lunedì
23 Giugno 2025

L’autobiografia di Musca dopo la condanna: «Trent’anni di montature per demolirmi»

Dieci anni e mezzo per bancarotta all’imprenditore e ex politico che scrive in terza persona e racconta “la strana storia del dottor M”: «Abusi o soprusi praticati da rappresentanti dello Stato». E poi si chiede: «Ho contribuito a depredare Ravenna oppure a renderla migliore?»

«I fatti vanno dal 1984 fino ai giorni d’oggi, dal Complotto ordito per demolire la sua carriera politica, alla finale operazione “Holiday out” montata per demolire la sua carriera imprenditoriale». Giuseppe Musca scrive di se stesso in terza persona «per poter parlare con più distacco, con maggiore ironia, con minore coinvolgimento personale»: a meno di tre mesi dalla condanna in primo grado a dieci anni e mezzo per bancarotta, esce l’autobiografia «incidentale e parziale» del finanziere e imprenditore, da trent’anni personaggio di spicco della scena ravennate, economica e politica, come dimostrano l’incarico di vicesindaco per i socialisti a Ravenna negli anni Ottanta o le operazioni immobiliari degli anni Duemila come l’albergo Holiday Inn al quartiere San Giuseppe. Nel mezzo tante altre altre avventure tra finanza e imprese, tra Italia e estero.

Il libro si intitola “Mani sulla città” (Sbc Edizioni, 196 pagine, 16 euro, dal 13 dicembre) e, come scrive lo stesso autore nel prologo, «narra dei guasti di un uso distorto e arbitrario del nostro sistema giudiziario, praticato da talune articolazioni dello stesso, che ne hanno tradito i fondamentali principi costituzionali». Di più: «Abusi o soprusi praticati da rappresentanti dello Stato, in violazione ai doveri di contegno, di misura e di correttezza a cui avrebbero dovuto attenersi, nell’esercizio delle delicate funzioni e dei rinforzati poteri loro assegnati». Musca prova a consolarsi con autoironia sottolineando una circostanza che lo accomuna a Enzo Tortora: «La condanna a dieci anni e sei mesi comminata al povero dottor M (questo il nome del protagonista del libro, ndr) è esattamente la stessa condanna che fu comminata, nel 1985, ad Enzo Tortora, dal Tribunale di Napoli, prima che la Corte di Appello lo assolvesse con formula piena. Prendiamo questa coincidenza come un fatto benaugurale!». Il giorno stesso della sentenza a Ravenna, il 24 settembre, Musca annunciò ai cronisti la volontà di fare ricorso in appello.

Il “siciliano rampante”, come lo definì Carlo Raggi sulle pagine de Il Resto del Carlino, si chiede se «le sue mani sulla città hanno contribuito a depredare Ravenna oppure a renderla migliore». C’è tanta Ravenna nel libro e non poteva essere altrimenti visto che è la città dove Musca vive da più di sessant’anni e dove ha le radici il suo business. La lettura del libro in città potrà stuzzicare la curiosità di molti o provocare sudori freddi ad altri: «Ho richiamato e narrato fatti e aneddoti – si legge ancora nel prologo -, con personaggi reali, per alcuni dei quali, pur offrendo al lettore gli strumenti per individuarli con precisione, ho omesso la menzione del nome, per ragioni di fair play, anche se non ho risparmiato loro nulla di quello che ho ritenuto di dire e far sapere. La identità delle persone è poco significativa, ognuno di essi incarnava un tipo umano, che, in quel contesto, si sarebbe potuto incontrare in qualsiasi città: malgrado si prendessero sul serio, altro non erano, come pure noi tutti siamo, che dei “pupi” nel teatrino della vita».

ManisullacittaOgni capitolo si apre con una citazione virgolettata: tra gli altri, Cicerone, Alessandro Manzoni, Raul Gardini, Salvatore Ligresti. Ma anche una frase pronunciata dal procuratore capo di Ravenna Alessandro Mancini nella conferenza stampa di luglio 2016 dopo l’arresto di Musca, del figlio e della moglie per un presunto rischio di fuga: «Questi tre costituiscono un centro di criminalità economico-finanziaria importante e rilevante nel contesto ravennate». Il “dottor M” non risparmia critiche al magistrato: «La perentoria e sprezzante affermazione rappresenta il compendio di quell’accanito pregiudizio contro il povero dottor M e la sua famiglia». In molti passaggi del libro l’autore accarezza il suo personaggio con un “povero”.

