Si tratta di Maurizio Piolanti. Opererà per rafforzare la continuità di cura tra ospedale e territorio e implementare le Case della salute
Asinistra il dottor Piolanti, a destra il sindaco Ranalli
Cambio al vertice per il Distretto sanitario lughese: il dottor Maurizio Piolanti è succeduto alla collega Marisa Bianchin nel ruolo di direttore.
Piolanti, laurea in Medicina e chirurgia a Bologna nel 1981, è specializzato in igiene e medicina preventiva e ha alle spalle vari master e una carriera in direzione di strutture legate alla cura dei disabili e degli anziani, nell’ambito sia territoriale che ospedaliero.
Se il Distretto è il punto privilegiato delle relazioni fra azienda ed enti locali, in particolare per il settore delle cure primarie e dell’integrazione fra servizi sociali e sanitari, il compito del direttore è quello di regolare tali rapporti, garantendo lo sviluppo degli interventi socio sanitari nonchè la programmazione delle risorse.
L’area di Lugo, con una popolazione di circa 102mila abitanti distribuiti nei nove Comuni dell’Unione della Bassa Romagna, si caratterizza demograficamente per una diminuzione della natalità e un aumento considerevole della popolazione anziana. Significativa è anche la presenza straniera. Questo comporta che a fronte di un basso rischio di mortalità infantile si registri un aumento d’incidenza delle patologie neoplastiche, delle malattie del sistema circolatorio e più in generale delle patologie croniche, fattore quest’ultimo certamente correlabile al progressivo invecchiamento della popolazione.
Le risposte che la nuova direzione del Distretto intende offrire prevedono un approccio multi professionale e multidisciplinare al paziente, in forte integrazione con il mondo del sociale, con il mondo del volontariato e con il terzo settore. «In particolare – afferma Piolanti – sono già attivi e saranno ulteriormente implementati percorsi diagnostico-terapeutici per i pazienti diabetici, per i pazienti affetti da broncopneumopatia ostruttiva cronica e presto anche per i pazienti con scompenso: la medicina d’iniziativa e di prevenzione diventerà sempre più importante».
Per garantire una maggior efficacia degli interventi e un’assistenza sanitaria più capillare all’interno del territorio, la direzione si impegnerà poi anche nella implementazione di nuove Case della salute e di nuove forme di aggregazione medica fortemente strutturate. Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco Davide Ranalli: «In questi anni abbiamo cercato di costruire condizioni che permettessero ai pazienti di superare una situazione di solitudine di cui molti soffrono e abbiamo voluto dare ai cittadini una struttura il più possibile vicino a loro su cui contare. A questo scopo un ruolo importante lo giocheranno le Case della salute, quelle esistenti e quelle in via di realizzazione, che consentono di ridurre il senso di distanza dalle cure».
Continua a tenere banco la decisione del Primo cittadino di togliere la delega all’Urbanistica all’assessore Piroddi, che poi si è dimesso
Il sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi
Resta caldissimo il dibattito a Faenza nella maggioranza di centrosinistra. A pochi mesi dal rinnovo del voto amministrativo, infatti, a tenere banco è la querelle tra il sindaco Giovanni Malpezzi, che nei giorni scorsi ha deciso di prendere in mano la delega all’Urbanistica, e la lista Insieme per Cambiare, per questo motivo uscita dalla maggioranza, con le dimissioni dell’assessore Domizio Piroddi, che oltre all’Urbanistica di cui è stato privato, aveva anche le deleghe alle Attività produttive e allo Sviluppo Economico.
Ora arriva la replica del sindaco alle accuse della lista che aveva lanciato proprio la candidatura a sindaco di Malpezzi dieci anni fa.
«Provo grande amarezza per le dichiarazioni di Insieme per Cambiare al fine di giustificare l’uscita dalla maggioranza, tante sono le falsità messe nero su bianco nel tentativo maldestro di passare come vittime di chissà quali trame oscure», scrive Malpezzi, che ribadisce la propria posizione.
«La motivazione che mi ha indotto ad assumere direttamente la delega alle materie urbanistiche è derivata esclusivamente dall’esigenza di seguire in prima persona le fasi conclusive degli Accordi operativi urbanistici e l’impostazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG), ambiti gestiti nell’ultimo periodo con impronta autoreferenziale. Garantire che l’azione amministrativa sia totalmente trasparente e non soggetta ad alcun tipo di condizionamento fa parte di quelle responsabilità che un sindaco deve necessariamente assumersi, facendo i conti innanzitutto con la propria coscienza. Tutte le altre congetture non mi riguardano e le lascio ai retroscenisti».
