giovedì
11 Settembre 2025

Aggredisce capotreno, si finge ammalato infetto poi si scaglia contro gli agenti

Arrestato a Faenza un uomo di 45 anni, senza fissa dimora, per resistenza, violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali

VolantepoliziaAlla stazione di Faenza un uomo di 45 anni, E. O. di origine nigeriana, senza fissa dimora, ha cercato di sottrarsi all’identificazione di una pattuglia della Polizia di Stato, che era intervenuta dopo la denuncia di una aggerssione a una copotreno di un intercity che lo aveva scoperto senza biglietto.
Alla richiesta dei poliziotti di dichiarare le proprie generalità e di chiarire l’episodio accaduto in treno, l’uomo ha manifestato un eccessivo nervosismo e ha chiamato il 118 informando l’operatore sanitario dell’ambulanza che si sentiva male a causa di una malattia infettiva.
Dopo i controlli in ospedale, che risultavano tutti negativi, l’uomo, di fronte alla richiesta degli agenti di seguirlo in Commissariato per gli accertamenti del caso, si è scagliato contro gli agenti, colpendo una poliziotta con una testata al torace e cercava di mordere un altro al polso.
Immobilizzato, è stato alla fine dichiarato in arresto per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’arrestato è stato convalidato dal giudice del tribunale di Ravenna e condotto in carcere , in regime della custodia cautelare, in attesa del processo fissato a fine febbraio.

L’anno che aprì Classis e il cantiere della scuola di Lido Adriano

A Lugo è terminato il restauro del Pavaglione. Ma alcune pianificazioni registrano ancora ritardi e mezzi fallimenti

Taglio Nastro Classis

Il 2018 per Ravenna resterà l’anno in cui ha aperto dopo una lunga attesa (la prima pietra fu posata nel 2002) e tante polemiche il nuovo museo archeologico di Classe.
Da anni invocato dalle istituzioni locali come sorta di tessera mancante nel panorama dell’offerta culturale ravennate, Classis – Museo della Città e del Territorio ha inaugurato (nell’edificio di archeologia industriale dell’ex zuccherificio di via Classense) il 1° dicembre, accogliendo migliaia di curiosi. «Ora giochiamo in serie A», ha detto il giorno dell’apertura il sindaco che aveva già in più occasioni avuto modo di dichiarare come con il nuovo museo sarà più facile trattenere i turisti un giorno in più a Ravenna. Frutto di un investimento di oltre 22 milioni di euro di Comune, Regione, Stato, Unione Europea e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Classis (aperto tutto i giorni dalle 10 alle 18, con ancora però un paio di sale in fase di allestimento) è stato realizzato ed è gestito dalla fondazione Ravennantica, che come noto gestisce anche il vicino parco archelogico dell’Antico porto e, da novembre, 2017 biglietteria e bookshop della basilica di Sant’Apollinare in Classe. La prossima tappa dovrebbe essere la musealizzazione anche della basilica di San Severo.

L’altro grande contenitore, in questo caso enogastronomico, che avrebbe dovuto aprire i battenti nel 2018 è il mercato coperto del centro di Ravenna che invece continua ad accumulare ritardi, a causa anche probabilmente della crisi della Cmc, coinvolta nel cantiere che sta trasformando l’edificio pubblico (in concessione per 30 anni a Coop Alleanza) in un grande locale polifunzionale con un piccolo supermercato e punti vendita e ristoro innovativi, ispirati ad altri mercati del genere, come per esempio quello di Firenze. L’inaugurazione è ora fissata per il prossimo mese di maggio.

Dopo quasi vent’anni di attesa è partito poi lo scorso maggio il cantiere per la nuova scuola di Lido Adriano (elementari e medie). Si tratta del primo stralcio (che prevede anche la palestra) del progetto, per un investimento di 3,5 milioni di euro da parte del Comune che il sindaco ha subito dichiarato essere «il più importante dei miei 5 anni di mandato». Sarà pronta per l’anno scolastico 2019-2020.

Dando un’occhiata al resto della provincia, il 2018 a Russi è stato l’anno dell’inaugurazione, oltre che della centrale a biomasse, della nuova piscina comunale all’aperto, mentre a Lugo sarà ricordato come quello del completamento del restauro del Pavaglione, inaugurato con il Governatore Bonaccini lo scorso 8 dicembre. La ristrutturazione cominciata nel 1997 è stata portata a termine negli ultimi tre anni con gli interventi (da quasi 2 milioni di euro) su volte, logge, frontoni, facciate e intonaco.
A Faenza continua invece il progetto di riqualificazione e rilancio dell’area ex Salesiani, partito nel 2015. Quest’anno in aprile “Faventia Sales” (la società pubblico-privata che se ne occupa) ha presentato il nuovo volto di Palazzo Don Bosco, dove sono terminati i lavori di restauro del primo e secondo piano (circa 2,3 milioni di investimento) e si sono trasferiti i Servizi sociali, mentre in ottobre ha inaugurato un nuovo locale che si affaccia nella corte interna, una delle “caffetterie del lavoro” del gruppo e-work che già nella struttura ha un’agenzia per il lavoro e il prossimo anno inaugurerà una palestra.