Musca è nato a Palermo nel 1950 e vive a Ravenna dal 1957. Così lo descrive la casa editrice: «Politico e imprenditore, ha vissuto pericolosamente, sfidando i poteri forti della città, in politica, e le convenzioni della quieta routine cittadina, nell’attività imprenditoriale. Tra le altre, gli si addebita la colpa di aver ristrutturato e ridato vita a “Palazzo Ferruzzi” e di aver realizzato il più grande albergo della città». Con Sbc aveva già pubblicato il libro “La stanza del Tesoro”, scritto durante i mesi di permanenza in carcere in custodia cautelare.

Via libera alla mini circonvallazione di Porto Fuori da via Bonifica alla Classicana

Approvata una delibera dal consiglio comunale. Ancisi (LpRa) attacca: «Si cementificano 85.697 metri quadrati di terreno agricolo»

La Circuitazione Che Strangola Porto FuoriIl consiglio comunale ha dato il via libera al tracciato per l’approvazione del progetto definitivo della cosiddetta “circuitazione” di Porto Fuori, pianificata per collegare la tangenziale Classicana con il punto di via Bonifica che dal paese porta a Lido Adriano. Si tratta solo di una parte della strada pensata a inizi anni duemila per tagliare fuori il centro abitato di Porto Fuori dal traffico di passaggio, quella in particolare prevista nell’ambito del cosiddetto articolo 18 stipulato dal Comune per il comparto S9 con costruttori privati, che se ne dovranno fare carico (unitamente ai costi per gli espropri). Il tracciato proposto, che deve rispondere al requisito di “pubblica utilità” e dare “piena funzionalità all’opera” prevede tre rotonde in corrispondenza delle vie Bonifica, Presentati e Staggi, fino al raccordo con la Classicana. «Si tratta di una delibera che tiene fede agli accordi sottoscritti con un soggetto terzo e non riguarda una scelta politica, già fatta in passato, ma si dà attuazione a un percorso tecnico», sottolineano dal Comune.

Il decano dell’opposizione, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, torna però all’attacco e in un ordine del giorno (bocciato in consiglio comunale) snocciola i suoi numeri: «Si cementificano 85.697 metri quadri di terreno agricolo, gran parte dei quali da espropriare. Si costruiscono case per 17.110 metri quadrati, pari a qualche centinaio di appartamenti. Vengono spazzati via 80 orti ad uso sociale degli abitanti del paese, in gran parte anziani».

Ancisi contesta in particolare il fatto che la circuitazione non verrà completata dai privati come previsto inizialmente, non essendo proseguito l’altro articolo 18 che ne avrebbe permesso la realizzazione. «Il resto della circuitazione, più complicato, comprendente le intersezioni con via Stradone e con la statale Classicana, sulla quale si dovrà fare anche un cavalcavia, non lo faranno più i proprietari dell’ex S10, ma dovrà pagarlo il Comune, senza che nessuno abbia neppure ipotizzato quanti milioni di euro potrà costare alla comunità, sempre che lo si faccia, evitando che la tangenziale resti mezza, altrimenti sarà un moncone che non serve a niente».

La delibera è stata comunque approvata dalla maggioranza (nonostante anche il parere negativo del presidente del consiglio territoriale, Nicola Grandi della stessa Lista per Ravenna)  con 16 voti favorevoli (Pd, Ama Ravenna, Sinistra per Ravenna, Pri) e 9 contrari (Forza Italia, Lista per Ravenna, Ravenna in comune, Lega Nord, Gruppo misto, CambieRà, La Pigna).

Approvato anche un altro ordine del giorno, presentato da Marco Turchetti (Pd), Chiara Francesconi (Pri), Daniele Perini (Ama Ravenna), Michele Distaso (Sinistra per Ravenna) e Mariella Mantovani (Art.1-Mdp).

Torna al teatro Alighieri la storia di Roberto e del suo “viaggio” verso Auschwitz

Al via la stagione d’opera di Ravenna con la nuova versione rivista per orchestra dello spettacolo ispirato a una delle vittime italiane della Shoah

Viaggio Di Roberto©Zani Casadio 1565Sul palcoscenico che l’ha vista nascere e nella città che ha saputo trasformare il percorso della memoria in un tributo della collettività, la produzione originale di teatro musicale Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz torna in scena nella nuova versione rivista per orchestra dallo stesso autore delle musiche Paolo Marzocchi.

