mercoledì
10 Settembre 2025

Flash mob a 100 cm di distanza per l’8 marzo: «Donne, partecipate portando il metro»

Appuntamento sabato in piazza a Cervia

IndexSabato 7 marzo in occasione della Festa della Donna, in piazza Garibaldi, a Cervia, si terrà un flash mob particolare, condizionato dagli effetti di questa emergenza coronavirus.

L’evento è stato infatti ribattezzato “a un metro di distanza” e l’assessore alle Pari opportunità Michela Brunelli invita “tutte le donne a partecipare portando un metro”.

L’appuntamento è a partire dalle 17.

Coronavirus, negativi il ravennate Corsini e gli altri assessori dell’Emilia-Romagna

I risultati dei test, dopo la positività dei colleghi Barbara Lori e Raffaele Donini

PrimaGiunta2Gli altri assessori dell’Emilia-Romagna (compreso naturalmente l’unico della provincia di Ravenna, Andrea Corsini) sono negativi ai controlli fatti dopo le positività di Barbara Lori e Raffaele Donini.

Con l’unità di crisi regionale e chi vi collabora continuano ad assicurare l’attività istituzionale, garantendo la gestione piena delle misure contro il virus e il coordinamento con le autorità.

L’attività avviene «con la massima precauzione, privilegiando il lavoro da remoto (videoconferenze), limitando i contatti diretti e, comunque, rispettando le distanze di sicurezza». (Ansa.it)

Cna: «Anticipare al 2020 la deducibilità dell’Imu prevista solo per il 2022»

Da Ravenna la proposta che riguarda gli immobili strumentali, rivolta al livello nazionale dell’associazione di categoria per fronteggiare la crisi dovuta alla diffusione della malattia Covid-19

La Cna ha lanciato un questionario per rilevare la situazione delle imprese e raccoglierne le richieste e le esigenze per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Sono emerse necessità specifiche a partire dalle quali l’associazione di categoria ha stilato un elenco di richieste per salvaguardare la continuità dell’attività produttiva e consentire alle imprese di gestire al meglio l’impatto con questa emergenza.

Queste, in sintesi, le proposte di Cna per sostenere l’economia:

–       estendere le misure sospensive nei confronti delle imprese, in particolare di quelle che operano nel turismo, nella moda, nella somministrazione di alimenti, nel benessere alla persona e nel trasporto;

–       garantire la circolazione degli automezzi di trasporto merci, onde assicurare continuità nei rifornimenti e negli approvvigionamenti alle imprese e contrastare i blocchi alle frontiere;

–       per contrastare la stagnazione, procedere al disboscamento della giungla burocratica partendo dalla cancellazione dell’art. 4 del decreto fiscale sulla responsabilità solidale dei committenti in fatto di ritenute fiscali dei dipendenti delle imprese appaltatrici e subappaltatrici;

–       trasformare le detrazioni fiscali per lavori di ristrutturazioni, efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica in titoli di credito cedibili alle banche, superando in tal modo il meccanismo dello sconto in fattura (art. 10 Decreto Crescita);

–       garantire l’erogazione di credito alle imprese ripristinando la lettera r) della riforma Bassanini, vale a dire la possibilità in capo alle Regioni di limitare l’accesso al fondo di garanzia ai soli Confidi, strumenti capaci di supportare le piccole imprese, specie se in sofferenza, nel rapporto con le banche;

–       consentire ai contratti pubblici per i servizi e fornitura sottosoglia per i lavori fino a 200mila euro l’affidamento diretto sulla base di almeno tre preventivi;

–       eliminare gli oneri generali di sistema dalla bolletta elettrica delle imprese per ridurre il differenziale di costo a danno degli utenti di minori dimensioni rispetto agli energivori e ai competitor degli altri Paesi.

