domenica
27 Luglio 2025

Nei recuperi casalinghi con il Redipuglia il Godo vuole continuare a stupire

Baseball A1 / Domani, sabato 8 giugno, i rossoblù affrontano al “Casadio” (gara1 alle ore 15.30, gara2 alle 20.30) i Rangers con l’obiettivo di mantenere la quinta posizione in classifica

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I giocatori del Godo Baseball schierati sul diamante all’inizio di un match

La disputa della Coppa dei Campioni a Bologna non ferma il campionato di Serie A1 e di conseguenza il cammino del Godo Baseball, che domani, sabato 8 giugno, recupera le due partite con i Rangers Redipuglia non disputate a maggio a causa del maltempo. Entrambe le gare della quinta giornata (anche San Marino e Castenaso recuperano un match a Serravalle) sono in programma al “Casadio”: la prima inizierà alle ore 15.30, la seconda alle 20.30. Nella classifica provvisoria del girone d’andata formazione rossoblù occupa la quinta posizione con tre partite vinte, per una media percentuale di 0.300, mentre gli avversari friulani si trovano alle loro spalle con due successi (assieme a Castenaso, che però ha giocato un incontro in più).

In questo delicato scontro diretto sarà quindi necessaria la massima concentrazione per i giocatori e in particolare i lanciatori del Godo, che si troveranno di fronte dei forti battitori che viaggiano con medie battuta comprese fra 0.406 e 0.242, con 78 valide all’attivo tra cui molti doppi e nove home-run. Le mazze godesi raggiungono una media battuta tra 0.304 e 0.222 con un totale all’attivo di 52 valide tra cui 7 doppi e 4 home-run. Altro confronto numerico fra le due compagini, è quello dei lanciatori: gli ospiti hanno una media totale pgl di 6,78 con 40 basi regalate e 109 battitori lasciati al piatto, mentre per il Godo la media totale pgl è di 7,09 con 41 base ball e 97 strike out.

«Affrontiamo il weekend con il roster al completo – presenta la doppia sfida il manager Marco Bortolotti –  forti delle due vittorie con San Marino e Bologna, ma sappiamo che non saranno delle partite facili, perché Redipuglia ha mostrato un ottimo gioco anche con le “grandi”. I partenti saranno Galeotti e Hernandez e tutto il resto del gruppo sarà a disposizione pronto a dare tutto per la squadra».

Lilly Meraviglia, l’influencer e youtuber che sogna di esporre accanto a Dalì

La giovane artista in mostra al Mag di Ravenna con “una tempesta di cervelli”

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Lilly Meraviglia

Lilly Meraviglia, giovane youtuber e influencer di Roma con un larghissimo seguito di follower, sarà al Mag di via Magazzini Posteriori per una mostra-evento curata da Alice Lonardi che inaugura il 7 giugno e sarà visitabile fino al 22. Lilly sarà a Ravenna in giorno dell’inaugurazione dalle 15 per incontrare i suoi fan.

Le abbiamo chiesto di raccontarsi, soprattutto alla generazione degli over 40.