Domenica 16 dicembre, alle 15.30, l’appuntamento fuori abbonamento della Stagione d’Opera 2018/19 al teatro Alighieri di Ravenna riporta in scena la drammatica storia di una delle quarantamila vittime italiane della Shoah, Roberto Bachi, che visse a Ravenna e qui frequentò la quarta elementare presso la Scuola “Filippo Mordani”.

Il 6 dicembre 1943 Roberto partì dal Binario 21 della stazione di Milano, destinazione Auschwitz. Ricostruita grazie ad alcuni suoi ex compagni di classe (Danilo Naglia, Silvano Rosetti e Sergio Squarzina, in scena nella rappresentazione), la vicenda è diventata azione scenica su libretto di Guido Barbieri e musiche di Paolo Marzocchi, con la regia di Alessio Pizzech; atto conclusivo di un percorso che si deve all’impegno del compianto Giorgio Gaudenzi negli anni in cui fu direttore didattico della Scuola Mordani. Primi protagonisti della produzione gli alunni della stessa Mordani, che compongono il coro di voci bianche Libere Note diretto da Elisabetta Agostini e Catia Gori, l’Orchestra Arcangelo Corelli diretta da Jacopo Rivani, Franco Costantini e Cinzia Damassa rispettivamente nei panni di un ipotetico compagno di viaggio, Vittorio, e di Ines, la madre di Roberto. Al loro dialogo si contrappone il silenzio di Roberto, rappresentato sulla scena come muto protagonista della storia (nel ruolo si alternano Emmanuel Ranieri, Emiliano Santiago Orioli, Andrea Zannini). I racconti di Vittorio, immaginati, e di Ines, basati su memorie e documenti, sono intercalati dagli interventi cantati dalle apparizioni del padre Armando (il baritono Marcello Rosiello), della maestra Maria Rosa Gambi (il mezzosoprano Anna Bessi) e di personaggi dei libri letti da Roberto che affiorano dalla sua memoria.

L’appuntamento è realizzato grazie alla collaborazione del Comune di Ravenna, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e di Unipol Banca.

«Memoria è tornare a vivere: come le persone amate rivivono in noi attraverso quello che ci hanno lasciato nel ricordo, così una comunità acquista maggiore coscienza di sé e si rafforza nella sua identità, facendo memoria della sua storia, del suo passato, delle sue radici. Per questo come Teatro Alighieri abbiamo voluto dare il nostro contributo commissionando un’opera su Roberto Bachi». Così scriveva il direttore artistico Angelo Nicastro nella nota di presentazione allo spettacolo Il viaggio di Roberto, un treno verso Auschwitz prodotto dal Teatro Alighieri nel 2014 e che – dopo esser approdato anche all’Opera di Firenze – ritorna ora a Ravenna, con due matinées per le scuole (17 e 18 dicembre) e una recita fuori abbonamento domenica 16 dicembre prima delle repliche previste al Teatro Comunale di Ferrara e al Regio di Parma.

Nato a Torino nel 1929, Roberto giunge a Ravenna nel ’37 a seguito del trasferimento del padre – il generale Armando Bachi – chiamato ad assumere il comando della divisione di fanteria Rubicone di stanza in città. Frequenta la Scuola Elementare Mordani solo per un anno perché la famiglia si deve trasferire in seguito alla proclamazione delle leggi razziali del ‘39. Nell’ottobre del 1943, durante un rastrellamento tedesco presso Torrechiara (Parma), padre e figlio vengono riconosciuti come ebrei e arrestati: il padre è mandato direttamente alle camere a gas, Roberto parte alla volta del campo di lavoro di Auschwitz-Monowitz. Le ricerche condotte dalla madre svelano che Roberto è morto probabilmente di tubercolosi nel ‘44. Guido Barbieri ha scelto di concentrarsi sul «buco, nero e profondo, oltre a quello che circonda la sua morte: il viaggio. Quei sei giorni, tra il 6 e il 12 dicembre, che lo hanno fatto arrampicare su per l’Europa, tra quattro pareti di legno senza finestre. La memoria di quel viaggio non ha lasciato alcun oggetto dietro di sé».

