domenica
24 Agosto 2025

Baldassarri ancora campionessa d’Italia. E ora è ufficiale: andrà alle Olimpiadi

La 19enne ravennate tricolore nel concorso generale individuale per il secondo anno consecutivo. Ai Giochi con Agiurgiuculese, l’altra ginnasta con cui aveva staccato il pass non nominale ai Mondiali di Baku

Baldassarri Mondiali 2 Foto FGI
Solo quinto posto al nastro per Milena Baldassarri (foto FGI)

La ravennate Milena Baldassarri, 19 anni, è campionessa d’Italia nel concorso generale individuale di ginnastica ritmica, l’unica prova che sarà presente anche alle prossime Olimpiadi di Tokyo. E infatti per l’atleta del gruppo sportivo dell’areonautica militare, capitana della Faber Fabriano, è arrivata l’ufficializzazione della convocazione ai Giochi. Con lei ci sarà Alexandra Agiurgiuculese. Quello conquistato a Folgaria ieri, 3 luglio, per Baldassarri è il secondo tricolore consecutivo (il terzo in carriera conteggiando quello del 2018). Baldassarri e Agiurgiuculese avevano staccato il pass non nominale per le Olimpiadi attraverso i Mondiali di Baku 2019.

La nuova Teodora prende forma: 4 conferme e 3 novità. La capitana Guidi passa in A1

La Conad allenata ancora da Simone Bendandi si prepara al nuovo campionato dopo la semifinale playoff raggiunta l’anno scorso

La nuova Conad Olimpia Teodora che parteciperà al prossimo campionato di A2 di pallavolo femminile sta prendendo forma. Al momento sono state ufficializzate quattro conferme (Alice Torcolacci, Giulia Rocchi, Alessandra Guasti e Taylor Fricano) e tre novità (Natasha Spinello, Alessandra Colzi, Valentina Pomili). Ci sarà poi da trovare la nuova capitana: Ludovica Guidi andrà a giocare in A1 con Casalmaggiore (Cremona).

B9CFFE3F C6D9 4FAA AE4F 06E464F10FB2Fricano (1995, 192 cm) è cresciuta nell’Università di North Carolina: l’opposto nativa di Palatine, Illinois, era arrivata a Ravenna dopo aver chiuso la stagione al Volley Club Kanti in Lega Nazionale A, in Svizzera, mentre in precedenza aveva giocato anche in Repubblica Ceca. Per lei nei playoff della scorsa stagione con l’Olimpia Teodora 57 punti in 4 partite disputate, contro Mondovì e Pinerolo. «Sono entusiasta di tornare perché lo scorso anno ho avuto un solo mese per conoscere l’Italia e Ravenna. Giocare in Italia è un sogno per me, sia dal punto di vista personale che da quello professionale».

alice torcolacci
Alice Torcolacci in una foto scattata da Julia Kavalenka

Per Torcolacci, centrale classe 2000, si tratterà addirittura della sesta stagione nella città bizantina, dove prima è stata protagonista della promozione dalla B1 in maglia Teodora, poi ha vestito i colori dell’Olimpia Teodora per tutte e cinque le ultime stagioni in Serie A2. «Sono felice che prosegua il progetto cominciato nelle ultime due stagioni, in cui credo di essere cresciuta molto grazie al lavoro fatto con questo staff. Mi ha fatto inoltre molto piacere e per me è stato un onore che la società mi abbia voluto fortemente confermare fin dal primo momento».

Teodora Montale 8700Anche Rocchi, libero classe 1992, può considerarsi ormai ravennate d’adozione e sarà alla quarta stagione consecutiva all’Olimpia Teodora: «Rimanere più di un anno nella stessa società per una giocatrice è sempre bello, arrivare a quattro è davvero una gratificante perché significa che aver lasciato belle sensazioni ed essersi trovati alla grande».