Lilly, presentati a tutti quelli che non sanno bene cosa sia uno youtuber…
«Mi chiamo Livia, ho 21 anni e sono seguita da più di 400mila persone su Instagram e oltre 800mila su Youtube; i miei follower hanno dai 3 ai 50 anni; sono apprezzata per la mia personalità e perché pubblico contenuti divertenti. Sin da piccola ero appassionata di arte, ho frequentato il liceo artistico e sono anche tatuatrice. Nel 2017 ho curato e organizzato due mostre, una a Milano e una a Roma, occupandomi di tutti gli aspetti, dalle opere, ai testi fino alla sponsorizzazione e agli allestimenti».
Come sei diventata quella di oggi, quando hai pubblicato la prima volta sul web?
«Quando avevo 14-15 anni seguivo molti youtuber. Tutto è nato per caso: un giorno mi annoiavo, ho provato a condividere e mi sono resa conto che piacevo alle persone».
Anche i tuoi colori di capelli sono diventati famosi…
«Me li sono tinti di tutti i colori, tranne il verde che non mi piace».
Ma è vero che ti fai mandare vestiti dalla Cina per provarli e realizzare dei tutorial?
«Mi piace realizzare tutorial che nessuno ha mai fatto, come il trucco da drag queen, oppure cose dissacranti come utilizzare un kit pensato per fare la scultura della mano dei genitori che tengono quella dei figli – divenuto molto popolare sui social – per realizzare la forma del mio dito medio».
Come gestisci le tue attività?
«Generalmente alcuni giorni sono dedicati ai tatuaggi e altri a Youtube. Ma non è sempre tutto pianificabile: a volte resto indietro con i contenuti che voglio pubblicare, per cui accade che prima vada al lavoro e poi arrivi a casa e mi metta in pari con le pubblicazioni».
Chi viene tatuarsi da te? Sono gli stessi tuoi fan sui social?
«Sì, sono contenta perché molti vengono apposta da fuori Roma. Lo studio con cui collaboro è un posto che già conoscevo; io stessa ho iniziato a tatuarmi da quando avevo 16 anni e mi sono detta “Perché non provare? Mi piace disegnare…”».
La tua famiglia ti ha sostenuta?
«Mio padre è medico e mia madre maestra. All’inizio non erano molto d’accordo, ma poi hanno visto che poteva essere una professione, perché sono diventata economicamente indipendente e stavo realizzando qualcosa di concreto».
Ci racconti l’esperienza di StraFactor?
«Ho cantato la mia canzone, “Osceno”, ed è piaciuta a Pupo. Non lo rifarei, perché si tratta di una competizione basata sul canto e io non aspiro a questo tipo di carriera. Sto preparando altre canzoni in vista dell’estate, ma preferisco lavorare senza modalità imposte dall’esterno».
Qualcosa sulla mostra Brainstorm di Ravenna?
«Una “tempesta di cervelli” che ha invaso prima Roma, con la mostra precedente. Ho scelto il tema del cervello perché è qui che nascono il pensiero e la creatività. Parte dei quadri sono stampe fotografiche: lavoro con l’i-pad e poi li stampo. Poi durante l’evento di apertura verranno realizzate anche una tavola con la texture del cervello, un’immagine che si “animerà” utilizzando un’app, e magliette stampate in diretta».
Piani per il futuro?
«Continuare a essere artista, a diffondere quello che penso: vestiti, disegni, video, tatuaggi. Avere due gatti. Vivo il presente, non mi faccio troppe domande».
Un museo in cui assolutamente vorresti esporre o un artista del passato a cui vorresti fossero accostate le tue opere?
«La GNAM di Roma perché la frequento da tanto. Sarebbe bello se le mie opere fossero accostate a quelle di Dalì o Magritte. In particolare quest’ultimo sembra aver lavorato con Photoshop anche senza usare il computer».

Ghirardelli scende in campo alla guida del settore giovanile del Ravenna Women

Calcio B femminile / La ex giocatrice di Lugo, Imola, Cervia e Ravenna rivestirà il ruolo di responsabile del vivaio giallorosso: «E’ un progetto ambizioso al quale sono convinta di potere dare un contributo importante»

Alessandra Ghirardelli
Il nuovo responsabile del settore giovanile del Ravenna Women, Alessandra Ghirardelli

Il Ravenna Women continua nell’opera di costruzione delle basi per un progetto solido, duraturo e di prospettiva. Dopo l’insediamento del direttore generale Sollima si aggiunge un altro tassello all’organigramma societario. Scende in campo infatti Alessandra Ghirardelli, che occuperà un ruolo di assoluto rilievo nello scacchiere giallorosso, quello di responsabile del settore giovanile femminile.

