Cna: su un campione di 280 imprese alluvionate solo 4 hanno ricevuto rimborsi

Le aziende esaminate dall’associazione di categoria in provincia di Ravenna hanno subito danni per 35 milioni di euro

Il generale Francesco Paolo Figliuolo a RavennaSu un campione di 280 imprese aderenti a Cna in provincia di Ravenna e colpite dall’alluvione solo 4, ovvero l’1,4 percento, hanno ricevuto risorse dal Governo per i danni subiti. Il numero corrisponde alle imprese esportatrici che hanno potuto usufruire di pratiche rapide e semplici, con l’assistenza degli uffici Cna, e hanno già ricevuto nei propri conti correnti 6,13 milioni di euro (le aziende esportatrici, oltre a ristorare i danni subiti ai beni, potevano richiedere contributi anche per il mancato fatturato, possibilità negata alle altre imprese). Sono oltre 35 milioni di euro i danni delle aziende del campione analizzato.

Il tema della ricostruzione post alluvione è tornato alla ribalta nazionale, anche grazie alla lettera che il sindaco d Ravenna, Michele de Pascale, ha scritto al conduttore del Festival di Sanremo, Amadeus, ravvenate di nascita, che nella serata dedicata ai 70 anni di “Romagna Mia” ha lanciato un sentito appello a non lasciare sola la Romagna colpita dall’alluvione. I dati dicono che resta ancora un miraggio lontanissimo il “100% ristori dei danni” alle imprese pronunciato dalla premier Meloni all’indomani dell’alluvione e poi scritto nelle ordinanze del Commissario.

Matteo Leoni, presidente della Cna territoriale di Ravenna, riepiloga gli aiuti ricevuti dai canali della solidarietà: 179 imprese del campione Cna hanno ricevuto 179mila euro dal bando della Camera di Commercio, 280 imprese hanno ricevuto donazioni per 332.612 euro dalla raccolta fondi Cna, 25 imprese prettamente artigiane, 100mila euro dall’ente bilaterale Eber.

«Le imprese stanno cercando di destreggiarsi tra le complicate domande da fare – afferma Massimo Mazzavillani, direttore generale della Cna territoriale di Ravenna – tra dubbi interpretativi dell’ordinanza, casi frequenti non ben disciplinati e difficoltà a trovare o effettuare delle perizie, con la spada di Damocle di poter integrare la pratica una sola volta. Al momento, infatti, si contano sulle dita di una mano, sul nostro campione, le aziende che hanno presentato la pratica, pur riscontrando una grande disponibilità da parte della Struttura Commissariale a fornire i chiarimenti di loro competenza.  Servirebbe però un input forte del Governo sulla volontà di semplificazione e la revisione di alcuni meccanismi di rimborso, come l’obbligo di sottoscrivere un finanziamento e scalare poi le rate con un credito d’imposta».

Cna chiede di smetterla con il rimpallo di responsabilità tra Roma e gli enti locali e di accelerare sui piani di messa in sicurezza strutturale a cura del Commissario: «Riteniamo inoltre un pessimo segnale l’obbligo di copertura assicurativa solo a carico delle imprese per le catastrofi naturali, introdotto dalla legge di stabilità».

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