Infine, nel Cervese, è stata aperta a maggio, con l’eliminazione del semaforo, la nuova rotonda delle Saline (all’incrocio tra Adriatica e via Martiri Fantini), un’opera attesa da vent’anni (l’investimento di Anas, Regione e Comune ha superato i 2 milioni di euro) mentre è continuato il recupero del Borgomarina a Cervia e Milano Marittima ha cambiato un po’ volto grazie al nuovo (1 chilometro in tutto, a fronte di un investimento da 2,3 milioni di euro di Comune e Regione) lungomare pedonale (con tanto di polemiche per i parcheggi perduti…) e alla riqualificazione di viale Matteotti, in centro (inaugurato in luglio, investimento da 1,1 milioni di euro).

Kit InfanziaProgetti sociali: Un kit di benvenuto a tutti i nuovi nati
Si chiama “I tuoi primi passi nel mondo” il cosiddetto “kit di benvenuto” per i bimbi e le bimbe nuovi nati del comune di Ravenna – voluto dal sindaco Michele de Pascale e introdotto la scorsa estate – che contiene una dotazione per la lettura nei primi mesi di vita (tra cui il libro della foto), agevolazioni economiche per la famiglie in servizi e prodotti per la prima infanzia e un opuscolo informativo di tutti i servizi educativi per l’infanzia. La consegna del materiale avviene nel Centro Vaccinale della Unità Operativa Pediatria di Comunità al Cmp di Ravenna al momento delle prime vaccinazioni.

ObikeIl flop: l’ascesa e la (veloce) caduta delle bici gialle di oBike
Sono arrivate in gran quantità anche a Ravenna la scorsa primavera le “bici gialle” di oBike, biciclette da poter noleggiare semplicemente con il proprio smartphone e che poi possono essere lasciate ovunque (purché non intralcino la circolazione). In poco tempo sono state diverse le segnalazioni di bici vandalizzate (come nella foto di Luca Rosetti), come accaduto un po’ in tutto il mondo, e solo pochi mesi dopo oBike (società con sede a Singapore) è fallita. Le sue bici potrebbero essere riutilizzate, a partire dalla prossima primavera, da un’altra società.

Protesta Stazione GodoPromesse mancate: nuovi orari dei treni, caos e proteste in stazione
Ha fatto molto discutere in queste ultime settimane del 2018 il nuovo orario dei treni in vigore dal 10 dicembre, frutto di un investimento di 3 milioni di euro della Regione che ha consentito di velocizzare i tempi di percorrenza tra Bologna e Ravenna. Ma che ha provocato anche disagi per alcune fermate soppresse, in particolare quella di Godo utilizzata dagli studenti, poi reintrodotta dopo una protesta che ha visto anche un presidio in stazione. Si è quindi insediato un tavolo tecnico permanente al fine di mettere in atto i correttivi necessari, con altri interventi annunciati dal 7 gennaio.

Dal porto insabbiato alla crisi Cmc: un anno tra molte ombre e qualche luce

Il 2018 si chiude con la richiesta di concordato in bianco per il colosso delle costruzioni. Buone notizie per gli “superyacht” della Rosetti Marino. Turismo in difficoltà sui lidi

Cmc Sede Storica
Immagine storica della sede originaria di Cmc

L’anno si chiude con una notizia che per molti era probabilmente impensabile solo qualche mese fa: la Cmc ha chiesto il concordato in bianco per evitare il fallimento.
La cooperativa di via Trieste, quarto gruppo italiano delle costruzioni, sembrava immune alla crisi che negli anni passati aveva colpito Iter e Acmar, con quest’ultima passata attraverso un percorso “lacrime e sangue” dovuto proprio alla richiesta di un concordato.
Cmc, dall’alto del suo enorme portafoglio (1,4 miliardi di euro il fatturato approvato nell’ultimo bilancio) era forte anche di una politica di investimenti all’estero negli anni più duri della crisi italica. Tuttavia il mancato incasso di alcune commesse nella seconda metà del 2018 ha portato invece a un effetto domino e alla richiesta della procedura concorsuale in Tribunale che a inizio dicembre ha nominato tre commissari incaricati di presentare il piano per evitare il default. Una partita che ora preoccupa i lavoratori, i cui stipendi hanno subito i primi ritadi, e che sarà sul tavolo dei sindacati.
Ad affrontarle, per la Cgil, ci sarà ancora una volta Costantino Ricci, confermato segretario a novembre dal congresso provinciale. Appena a luglio, la Cmc aveva visto anche un importante cambio al vertice: Il consiglio di amministrazione del colosso delle costruzioni ha nominato Paolo Porcelli nuovo direttore generale, ruolo che era stato per dieci anni di Roberto Macrì.