Per Guasti, schiacciatrice classe 1996, sarà invece la seconda stagione consecutiva a Ravenna. «Lo staff ha sempre creduto nel progetto che c’è dietro a Ravenna e nei momenti difficili ha sempre sostenuto la squadra, e questo poi ha portato ai bei risultati che abbiamo ottenuto a fine stagione. Con queste premesse c’è grande entusiasmo e voglia di lavorare in vista della prossima stagione».

Cresciuta pallavolisticamente al Volleyrò Casal De Pazzi, Spinello ha esordito nella stagione 2016-17 in Serie A1 con Bolzano, poi ha giocato in A2 con Olbia e Marsala prima dell’ultimo anno a Sassuolo quando ha raggiunto la semifinale playoff. Classe 1998 di Latina, 174 centimetri di altezza: «Tutti mi hanno parlato molto bene dell’ambiente e so che sono organizzatissimi come staff tecnico e medico. Inoltre l’anno scorso hanno anche ottenuto un ottimo risultato, quindi credo ci siano tutte le premesse per lavorare bene. Personalmente vorrei cogliere questa esperienza per crescere sempre di più, sperando come squadra di fare il miglior risultato possibile».

Colzi, classe 1997, 180 cm di altezza, nativa di Firenze, è reduce dalla vittoria nei playoff con la Megabox Vallefoglia, ottenuta nella sua prima stagione in Serie A2, dopo cinque anni di esperienza nella B1 toscana. «Ho notato che molte atlete sono rimaste a Ravenna più anni e questo non credo sia un caso. La mia speranza per questa nuova avventura è quella di migliorare come giocatrice lavorando sodo in palestra, ma anche quella di crescere personalmente, con l’augurio che, dopo un anno che è stato lungo e difficile per tutti, si possa trovare un po’ di tranquillità e serenità».

La schiacciatrice Pomili (1994, alta 183 cm) approda a Ravenna dopo quattro stagioni consecutive a Macerata, dove ha ottenuto la promozione dalla B1 e disputato un ottimo campionato nell’ultima stagione, vincendo anche la Coppa Italia 2021 di Serie A2. «L’Olimpia Teodora mi è sempre piaciuta come società, ha una grande storia e ho sempre sentito commenti positivi, inoltre so che Ravenna è una città dove si vive bene».

Locali multati: alcol venduto a minori, poca igiene, norme anti-Covid non rispettate

Controlli di polizia locale e carabinieri nel sabato notte

Alcol venduto a minorenni, mancanza di mascherina e scarsa igiene sono le ragioni che sono costate sanzioni a quattro attività commerciali dei lidi sud ravennati nella serata di ieri, 3 luglio.

La polizia locale di Ravenna (ufficio commerciale e tutela del consumatore e ufficio antiabusivismo commerciale ), in collaborazione con i carabinieri della stazione di Savio, ha svolto un servizio straordinario finalizzato a reprimere la vendita ai minori di bevande alcoliche.

Per un minimarket di Lido di Savio tre verbali amministrativi per violazione al Regolamento d’Igiene del Comune e uno per violazione alla normativa sull’esposizione dei prezzi.

A un laboratorio per la preparazione e vendita di kebab di Lido di Savio è stata applicata la normativa Covid-19 con chiusura dell’attività per 5 giorni: tre verbali per violazione del Regolamento d’Igiene e un verbale perché l’operatore manipolava gli alimenti senza mascherina.

Nei confronti di un negozio di alimentari di Lido di Classe, gli operanti hanno contestato la vendita a un minore di bevande alcoliche.

Contestata infine ad un bar, molto frequentato, l’effettuazione di intrattenimento musicale con dj-set in assenza di titolo abilitativo e di valutazione di impatto acustico, la mancata esposizione della licenza, dei prezzi e della tabella degli effetti dell’alcol sui consumatori.