La neo-dirigente ha alle spalle una lunghissima carriera da giocatrice sempre ad alto livello, avendo giocato sia in B che in A con la maglia del Lugo con la quale ha vinto anche una Coppa Italia, prima di passare a Imola, Cervia, Ravenna. In seguito ha passato un’esperienza anche come allenatrice di settori giovanili maschili e ora è pronta ad affrontare con la consueta determinazione anche la nuova avventura. «E’ un compito difficile – spiega – ma sono molto stimolata. Sono convinta che ci sia la possibilità di creare qualcosa di nuovo ed entusiasmante. E’ un progetto ambizioso al quale sono convinta di potere dare un contributo importante. Credo che Ravenna sia un terreno molto fertile per il calcio femminile: negli ultimi mesi ho fatto attività promozionale nelle scuole e ho avuto riscontri molto positivi. Al di là del calcio è importante il lavoro che può essere fatto a livello emotivo e di crescita delle ragazze: sono i valori basilari dello sport».

Grande visibilità al calcio femminile viene data anche dalla partecipazione al mondiale della nazionale, uno sport che in Italia però ha sempre vissuto un alone stereotipato: «Può essere un anno importante per lo sviluppo di questo sport in Italia. Oramai non è più considerato un ghetto dove a calcio giocavano solo le ragazze più mascoline, anzi i tempi sono maturi per avere più apertura mentale. Al riguardo posso dire di essere un esempio, avendo sempre giocato a calcio, ma riuscendo a coniugare anche una vita “normale”: mi sono sposata, ho avuto un figlio, una famiglia. Non è quindi uno sport che precluda qualcosa, anzi tutt’altro».

La storia del collettivo del Circo Paniko: «Un circo contemporaneo fuori dai teatri»

Tra acrobazie, musica e comicità, seguendo le orme del Cirque Bidon. A Faenza dal 7 al 16 giugno, con spettacoli anche sui migranti

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Una scena di “Panikommedia”

La grande ispirazione è il Cirque Bidon, «ma loro sono organizzati in modo gerarchico, il nostro è un vero collettivo orizzontale». A parlare è Andrea “Biondo” Niccolai, tra i fondatori del Circo Paniko – atteso dal 7 al 16 giugno al complesso Ex Salesiani di Faenza – tra le prime compagnie di circo contemporaneo a essere nate in Italia, «la prima con il tendone», ci assicura. Un tendone da circo giallo con cui girano il mondo in un gruppo che va da un minimo di 10-15 persone, fino alla trentina di partecipanti alle riunioni plenarie. «Non siamo famiglie di giostrai, non siamo abituati a vivere in viaggio; lo facciamo, con circa 120 repliche in 12 città all’anno, ma capita spesso che qualcuno si fermi per poi raggiungere il gruppo in un altro momento o che qualcun altro faccia figli che poi quando crescono lo costringono a fermarsi un po’…».

Circo Paniko 03Tutto è nato in maniera molto spontanea, «per cercare di fare altro piuttosto che lavorare o studiare all’università», nel 2009, da due gruppi di artisti di strada: «Uno ha fatto un viaggio in India su un ex autobus di linea appositamente “camperizzato”, da Perugia fino a New Delhi; l’altro in Grecia facendo un po’ di acrobatica sulle navi. Al ritorno abbiamo incontrato un artista francese che vendeva la sua tenda gialla e da lì tutto è cominciato, con il primo spettacolo a Barcellona, sull’onda dell’entusiasmo che in quel momento c’era all’estero attorno al mondo del cosiddetto circo contemporaneo».

Il collettivo Paniko unisce infatti numeri acrobatici, comicità e musica dal vivo, «ma da autodidatti, in maniera naif, con un taglio quasi sociale e l’obiettivo di riempire le piazze, lontano dai teatri dove invece si sta rinchiudendo oggi il circo contemporaneo, sempre più vicino al teatro contemporaneo, un po’ snob e altezzoso. Ecco, quello che ci differenzia dai colleghi è proprio ancora il nostro spirito piratesco, la tendenza a puntare più sull’atmosfera che sui virtuosismi tecnici, mantenendo poi una delle caratteristiche del circo, quella per cui ognuno fa un po’ di tutto e tutto è autocostruito, dai costumi agli attrezzi…».