«Anche perché – continua Malpezzi – la vera domanda da porsi è: se davvero il sindaco fosse l’uomo cattivo dipinto ieri, perché Insieme per Cambiare è rimasta in maggioranza tutto questo tempo? Perché non ha prodotto in questi anni neppure un atto politico o amministrativo in consiglio comunale per denunciare la situazione? La risposta è semplice. Perché la tesi esposta ieri non regge alla prova dei fatti e le accuse formulate sono infondate e pretestuose. Non più tardi di un anno e mezzo fa, infatti, il sottoscritto “sindaco prevaricatore” si è privato delle deleghe alle attività produttive e allo sviluppo economico per trasferirle all’assessore Domizio Piroddi. Un fatto inedito per due motivi: perché non erano intervenute elezioni intermedie tali da certificare una crescita di consenso da premiare, e perché – credo per la prima volta nella storia politica della città – un unico assessore assommava in questo modo le pesanti deleghe urbanistiche e produttive, cioè l’intero ambito di rapporto con le forze economiche della città. In tale occasione ho assecondato l’insistente richiesta di maggior visibilità per l’assessore Piroddi e la sua lista civica con un’unica condizione, che venisse garantito il confronto e coordinamento con il sindaco. Così non è stato».
«Non esprimo infine valutazioni politiche che competono ai partiti. Non posso però non annotare una questione: dichiarare in maniera esplicita di sedersi al tavolo del confronto con l’attuale maggioranza di centro sinistra in vista delle elezioni comunali dell’anno prossimo, non per parlare di programmi e delle prospettive future della città, ma per porre veti sulle persone, chiunque esse siano, e dichiarare che, in fondo, destra e sinistra sono uguali, a mio modo di vedere è un atteggiamento sbagliato che avvelena il clima politico e i rapporti interpersonali».
«Quasi dieci anni fa, Insieme per Cambiare è stata la lista che ha lanciato la mia candidatura a sindaco. Eravamo allora poco più di un gruppo di amici entusiasti dell’avventura che stava iniziando. Perfino il simbolo del 2010 fu definito da un mio scarabocchio su un foglio. Nonostante abbia la coscienza a posto, anche solo per questi motivi affettivi ammetto la delusione per questo epilogo da me certamente non voluto. Contestualmente assicuro il mio massimo impegno per garantire, ancora più di ieri, collegialità e compattezza tra gli assessori e le forze politiche di maggioranza».
Appuntamento il 16 novembre alla Campaza. Per celebrare l’anniversario è stata commissionata un’opera a Mimmo Paladino
Un grande evento pubblico per soci, dipendenti, clienti e fornitori, per festeggiare i primi 120 anni di storia del Consorzio Agrario di Ravenna. L’appuntamento è fissato per sabato 16 novembre alla Campaza di Fosso Ghiaia, dove sarà allestito a partire dalle 9 un grande spazio espositivo.
Alle 10 si svolgerà il convegno dal titolo “I servizi al centro. Il consorzio agrario per un’agricoltura che cambia”, al quale parteciperanno Raimondo Ricci Bitti e Massimo Masetti, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio, Antonio Patuelli, presidente dell’Abi e della Cassa di Ravenna, Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, e Denis Pantini, responsabile Area Agroalimentare di Nomisma. Ospite d’onore la ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.
Il Consorzio Agrario di Ravenna, da sempre punto di riferimento del mondo agricolo del territorio, detiene importanti quote di mercato in tutta la provincia sia nei mezzi tecnici istituzionali (agrofarmaci, fertilizzanti, sementi, carburanti agricoli) che nelle macchine agricole. L’esercizio 2018 è stato chiuso con un valore della produzione di circa 111 milioni di euro, 9 in più rispetto al bilancio 2017.
La ministra Bellanova
«Sostenibilità, salubrità, innovazione e mercato: attorno a queste quattro parole – dichiara il presidente Raimondo Ricci Bitti – ruota oggi il ruolo del Consorzio Agrario di Ravenna, che è ancora oggi lo stesso dei padri fondatori: fornire servizi utili all’agricoltura. Oggi declinare questa mission significa riuscire ad intercettare le esigenze dell’industria alimentare, interpretando il trend dei mercati e consigliando ad esempio una certa produzione anziché un’altra. Siamo inoltre chiamati oggi più che mai ad adeguare le nostre risposte a fenomeni di stretta attualità per il comparto quali i mutamenti climatici«.