–       ripristinare l’iperammortamento al 150 percento per l’acquisto di beni immateriali e materiali compresi i mezzi di trasporto e sospendere dell’utilizzo dell’ISA per l’intero 2020 in considerazione dell’acuirsi della crisi;

–       anticipare al 2020 la deducibilità del 100 percento dal reddito di impresa dell’IMU sugli immobili strumentali, inizialmente prevista solo per il 2022.

L’ultimo punto è frutto di una proposta specifica avanzata come Cna di Ravenna alla Cna nazionale e che tiene conto della battaglia per la riduzione del Total Tax Rate nei confronti delle imprese.

«Pulite spesso il volante dell’auto, è più sporco della tavoletta del wc»

L’Osservatorio regionale per l’educazione stradale invita a prestare attenzione alle questioni igieniche nell’abitacolo dell’auto, soprattutto nei casi di car sharing

Pexels Photo 543605«Il volante è fra gli oggetti più sporchi del mondo, mediamente quattro volte in più della tavoletta di un wc pubblico». Partendo da questo, il presidente dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale in Emilia-Romagna, Mauro Sorbi, fornisce alcune indicazioni riassunte dal titolo “guidare ai tempi del coronavirus”: «Riteniamo opportuno dare alcuni suggerimenti a chi usa auto o un altro veicolo».

L’attenzione è rivolta in particolare al car sharing: «Se si trasporta una persona che ha i sintomi del virus (starnuti e tosse soprattutto), va ricordato di usare sempre fazzoletti usa e getta; si dovrebbe pulire accuratamente le strutture della vettura dove possono essersi depositate goccioline di saliva. Raccomandiamo di lavarsi le mani di frequente, specie dopo aver toccato il volante, la leva del cambio, il cruscotto e la maniglia della portiera».

Di seguito una serie di consigli utili «per riportare una corretta igiene a bordo»:
– pulire le superfici interne – con particolare attenzione a volante, cambio e chiavi di avviamento – con prodotti che sanificano;
– sostituire i filtri dell’aria condizionata e disinfettarli con gli appositi spray per ridurre i batteri aerobici che circolano nell’abitacolo;
– usare l’aspirapolvere sulla tappezzeria e lavarla con gli appositi prodotti detergenti, prestando particolare attenzione ai tappetini dell’auto (che, di tanto in tanto, andrebbero proprio sostituiti);
– per una pulizia in profondità, togliere anche il filtro dell’aria, e sanificare anche le bocchette e i tubi che mettono in circolo l’aria stessa.

Il ristorante? Il teatro? La mostra? Gli allenamenti? Il riassunto delle regole

Per contrastare la diffusione del coronavirus in Italia la Presidenza del Consiglio dei ministri ha emanato due decreti (l’1 e il 4 marzo) con diverse misure valide per tutto il territorio nazionale e per alcune zone specifiche che riguardano scuole, attività commerciali, spazi pubblici, eventi, mondo sportivo. Di seguito un riassunto di quanto vale per la provincia di Ravenna.

ATTIVITA’ DIDATTICHE
SOSPENSIONE FINO AL 15 MARZO dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza

MANIFESTAZIONI, EVENTI, SPETTACOLI E CONGRESSI
SOSPENSIONE FINO AL 3 APRILE di convegni, congressi, manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro

EVENTI E COMPETIZONI SPORTIVE
SOSPENSIONE FINO AL 3 APRILE di eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque CONSENTITO lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico

SPORT DI BASE
E’ AMMESSA la pratica dello sport di base e delle attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro

STRUTTURE SANITARIE
E’ VIETATO FINO AL 3 APRILE agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso. L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura

MUSEI E ALTRI LUOGHI DI CULTURA
APERTI solo a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone; i visitatori devono poter rispettare la distanza di almeno un metto fra di loro

LUOGHI DI CULTO
L’apertura è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti e da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro

BAR, PUB E RISTORANTI
Svolgimento delle attività di bar, pub, ristorazione a condizione che il servizio sia effettuato per i soli posti a sedere; i visitatori devono poter rispettare la distanza di almeno un metto fra di loro