Il 2018 del resto per molti lavoratori ravennati non è stato un anno dei più facili. La crisi dell’offshore ha fatto una vittima importante: la Comart, società del gruppo Tozzi, che a gennaio è andata in liquidazione e ha licenziato i dipendenti.
Alcuni di questi – 25 su 60 – sono poi stati assunti da un colosso cinese: la China Merchants Industry Technology che a maggio ha aperto una sede a Ravenna, nel Palazzo Ferruzzi. La Cmit si occupa della progettazione di navi e impianti. L’indotto offshore ha visto anche l’omologazione del concordato preventivo per la Bambini srl, mentre la Rosetti Marino ha aumentato la produzione di “superyachts” per compensare il calo dell’offshore.

A preoccupare ulteriormente è arrivata la discussione di un emendamento della Finanziaria che potrebbe bloccare le ricerche di idorcaburi. Questioni di cui si parlerà probabilmente nel prossimo Omc – in programma a marzo – e che interessano anche il Comune che ha cominciato ad incassare l’Imu sulle piattaforme. Già chiuso l’accordo con il Comune per gli anni dal 2010 al 2015 (50 milioni di euro in tutto), ora sono in ballo le annualità 2016 e 2017. Due anni in cui la normativa è cambiata e per cui l’azienda sostiene di non dovere pagare più nulla. Probabilmente la materia sarà oggetto di un contenzioso.

Da Eni la città si attende inoltre novità sulla chimica. In questo senso è nato un osservatorio ad hoc per il rilancio del settore ma la vera partita si gioca attorno al maxi investimento da 135 milioni di euro promesso sul polo chimico.
Nel settore va ricordata anche l’elezione di Lorenzo Zoli, già segretario provinciale della Femca Cisl, nel coordinamento nazionale del sindacato.

Tornando sul tema dei concordati, si è finalmente risolta la lunga crisi del Mercatone Uno che a Ravenna ha un grosso punto vendita a Russi. L’azienda è stata acquistata da Shernon Holding che ha presentato un piano di rilancio che mira alla piena rioccupazione dei lavoratori. Sempre a Russi è entrata in funzione a novembre la centrale biomasse, uno dei progetti più discussi degli ultimi anni.
E molto discusso è stato anche un altro progetto: il nuovo impianto Gnl di Porto Corsini. Si tratta di una struttura che dovrebbe rifornire le navi con Gas naturale liquefatto e che sarà costruito da Pir ed Edison. Dopo l’incontro con i cittadini avvenuto nel 2017, il 2018 è stato l’anno delle autorizzazioni. A febbraio è arrivato l’okay del Ministero e il prossimo anno potrebbero partire i lavori.

Finora ci abbiamo girato attorno, ma il tema fondamentale per la città resta quello del porto. Il prossimo anno dovrebbe essere quello dell’appalto dei lavori di approfondimento dei fondali dopo che il Cipe a fine febbraio ha deliberato il finanziamento, confermato poi dalla Corte dei conti. Mentre si attende di scavare, però, un grosso guaio ha caratterizzato l’anno in corso: il terminal crociere si è insabbiato, con le principali navi cariche di turisti che non hanno potuto far tappa a Ravenna. Così gli approdi sono stati 33, tredici in meno dello scorso anno, che hanno causato un calo del 63 per cento dei turisti.
Sono dati – questi – ricavati dall’ultimo report di Autorità portuale datato 10 dicembre e relativo al periodo gennaio-ottobre. Lo stesso rapporto mostra un porto in stallo: la crescita del movimento merci complessivo è dello 0,09 per cento. I container sono in calo dell’1,65 per cento.

Sul fronte cooperativo, va registrata la fusione tra Confcooperative di Ravenna e Rimini che seguono così la strada già tracciata da Confindustria due anni fa. Il processo di aggregazione si è concluso a settembre. Sono 330 le cooperative che ora faranno riferimento alla maxi centrale.
Per una fusione che riesce, un’altra sembra archiviata: quella delle Camere di commercio di Ravenna e Ferrara. Lo scorso anno erano stati predisposti i primi passi, con qualche preoccupazione da parte degli Industriali, ma ora è arrivato lo stop dei rispettivi presidenti di Provincia che hanno chiesto al governo di bloccare il processo. Al momento però non c’è ancora una legge organica che fermi la fusione e il ripensamento ha generato confusione anche tra le stesse imprese che costituiscono l’ossatura della Camera di commercio.