«I produttori che si servono del Consorzio mostrano un elevatissimo grado di fidelizzazione sia per gli acquisti di merce che per i conferimenti di cereali – spiega il direttore Massimo Masetti –. Gli elevati standard qualitativi garantiti nella commercializzazione dei cereali hanno reso possibile in questi anni l’accreditamento del Consorzio quale fornitore affidabile da parte delle principali industrie di trasformazione del settore».
Per la ricorrenza dei 120 anni il Consorzio ha commissionato un’opera celebrativa al pittore e scultore Mimmo Paladino, tra i più importanti artisti italiani viventi.
L’azienda alimentare sponsorizza la 10,5 km, la manifestazione più partecipata della Maratona di Ravenna
Antonio Montanari del gruppo Martini (a destra) durante la presentazione alla stampa della Maratona
Si è imposta come uno degli appuntamenti più attesi nell’ambito della Maratona di Ravenna Città d’Arte, con un aumento degli iscritti di oltre il 200 percento rispetto alla prima edizione. Saranno infatti oltre 7.500 (sugli oltre 12mila iscritti totali alla manifestazione) i partecipanti alla “Martini Good Morning Ravenna” la 10,5 km definita dagli organizzatori come “manifestazione ludico-motoria”, a cui possono partecipare davvero tutti gli sportivi, da chi vuole semplicemente camminare a chi invece vuole correre ma non insieme agli agonisti della maratona e mezza maratona. Una grande festa che si snoda in un percorso che tocca i monumenti Unesco, all’insegna della voglia di partecipare.
A far aumentare il numero dei partecipanti ci ha pensato la stessa azienda main sponsor e che dà il nome all’evento, il Gruppo Martini, che ha regalato l’iscrizione a tutti i suoi collaboratori, invitandoli a presentarsi ai “blocchi di partenza”. «Abbiamo scelto di esserci anche quest’anno – ha annunciato Antonio Montanari board of directors del Gruppo Martini – perché la scorsa edizione è stata una grande sorpresa, molto positiva e per questo, abbiamo pensato di aprire le porte ai nostri a tutti i nostri dipendenti».
Eventi come la Maratona – continua la nota del grande gruppo alimentare (con sede a Castiglione di Ravenna) – rappresentano bene la vision aziendale “che si riconosce nell’impegno continuo e costante che lo sport richiede”.
Si tratta del più antico dell’Occidente. Investimento da 3 milioni. All’interno troverà spazio anche la biblioteca diocesana
La facciata del nuovo Archivio
Manca poco all’inaugurazione della nuova sede dell’Archivio Arcivescovile di Ravenna, attualmente nel seminario del Duomo. Si tratta del più antico archivio dell’Occidente, che vanta una continuità ininterrotta dal V secolo e che custodisce alcuni gioielli inesimabili come il documento papiraceo dell’anno 557 con il nome dell’imperatore Giustiniano, la bolla pontificia in papiro più antica (anno 819), la più antica canzone in volgare italiano e anche una partitura autografa di Gioacchino Rossini (del Credo della Messa, del 1808).
Aprirà a pochi passi da piazza Duomo, al posto dell’ex cinema Roma (all’incrocio tra via Guidarello Guidarelli e via Don Angelo Lolli), grazie a un restauro affidato dalla Diocesi allo studio di architettura ravennate Nuovostudio, per un investimento complessivo che supera i 3 milioni di euro. Si tratta di uno spazio di circa 1.200 metri quadrati di superficie, ripartito su tre piani, al cui interno, oltre all’archivio, sorgerà anche la Biblioteca Diocesana, costituita dal patrimonio librario del Seminario, unitamente a quello Arcivescovile e ai numerosi fondi librari che sono stati donati nel corso degli anni, per un totale di circa 90.000 volumi.
Nelle foto qui sopra alcuni scatti dell’interno, in attesa dell’allestimento, pubblicati sui propri canali social da Nuovostudio.
Il video dalla caserma di viale Randi. Un omaggio alle vittime dell’esplosione nella cascina
I vigili del fuoco di Ravenna hanno ricordato i tre colleghi di Alessandria che, lo scorso 5 novembre, hanno perso la vita nell’esplosione di una cascina data alle fiamme.