Covid: in provincia da 13 giorni tasso di positività dei tamponi inferiore a 1%

Dal 9 giugno non si registrano decessi. La terapia intensiva resta vuota

Nella giornata odierna, 4 luglio, in provincia di Ravenna sono stati individuati due nuovi casi di coronavirus (entrambi per sintomi ma non sono ricoverati) su 659 tamponi eseguiti. E così per il tredicesimo giorno consecutivo il tasso di positività (il numero di test con esito positivo sul totale eseguito) è inferiore a uno percento. Il picco ha toccato l’11 percento a febbraio. E dal 9 di giugno non si registrano decessi per coronavirus.

Anche la situazione regionale è in linea: 52 nuovi casi in tutta l’Emilia-Romagna su un totale di 11.916 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore; la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,4 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 35,6 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Parma con  13nuovi casi; seguono Bologna (10), Piacenza (9), Reggio Emilia (7),  Modena (4). Seguono Rimini (3), Ferrara e Ravenna (2 casi ciascuna), Forlì e Cesena (1 caso ciascuna). Nessun nuovo caso registrato nel Circondario di Imola.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 131 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 371.191.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 2.593 (- 79 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 2.410 (- 79), il 93% del totale dei casi attivi.

Non si registra alcun decesso. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione restano quindi a 13.264.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 22 (nessuna variazione rispetto a ieri). Stabile anche il numero dei ricoveri negli altri reparti Covid: 161. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti, anche oggi senza nessuna variazione rispetto a ieri: 1 a Parma, 1 a Reggio Emilia, 6 a Modena, 11 a Bologna, 2 a Ferrara, 1 a Rimini. Nessun ricovero in terapia intensiva a Piacenza, Imola, Ravenna, Forlì, Cesena.

Insulti ai comunisti, Prc: «Sarà stato un uomo, le donne sono più intelligenti»

Una scritta a vernice rossa è apparsa sulla parete della casa del popolo: «Sono i soliti fascisti anche se usano simboli che non appartengono a loro»

Scritta1Nella notte fra il 3 il 4 luglio la parete esterna del casa del popolo di Russi intitolata a Antonio Gramsci, sede del circolo di Rifondazione Comunista, è stata imbrattata con un insulto: una scritta con vernice spray rossa e un simbolo dei movimenti anarchici.

La segreteria del circolo rende nota la circostanza con un comunicato alla stampa, dai toni infastiditi ma senza perdere la voglia di usare il sarcasmo come arma: «A questo cialtrone, che ha deciso di dare lavoro a qualche compagno imbianchino, vogliamo dire che è inutile che si nasconda dietro simboli non suoi, perché il suo modo di fare è sempre quello manifestamente fascista di chi si aggira di notte, mentre le persone che lavorano si riposano, per esporre il suo pensiero sui muri, visto che sulla carta proprio non gli riesce. Fascisti erano quelli che assaltavano sedi sindacali e case del popolo e scrivevano sulle vetrine dei commercianti ebraici, fascista è questo gaglioffo che usa la vernice per affermare il suo essere al mondo».

Casa Del PopoloIl circolo è convinto che sia opera di un singolo e uomo: «Non possiamo credere che per scrivere una tale idiozia ci sia voluto più di un manigoldo ma soprattutto perché abbiamo troppa stima nell’intelligenza e nelle capacità delle donne».

Il candidato sindaco di Ravenna della lista “Comunisti Uniti”, Alessandro Bongarzone, esprime la sua solidarietà al circolo: «Si torna al fascismo dei primi tempi quello che s’impossessava di simboli e luoghi del proletariato per rendere irriconoscibile e mimetizzare il messaggio di odio che produceva. Hanno fallito allora, non ce la faranno oggi».