Spiaggia CasalborsettiL’anno ha segnato inoltre la conferma di Antonio Patuelli, presidente del gruppo La Cassa di Ravenna (il 2018 si è portato via la dicitura “di Risparmio” dal nome), alla guida dell’Abi, l’associazione delle banche italiane. È al suo terzo mandato che si concluderà nel 2020.

Uno dei temi tornato all’ordine del giorno nel 2018 riguarda le chiusure delle attività commerciali in centro storico. A fronte di un buon movimento sul fronte della ristorazione, i negozi sono in crisi: il bollettino semestrale (aggiornato a giugno) della Camera di Commercio ha registrato una flessione del settore di 138 unità (-1,6%).
Secondo le associazioni di categoria, oltre che alla crisi dei consumi, la decrescita è dovuta alle politiche urbanistiche che negli ultimi anni hanno portato a un aumento dei supermercati. Nel 2018 Ravenna ha registrato l’apertura del nuovo Despar in zona Ponte Nuovo e, a Faenza, è sbarcato Aldi. Inoltre è stata approvata l’ultima variante che dovrebbe portare alla costruzione di un nuovo centro commerciale di fronte al Pala De André, su viale Europa, che andrebbe ad incrementare ulteriormente l’offerta su quel fronte cittadino. Senza dimenticare, per lo meno per capire le dinamiche, il raddoppio dell’Ipercoop che ha compiuto un anno nel 2018. Di fronte a queste politiche, sostengono i commercianti, è difficile reggere.

E il turismo non bastano a compensare. Almeno da questo punto di vista il centro storico dovrebbe però essere soddisfatto: la città d’arte piace sempre di più e rispetto allo scorso anno, che era già da record, ha conquistato un ulteriore 1,8 per cento nei primi otto mesi dell’anno, con un totale di 178mila arriva.
È andata male invece la costa ravennate: i nove lidi, nonostante l’ottima annata meteorologica, hanno visto gli arrivi calare del 4,9 per cento (322mila gli arrivi in tutto), in flessione anche Cervia.
A consolare i bagnini ci ha pensato il governo che a metà dicembre ha sospeso per 15 anni l’applicazione della direttiva Bolkenstein per le spiagge. Ottima invece la performance faentina: è vero che si parla di sole 41mila persone ma il dato è cresciuto del 5,2 per cento rispetto al 2017.

Sfumata quasi del tutto la Poule Promozione, la Conad sfida Sassuolo per l’onore

Volley A2 femminile / Mercoledì 26 dicembre, al PalaCosta (ore 17), le biancorosse affrontano una delle quattro leader del girone. Caliendo: «Dobbiamo cambiare i nostri obiettivi e guardare dietro di noi»

RETRO (1)
L’augurio di Buon Natale da parte delle giocatrici della Conad

Mercoledì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, alle ore 17 (arbitri Feriozzi di Ascoli Piceno e Mattei di Macerata), la Conad gioca contro Sassuolo l’ultima partita casalinga del 2018. Tutta la tifoseria ravennate che approfitterà del giorno festivo per accorrere al PalaCosta sarà un prezioso supporto per la squadra che ce la metterà tutta per tornare alla tanto sospirata vittoria. Domenica scorsa è però arrivata la doccia fredda della sconfitta al tiebreak a Montecchio Maggiore che ridimensiona le speranze di Ravenna di raggiungere la zona Poule Promozione. La matematica ancora non condanna l’Olimpia Teodora alla Poule Salvezza, tuttavia bisogna essere realisti e restare con i piedi per terra: le prime quattro squadre della classifica sono a 23 punti e Torino è quinta a 21 con una partita in più da giocare, mentre Ravenna è a pari merito con Cutrofiano a sette punti dalle piemontesi. Servirebbe un miracolo oramai per colmare il gap che separa le biancorosse dalla quinta in classifica. Restano quattro partite da giocare e i 12 punti rimasti a disposizione dovrebbero essere conquistati tutti, sperando in molti passi falsi di qualcuna delle prime della classe.

Intanto, per onorare la maglia e la storia della pallavolo femminile ravennate, le ravennati cercheranno di ottenere contro Sassuolo quella vittoria che non viene centrata dallo scorso 25 novembre con Marsala. «È venuto il momento di essere realisti – spiega il tecnico Nello Caliendo – non dobbiamo più guardare in alto, dobbiamo guardare giù. Cambiano gli obiettivi, è inutile girarci intorno. Per noi i giochi sono fatti, non matematicamente, ma per noi diventa quasi impossibile rientrare nelle prime cinque. Ciò non toglie che le partite che verranno avranno lo stesso valore di prima. La maglia va onorata, cosa che non sempre è stata fatta da alcuni elementi. Se la classifica dice che siamo da playout significa che la colpa è nostra. E ora che siamo da playout è inutile e assurdo pensare di non giocare con Sassuolo o San Giovanni in Marignano, perché anche vincendo porteremmo a casa punti che non servono nella seconda fase. Un professionista non si comporterà mai così e noi non lo faremo. Voglio rimarcare fino alla fine i valori dell’attaccamento alla maglia e ai colori. Siamo tutti dispiaciuti di non giocare per un obiettivo alto, ma ci siamo messi noi in questa condizione e ora dobbiamo continuare a lavorare perché un vero professionista fa il suo dovere fino in fondo».