ATTIVITA’ COMMERCIALI
Apertura consentita a condizione che vengano adottate misure organizzative tali da consentire l’accesso con modalità contingentate o comunque tali da evitare assembramenti; i visitatori devono poter rispettare la distanza di almeno un metro fra di loro

PER CHI HA SOGGIORNATO IN ZONE A RISCHIO
Chiunque negli ultimi quattordici giorni abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato e abbia sostato nei comuni della zona rossa, deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’Ausl nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta (si possono chiamare il 112 o il numero verde regionale 800 033 033)

RACCOMANDAZIONI AD ANZIANI E MALATI CRONICI
È fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o particolari di evitare di uscire di casa fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Il sindaco: «Entro la primavera 2021 vogliamo aprire il cantiere per la piscina»

De Pascale fissa i tempi per rifare la struttura di via Falconieri. Da quasi un anno si attende la modifica del progetto di Arco ma il consorzio ha dei dubbi: «Stiamo valutando. Le critiche violente non invogliano»

IMG 5463«L’obiettivo è aprire il cantiere per rifare la piscina comunale entro la legislatura». Che significa quindi entro la primavera del 2021 quando Ravenna andrà al voto per il sindaco. Il primo cittadino, Michele de Pascale, fissa un paletto preciso nel percorso di riqualificazione della “Gambi” in via Falconieri, inaugurata a fine anni Settanta e oggi alle prese con evidenti problemi strutturali.  Il sindaco ha definito il timing della piscina facendo il punto sulle principali opere pubbliche in una intervista che trovate sul numero del nostro settimanale in distribuzione da oggi, 5 marzo. Abbiamo rivolto le domande a De Pascale prima che venisse divulgata la lettera di dieci società del nuoto che gli chiedono un incontro urgente per avere rassicurazioni sul futuro della struttura.

Il percorso che porta all’apertura del cantiere passa necessariamente dalla decisione sul progetto. Alla fine del 2018 la giunta approvò il project financing proposto da Arco Lavori: la bozza doveva superare il passaggio in commissione consigliare e in consiglio per arrivare al bando di gara vero e proprio aperto a tutti e non solo al proponente. In quella fase il Comune chiese a Arco di modificare il progetto proposto, modifica non ancora consegnata agli uffici tecnici. Nei giorni scorsi si è appreso dall’esistenza di un altro progetto.

IMG 5462«In questa fase non siamo autorizzati a dare informazioni su project financing – spiega il sindaco nella stessa intervista –, quello che ribadiamo è che abbiamo chiesto integrazioni al progetto presentato nel 2018 da Arco Lavori. Se i progetti saranno di più faremo, come prevede la legge, una comparazione per scegliere il migliore che poi sarà messo a gara per i lavori e la gestione, all’insegna della massima trasparenza. I progetti devono partire, come abbiamo detto, dalla realizzazione di una nuova vasca nell’area adiacente che abbiamo acquisito recentemente, per evitare chiusure all’attività durante il cantiere».

Se ci sarà un nuovo progetto da Arco, però, non è certo. «La nostra proposta iniziale era basata su una struttura con spazi sportivi e di intrattenimento in una configurazione che ci sembrava realizzabile ed economicamente equilibrata – spiega Emiliano Battistini, direttore generale di Arco –. Il Comune ha chiesto delle modifiche e stiamo facendo le nostre valutazioni perché è uno stravolgimento importante: lo spazio acqua aumenta molto, quindi i costi di gestione sono diversi e dobbiamo capire se le modifiche consentono la sostenibilità dell’attività». Battistini non fa mistero che nella decisione finale avrà un peso non solo il criterio imprenditoriale: «Non ci aspettavamo di essere travolti da critiche così pesanti nella nostra città. Abbiamo visto una reazione molto aggressiva: facciamo opere in tutta Italia e non ci era mai capitato un clamore del genere per un progetto che non è particolarmente complesso».