Difficile tracciare un identikit del collettivo, con ragazzi e ragazze provenienti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero («c’era un argentino, adesso ci sono una franco-spagnola, un danese, una ragazza dall’Uruguay…»), con Bologna che è forse la città in cui più spesso il gruppo fa base. Un po’ ovunque, invece, il successo è (quasi) assicurato. «In realtà facciamo date anche piuttosto sfigate – sorride Niccolai – però sì, solitamente abbiamo il tendone pieno e la gente entusiasta. Cerchiamo di coinvolgere i cittadini al nostro arrivo suonando come una banda in piazza prima degli spettacoli, facendo gli strilloni, con i volantini, ma a funzionare crediamo sia molto il passaparola». Come finanziamento, invece, solo il cappello a fine spettacolo. «Non partecipiamo a bandi pubblici, campiamo solo grazie alla gente e, a volte, al cachet dei festival che ci invitano, cercando di lasciare l’ingresso libero per far avvicinare tutti (anche se c’è una sorta di tariffario “fortemente” consigliato, ndr) e anche per questo motivo siamo forse la compagnia che meno lavora sulla creazione in senso stretto, siamo più legati all’improvvisazione perché principalmente non abbiamo tempo, troppo impegnati a cercare di campare con quello che raccogliamo, o a mettere via i soldi… In questo modo però il vantaggio è che lo spettacolo cambia molto da replica a replica, sulla base anche del pubblico». E qual è il pubblico di riferimento? «Tendenzialmente facciamo quello che piace a noi ma sempre cercando di rendere lo spettacolo accessibile. Quando siamo fortunati lo spettacolo è per tutti, proprio perché non è per nessuno…».

Una vita on the road è senza dubbio anche piena di aneddoti… «Mi viene in mente Pantelleria: avevamo portato per la prima volta un circo sull’isola e mentre stavamo smontando il tendone una donna eccentrica ci invitò a fare uno spettacolo privato per lei e i suoi ospiti, nella sua villa con piscina. Al momento di pagare però finì in acqua con tutti i contanti, che ci diede poi fradici. Li mettemmo ad asciugare stesi con le mollette, sembrava di essere veramente in un film di Kusturica…».

A Faenza il Circo Paniko porterà anche due nuove proposte: «Per la prima volta due ragazzi del collettivo porteranno uno spettacolo teatrale sotto la tenda, sul tema migranti. E poi ci sarà una collaborazione con Cinéma du Désert, progetto che porta il cinema nei paesi poveri, con proiezioni su un camion. Noi porteremo invece il monitor dentro il tendone e proietteremo documentari di viaggio, sempre sui migranti ma anche sul mondo dell’arte e del circo».

Info e prenotazioni sulla pagina Facebook o al 333 6298118.

Aggiornamenti sugli spettacoli a Ravenna del Circo Paniko nel 2023

A Lugo arriva il Circo Paniko: sarà al Pavaglione dall’1 al 10 aprile 2023. Proporrà “Abracabaret”, spettacolo comico di circo contemporaneo che unisce i numeri più classici a quelli più sperimentali e di ricerca.

Leggi il nuovo articolo dedicato allo spettacolo della stagione 2023: “Al Pavaglione arriva il Circo Paniko: spettacoli con acrobazie e musica dal vivo“.

Anastacia si racconta alla Campaza, prima del concerto di Comacchio

La star americana: «Felice di essere in Italia e suonare su un palco a due passi dal mare»

Nel tardo pomeriggio di giovedì 6 giugno La Campaza ha ospitato una star della musica mondiale, l’americana Anastacia, in procinto di suonare questa sera (venerdì 7) al Comacchio Beach Festival 2019 (prima di lei si esibiranno Bianca Atzei e i Geisha ).