Trail Romagna raduna 500 partecipanti sul percorso della città d’acque – FOTO

Si chiude il programma di eventi sportivi dell’associazione per dedicarsi al cammino: appuntamento a fine luglio con Dante Alighieri

Circa cinquecento appassionati di podismo e di cammino si sono ritrovati alle prime luci del giorno di oggi, 4 luglio, per partecipare alla nona edizione dell’Urban Trail Ravenna Città d’acque organizzato dall’associazione Trail Romagna. Il percorso si snodava sulle vie d’acqua e le memorie acquifere di Ravenna: le possenti architetture del Molino Lovatelli e le tracce del canale molino che si immetteva nel più imponente opificio della città, attivo fin dai tempi di Dante, sono stati uno dei passaggi più suggestivi, affascinante anche l’ingresso in alcuni tratti delle antiche mura, aperte eccezionalmente, e l’attraversamento della cittadella della Rocca Brancaleone.

Con questa manifestazione Trail Romagna chiude gli eventi più propriamente sportivi per dedicarsi al cammino. Dal 22 al 25 luglio, nell’ambito di Ravenna Festival, il presidente dell’associazione, Ciro Costa, guiderà la carovana creativa sul Cammino di Dante celebrando il settimo centenario della morte del Poeta da Firenze a Ravenna. Da San Benedetto in Alpe a Marradi, da Brisighella a Oriolo dei Fichi fino alla Tomba di Dante, la carovana toccherà i luoghi danteschi trasformando il cammino in forma d’arte. Musicisti, cantori, giovani poeti, improvvisatori in endecasillabi, chef musicali e burattinai allieteranno momenti del cammino, i ristori e soprattutto gli spettacoli serali, ai quali si potrà accedere gratuitamente, previa prenotazione sul sito.

«C’è troppa CO2 nell’aria, metterla sotto terra al posto del metano non ha rischi»

La professoressa Rossella Capozzi è coordinatrice delle lauree in Geologia a Bologna e ha insegnato a lungo a Ravenna: «La cattura e stoccaggio di anidride carbonica è una tecnologia conosciuta, simile a quello che si fa per le riserve di gas importato»

«Si tratta semplicemente di iniettare un gas allo stato quasi liquido in una specie di spugna da cui in precedenza abbiamo estratto altro gas. Lo stoccaggio di anidride carbonica nel sottosuolo, usando giacimenti di metano parzialmente svuotati, è la soluzione più a portata di mano e senza controindicazioni per soddisfare una necessità che non possiamo più rinviare: ridurre la CO2 rilasciata nell’aria dall’attività dell’uomo». Sono le parole di una geologa, Rossella Capozzi, coordinatrice dei corsi di laurea in Scienze geologiche (triennale) e Geologia e territorio (magistrale) all’università di Bologna. La professoressa associata ha insegnato al campus di Ravenna negli ultimi 25 anni.

Professoressa, ci spiega la tecnologia Ccs?
«La sigla viene dall’inglese: carbon capture and storage. Gli idrocarburi come il gas metano o il petrolio si accumulano nel sottosuolo occupando gli spazi porosi delle rocce e creando sacche. Con l’estrazione restano libere le piccole cavità porose dove erano trattenuti e si possono rioccupare pompando la CO2 presa dalla produzione industriale che oggi ne emette in grande quantità perché è alimentata per la maggior parte da fonti fossili».

Si rimette gas dove c’era altro gas?
«Sì. Proprio perché si tratta di giacimenti da cui si estrae da decenni, sono a disposizione tutti i dati della loro conformazione. Le profondità, la porosità delle rocce, i volumi disponibili, le pressioni naturali pre sfruttamento e le pressioni di esercizio, l’eventuale grado di compattazione dovuto alla svuotamento. Con un processo piuttosto semplice la CO2 da forma gassosa viene trasformata in quasi liquida e immessa nei giacimenti ad alta pressione».

Non ci sono rischi in questa procedura di immissione?
«Vorrei ricordare che già avviene, anche se non con la CO2 ma con il metano. Quando lo Stato importa gas dall’estero lo immagazzina sottoterra nei giacimenti che vengono utilizzati come serbatoio continuamente riempiti per fare riserva e svuotati per il consumo».