IMG 5468Da un punto di vista architettonico la modifica è già stata elaborata: «Abbiamo pensato a un edificio unico a forma di “C” rivolta verso il campo di atletica con un’area verde di relax – spiega l’architetto Emilio Rambelli di Nuovostudio di Ravenna che segue la pratica per Arco –: sul lato di viale Alberti ci sarebbe la nuova vasca da 50 metri con un suo accesso, su viale Falconieri invece la parte fitness e ristorante. Al posto dell’attuale vasca da 50 ne verrebbero realizzate due minori per tutta l’attività in acqua che non è agonistica». Il progetto teorico c’è. Vanno fatti tornare i conti.

Coronavirus, sospesi tutti gli eventi fino al 3 aprile. Allenamenti solo a distanza

Manifestazioni e pratica sportiva consentite solo se è possibile garantire una distanza di almeno un metro tra le persone

Coronavirus MascherineNon solo la sospensione delle attività didattiche nelle scuole e negli atenei di tutta Italia. Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato il 4 marzo contro la diffusione del cosiddetto coronavirus impone anche altre restrizioni che è bene sottolineare.

Fino al 3 aprile infatti sono sospese “le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”, si legge.

Sono anche sospesi “gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato” fatta eccezione per quelli a porte chiuse, senza pubblico. Gli allenamenti sono consentiti, sempre a porte chiuse, mentre per quanto riguarda i bambini e i ragazzi, “lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.

Coronavirus, ora è ufficiale: scuole chiuse fino al 15 marzo in tutta Italia

In Emilia-Romagna sono 544 le persone contagiate, un quinto di quelle di tutta la Penisola

Trial CoronavirusÈ ufficiale: scuole chiuse da domani, 5 marzo (per quanto riguarda il resto d’Italia, in Emilia-Romagna come noto erano già chiuse) fino al 15 marzo.

«Per il governo non è stata una decisione semplice, abbiamo aspettato il parere del comitato tecnico scientifico e abbiamo deciso di sospendere le attività didattiche da domani al 15 marzo», ha detto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina parlando a Palazzo Chigi – citiamo un’agenzia dell’Ansa.

Sono 2.706 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 443 persone in più rispetto a ieri (3 aprile) e 107 i morti, 28 in più.

In Emilia-Romagna sono 544 le persone contagiate, 124 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio, a fronte di 2.385 test refertati. Nella maggioranza presentano un quadro clinico non grave o addirittura asintomatico.

Sono 234 i pazienti in cura a casa, dove rispettano l’isolamento previsto, e 26 quelli ricoverate in terapia intensiva (due in più rispetto a ieri).  I decessi sono saliti a 22 (più 4 a ieri).

Sale anche il numero delle persone “clinicamente guarite”, che non presentano cioè più alcuna manifestazione clinica dovuta al virus, 6 in tutto, ma anche quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che diventano 26, due in più di ieri.

In dettaglio, ad oggi i casi di positività (544) sono: 319 sono a Piacenza, 115 a Parma, 20 a Reggio Emilia, 41 a Modena, 12 a Bologna (di cui 1 nel circondario imolese), 33 a Rimini, 2 a Forlì-Cesena, 2 a Ravenna (entrambi guariti).

Dei 124 nuovi casi rilevati, 63 riguardano Piacenza, 31 si riscontrano a Parma, 6 a Reggio Emilia, 8 a Modena, 5 a Bologna, a cui si somma 1 caso registrato nel circondario imolese, 9 a Rimini, 1 a Forlì -Cesena.  Rispetto a ieri, si registrano altri quattro decessi, che portano a 22 il numero delle persone decedute in regione, 6 delle quali di provenienza lombarda.  Si tratta anche questa volta, come nel caso dei precedenti decessi, di persone con patologie pregresse. Tra i nuovi decessi 3 riguardano due uomini e una donna piacentini, tra i 64 e gli 87 anni di età, deceduti all’ospedale di Piacenza, e una signora di 87, di Parma, deceduta al nosocomio di Parma.