Nella mattinata di oggi, 8 novembre, i mezzi ravennati sono stati schierati nel piazzale della caserma di viale Randi e, a sirene spiegate, insieme agli uomini del 115, hanno salutato Antonino Candido, 32 anni, Matteo Gastaldo, 46 anni, e Marco Triches, 38 anni, deceduti “mentre compivano il loro dovere“.
Nei giorni scorsi erano arrivati in caserma a Ravenna fiori e messaggi di vicinanza.
Prende il posto della “rotonda di ghiaccio più grande d’Europa”. Confermate le iniziative di Cervia
A Milano Marittima non ci sarà più “la rotonda di ghiaccio più grande d’Europa”, come era definita dagli organizzatori. E al posto di “Mima on Ice” ecco “Mima Wonderland”, senza ghiaccio.
La notizia, che circolava già da settimane, è stata confermata nell’ambito della presentazione ufficiale del calendario invernale di eventi di Cervia e Milano Marittima.
“Mima Wonderland” (nato da un’idea di Cels Group, per un investimento complessivo di circa 150mila euro, tra pubblico e privato, scrive il Corriere Romagna) è ora definito “il villaggio più luminoso d’Italia” con 40 km di luminarie – si legge nel comunicato inviato alla stampa – 320.000 lampadine, 240 ore di “viaggio” esperienziale, 140 abeti, 60 installazioni luminose legate al tema delle favole e non solo. Protagonisti quindi sfavillanti installazioni luminose dalle grandi proporzioni, in un villaggio per grandi e piccini che sarà aperto dal 15 novembre al 15 febbraio. Per accedervi (gran parte del centro di Milano Marittima sarà per questo chiuso al traffico) bisognerà pagare un biglietto di 5 euro. Confermato il “mercatino gourmet” di viale Gramsci attivo dal 7 dicembre al 6 gennaio e ci sarà comunque anche una pista di ghiaccio. Il Villaggio di Babbo Natale, sarà attivo nei fine settimana del 7-8 e 14-15 dicembre e tutti i giorni dal 21 dicembre al 6 gennaio.
A Cervia confermato invece “Emozioni di Natale” (dal 7 dicembre al 6 gennaio), curato dal consorzio Cervia Centro, con il mercatino con le suggestive casette dei sapori e dei colori delle tradizioni artigiane, la pista del ghiaccio ai piedi del maestoso albero di Natale donato da Madonna di Campiglio, il giardino degli elfi, il trenino, animazioni, esposizioni d’arte, laboratori di artigianato, spettacoli e attrazioni per tutta la famiglia. Non mancheranno palloncini, truccabimbi, cantastorie, laboratori creativi, burattini, mostre e spettacoli di ogni genere.
Novità in arrivo per viale Roma che quest’anno sarà ravvivato da nuove iniziative.
Confermato il servizio del Christmas Express che unirà costantemente, con corse ogni 20 minuti, il polo nord ( Milano Marittima) e il polo sud (Cervia). Il servizio verrà integrato quest’anno con il trasporto pubblico che dal 23 dicembre al 4 gennaio passerà a Cervia sul lungomare per offrire un ulteriore servizio ad alberghi e turisti.
Le feste continueranno con il Capodanno caratterizzato dall’ormai consueto spettacolo di fuochi di artificio e si chiuderanno con le iniziative della Epifania.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta della sezione provinciale di Enpa sulla situazione al canile di Ravenna.