Da quando si mette la CO2 sotto terra?
«La Norvegia ha cominciato a lavorarci 15-20 anni fa. Oggi il Governo di Oslo è pronto a investire quasi due miliardi di euro per un grande deposito. Lo scenario norvegese è molto indicativo: le estrazioni continuano senza sosta perché si sa che per altri 20-30 anni dovremo andare avanti con i combustibili fossili, ma le royalties chieste alle compagnie petrolifere sono altissime e quei fondi vengono impiegati per una ricerca efficace sul futuro delle rinnovabili e della tutela ambientale».

Il futuro alimentato solo da fonti rinnovabili è ancora lontano?
«Dobbiamo affrontare un periodo di transizione facendo i conti con una società energivora che si basa molto sul combustibile fossile. In qualche modo dobbiamo andare incontro a una rivoluzione verde transitando attraverso qualcosa che ci permetta di non interrompere le richieste di energia ma sia meno impattante».

Perché ora la Ccs sta attirando l’interesse delle imprese?
«Perché gli accordi sul clima delle Nazioni Unite per ridurre le emissioni hanno fatto sì che la CO2 abbia una sua quotazione come succede per il barile di petrolio. Oggi la CO2 ha un mercato, perché le imprese che la emettono devono pagare una tassa: se qualcuno può offrire un sistema che la toglie dall’atmosfera vuol dire che fa una cosa utile al pianeta e può chiedere un corrispettivo economico a chi non ha più la tassa».

L’opinione pubblica è confusa e la politica è divisa. A chi spetta fare chiarezza?
«Chi ha ruoli di governo, a qualunque livello, dovrebbe chiedere a chi propone questi progetti di fare anche una chiara campagna divulgativa per informare il cittadino con linguaggi precisi ma comprensibili. Un soggetto come Eni ha tutte le competenze per ingaggiare personalità autorevoli che forniscano spiegazioni con trasparenza».

Auto sospetta in zone industriali, parte l’indagine ma era un cacciatore di Pokemon

Segnalazioni di cittadini che avevano notato la persona a bordo armeggiare al cellulare: si sospettava fosse il basista di una banda di ladri

Pokemon Anime Conferma Il Ritorno Del Vecchio Pokemon Di AshCredevano fosse il basista di una banda di ladri e invece era solo un cacciatore di Pokemon. È successo a Ravenna, come riportato dall’edizione odierna di Resto del Carlino e Corriere Romagna. Alcuni cittadini hanno segnalato alla polizia di aver avvistato più volte una stessa vettura in zone industriali e sul litorale in orari particolari, di notte e all’alba. L’uomo al volante rimaneva fermo pochi minuti mentre armeggiava con il cellulare. Poi si spostava e di nuovo sembrava usare il cellulare. I dubbi si sono rinforzati quando i controlli ai varchi stradali che rilevano le targhe hanno accertato che la vettura si muoveva sempre in orari poco trafficati.

La squadra mobile della polizia ha avviato un’indagine rapida fino a fermare il sospettato, un 30enne incensurato che ha spiegato tutto: all’inizio o alla fine dei suoi turni da operaio andava in giro a caccia di Pokemon, le creature virtuali da catturare con un gioco sul telefonino.

Caritas diocesana, report 2020: aiuti a 1.332 famiglie, raddoppiati i pacchi viveri

Il 45 percento degli assistiti è italiano, dato in aumento. Il 60 percento non ha un lavoro o un reddito che non supera i 300 euro

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I pacchi viveri distribuiti dalla Caritas di Ravenna nel 2020 sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente. È il dato principale che emerge dal report annuale appena pubblicato e condiviso con le Istituzioni della città. È una netta inversione di tendenza dopo anni di calo nel numero di richieste di aiuto.