Chiudono le Poste, per ritirare le giacenze si va in traghetto o 20 km di strada

Dal 6 aprile serranda abbassata. Un cartello avvisa di recarsi a Marina. Lista per Ravenna chiede al sindaco di attivarsi per arrivare al l’apertura, in altra sede del paese stesso, di un servizio svolto da un solo impiegato, eventualmente due al bisogno, affiancato da un bancomat

Poste Italiane Consegna PaccoL’ufficio postale di Porto Corsini chiude dal 6 aprile e un cartello sulla porta avvisa che la corrispondenza in giacenza si potrà ritirare alle Poste di Marina di Ravenna, sull’altra sponda del Candiano raggiungibile con il traghetto (3 euro a tratta in auto) o con un percorso di circa 20 km che passa necessariamente dal ponte mobile.

Il consigliere comunale Alvaro Ancisi ricorda che l’allarme contro questa evenienza fu lanciato il 10 dicembre scorso da Lista per Ravenna con un’interrogazione urgente al sindaco: «La risposta è stata che l’ipotesi era stata comunicata al sindaco già il 16 ottobre, senza però che ne fosse stata informata la cittadinanza e neppure la pro-loco.  Tre giorni dopo l’interrogazione di Lista per Ravenna è partita, a decisione in nessun modo prevenuta e tanto meno contrastata, una lettera di protesta rivolta dal sindaco alla direzione aziendale». L’assessore comunale alle attività economiche ha assicurato, in quella occasione, che  il sindaco intende esercitare anche il suo ruolo all’interno di Cassa Depositi e Prestiti, come presidente dell’Unione delle Provincia Italiane. Poste Italiane è posseduta dalla Cdp.

Lpr collaborò con le pro loco di Casal Borsetti, di Marina Romea e di Porto Corsini e con il comitato cittadino dei Lidi Nord per redigere e sostenere una petizione contro la chiusura dell’ufficio postale di Porto Corsini, la quale, nel giro di appena due settimane, ha raccolto l’adesione plebiscitaria di 1.340 cittadini. Né la petizione, né un’assemblea della cittadinanza, fittamente partecipata, hanno impedito la chiusura.

Per Ancisi «la soluzione alternativa minima a cui puntare, pur condannando fermamente l’accaduto, sembrerebbe essere l’apertura, in altra sede del paese stesso, di un servizio svolto da un solo impiegato, eventualmente due al bisogno, affiancato da un bancomat».

Atletica Ravenna: «In un mondo che cerca solo campioni, da noi c’è spazio per tutti»

Oltre duecento tesserati e progetti di inclusione per stranieri. Al campo anche un punto ristoro gestito da disabili

Atletica RavennaCon più di duecento tesserati, la stragrande maggioranza di essi giovanissimi, l’Atletica Ravenna è una delle società più radicate nel territorio provinciale.

La realtà guidata dal presidente Paolo Delorenzi, affiancato da dirigenti come Roberto Lolli, Gianfranco Corelli, Mauro Natali e Fabio Setti, ha come obiettivo di dotarsi una forma societaria più organizzata e in questi mesi ha avviato preziose collaborazioni, aprendosi al mondo della disabilità e dei ragazzi con problemi familiari.

Chiuso il bilancio del 2019, come spiega Lolli, «la nostra intenzione è quella di trasformarci da Asd a Ssd. In questo modo ci doteremo di un consiglio di amministrazione e di una struttura gestionale ampia, con incarichi ben definiti. Questa formula giuridica, inoltre, ci darà la possibilità di ridurre i rischi economici, permettendoci di accedere in modo diretto al credito sportivo. Sarà quindi più semplice fare dei progetti anche a riguardo delle strutture a disposizione».