Info e prevendite: Biglietteria Teatro Alighieri – tel. 0544 249244 – www.teatroalighieri.org
Biglietti “Il viaggio di Roberto” (posto unico): intero 12 euro, ridotto 10 (under 18 e universitari 5)

In municipio a Ravenna un mosaico dedicato a Giulio Regeni

L’inaugurazione con il sindaco il 19 dicembre. L’opera realizzata sulla base di un disegno di Gianluca Costantini

Regeni ComuneUn mosaico, realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dedicato a Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano, dottorando a Cambridge, ucciso nel gennaio del 2016 al Cairo, dove si era recato per studiare le associazioni sindacali egiziane. Un omicidio che continua ad essere al centro dell’attenzione internazionale, non solo per la campagna di Amnesty International “Verità per Giulio Regeni”, a cui ha aderito da subito l’assessorato alle Politiche internazionali del Comune di Ravenna, ma anche per la caparbietà dei genitori nel chiedere giustizia.

Il mosaico, da un’idea dell’artista ravennate Gianluca Costantini, subito accolta dal sindaco Michele de Pascale – si legge in una nota del Comune di Ravenna – “desidera essere la testimonianza di una comunità che respinge la violenza e che auspica non venga mai meno l’attenzione su questo caso così drammatico per le torture subite da Giulio Regeni e perché si faccia chiarezza”.

La cerimonia di inaugurazione del mosaico, che sarà esposto in residenza municipale, a Ravenna, si svolgerà mercoledì 19 dicembre alle 17,30 alla presenza del sindaco, dello stesso Costantini, di Luca Cortesi responsabile Amnesty International Emilia-Romagna, di Paola Babini, coordinatrice didattica dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Il mosaico è stato realizzato da Anna Agati, sotto la guida del professor Daniele Strada dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, su disegno di Gianluca Costantini.

All’inaugurazione possono partecipare anche i cittadini.

All’Ecomuseo di Villanova di Bagnacavallo presepi creativi con materiali di recupero

E nella vicina Villa Prati torna quello animato meccanicamente, molto apprezzato dagli appassionati di tutta la provincia

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Uno dei presepi dell’ecomuseo

Presepi diversi dal solito a Villanova di Bagnacavallo dove domenica 16 dicembre inaugura l’esposizione di presepi creativi “La capanna del bambinello”, curata dall’associazione culturale Civiltà delle Erbe Palustri presso l’Ecomuseo. Si tratta di presepi realizzati con materiali naturali e di recupero, offrendo personali interpretazioni della natività fra tradizione ed estro creativo ma cogliendo sempre appieno lo spirito del presepe.

Ad impreziosire l’esposizione sarà una mostra di Presepi d’autore con arazzi dipinti e stampati provenienti dalla collezione della Antica Bottega Pascucci di Gambettola. I presepi saranno collocati nelle sale dell’Ecomuseo e all’interno delle costruzioni in erba palustre dell’Etnoparco e visitabili fino al 27 gennaio nei seguenti orari: da martedì a venerdì ore 9-13, sabato ore 9-13 e 15-18, domenica ore 10-13 e 15-18 (chiuso il lunedì, ingresso libero).

Restanzo in zona, domenica 23 dicembre aprirà poi uno dei presepi più apprezzati dagli appassionati della nostra provincia, quello animato meccanicamente di Villa Prati, allestimento che ogni anno si rinnova con diorami e scenografie dove trovano spazio oltre quaranta gruppi di figure e ambientazioni che si muovono all’alternarsi del giorno e della notte. Il presepe, allestito presso le ex scuole elementari di Villa Prati in via Sinistra Canale Inferiore, è curato dall’associazione Amici del Presepe e si estende su una superficie di 70 metri quadrati. Orari di apertura (fino al 20 gennaio): festivi fino al 6 gennaio ore 10-12 e 14.30-19; domenica 13 e 20 gennaio ore 14.30-19; feriali fino al 5 gennaio ore 14.30-17.30.

Le esposizioni di Villanova e Villa Prati aderiranno, sabato 29 dicembre, alla Notte dei Presepi promossa dalla Strada dei Presepi. Presso l’Ecomuseo delle Erbe Palustri ci sarà l’apertura straordinaria della mostra dalle 19.30 alle 23 e la serata sarà arricchita da un buffet di accoglienza e dall’animazione con canti natalizi e canzoni tradizionali regionali a cura del coro A voj cantè neca me (si consiglia la prenotazione, tel. 0545 47122).