Anche in questa sesta edizione il fil rouge sono educazione ambientale e sostenibilità e nella conferenza stampa che ha tenuto a Fosso Ghiaia  la cantante americana ha dichiarato di sentirlo pienamente suo, e ha raccontato di essere la prima a prestare particolare attenzione all’ambiente, a partire dal suo quotidiano facendo lei stessa la raccolta differenziata.

Anastacia ha inoltre raccontato di essere molto felice di trovarsi in Italia in questa estate e di poter esibirsi su un palco a due passi dal mare; sarà infatti questo il suo primo concerto in questa location (il lungomare di Porto Garibaldi).

Con lei in conferenza anche Stefano Salvati, direttore artistico dell’evento,  il sindaco di Comacchio Marco Fabbri, la consigliera regionale Marcella Zappaterra e Ted Tomasi, presidente di Visit Comacchio.

Anastacia, dopo aver risposto alle svariate domande dei giornalisti in maniera ironica e professionale, ha annunciato che le sue hit più famose non potranno certo mancare sul palco di Comaccchio, ma che proporrà anche due brani del suo nuovo album Evolution uscito a gennaio.

La serata a La Campaza si è conclusa insieme ad Anastacia e al suo staff con l’immancabile buffet attento alle tradizioni locali e non solo…

 

Auto contro camion nella notte sull’Adriatica: muoiono due giovani

Grave un 28enne che era a bordo del veicolo insieme alle due vittime, tutti della provincia di Reggio Emilia

RAVENNA 06/06/2019. INCIDENTE SULLA SS16 ADRIATICA A CERVIA
L’incidente sull’Adriatica in cui hanno perso la vita due ragazzi

Incidente mortale, nella notte tra giovedì e venerdì, a Cervia. Un quarto d’ora circa dopo la mezzanotte sulla Statale 16, poco prima dell’Hotel Infinity, nello scontro frontale tra un’auto e un camion hanno perso la vita un 26enne e un 30enne mentre un 28enne è stato condotto all’Ospedale di Cesena in codice tre, ossia di massima gravità.

Matteo Paolini Francesco Rossi
Le due vittime dell’incidente, Matteo Paolini (a sinistra) e Francesco Rossi

Illeso il 60enne alla guida del camion. Le vittime sono della provincia di Reggio Emilia. Alla guida – i nomi sono riportati sulla testata Reggionline.com – si trovava il 30enne Matteo Paolini, ottico, di Borzano d’Albinea, morto sul colpo così come il 26enne Francesco Rossi (noto per giocare a calcio in Prima Categoria, nella Vianese, e per allenare una squadra di bambini), che si trovava nel sedile posteriore. Grave il loro amico che viaggiava nel sedile del passeggero, il 28enne Daniele Tagliani, compagno di squadra di Rossi (entrambi di Scandiano).

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 con un’automedicalizzata e tre ambulanze, oltre ai Vigili del Fuoco, i Carabinieri e i Vigili Urbani.

Su Facebook il Comune e il sindaco di Cervia si dicono vicini a tutte le persone coinvolte.

Nuovo impianto Caviro: costo 9 milioni, biometano per il pieno di 18mila auto

Investimento in via Convertite con la riconversione di uno stabilimento per la produzione di biogas: userà i sottoprodotti della filiera agroalimentare. L’8 giugno open day con visite guidate e merenda

 DSC1953 ModDai sottoprodotti della filiera agroalimentare, i reflui delle attività di distillazione e della filiera agroindustriale, alla produzione di energia. Con un investimento di 9 milioni di euro la Caviro Extra, società dell’omonimo noto gruppo faentino, diventa il primo produttore di biometano avanzato da impianto agroindustriale in Italia. Il nuovo impianto nasce dalla riconversione del già esistente impianto di biogas in via Convertite a Faenza: è già in funzione con una capacità produttiva annua di 12 milioni di Nm3 di biometano, l’equivalente del rifornimento di 18mila vetture (stando alla comunicazione di Caviro che cita Quattroruote come fonte per i consumi medi di una utilitaria 1.400 di cilindrata che percorre 11.200 km annui). Il volume prodotto verrà immesso nella rete nazionale Snam.