Il dato dei “passaggi” cioè dei pacchi viveri distribuiti è “esploso” nel 2020 anche per un cambio di modalità di distribuzione che si è reso necessario con la pandemia soprattutto nel centro d’ascolto di piazza Duomo: mentre prima si distribuiva un pacco per famiglia ogni settimana, ora uno per persona ogni 3/4 settimane. Circa 13mila i pacchi distribuiti tra tutti i centri d’ascolto e quasi 7mila in quello di piazza Duomo rispetto ai 2.867 registrati nel 2019. Il dato è quindi più che raddoppiato.

Sono state 4.682 le persone che hanno chiesto aiuto: il 45% sono italiani. In aumento sono i nuclei familiari che si sono rivolti al centro di ascolto di piazza Duomo: nel 2020, solo al cda di piazza Duomo si sono rivolte 3.734 persone, di cui 1087 minori, il 30,7 percento in più del 2019. Ma anche nelle Caritas parrocchiali si registra un incremento di richieste del 4,9 percento, con punte del 43 percento (da 115 a 162 nuclei) in più a Portomaggiore e del 70 percento (da 20 a 34 nuclei) a Marina di Ravenna.

Nel 2020 le famiglie che hanno chiesto aiuto alla Caritas sono state 1.332, di cui 603 italiane e 729 straniere, per un totale di 4.682 persone assistite, l’1,3% della popolazione nei quattro Comuni del territorio diocesano. In forte aumento gli italiani che oggi rappresentano il 45% degli utenti Caritas, con punte del 69% a Cervia, del 61% a San Pietro in Vincoli, del 59% a Mezzano. Le Caritas parrocchiali di San Simone e Giuda, San Biagio e Portomaggiore hanno percentuali invertite di italiani e stranieri (tra il 60 e il 70% di questi ultimi).

Il problema principale dichiarato è quello della mancanza di lavoro: più del 62% degli utenti non ha reddito o non supera i 300 euro al mese. In netto aumento anche i senza tetto che chiedono aiuto: nel 2020 ne sono stati registrati 39 tra Ravenna, Portomaggiore e Cervia, quasi il doppio di quelli registrati nel 2019. Sono aumentate in particolare le nuove povertà: 225 le famiglie che si sono rivolte alla Caritas per la prima volta al cda di piazza Duomo e sono prevalentemente ravennati.

Lite fra due uomini, spunta un coltello: un ferito in ospedale e un arrestato

Il secondo uomo fermato dopo una breve fuga: i carabinieri avevano la sua identità. L’uomo colpito è il nuovo compagno dell’ex moglie dell’altro

3e7583f4 8d81 410b Be34 C698d034cd48Un litigio fra due uomini, scoppiato verso le 20 di oggi 3 luglio a Godo di Russi, è finito con il ricovero di uno dei due in ospedale per una ferita da arma da taglio alla schiena, probabilmente un coltello. L’altro uomo si è allontanato dal luogo della lite ed è stato arrestato poco dopo: la sua identità era già nota. Secondo quanto si apprende, l’uomo ferito è il nuovo compagno della ex moglie dell’altro. Non sono note le ragioni scatenanti del litigio. I vicini raccontano di aver sentito urla dalla strada, in via Croce. Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri e il 118.

Roncuzzi al vertice di Ravenna Holding, l’opposizione critica le sue competenze

Ancarani (Fi) e Ancisi (Lpr) non apprezzano la nomina dell’architetta come amministratrice delegata della cassaforte del Comune e chiedono una selezione pubblica con criteri manageriali

117429392 10224072171816385 1755524351343949296 NLa decisione del sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, di nominare l’architetta Mara Roncuzzi alla presidenza di Ravenna Holding, con incarico di amministratrice delegata, attira critiche dai consiglieri comunali di opposizione. Alberto Ancarani (Forza Italia) parla di grave errore di metodo e di merito. Per Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) il curriculum della 42enne ex assessora provinciale non mostra competenze professionali specifiche per l’incarico.