Un passo importante già compiuto negli scorsi mesi è quello dell’inclusione, integrando nelle proprie fila alcuni ragazzi che nel recente passato hanno affrontato difficili esperienze di vita. «Dare una mano a questi giovani è da considerare come valore aggiunto per una realtà come la nostra, con il messaggio lanciato a settembre, in occasione dell’inizio delle attività, accolto da tante persone. Fare sport è fondamentale nel percorso di crescita dei ragazzi e inoltre abbiamo organizzato alcuni incontri riguardanti la psicologia, la logopedia e la medicina, e ne organizzeremo altri che avranno per oggetto il nutrizionismo».

La società giallorossa, anche grazie a collaborazioni con associazioni come Csi, Linea Rosa, Maratona di Ravenna e Letizia, non vuole fermarsi qui. «La speranza è che anche altre realtà del territorio seguano il nostro esempio e un grande appoggio lo stiamo ricevendo dall’assessora ai Servizi sociali, Politiche giovanili e Immigrazione, Valentina Morigi. Già cinque giovani stranieri, provenienti da Paesi come Albania, Senegal e Nigeria, si sono tesserati da noi, così come una ventina di ragazzi con disabilità. L’intenzione è quella di allargarci in modo ulteriore e per questo motivo siamo stati inseriti nell’elenco delle società che offrono dei servizi per i disabili». Lolli non nasconde così un suo grande sogno. «Ci piacerebbe tantissimo portare un nostro gruppetto di atleti alle Paralimpiadi. Facendo un passo per volta, pensando quindi alla manifestazione che si terrà tra quattro anni, abbiamo le persone e le strutture giuste per raggiungere questo traguardo. Magari qualcuno dei nostri ce la farà».

In tale contesto è nato anche il progetto di creare un punto di ristoro all’interno del Campo scuola gestito da un paio di ragazzi disabili, guidati da un operatore. «L’obiettivo principale è cambiare la nostra filosofia. A noi lo sport interessa infatti prima di tutto a livello sociale, includendo tutti. Per raggiungere questo traguardo mettiamo a disposizione le nostre eccellenze, e cioè i nostri allenatori e i professionisti che lavorano per noi in campo medico, aprendo delle strade che portano a collaborazioni con tecnici stranieri. Grazie ad alcuni buoni contatti ci sono possibilità di organizzare degli incontri con tecnici francesi e senegalesi».

PouyeIl livello degli allenatori della società giallorossa è molto qualificato, con lo staff composto da Katia Gori, Valeria Stella e Giampaolo Gori per i ragazzi dai 6 ai 13 anni, da Vittorio Marani e Guido Mazzini per i più grandicelli, affiancati da due olimpionici del passato: Babacar Pouye e, per il settore salti, Simone Bianchi. «Tutti i nostri allenatori prima di tutto sono degli educatori, perché la crescita dei ragazzi deve avvenire innanzitutto dal punto di vista umano. In un mondo in cui si cercano solo dei campioni, noi vogliamo mandare il messaggio che chiunque può fare sport. Siamo convinti che, seguendo questa strada, arriveranno anche ottimi risultati da parte del nostro settore agonistico». E i risultati stanno arrivando con puntualità. A metà febbraio, ai campionati italiani Allievi, il “figlio d’arte” Mouhamed Pouye (nella foto) è giunto al quarto posto nei 60 ostacoli, mancando di un soffio il podio.

Guardando un po’ i numeri, infine, al momento l’Atletica Ravenna può contare su 203 tesserati (105 maschi e 98 femmine nati tra il 1999 e il 2014), più ovviamente i Master. «Abbiamo aumentato in modo sensibile i nostri tesserati e continuiamo a ricevere richieste di iscrizioni. Tutti i nostri ragazzi partecipano alle gare e ognuno di loro porta il proprio contributo facendo parte di un gruppo, anche se l’atletica è una disciplina individuale. La nostra speranza è quella di crescere ancora».

Nuoto, 10 società deluse scrivono al sindaco: «Perché è tutto fermo per la piscina?»