A Villa Prati l’apertura straordinaria del presepe animato meccanicamente sarà dalle 20 alle 24.

Voltana: arriva la casa della salute. Venerdì incontro con i cittadini

La sede sarà in via Fiumazzo e servirà tutte le frazioni che si trovano a nord di Lugo, fino a Giovecca

Venerdì 14 dicembre alle 20.30 nella sala comunale della casa del popolo di Voltana, in via Fiumazzo 651, ci sarà la presentazione del progetto della nuova Casa della salute. La struttura servirà tutte le frazioni che si trovano a nord di Lugo: oltre a Voltana, Belricetto, San Bernardino e Giovecca. Al suo interno saranno collocati tutti i servizi sociosanitari di prossimità.

Per l’occasione interverranno: Davide Ranalli, sindaco di Lugo; Valeria Monti, presidente della Consulta di Voltana-Chiesanuova-Ciribella; Marisa Bianchin, direttrice del Distretto sanitario di Lugo; Fabio Berveglieri, medico delle Cure primarie del Distretto di Lugo – Ausl della Romagna; Antonella Cerchierini, responsabile infermieristica Cure primarie del Comparto di Ravenna (Ausl della Romagna); Piero Calderoni, referente della Medicina di gruppo di Voltana. Saranno presenti inoltre i presidenti delle Consulte di Belricetto, Giovecca e San Bernardino, e il consigliere regionale Mirco Bagnari.

Riaperta la chiesa di San Giovanni Evangelista, era chiusa da ottobre

Il luogo di culto sarà visitabile dalle 10 alle 16 nel weekend e dalle 11 alle 15 gli altri giorni, lunedì a parte

86 San Giovanni Evangelista 01La chiesa di San Giovanni Evangelista è stata riaperta nei giorni scorsi. La basilica era chiusa da inizio ottobre a causa delle condizioni di salute del parroco. L’Archidiocesi ha comunicato nei giorni scorsi la riapertura che, dall’8 dicembre, è visitabile  sabato e domenica dalle 10 alle 16, dal martedi al venerdì dalle ore 11 alle ore 15. Il lunedì la basilica resterà chiusa. Ancora chiusa invece la chiesa di San Giovanni Battista, in via Girolamo Rossi, che dal trasferimento dello storico parroco don Gino ha i cancelli serrati. I fedeli fanno riferimento alla parrocchia di San Vitale.

«Black out e disagi nella piscina comunale»: question time presentato in Comune

La Pigna segnala anche i lavori che si terranno in piscina alle docce, segnalati con soli sei giorni di anticipo: «Disagi per le società sportive»

Piscina Comunale Ravenna Big Beta 2Numerosi disagi e black out si sarebbero verificati in piscina il 10 dicembre scorso, con il riscaldamento che andava e veniva e le vasche illuminate soltanto dalle luci di emergenza. Lo scrive la lista civica La Pigna, in un question time presentato dalla consigliera Veronica Verlicchi che sarà discusso in municipio. Tra i disagi anche  l’indisponibilità delle docce per il 17 dicembre. Interventi di manutenzione straordinaria che sono stati decisi «senza una preventiva comunicazione alle società di nuoto da parte del gestore che si è limitato ad affiggere un volantino nella giornata di ieri, 11 dicembre, ovvero pochi giorni prima dell’evento. Disservizi che vanno a sommarsi ai tanti registrati in questi ultimi anni».

Il Comune – ricorda Verlicchi – ha erogato negli anni oltre sei milioni di euro a favore del gestore per la manutenzione ordinaria della struttura a cui si aggiunge « la quasi totalità degli incassi derivanti dai biglietti di ingresso». Secondo Verlicchi il Comune  ha notevoli responsabilità a causa dell’assenza totale di controlli e di vigilanza circa l’operato ed il rispetto degli obblighi contrattuali da parte del gestore». Ora – dice La Pigna – «è indispensabile che l’Amministrazione riveli le cause dei disservizi riguardanti l’interruzione della corrente elettrica e degli interventi di manutenzione straordinaria».