«Da alcuni mesi abbiamo constatato come, al civico canile (ove convergono cani dai territori comunali di Ravenna e di Russi), sia aumentata la presenza degli ospiti. A questo dato negativo si deve aggiungere che ora si annoverano diversi Pit Bull e Rottweiler quasi tutti morsicatori e comunque aggressivi con gli altri soggetti. Stiamo parlando di animali adulti che non sono per nulla di facile gestione e che quindi sono condannati all’ergastolo in un box, in quanto non adottabili. A tale rilevante problematica, si deve aggiungere il fatto che ciascuno di tali soggetti necessita di un singolo box e quindi sorgono anche dei problemi logistici, dato che i box del canile non sono illimitati. Vi sono inoltre dei problemi di natura strutturale, dato che “l’esuberanza” degli ospiti mette a dura prova la resistenza delle recinzioni e dei cancelli. La tipologia degli altri ospiti del canile è alquanto variegata, infatti si va da un numero consistente di pastori maremmani, a diversi cani da caccia ed a non pochi soggetti anziani. Di fronte a questo scenario balza all’occhio la consistente presenza di molossoidi. A nostro parere il motivo di tali presenze va ricercato principalmente nell’incomprensibile attrazione verso questi cani da parte di persone incapaci di gestire perfino un barboncino. Così dobbiamo ascoltare le storie più strampalate ed irritanti, da parte di persone sconcertanti. A questa casistica va aggiunta quella di taluni sconsiderati che per un cialtronesco bullismo, prendono un Pit Bull o un Rottweiler per incutere timore verso il prossimo. Taluni, più volenterosi, accortisi di aver adottato un cane non alla portata di tutti, si rivolgono ad un educatore o ad un comportamentalista, ma ormai è tardi ed allora bussano a tutte le porte per trovare il modo di “liberarsi” del non più gradito ospite, salvo poi di lì a poco, una volta risolto il problema pensare di mettersi in casa un altro animale. Non pochi sono gli stolti che non apprendono nulla dagli errori precedenti. Non va scordato infine che alcuni possessori di tali cani, qualche volta passano dalla Casa Circondariale. Noi ci sgoliamo e ci spendiamo costantemente per indire campagne sulle adozioni consapevoli e per educare i detentori d’animali, ma pare che per colpa di alcune persone, il fenomeno, qui a Ravenna, sia in ripresa».
«Non adottate cani se non siete ben a conoscenza di ciò che fate – termina la nota di Enpa –: ve ne dovrete occupare e tenerlo con voi, senza abbandonarlo tutto il giorno in un misero recinto. Siate ben coscienti sul tipo di cane da adottare: non orientatevi secondo la moda, l’aspetto estetico o il desiderio di fare un dono al bambino. Maturità, consapevolezza e buon senso, sono elementi indispensabili, altrimenti acquistate un peluche».
Il leader leghista lancia la campagna elettorale a fianco della candidata Lucia Borgonzoni: «Ora anche qui c’è possibilità di scelta»
Sceglie Jules Verne, declinato in salsa emilian-leghista, Matteo Salvini per lanciare la campagna elettorale che vede lanciato il Carroccio verso la consultazione regionale del prossimo gennaio. Una sfida che – portata a casa l’Umbria – potrebbe regalare al centrodestra il “Fortino Rosso” emiliano-romagnolo, di certo la più ambita e simbolica delle conquiste, in una terra diventata contendibile dopo oltre mezzo secolo di dominio democratico. Da qui al 26 gennaio, attacca, «ci sono 80 giorni. E in questi 80 giorni faremo una rivoluzione pacifica, democratica, sorridente. Sarà il giro dell’Emilia-Romagna in 80 giorni, scriveremo un nuovo libro». Che il leader lombardo, scherza, vedrebbe bene «in ogni scuola di ordine e grado».
A fianco di Lucia Borgonzoni, senatrice e candidata a sfidare il governatore uscente, Stefano Bonaccini, Salvini scandisce bene le parole: «a me piacerebbe che il 26 gennaio 2020 fosse un giorno di festa, di libertà, di partecipazione. Uno dei dati più belli dell’Umbria, al di là della vittoria, è stata la grande partecipazione popolare: ha votato quasi il 10% in più della gente rispetto alle ultime regionali». Gente «che ha ritrovato passione, speranza, energia». Gente che l’ex ministro dell’Interno vorrebbe vedere correre alle urne anche in Emilia-Romagna perché «finalmente, dopo 50 anni, qui c’è possibilità di scelta». Un tempo, arringa, «ti candidavi in Emilia-Romagna con l’obiettivo al massimo di fare bella figura, come accadeva in Umbria o Toscana. Ma il mondo cambia».
Magari con un ribaltone che possa fare da traino anche ad un cambio a Palazzo Chigi, concludendo l’esperienza del Governo giallo-rosso. Un Esecutivo che non garba affatto, al Capitano leghista. «La tassa sulla plastica, sullo zucchero, sulle auto aziendali – elenca snocciolando i punti della manovra in discussione – ma pensiamo anche al ‘no’ alla ricerca di energia in mare, non solo a Bologna, anche a Ravenna, alle decine di migliaia di posti lavoro a rischio: abbiamo degli incompetenti al Governo, dei matti, dei nemici delle imprese, del lavoro».
Da rispedire a casa, nell’idea di Salvini, partendo dal voto emiliano-romagnolo in una campagna elettorale che prenderà il largo in grande stile il 14 novembre dal Paladozza di Bologna, tempio laico di “Basket City”.