Le avversarie Il roster della Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo è stato interamente cambiato rispetto a quello dello scorso torneo, culminato con la promozione in A2, con la sola eccezione della regista Elisa “Bubu” Lancellotti, che ha avuto un passato in Romagna, sia a Forlì nella defunta Volley 2002, sia a Ravenna nell’altra “scomparsa” Olimpia Cmc. Alla guida è stato scelto Enrico Barbolini, tecnico con esperienza triennale a Modena, che può disporre di un roster tutto italiano composto da Galletti in regia e, appunto, Lancellotti, gli opposti Gatta e Obossa, i centrali Crisanti (capitano), Martinelli e Squarcini, le schiacciatrici Bordignon, Joly, Mambelli e Provaroni e i liberi Bici e Zardo.

Biglietteria Ingresso: biglietto intero 10 euro, ridotto 8 euro, ragazzi dai 12 ai 18 anni 5 euro. I bambini sotto i 12 anni entrano gratuitamente.

Classifica: Omag S. Giov. in Marignano, Delta Informatica Trentino, Bartoccini Gioiellerie Perugia e Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo 23 punti; Barricalla CUS Torino 21; Cuore Di Mamma Cutrofiano e Conad Olimpia Teodora Ravenna 14; Sorelle Ramonda Ipag Montecchio 10; Sigel Marsala 5 (Torino, S. Giov. in Marignano, Marsala e Trento una partita in meno).

Un Santo Stefano in campo per il Ravenna, a Imola per un derby da vertigini

Calcio C / Mercoledì 26 dicembre (ore 20.30) i giallorossi sfidano la sorprendente matricola rossoblù in un match da prime posizioni. Foschi: «Vogliamo continuare con questa striscia positiva»

49089591 1995261027195749 2089649413688393728 O
Una esultanza dei giocatori giallorossi

Neanche il tempo di godersi l’impresa del “Benelli” contro la Ternana, che i giallorossi sono già tornati al lavoro in vista della trasferta di mercoledì 26 dicembre, nel giorno di Santo Stefano, a Imola. Quella contro l’Imolese è una partita ricca di significato: se due anni fa fu il trampolino di lancio per la promozione nei professionisti, in estate fu un campanello d’allarme importante sull’assetto della squadra che costò l’eliminazione in Coppa Italia. Quattro mesi dopo le due squadre si riaffrontano sul campo del Romeo Galli (ore 20.30, arbitro Gariglio di Pinerolo) forti di una classifica che vede entrambe in zona playoff.

I rossoblù neopromossi grazie al ripescaggio hanno rinforzato notevolmente la rosa in estate e possono contare su alcuni giocatori di grande qualità. Capocannoniere della squadra con 6 gol Lanini, che nella scorsa stagione ha indossato prima la maglia del Vicenza, per poi concludere la stagione a Padova e vincere il campionato. A tirare le redini mister Alessio Dionisi che, pur da esordiente in serie C, ha già conquistato la fiducia dell’ambiente a tal punto da essere blindato con un rinnovo contrattuale fino al 2022.

Dalla parte del Ravenna il tecnico Luciano Foschi ha concesso una giornata di riposo ai suoi ragazzi nella giornata di lunedì, prima di tornare al lavoro senza soste fino al 29, quando a chiusura del 2018 ci sarà la partita contro il Gubbio. «L’Imolese sta dimostrando di essere una squadra importante, con prestazioni e risultati. Sappiamo tutti cos’è successo in coppa Italia e dobbiamo preparare la gara, al meglio come abbiamo fatto nelle ultime partite. Doveva essere uno scontro salvezza e invece sarà uno scontro al vertice: questo è merito di entrambe le squadre e del lavoro che stanno facendo. Tutto è condito dal fatto che si tratta di un derby, quindi le tifoserie ci tengono in modo particolare. Noi vogliamo continuare con questa striscia positiva, perché vogliamo raggiungere il più preso il nostro obiettivo e toglierci delle soddisfazioni».