«Passavo da lì un minuto prima, poi mi sono nascosto in un ristorante»

Parla il grafico Roberto Pasini, molto conosciuto a Ravenna dove ha vissuto per anni. Si trova a Strasburgo per aiutare un amico a traslocare

Pasini Strasburgo
La foto twittata da Pasini che ritrae i momenti dopo l’attentato

Ha sentito quelli che in un primo momento gli erano sembrati dei botti, poi ha capito e si è nascosto dalle persone che hanno sparato mercoledì sera ai mercatini di Natale di Strasburgo. Questo è il racconto che Roberto Pasini, grafico di origine veneta che ha vissuto diversi anni a Ravenna dove ha lasciato molti amici, ha fatto a “Repubblica”. Il 38enne stava passeggiando tra i mercatini – «ero lì un minuto prima» – e poi si è nascosto subito in un ristorante. Da lì ha visto arrivare i gendarmi  ed è stato uno dei primi a dare su Twitter la notizia dell’attentato: «Sono a Strasburgo, credo in mezzo ad un’attentato. Sparano. Ma sono al sicuro». Proprio dal ristorante in cui si è rifugiato ha parlato con il quotidiano. Pasini non abita a Strasburgo ma a Parigi. Sta però aiutando un amico a traslocare, per questo si trova nella città al confine con la Germania.

Faceva interventi di chirurgia estetica senza essere medico: denunciata una 45enne

Operava anche in provincia di Ravenna. Deve rispondere anche di lesioni ai danni di una paziente

DottoressaOperava anche in provincia di Ravenna, tra Russi, il Lughese e il Faentino (scrive il Corriere Romagna) la 45enne di origini spagnole, residente a Bologna, denunciata per esercizio abusivo della professine. La donna, infatti, si spacciava medico estetista nonostante non avesse le necessarie abilitazioni. E come medico estetista, eseguiva anche piccoli interventi di chirurgia estetica. Uno in particolare ha causato gravi danni (lesioni al volto) a una paziente bolognese. Dalla sua denuncia è partita l’indagine, durata mesi fa e condotta dai carabinieri del Nas di Bologna, in collaborazione con i colleghi dell’arma territoriale di Bologna, Ravenna e Faenza.

A Bologna operava in uno studio da almeno due anni. Nel corso delle operazioni di perquisizione sono state sequestrate tra le due province apparecchiature elettromedicali, farmaci e dispositivi medici del valore complessivo pari a 10mila euro circa.

Nel gelo del “Benelli” il Ravenna si blocca: con la Virtus Verona secondo ko di fila

Calcio C / Ancora una rete su calcio d’angolo punisce i giallorossi, molto meno brillanti delle ultime apparizioni. A decidere il match è Trainotti nella ripresa

Ravenna-Virtus Vecomp Verona 0-1
RAVENNA FC: Spurio, Eleuteri (24′ st Sabba), Boccaccini, Galuppini (16′ st Siani), Martorelli (16′ st Selleri), Nocciolini, Lelj, Bresciani (15′ st Magrassi), Trovade, Jidayi, Papa (33′ st Raffini). A disp.: Sangiorgi, Barzaghi, Pellizzari, Ronchi, Scatozza, Dradi. All.: Foschi.
VIRTUS VECOMP VERONA: Chironi, Rossi, Trainotti, Grbac (39′ st Sirignano), Maccarone, Ferrara (29′ st Danti), Rubbo, Lavagnoli, N’Ze, Danieli (24′ st Santuari), Momentè (29′ st Manarin). A disp.: Sibi, Pinton, Alba, Cattivera, Frinzi, Merci, Fasolo, Cantarelli. All.: Fresco.
RETE: 12′ st Trainotti.
NOTE – Amm. Martorelli, Ferrara, Danieli, Jidayi. Espulso Foschi.

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L’attaccante Manuel Nocciolini prova un’incursione nell’area avversaria

Turno infrasettimanale casalingo amaro per il Ravenna FC, che incappa in una prestazione inferiore a quanto mostrato finora in questa stagione e sugli sviluppi di un angolo subisce una rete che vale tre punti d’ossigeno per la Virtus Vecomp Verona. Dopo i due gol subiti su calci d’angolo nel match di Pordenone, è ancora un’azione nata da corner a rendersi fatale per la squadra di Foschi (espulso nel finale), con Trainotti che realizza la rete del successo dei veneti. Un brutto stop per i giallorossi, il secondo consecutivo, che da domani torneranno a rimboccarsi le maniche in quanto già sabato sono attesi da un arduo impegno in uno dei campi più caldi della categoria, quello del “Romeo Menti” contro la Lanerossi Vicenza.