Richiesto un incontro urgente per fare il punto a distanza di un anno dagli ultimi vertici che parevano aver spianato la strada per la progettazione del nuovo impianto in via Falconieri

IMG 5455Quando si comincerà davvero a rifare la piscina comunale di Ravenna? È la domanda che dieci società sportive del nuoto, tra quelle che utilizzano le vasche della “Gambi” in via Falconieri, rivolgono al sindaco Michele de Pascale con una lettera scritta in cui chiedono un incontro urgente, deluse dal silezio dell’amministrazione nell’ultimo anno.

La lettera nasce dopo aver appreso dalla stampa locale che la spesa del progetto della piscina non è stata inserita nel piano triennale degli investimento approvato dal consiglio comunale lo scorso dicembre. «Noi invece speravamo fosse stata già avviata una celere procedura di approvazione del progetto – si legge nella lettera – e che quel progetto fosse in decollo dopo una serie di incontri e confronti con l’amministrazione».

IMG 5463I firmatari temono che di quanto si è discusso negli incontri – convocati dall’amministrazione un anno fa dopo le critiche sollevate dalle stesse società contro il progetto presentato da Arco Lavori – non sia rimasta traccia nelle successive considerazioni del Comune: «Ci aspettiamo rassicurazioni e tempi di realizzo coerenti con la situazione di degrado della piscina».

Su questo aspetto conferme arrivano da Fabrizio Berlese, direttore del centro nuoto in gestione alla società Pool 4.0. La struttura è una specie di Frankestein perché la conformazione attuale è il risultato di interventi spalmati nell’arco di oltre quarant’anni. Alla fine degli anni ’70 la prima costruzione con la vasca da 25 coperta e quella da 50 scoperta. Poi in seguito la copertura anche della seconda e all’inizio degli anni Duemila le modifiche degli impianti. «Ci sono alcune tubature interrate nel cemento armato che risalgono alla prima costruzione – spiega Berlese – e l’involucro che copre la vasca grande è un divoratore di energia: possiamo tenere al massimo gli impianti di riscaldamento ma avremo sempre spifferi e questo non può lasciare contenta la clientela, lo capisco».

IMG 5469La lettera è firmata da Rinascita Nuoto Team Romagna, Endas, Libertas, Ravenna Pallanuoto, Romagna Triathlon, Gypsy Diver, Blu Atlantis, Acquatic Team, Nuotatori Ravennati, Triathlon Team Ravenna. A recapitarne copia alla stampa è stata la consigliera comunale Veronica Verlicchi (Pigna): «In questo ultimo anno, dopo l’incontro di De Pascale con i rappresentanti delle società di nuoto avvenuto a marzo 2019, non si è più sentita una parola sul futuro della piscina. Peccato che durante il suddetto incontro, lo stesso sindaco avesse assicurato alle società sportive ravennati di trovare una soluzione in tempi brevi».

Al momento, come noto, per rifare la piscina esistono due proposte. Una è quella presentata da Arco Lavori a fine del 2018 che già aveva ottenuto il sì della giunta e doveva passare in consiglio comunale ma è stata stoppata dal sindaco. La seconda è quella più recente di cui ancora non si conoscono i dettagli.

Concerto rinviato per coronavirus, la band decide di suonare in diretta streaming

Rigolo
I Rigolò

Potrebbe essere il primo di una serie, se le misure restrittive dovessero essere prorogate a lungo. I Rigolò, rock band ravennate, a fronte del rinvio (uno dei tanti) del loro concerto in programma domenica 8 marzo al circolo Arci Kinotto di Borgo Masotti (Mezzano), hanno infatti deciso di suonare lo stesso, ma senza pubblico, in diretta streaming sulla loro pagina Facebook.

L’appuntamento è per le 18 dello stesso giorno, domenica 8 marzo.

«Teniamo duro – commenta la band sui social –, potrebbe essere un’ opportunità per risorgere».

 

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