Dagli esordi eccellenti alle grandi conferme: autori locali alla ribalta nazionale

I primi romanzi di Cavezzali e Cassani, Cavina torna con un libro per ragazzi. E Paolo Casadio vince premi con il suo Il bambino del treno

IcarusÈ stato un anno di esordi, il 2018, in fatto di libri. In particolare è stato l’anno di esordio di un nostro collaboratore, Matteo Cavezzali, che con il suo Icarus dedicato alla figura di Raul Gardini, uscito appunto a 25 anni dalla morte dell’imprenditore ravennate, nel luglio scorso, ha scalato classifiche, conquistato la critica e vinto il premio Volponi opera Prima. Pubblicato per la piccola ma prestigiosa Minimum Fax, Icarus è in breve arrivato alla quarta ristampa ed è stato recensito sulle pagine dei maggiori quotidiani mentre l’autore è più volte comparso in tv a raccontare la parabola di Gardini. Il suo è un libro ibrido, tra pezzi di inchiesta, documenti, verbali, articoli dell’epoca, ma anche inserti di pura fiction che ricostruiscono i pezzi mancanti del puzzle. Tra i personaggi vediamo Idina (scomparsa proprio nel 2018), i figli, gli amici e gli stretti collaboratori. E vediamo anche un Cavezzali bambino sfiorato dalla grandeur della Ravenna di quegli anni.

Altro libro d’esordio pubblicato da un editore di valenza nazionale che si basa su fatti storici e che vede al centro Ravenna è quello dell’ex assessore alla cultura ed ex coordinatore di Ravenna 2019 Alberto Cassani L’uomo di Mosca. Per Baldini + Castoldi ha dato vita a una sorta di spy story tra Mosca e la città dei mosaici che prende le mosse dal mondo prima del crollo del blocco sovietico, quando ragioni politiche si intrecciavano a quelle economiche, quando un’altra classe dirigente decideva le sorti della città (e non solo) guidata da un’altra etica (non per forza migliore). Una riflessione e insieme un romanzo d’avventura, ma anche, per i ravennati, uno spietato ritratto di certi ambienti cittadini che si vorrebbero esclusivi e che trasudano provincialismo. Una curiosità, in entrambi i libri è messo in evidenza il ruolo cruciale della massoneria in città.

Uomo Di Mosca CoverTra le conferme invece c’è sicuramente Paolo Casadio che per Piemme pubblica il romanzo, ambientato durante la seconda guerra mondiale nella piccola stazione di Fornello, Il bambino del treno con cui ha vinto diversi premi letterari. Confermando una raffinata capascità di scrittura, Casadio ci racconta l’orrore che irrompe nella fin troppo quieta serenità di chi ha cercato un luogo fuori dal mondo e dai pericoli per crescere il proprio figlio. Ma la guerra e le leggi razziali e l’olocausto sembrano non lasciare scampo.

E si conferma un autore di successo per una fascia giovanile Antonio Dikele Distefano, ravennate che dopo il successo del libro d’esordio del 2016 prosegue un’assidua produzione per Mondadori: sono del 2018 Non ho mai avuto la mia età e il recentissimo Bozze. Prima e seconda parte.

E un romanzo per ragazzi dai 10 anni è l’ultima fatica del casolano Cristiano Cavina che questa volta inventa una scoppiettante storia tra videogame e romanzo di formazione con il “Club dei cecchini”, un tablet e un mistero da risolvere. In Pepi Mirino e l’invasione dei P.N.G ostili personaggi ben tratteggiati, riflessioni, pudori, sentimenti fanno da contrappunto a una storia divertente, coinvolgente e originale che già sappiamo avrà un sequel.

E ormai romagnolo possiamo considerare anche Maurizio Maggiani, che da qualche anno ha scelto di vivere a Faenza. Di quest’anno il suo nuovo romanzo, sempre per Feltrinelli, L’amore, una profonda riflessione sul sentimento che lega una coppia non più giovane, dove non manca qualche omaggio alla nostra terra.

Infine, è uscito a dicembre finalmente anche in Italia un libro di una ravennate, nostra collaboratrice, già pubblicato in greco e francese: Piccola Gerusalemme scritto da Elettra Stamboulis e illustrato da Angelo Mennillo. Un viaggio attraverso il tempo di Salonicco, della dominazione ottomana, quello della Grecia contemporanea, la Shoah della comunità ebraica di Salonicco che ha svuotato la più popolosa comunità ebraica prima della nascita di Israele, la lunga guerra civile che ha insanguinato il Paese dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Storie di profughi, tra i corridoi umanitari e la nave Diciotti

L’associazione Papa Giovanni XXIII opera nel settore da tempo e sta accogliendo al momento anche due famiglie sbarcate a Pratica di Mare accolte dal ministro Salvini e un uomo rimasto a carico della Cei

 

