L’autorità portuale gestirà i movimenti ferroviari nel porto, l’accordo con Rfi Seguici su Telegram e resta aggiornato Ravenna getta le basi per un ulteriore sviluppo del traffico intermodale: l’obiettivo dell’Europa è quello di trasferire su ferrovia il 30% del totale di merci entro il 2030 L’autorità portuale sarà gestore unico delle manovre ferroviarie all’interno del porto di Ravenna: è stato sottoscritto oggi (mercoledì 19 febbraio) il protocollo di intesa tra Daniele Rossi, presidente dell’autorità portuale e Filippo Catalano, direttore dell’infrastruttura territoriale Bologna di Rete Ferroviaria Italiana. Si tratta di un passaggio importante per il porto di Ravenna che, con questo protocollo, getta le basi per un ulteriore sviluppo del traffico ferroviario intermodale: il protocollo prevede infatti che l’autorità portuale diventi l’interlocutore unico per terminal portuali e operatori ferroviari e si occupi di tutte le attività necessarie per l’utilizzo dei binari e del sistema dei raccordi ferroviari all’interno del porto. A Ravenna l’infrastruttura è costituita dalle due dorsali ferroviarie dei nuovi scali merci in sinistra e destra Canale Candiano e si estende per quasi 30 chilometri di binari. Rimarranno in carico a Rfi la manutenzione straordinaria e gli investimenti in nuove infrastrutture, mentre l’autorità portuale si occuperà della gestione ordinaria e dei rapporti con i terminal collegati alla ferrovia. Negli ultimi anni i volumi delle merci trasportate su ferrovia in import/export nel Porto di Ravenna sono aumentati fino ad arrivare a rappresentare di media il 13,5 % del totale complessivo delle merci movimentate con un numero di oltre 8000 treni all’anno. Questo risultato pone il porto di Ravenna al secondo posto in Italia per trasporto merci su ferrovia. Come previsto dall’Unione Europea, l’obiettivo prefissato è quello di trasferire su ferrovia entro il 2030 il 30% del totale complessivo di merci movimentate. Negli ultimi mesi si sta consolidando infatti la domanda crescente da parte del mercato e tutti i terminalisti del porto hanno significative previsioni di crescita, anche per le nuove prospettive di sviluppo dei traffici legate ai progetti di potenziamento dello scalo in corso di realizzazione. Sono previsti, oltre a nuovi investimenti da parte degli operatori per l’utilizzo della ferrovia, cinque nuove domande di collegamento ferroviario che porteranno la maggioranza dei terminal ad avere un proprio raccordo ferroviario interno. «Si tratta di una firma storica per l’Autorità Portuale e per il porto di Ravenna – commenta Rossi -. Una scelta strategica per il futuro del nostro porto che ci pone difronte a nuove responsabilità di gestione ma punta sullo sviluppo del traffico intermodale con determinazione per rendere il nostro porto un luogo sempre più moderno e decarbonizzato. Ringrazio tutti gli operatori che hanno intrapreso questo percorso insieme all’autorità portuale». Total0 0 0 0 Forse può interessarti... Porto, 4 milioni per sostituire le attrezzature in banchina con mezzi elettrici Porto di Ravenna protagonista a Shanghai: dal 2026 più traffico merci con la Cina L'azienda apre una palestra con istruttore in sede per i dipendenti Seguici su Telegram e resta aggiornato