Il campo del “Benelli” si presenta con una sottile patina ghiacciata che rispecchia la temperatura dell’ambiente e che mette in difficoltà l’equilibrio dei giocatori in campo nei primi minuti. Ci prova Galuppini a scaldare l’ambiente, ma il suo sinistro dal limite al 5′ termina fuori di mezzo metro. Prova a imitarlo Trovade, per la prima volta schierato titolare in questa stagione, ma il suo sinistro sibila poco fuori dai pali difesi da Chironi. Al 10′ il primo squillo degli ospiti con un inserimento di testa a centro area di Rubbo che vede Spurio fare buona guardia. La partita si gioca a centrocampo dove le squadre fanno fatica a prevalere l’una sull’altra e il primo tempo scorre via senza troppe emozioni, se non qualche sgroppata di Eleuteri che però non riesce a creare pericoli alla retroguardia veneta.

Il Ravenna appare più determinato alla ripresa delle ostilità e si rende pericoloso per due volte nei primi minuti, la prima con un colpo di testa di capitan Lelj da corner e qualche secondo dopo con un pericoloso tiro cross di Eleuteri respinto con affanno dal portiere ospite. Sul rovesciamento di fronte Momentè si avvicina all’area e fa partire un velenoso diagonale verso la porta giallorossa, ma l’angolo del tiro è troppo stretto e termina fuori dallo specchio. Lo stesso centravanti ci riprova all’11′ con un tiro dalla distanza che testa gli ottimi riflessi di Spurio che si salva in angolo. Dagli sviluppi del corner arriva la doccia gelata per i tifosi ravennati, infatti a centro area il pallone arriva a Trainotti, preferito all’ultimo minuto a Sirignano, che trova la marcatura. Il Ravenna prova subito a rimetterla in piedi e ci vuole un placcaggio da rugbisti per fermare Galuppini lanciato a rete. Foschi attinge dalla panchina per dare linfa agli attacchi dei suoi ma al di là di un predominio territoriale gli ospiti riescono a difendersi ordinatamente senza subire particolari occasioni da gol, anzi sfiorano il raddoppio in contropiede con Grbac sul quale Spurio ancora una volta si dimostra più che affidabile. Nel finale di tempo c’è spazio anche per l’allontanamento dal campo di Foschi, reo di avere contestato il continuo perdere tempo del portiere della Virtus Verona.

Dichiarazioni dopo-gara
Luciano Foschi (allenatore Ravenna FC): «Non siamo riusciti a fare quello che volevamo fare. I nostri avversari si sono difesi bene togliendoci spazi e trovando l’episodio del gol, però siamo mancati noi principalmente. Una sconfitta in casa è una sconfitta difficile da digerire, ma dobbiamo cercare di ripartire, rimboccarci le maniche e stare lì a testa bassa, perché questo è un gruppo che ha già dimostrato di potere fare cose buone e riuscire a portarsi fuori dai momenti difficili. Dobbiamo fare tesoro di questa partita e farci forza di quanto abbiamo fatto fino a oggi, lavorando fin da subito per tornare a fare punti il prima possibile».

Lugo: nel bilancio comunale 2019 manutenzioni, sport e riqualificazioni del centro

Previsti investimenti per interventi su immobili comunali ed edifici storici, scuole, strade e verde

Un Momento Della Presentazione Alla Stampa Del Bilancio Di Previsione 2019 2021, 10 Dicembre 2018 (1)Attenzione allo sviluppo economico e alle attività produttive, al lavoro e alla riqualificazione del centro storico, senza dimenticare la scuola, lo sport e la cultura. Sono gli obiettivi del bilancio di previsione 2019-2021 del Comune di Lugo. Sono previsti 10.980.077 euro di investimenti nel 2019, tra risorse riferite a investimenti del 2019 e riguardanti investimenti di competenza degli anni precedenti ma che si finiranno nel 2019. Gli investimenti riguarderanno la manutenzione straordinaria di immobili comunali, interventi per la sicurezza sismica di monumenti, edifici storici e scuole, manutenzione delle strade e del verde e realizzazione dei nuovi bacini di laminazione.