Diciotti
Lo sbarco dalla nave Diciotti, a lungo bloccata in porto

Li hanno chiamati i migranti che piacciono a Matteo Salvini. Il ministro dell’Interno li ha accolti a metà novembre all’aeroporto di Pratica di Mare dove è atterrato il volo dall’Africa. Sono 51 migranti con diritto alla protezione internazionale dopo l’evacuazione compiuta dall’Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati). Donne, bambini, ragazzi (19 sono minorenni) tirati fuori dalle carceri libiche ed evacuati nel centro di transito in Niger, per arrivare in Europa attraverso i corridoi umanitari. Una parte dei 51 è stata è affidata alla comunità Papa Giovanni XXIII che ne ha sistemati nove in una casa-famiglia a Lugo che ha in comodato d’uso dalla parrocchia.
Si tratta di una coppia di etiopi e una coppia di sudanesi con cinque figli che hanno tra due e dodici anni. Gionata Ricci segue i progetti di accoglienza della Papa Giovanni XXIII nelle province di Ravenna e Forlì-Cesena: «I due con figli si stanno ambientando bene. Li stiamo seguendo per il percorso burocratico di richiesta di protezione. Siamo in attesa che la questura di Ravenna ci dica quando possono presentare la domanda. Intanto abbiamo avviato le pratiche per la formazione e l’inserimento. Nell’anno nuovo credo che i bambini entreranno a scuola che è la prima cosa importante». Le difficoltà riguardano cose difficili da immaginare nel mondo occidentale: «Per noi la carta di identità o un documento è un concetto ben chiaro. Ma io che ho fatto il missionario in Africa so che invece per certi popoli è davvero qualcosa di difficile comprensione. Figuriamoci l’idea di un permesso di soggiorno…».
Diversa la situazione per gli altri due ospiti lughesi: «Poco dopo l’arrivo hanno lasciato la struttura per un paio di giorni senza dare spiegazioni. Poi sono tornati e ci hanno detto che erano arrivati a Milano. Ora l’hanno rifatto. Crediamo che vogliano raggiungere un fratello della donna in Inghilterra ma non sono stati molto precisi su questo. Nessuno di loro è obbligato a restare nella casa, non è un carcere. Ovviamente se escono e per giorni non tornano va fatta la segnalazione alla prefettura e questo significa uscire dal programma di accoglienza». La nota rete gestita dal governo con i bandi che stanziano 35 euro al giorno per ogni migrante: chi ottiene l’appalto deve garantire vitto, alloggio e percorsi di integrazione con quella cifra. Che potrebbe calare con le nuove disposizioni del ministero: «A fine anno scadono tutte le convenzioni. Si parla di rinnovarle a 19 euro al giorno. Per quella cifra sarà impossibile dare un servizio dignitoso. Già con 35 è difficile. Il paradosso è che abbassando la cifra si favoriscono le situazioni più impattanti: verranno incentivate le grandi concentrazioni di cento o duecento persone in alberghi vuoti in cui mettere una persona alla portineria e basta. Al contrario le piccole sistemazioni diffuse sui territori andranno a sparire».
I 51 arrivati in Italia a metà di novembre sono passati attraverso il cosiddetto corridoio umanitario, una delle strade per l’ingresso in Europa: «Gestisce tutto l’Unhcr, loro valutano chi evacuare. Di solito si parte dai casi più problematici: famiglie numerose, madri sole, disabili, feriti, vittime di violenze». Ricci stima che in Italia ne siano arrivati circa duemila negli ultimi due-tre anni, «un numero esiguo se confrontato a quello degli arrivi sui barconi».
Non era un barcone ma una nave della guardia costiera, la Diciotti, quella che il 20 agosto entrò in porto a Catania con 177 profughi soccorsi in mare. Un braccio di ferro durato giorni li costrinse a rimanere a bordo fino a quando la Cei intervenne con la disponibilità di accoglienza a suo carico. Uno di loro è in provincia di Ravenna, assistito dalla Papa Giovanni in una frazione del forese: «È in una struttura di recupero per tossicodipendenti, semplicemente perché Salvini, per ragioni politiche, ha deciso che quelli della Diciotti non devono entrare nel piano di protezione organizzata pur essendo profughi a tutti gli effetti. E quindi sono a carico della Cei».