Stamani, 6 giugno, la cerimonia del taglio del nastro con le autorità. Sabato 8 giugno invece l’evento di presentazione alla cittadinanza: un pomeriggio di festa dalle 15 all’Oasi delle Cicogne adiacente allo stabilimento. Il programma dell’open day prevede visite guidate al nuovo impianto e alla colonia delle cicogne faentine, con possibilità di vedere i nidi e i nuovi nati; intrattenimento musicale; giochi, animazione e gadget per i più piccoli; merenda per tutti.

Impianto Vista Dall'altoLa moderna tecnologia adottata per il nuovo impianto (un upgrading a Membrane) permette a Caviro Extra di ricavare due correnti in uscita, una di biometano ed una di CO2. Il gruppo fa sapere che sta lavorando per poter riutilizzare anche questa seconda componente in modo da evitare la sua immissione in atmosfera. Già sottoscritto un protocollo di intesa con un importante operatore del settore per il riutilizzo.

Oltre al biometano e alla CO2 c’è un terzo prodotto in uscita dai biodigestori faentini: i residui che rimangono dopo il processo di digestione, ricchi di sostanza organica pertanto un’ottima matrice per la produzione di ammendante, un fertilizzante naturale in agricoltura, andando di fatto a completare il processo di economia circolare.

PRES Carlo Dalmonte Inaugurazione«Con questo progetto la nostra realtà cooperativa continua sulla strada dell’innovazione e dell’apertura al cambiamento – sottolinea Carlo Dalmonte, presidente Gruppo Caviro -. Caviro Extra è una società ad alta densità di investimenti che negli anni hanno contribuito a farne un esempio di modernità e sostenibilità sia in Italia che all’estero. Il rispetto per l’ambiente è un tema a noi molto caro sul quale intendiamo impegnarci sempre di più, collaborando e seguendo le indicazioni delle istituzioni e sposando appieno gli obiettivi delineati dall’Onu nell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile del nostro pianeta».

Fabio Baldazzi Direttore Generale Caviro Extra«Il biometano in uscita dal nostro impianto è classificato come avanzato, in quanto realizzato dai sottoprodotti della filiera agroalimentare e quindi senza sottrarre terreno all’agricoltura per la produzione di colture adatte a diventare biogas – sottolinea Fabio Baldazzi, direttore generale Caviro Extra -. Ciò che entra nei nostri digestori sono i reflui delle attività di distillazione e della filiera agroindustriale del territorio (lattiero-casearia, dolciaria, alimentare ecc.) che vengono da noi depurati attraverso un processo di digestione anaerobica. Il gas in uscita dopo il processo di raffinazione è quindi più puro di quello tradizionalmente presente nella rete nazionale, in quanto privo di idrocarburi di origine fossile».

Uccise il padre in un gioco ma era incapace di intendere e volere: 14enne scagionato

I due stavano simulando una lotta e il genitore impugnava una mazza da baseball giocattolo, il minorenne invece ha afferrato un coltello da cucina e lo ha colpito al petto. A luglio il processo in abbreviato dall’esito già segnato

La perizia di uno psichiatra ha stabilito che il 14enne che uccise il padre 50enne con una coltellata durante un gioco il 3 gennaio scorso a Cervia non era capace di intendere e volere al momento dell’accaduto. La circostanza, che si apprende dalle pagine de Il Resto del Carlino di oggi, avrà inevitabilmente un peso sull’accusa di omicidio volontario pluriaggravato a carico del minorenne: il processo in abbreviato si terrà a luglio, i giudici saranno chiamati a valutare la pericolosità sociale del ragazzino che si trova ancora nella struttura dove è stato portato dopo la tragedia.

