: l’edilizia ecclesiastica tardoantica e quella residenziale in età romana e tardo romana. Un’operazione di riscoperta e allestimento, resa possibile grazie ad un finanziamento (da 2,5 milioni di euro) del Ministero della Cultura – Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”. Programmazione risorse residue 2022 e ulteriori. Risorse annualità 2020, 2021 e 2022 – che la Fondazione RavennAntica e il Comune di Ravenna hanno fortemente voluto per dare visibilità a due importanti capitoli della storia della città e del territorio e, al tempo stesso, per completare il racconto storico sulla città di Ravenna iniziato nel 2018 con l’apertura al pubblico del museo.

«Il museo è un organismo vivente: cresce, si arricchisce e si rinnova – sottolinea l’assessore alla Cultura e Mosaico del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia – In questo senso con l’apertura delle nuove sezioni il Classis Ravenna risponde sempre più pienamente alla sua funzione di spazio dove indagare e leggere la città e il territorio, secondo le diverse prospettive del tempo, luogo che accoglie chiunque sia disposto a confrontarsi con un passato immenso, ricco di chiavi di lettura per comprendere la contemporaneità. La presenza di mosaici importanti, alcuni non ancora visti dal pubblico, allestiti in un contesto capace di rendere la complessità degli usi, della funzione storica, della costruzione iconografica e dei valori artistici, caratterizza gli ampi spazi delle nuove sale. Le ampie superfici musive esposte, restaurate dal Laboratorio del mosaico di RavennAntica, cuore pulsante del museo, danno modo di entrare profondamente in quel dialogo con l’antico che diventa prospettiva di futuro proprio attraverso le energie che il mosaico sa convogliare: dalle articolate competenze connesse allo studio e alla conservazione, alle energie creative che a partire da un’antica arte danno luogo a nuove produzioni artistiche».

«Classis Ravenna, fin dalla sua origine – dichiara il presidente di Ravennantica Giuseppe Sassatelli – è un museo in costante evoluzione, concepito per essere un racconto aperto e rispondere ai continui stimoli della ricerca e della museografia più aggiornata. È quindi con grande soddisfazione che presentiamo al pubblico il Museo nella sua completezza dato che accanto alla linea del tempo erano previsti alcuni approfondimenti tra i quali anche i due che ora si inaugurano dedicati all’architettura civile e a quella religiosa, con nuovi materiali esposti per la prima volta al pubblico. Con queste due nuove sezioni il mosaico antico acquista nel Museo quella centralità espositiva che mancava e che è giusto sia finalmente presente».

L’ampliamento è a cura di Andrea Augenti, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi e Giuseppe Sassatelli; i reperti archeologici e i mosaici che saranno esposti provengono non solo da alcuni dei più celebri scavi della zona di Ravenna, come quello della Basilica di San Severo a Classe, e da collezioni già conosciute in città, come la Domus dei Tappeti di Pietra, ma anche da altri siti, come il mosaico rinvenuto nella Domus di via Dogana a Faenza.

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