Il bilancio è stato presentato alla stampa con una conferenza che si è tenuta lunedì 10 dicembre. Sono intervenuti per l’occasione il sindaco di Lugo Davide Ranalli, l’assessore ai Lavori pubblici Fabrizio Casamento e Alessandro Caravita dell’Ufficio Ragioneria.

Tra i punti previsti dal Documento unico di programmazione c’è la riqualificazione del centro storico e delle aree artigianali, sarà completata la ristrutturazione di piazza Savonarola, portati a compimento i lavori relativi al collegato ambientale e mobilità sostenibile per i percorsi casa-scuola. Inoltre, per il contenimento del rischio idraulico saranno realizzati i bacini di laminazione a Lugo Sud e a Lugo Nord e ampliato quello a Lugo Ovest. Oggetto dei lavori per l’adeguamento sismico saranno il Teatro Rossini, il centro sociale Il Tondo, l’edificio ex scuole elementari Gardenghi, il cimitero monumentale di Lugo e la scuola elementare di San Bernardino. Particolare cura sarà dedicata alla manutenzione del sistema di viabilità. Particolare rilevanza avrà il sistema di modifica alla viabilità tra centro storico e area Lugo Sud, in seguito alla riqualificazione dell’area ex acetificio Venturi. Si prevede inoltre la realizzazione della banda ultra larga nelle aree artigianali. Attenzione anche all’istruzione e alla formazione, con il proseguimento della collaborazione con le scuole lughesi per fornire corsi qualificanti legati al mondo del lavoro e l’aumento di incontri tra scuola e mondo del lavoro attraverso le associazioni di impresa.

Saranno inoltre portati a compimento i lavori di ristrutturazione di via Traversagno, asse strategico di collegamento tra la frazione di Voltana, la discarica e Lugo, finanziati con 1.400.000 euro. Sempre a Voltana ci sarà il completamento della copertura della piastra polivalente e la ristrutturazione della rete scolante di via Pastorella. Dopo la ristrutturazione di via Circondario ovest, sarà realizzato il sottopasso ferroviario.

Il Comune di Lugo non dimentica la cultura con la tutela e la valorizzazione dei suoi beni e delle attività connesse. Per quanto riguarda la biblioteca, particolare attenzione sarà prestata, anche grazie alla pianificazione bibliotecaria regionale, alla ristrutturazione degli spazi della sala Balilla Pratella e alla fruibilità del cortile interno. Sul tema culturale non manca poi il museo “Francesco Baracca”. Dopo il completamento del restauro e del rinnovo degli allestimenti e dopo il grande sforzo sostenuto dal museo in occasione del centenario di Francesco Baracca, durante il prossimo triennio ci si concentrerà sulle attività espositive e sulla ricerca scientifica con l’organizzazione di conferenze, presentazioni di libri e convegni, in stretta collaborazione con le associazioni locali.

Per quanto riguarda le politiche giovanili e lo sport, infine, continueranno il sostegno alle società sportive del territorio e gli interventi per migliorare gli impianti sportivi del territorio comunale. Sarà ad esempio realizzato il campo da calcio in tessuto sintetico a Madonna delle Stuoie e verrà mantenuto il servizio di trasporto dal forese a Lugo per facilitare la fruizione degli impianti da parte di atleti e cittadini. Inoltre, ci sarà il coinvolgimento di una più larga parte di pubblico giovanile nella produzione e fruizione delle iniziative culturali.

«Dal 2014 ad oggi abbiamo ridotto di circa il 30 percento il debito per abitante, che è passato da 1.360 a 956 euro – ha dichiarato il sindaco Davide Ranalli -. Un risultato che è stato possibile grazie a un’accurata gestione delle finanze pubbliche. Crediamo che fare politica significhi pensare al futuro della città e alle prossime generazioni. Tutto questo lo abbiamo ottenuto senza fermare gli investimenti, anzi aumentando le risorse per capitoli importanti come la manutenzione stradale e la riqualificazione del patrimonio. Si pensi al recente lavoro sul Pavaglione. Questo è stato possibile grazie a un grande lavoro di squadra portato avanti con grande senso di responsabilità e del dovere, dalla ricerca di finanziamenti europei fino alla scelta delle priorità da mettere in cantiere».

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