Il 14enne soffre da tempo di disturbi psichici ed è seguito da un medico ma non aveva mai manifestato atteggiamenti violenti. Padre e figlio quella sera stavano simulando una lotta e il genitore impugnava una mazza da baseball giocattolo. L’adolescente afferrò un coltello da cucina e colpì l’uomo al petto sotto gli occhi della madre. Erano le 22 passate da poco, la morte arrivò quattro ore dopo in ospedale.

Massaggiatrice abusiva sulla spiaggia tenta di mordere un’agente della Municipale

In manette una 50enne per resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice ha convalidato l’arresto e rinviato l’udienza a luglio

MassaggPrima ha tentato la fuga a piedi e quando è stata bloccata ha provato a mordere un’agente della polizia municipale che la stava trattenendo. Una 50enne cinese residente a Milano, massaggiatrice abusiva sulla spiaggia di Lido Adriano, è stata arrestata ieri 5 giugno per resistenza a pubblico ufficiale.

La donna è stata trovata ad esercitare l’attività irregolare sull’arenile e quando è stata bloccata la sua fuga non ha voluto declinare le proprie generalità né fornire un documento di identità e soggiorno. Durante le fasi di accompagnamento  per l’identificazione si è gettata a terra, scalciando e opponendosi energicamente, tentando anche, senza riuscirvi, di mordere una delle agenti operanti, mentre l’altro agente ha riportato una lesione al polso che il pronto soccorso ha giudicato guaribile in sette giorni.

Veronica Graf di Faenza è la segretaria sexy del notaio di Enrico Lucci su Rai2

Sorrisoni e sguardi ammiccanti senza mai parlare accanto al fantomatico controllore della regolarità della gara surreale del programma “Realiti”. La 29enne partecipò al Gf del 2014 e posò nuda per la rivista spagnola Interviù nel 2016

Graf3L’occhiale da vista da tenere per la stanghetta e far roteare c’era, la camicetta bianca aderente pure e la minigonna nera certo che sì: non mancava nulla a Veronica Graf, 29enne originaria di Faenza, per impersonare la figura della segretaria sexy dell’immaginario collettivo a metà fra porno-chic e B-movies all’italiana. E quello è il ruolo che ricopre a “Realiti”, il nuovo programma condotto da Enrico Lucci su Rai2 a partire da ieri sera, 5 giugno (in onda ogni mercoledì alle 21.20).

Graf6Per la precisione la modella, tra i concorrenti al Grande Fratello del 2014, è la segretaria del fantomatico notaio, un personaggio fittizio che condisce il programma condotto dalla ex Iena con il solito sarcasmo sfornando un incrocio tra satira politica, critica agli atteggiamenti distorti del mondo social e ironia sulla televisione. E come vuole lo stereotipo di bella senza favella, la bionda non ha proferito parola: si è limitata a sorridere ammiccante nelle inquadrature a lei dedicate. Nell’ultimo periodo dal suo profilo Instagram (83mila follower) aveva annunciato un imminente lavoro su Rai2, senza dettagli espliciti.

Graf7Quando arrivò alla tredicesima edizione del Gf – dove restò appena 14 giorni – si presentò con un curriculum che citava due puntate a Lucignolo su Italia Uno con le “Lezioni di sesso” del pornoattore Franco Trentalance e un ruolo da “Coniglietta di Playboy”. Nel 2016 fu a un passo dall’ingresso nella versione canadese del Grande Fratello ma è in Spagna che fece il botto posando nuda per la rivista iberica Interviù. Nel 2018 ha lanciato Indomabile, una linea di costumi da mare. Oggi vive di fatto quasi stabilmente a Ibiza come ama raccontare spesso da Instagram e ora ha aggiunto un nuovo tassello alla saga dei ravennati in tv.