«Un giovedì sera di novembre – conclude sorridendo – solo dei matti possono affittare un palazzetto da migliaia di persone: noi lo riempiremo di idee, e in questi 80 giorni offriremo ai bolognesi, agli emiliani, ai romagnoli rassegnati un’idea di futuro fondata sul buongoverno». (Ansa.it)
Al suo posto, come avevamo anticipato, aprirà il terzo supermercato Famila di Ravenna, dopo quelli di via Faentina e via Argirocastro. Ora è ufficiale anche la data dell’inaugurazione: il 5 dicembre, casualmente la stessa del taglio del nastro del nuovo mercato coperto.
Si tratta – come ci aveva spiegato in un’intervista Marcello Amaduzzi, il responsabile marketing di Arca, la società di Cesena che sta portando avanti l’investimento – di un punto vendita di circa 1.500 metri quadrati in cui, tra corsie e magazzino, saranno impiegate circa trenta persone.
In tre giorni giocano in casa le quattro formazioni delle principali discipline di squadra
e sono attesi anche duemila atleti alla 42 km agonistica. E pensare che dieci anni fa…
L’Olimpia Teodora sul parquet del Pala Costa: alle 16 del 10 novembre ospita Ramonda Montacchio (foto Alfredo del Monte)
Quello che si sta per vivere a Ravenna non sarà un normale weekend di sport. Il fine settimana, innanzitutto, si allungherà di un giorno, considerato che lunedì sera anche i riflettori del “Benelli” saranno accesi. Per una serie di coincidenze dei calendari, infatti, dal 9 all’11 novembre le più importanti squadre della città giocheranno tutte e quattro in casa, per la gioia dei loro sostenitori, che potranno così godere di uno spettacolo più unico che raro. Una eccezionale congiunzione che si può definire quasi “astrale”, che non accadrà più almeno fino al termine di marzo.
Un avvenimento che solo dieci anni fa non veniva sognato nemmeno dal più ottimista degli appassionati bizantini. Nella stagione 2008-09, infatti, solo il Ravenna Calcio partecipava all’attuale campionato (allora era la Serie C1, ora C), ma in molti sanno quali peripezie la realtà giallorossa avrebbe dovuto in seguito attraversare, con il coinvolgimento nel 2011 di “Scommessopoli” e il fallimento societario dell’anno successivo con il conseguente naufragio in Promozione.
Le altre formazioni cittadine, invece, vivevano nell’anonimato delle categorie regionali o quasi, anche se due di esse, la Piero Manetti Basket e la Robur Angelo Costa, avevano già allora dentro di sé il seme che in seguito le avrebbe fatte sbocciare in splendidi fiori. La prima partecipava al campionato di Serie B Dilettanti, la seconda alla B1, ma da lì a poco la musica sarebbe cambiata, riaccendendo finalmente il cupolone del Pala De André, riempiendone le tribune di gente, colori ed entusiasmo.
Il discorso per quanto riguarda la pallavolo femminile era invece diverso, con il mito della Teodora svilito nei bassifondi della Serie D, frutto di diatribe tra alcuni dirigenti e di tante giovani che praticavano il volley a favore di piccoli interessi di quartiere. Il coinvolgimento di persone serie e lungimiranti e la “provocazione” del Porto Robur Costa – la creazione di una squadra per una sola stagione, tra l’altro vincente – avrebbe poi riportato quell’entusiasmo e quella competenza necessari a far nascere l’attuale Olimpia Teodora, ponendo la maggior parte delle tessere a un mosaico però ancora non del tutto completato.
Basket Tornando all’oggi, il weekend lungo di sport avrà il suo inizio sabato 9 novembre, quando al Pala De André (fischio d’inizio alle 20.30) l’OraSì sfiderà una delle “big” del Girone Est di Serie A2, la Apu Old Wild West Udine, al momento a metà classifica ma costruita per lottare per la vetta. Reduce dalla bruciante sconfitta di Imola, punita al supplementare dopo aver condotto tutto il match, la formazione di Cancellieri vuole ritrovare la strada in precedenza imboccata e che l’ha portata a occupare la seconda posizione in virtù di quattro vittorie e due soli ko.