Il berlusconiano lamenta la tempistica della nomina. Il mandato di Carlo Pezzi si è concluso ora ma fra tre mesi si andrà al voto per la scelta del sindaco: «Non si può accettare che un sindaco uscente si assuma una responsabilità così importante che impatterà su chiunque vinca le elezioni a Ravenna nell’autunno prossimo. Chiediamo pertanto di sospendere una simile decisione e di restituirla al prossimo sindaco quando sarà stato eletto». Ancarani è critico anche sul profilo della diretta interessata: «Non vi è dubbio che per simili nomine il requisito della “fiduciarietà” sia molto importante. Ma, utilizzando apposite società di cacciatori di teste, come lo stesso premier Draghi sta facendo per importantissime nomine pubbliche, si possano trovare profili in grado di possedere sia i requisiti di competenza che quelli di fiduciarietà. Mara Roncuzzi è sì laureata, ma sulla competenza è lecito essere molto perplessi visto che la sua presenza nello staff del sindaco in questo mandato è stata del tutto impalpabile finendo per apparire più che altro come una ricompensa per l’ennesimo caso di personalità organica al Pd a cui era obbligatorio dare uno stipendio pubblico».

Visione simile proposta dal decano dell’opposizione: «È ingiustificabile che, per il ruolo di comando e direzione di una società come questa, assegnato ad un amministratore delegato con potere esclusivo su tutto l’apparato tecnico-gestionale, ciò avvenga senza una selezione pubblica fondata sul possesso di competenze professionali specifiche di segno manageriale». Ancisi guarda al cv di Roncuzzi: «Appena poche esperienze professionali maturate con collaborazioni o incarichi saltuari tra il 2005 e il 2011 nella veste di architetto, peraltro poco attinente alle attività di carattere finanziario immobiliare proprie di Ravenna Holding».

Nella spiegazione della sua scelta, De Pascale ha assicurato che Roncuzzi potrà imprimere una svolta green alla Holding: «Appare perfino grottesco – commenta Ancisi –. Le esperienze maturate nel comitato esecutivo del Parco del Delta del Po e nell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo sostenibile sono state sempre per nomina politica del sindaco. Ma con quali ricadute sulle politiche ambientali della nostra amministrazione comunale? Micidiali per quanto riguarda il Parco del Delta del Po, a proposito della tutela di valli, pialasse, pinete, ecc. Tragiche per il consumo del suolo, devastato da una serie di lottizzazioni urbanistiche, con insediamenti folli di nuovi quartieri residenziali e supermercati realizzati o in corso avanzato di programmazione, che di verde e sostenibile non hanno nemmeno l’ombra, e per talune scelte incoerenti di politiche energetiche».

Diffusione pandemia: 4 nuovi contagi in provincia, 65 in totale in regione

Nessun decesso in Emilia-Romagna, 22 persone in terapia intensiva

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 3 luglio, si sono registrati 4 nuovi casi di coronavirus: si tratta di 4 pazienti di sesso maschile; 3 asintomatici e 1 sintomatico; 4 in isolamento domiciliare e nessun ricoverato. I tamponi eseguiti sono stati 914. Non sono stati comunicati decessi. Sono state comunicate 3 guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 30560.

In Emilia-Romagna i nuovi casi odierni sono 65 su un totale di 22.556 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore; la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,3%. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 23 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 22 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 35 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 33,1 anni.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 2.673 (- 34 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 2.490 (- 20), il 93% del totale dei casi attivi.

Non si registra alcun decesso. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione restano quindi a 13.264.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 22 (nessuna variazione rispetto a ieri), 161 quelli negli altri reparti Covid (-14). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti, senza nessuna variazione rispetto a ieri: 1 a Parma, 1 a Reggio Emilia, 6 a Modena, 11 a Bologna, 2 a Ferrara, 1 a Rimini. Nessun ricovero in terapia intensiva a Piacenza, Imola, Ravenna, Forlì, Cesena.

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