Beppe Grillo in spiaggia al Papeete, toccata e fuga per un pranzo con amici

Per il comico e fondatore del Movimento 5 Stelle un passaggio fugace allo stabilimento balneare di Massimo Casanova, di recente eletto al Parlamento Europeo con la Lega di Salvini

Beppe Grillo al Papeete Beach di Milano Marittima. Il titolare Massimo Casanova è stato eletto al Parlamento Europeo con la Lega

Toccata e fuga stamani, 6 giugno, al bagno Papeete Beach di Milano Marittima per Beppe Grillo. Il comico e fondatore del Movimento 5 Stelle si è fermato sulla spiaggia del noto stabilimento per un pranzo con amici. O almeno è questo quanto si è potuto apprendere. Il Papeete è già da tempo agli onori delle cronache politiche perché frequentato abitualmente dal vicepremier Matteo Salvini e il titolare, Massimo Casanova, ha appena conquistato l’elezione al Parlamento europeo proprio con la Lega.

La Festa nazionale dell’Unità torna a Ravenna per il secondo anno consecutivo

Al Pala De Andrè dal 23 agosto all’8 settembre. Il segretario provinciale Barattoni: «Siamo orgogliosi di aver dimostrato che la partecipazione è un valore, che la politica si fa insieme e ogni contributo è importante»

Martina
Un momento della festa dell’Unità nazionale a Ravenna

La Festa nazionale dell’Unità organizzata dal Partito democratico torna a Ravenna per il secondo anno consecutivo. Appuntamento nell’area del Pala De Andrè dal 23 agosto all’8 settembre, con la conclusione affidata al segretario Nicola Zingaretti.

Il Pd ha deciso quindi di ripetere la scelta fatta nel 2018 quando la kermesse dei dem per tre settimane propose dibattiti, presentazioni di libri e confronti pubblici con ospiti anche internazionali e grande affluenza di pubblico. Da Ravenna passarono, tra gli altri, la seconda e terza carica dello Stato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone, Pepe Mujica, l’ex premier Matteo Renzi, deputati e senatori, sindaci e amministratori locali, intellettuali, giornalisti e opinionisti delle più importanti testate nazionali.

Alessandro.BarattoniComprensibile la soddisfazione di Alessandro Barattoni, segretario provinciale: «L’anno scorso siamo stati insieme per diciotto sere, ci siamo confrontati sulla nostra idea di politica, ci siamo seduti a tavola e ci siamo divertiti. Abbiamo chiuso la festa con un patrimonio ancora più grande di generosità, di sentimenti, di passioni e di valori che appartengono al Partito Democratico e a un’intera comunità. Siamo orgogliosi di aver dimostrato che la partecipazione è un valore, che la politica si fa insieme e ogni contributo è importante perché il partito è di tutti e vive con il sostegno di tutti. Anche quest’anno siamo pronti per accogliervi con grandi concerti, incontri e ottima cucina. Sarà una bellissima esperienza, una grande festa popolare».

Paolo Calvano, segretario del Pd Emilia-Romagna, ringrazia il segretario Zingaretti e tutta l’organizzazione nazionale «per aver posto nuovamente fiducia nelle nostre capacità: per tutto il Pd regionale è motivo di grande orgoglio e felicità». Calvano promette che si faranno trovare pronti «affinché la festa sia un grande momento di incontro e di confronto, democratico e partecipato e di popolo, per rafforzare ulteriormente il Pd e costruire l’alternativa a questo Governo. Ripartiamo da Ravenna, ripartiamo dall’Emilia-Romagna».

Anche il sindaco Michele de Pascale si unisce al coro: «Un’ulteriore conferma che, come dimostrato dalle recenti elezioni amministrative, il centrosinistra del nostro territorio rappresenta un modello nazionale di riferimento per unità, apertura al civismo, partecipazione e accoglienza.
Come hanno comprovato le tante occasioni mediatiche e i numeri di presenze riscontrati lo scorso anno, la Festa a Ravenna rappresenterà anche una positiva occasione di visibilità nazionale e di incoming per tutta la città».

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