Maratona Il viaggio nello sport proseguirà domenica 10 novembre, quando in via di Roma, di fronte al Mar, lo start delle 9.30 darà il via alla 21esima edizione della “Maratona di Ravenna Città d’Arte”. Il serpentone umano che percorrerà i 42,195 chilometri della gara sarà composto da almeno duemila atleti provenienti da tutto il mondo: qualche giorno fa gli iscritti alla prova agonistica erano già 2.200, in rappresentanza di ben 54 nazioni. Il tempo da battere fra gli uomini è quello fatto registrare dal vincitore del 2018, il keniano Murgor Wilfred Kipkosgei, con 2.12’36”, mentre in campo femminile il record, anch’esso risalente a dodici mesi fa, è dell’etiope Mulisa Aberu Ayana con 2.36’32”. Tra i runner annunciati ci sono diversi atleti che hanno già vestito la maglia azzurra della nazionale e che si contenderanno il campionato italiano tricolore assoluto.
Volley femminile e maschile Nel pomeriggio di domenica 10 novembre sono previste le partite delle due formazioni bizantine di pallavolo. Grazie all’iniziativa dei dirigenti dell’Olimpia Teodora, la Conad anticiperà alle 16 la sfida del PalaCosta contro le venete del Ramonda Montecchio, valevole per la settima giornata del torneo di A2 femminile. Terze con 13 punti, le ragazze di Bendandi andranno a caccia della seconda affermazione interna di fila, che significherebbe consolidare una posizione che vale la partecipazione alla Pool Promozione. È invece al quarto match stagionale la Consar, che un paio di ore dopo, alle 18, ospiterà al Pala De André la corazzata Leo Shoes Modena in quello che rappresenta uno scontro storico del volley italiano. Contro Zaytsev e compagni il sestetto ravennate è chiamato a un’impresa quasi impossibile, ma lo spettacolo è assicurato anche grazie alla freschezza e alla voglia di emergere dei giovani di Bonitta.
Calcio Come dolce o amaro di questa abbuffata di sport, dipende dal risultato, arriverà lunedì 11 novembre l’impegno del Ravenna Fc, che alle 20 al “Benelli” ospiterà i lombardi del FeralpiSalò in un match che si preannuncia molto delicato. I giallorossi, infatti, sono a secco di successi da ben quattro gare, in caduta verso la zona “rossa” della classifica, mentre gli ospiti sono in serie positiva da cinque turni, in cui hanno fatto quasi bottino pieno (13 punti). Con la mente ancora rivolta allo splendido colpo d’occhio di gente e colori che ha riempito lo stadio nel derby con il Cesena, la speranza è quella di vedere ancora tanti tifosi e appassionati sugli spalti, a coronamento di una tre giorni di sport che resterà irripetibile.
Nell’ex museo dell’arredo sulla San Vitale, con una diversa gestione e spazi rinnovati
Una serata all’Onyx
Nel giro di pochi mesi l’Onyx Club era riuscito a far parlare di sé anche al di fuori dei confini provinciali e regionali (tanto da finire nelle classifiche dei migliori club italiani in riviste del settore), in particolare grazie alla suggestiva location. Si tratta infatti della discoteca aperta il 31 dicembre 2015 negli spazi che una volta ospitavano il Museo dell’arredo contemporaneo a Godo di Russi, sulla statale San Vitale. Dove poi, un anno dopo, aveva tentato l’avventura anche un ristorante, gestito sempre dallo stesso staff, ma chiuso da ormai diversi mesi.
Così come era rimasta chiusa durante la scorsa stagione la discoteca che ora invece si appresta a celebrare un new beginning, come è stata ribattezzata la serata di inaugurazione della nuova gestione, sabato 16 novembre.
Gli spazi saranno completamente rinnovati – fa sapere uno dei soci, Giovanni Lagna – da quelli interni a quelli esterni, “secondo elevati standard di qualità”. La sicurezza sarà garantita anche da nuove misure che verranno adottate come i metal detector all’ingresso, la presenza di un medico all’interno del locale o i braccialetti per il potenziale consumo di alcolici che saranno consegnati solo ai maggiorenni, previa verifica del documento.
«Non sarà consentito l’ingresso a persone brille o considerate pericolose dagli uomini della security», assicurano infine dallo staff dell’Onyx che annuncia in futuro anche l’arrivo di ospiti di caratura nazionale e internazionale, che saranno comunicati sui canali social della discoteca.
Dopo l’annuncio della riapertura dei Gingini, quindi, si aggiunge un altro tassello al mosaico della movida ravennate.