Drammatico Vegetale, in scena per i bambini fin dagli anni settanta

Elvira Mascanzoni e Pietro Fenati, coppia sul lavoro e nella vita, tra i fondatori di Ravenna Teatro, continuano a rappresentare e organizzare rassegne per l’infanzia

 

Drammaticovegetale«Negli ultimi dieci anni abbiamo ottenuto diversi riconoscimenti, è vero, ma la soddisfazione più grande resta quella di vedere i bambini a fine spettacolo che ti vengono a salutare, che ti danno magari un bacino. Ecco, sono momenti intimi e piccole cose come queste che ci danno la benzina per continuare a fare il nostro lavoro». Pietro Fenati ed Elvira Mascanzoni, anima e corpo della compagnia Drammatico Vegetale, fanno teatro per ragazzi da oltre quarant’anni, da quando ospitavano i più piccoli nella Casa del Popolo di Mezzano («bambini che oggi sono signori di 50 anni che si ricordano ancora di noi, ci fermano per strada…»), prima ancora di fondare a inizio anni novanta Ravenna Teatro insieme al Teatro delle Albe, e stabilirsi così nella loro casa comune del Rasi di via di Roma, a Ravenna. Dove tuttora organizzano la stagione teatrale per famiglie e ragazzi che da quest’anno è diventato un appuntamento fisso del giovedì pomeriggio.
«Tutto è nato ai tempi dell’università, al Dams di Bologna, dove abbiamo incomincato a frequentarci – ci raccontano i due, coppia anche nella vita, in una breve chiacchierata nella nostra redazione – e ci siamo avvicinati al teatro di figura, a quello che una volta era chiamato teatro di animazione. Il tema al centro delle lezioni era infatti quello di animare pupazzi, oggetti e burattini, nel solco della tradizione, senza però un target di pubblico predefinito. Poi in quegli anni la scuola si stava aprendo alla società, grazie anche alle riforme, e rivolgerci all’infanzia è stata la nostra evoluzione naturale».
Come sono cambiati i bambini, nel corso di quarant’anni?
«In realtà se devo dire che i ragazzi degli anni settanta erano diversi da quello di oggi direi una cosa esagerata – dice, in particolare, Fenati –, ci sono differenze ma non sostanziali, legate al fatto che oggi ci sono ovviamente stimoli e sollecitazioni diverse».
Tanto che oggi scegliere di andare a teatro rappresenta una scelta quasi controcorrente. Chi sono le famiglie che lo fanno? È possibile fare un identikit?
«Riconosciamo soprattutto famiglie con bambini piccoli, che sembra siano più sensibili, più attente, rispetto a quelle con figli unpo’ più grandi, o forse semplicemente più interessate a uscire di casa, a trovare luoghi dove incontrare altre famiglie. Ma soprattutto a teatro c’è la categoria dei borghesi, inutile nasconderlo, nonostante i prezzi siano praticamente invariati da anni e popolari».
Come si può allargare la base?
«Ci proviamo attraverso la rassegna “Ragazzi a teatro”, riservata alle scuole (vedi sempre pagina a fianco, ndr): l’insegnante che decide di portare una classe a teatro ovviamente porta tutti i ragazzi, non solo alcuni, che così possono scoprire magari una cosa nuova…».
Qual è la magia del teatro, cosa lo rende speciale anche agli occhi di bambini abituati già agli schermi di tv e telefoni?
«Il fatto che sia una cosa viva, anche se in scena c’è solo un pupazzo. È qualcosa che sta accadendo in quel determinato momento e scatta così l’incanto della relazione fra bambino e quello che succede. Anche se non sempre…».
Cioè?
«A volte arriva la famiglia con un figlio grande e uno piccolo, per esempio, e in sala non c’è il pubblico a cui è dedicato quel tipo di spettacolo. Così la magia non scatta del tutto. D’altronde ogni compagnia ha una sensibilità diversa e ogni spettacolo è pensato per diverse fasce d’età».
Vi siete dedicati in particolare alla prima infanzia: perché?
«È stato un approdo naturale, legato anche alla nostra evoluzione formale e artistica. Siamo stati tra i primi a sperimentare negli anni novanta con le nuove tecnologie, le videoproiezioni, un linguaggio che ora è invece piuttosto inflazionato e che abbiamo deciso progressivamente di abbandonare per tornare a una forma di teatro più essenziale, andando a ritroso anche nella fascia d’età. Più essenziale anche nell’uso delle parole, con meno parole possibili, anche spettacoli proprio senza parole che ci hanno anche permesso di lavorare molto all’estero».
Si riesce ancora a lavorare all’estero?
«Eravamo soliti fare spesso date in particolare in Spagna ma con la crisi hanno chiuso del tutto i rubinetti e anche in Francia, che era la punta di diamante del settore, le compagnie italiane non riescono più a lavorare per lo stesso motivo. In generale la crisi si è fatta sentire molto, le istituzioni locali, chi più chi meno, hanno ridotto i finanziamenti e per esempio noi siamo stati costretti a ridurre molto il nostro raggio d’azione, abbandonando in particolare negli ultimi 15-20 anni la direzione di tante rassegne nel Ferrarese (Drammatico Vegetale oggi, oltre a realizzare spettacoli, cura solo le brevi stagioni dei teatri di Russi e Lugo, oltre che quelle di Ravenna, ndr)».
La crisi si è fatta sentire anche sull’aspetto artistico?
«Diciamo che il teatro per ragazzi vive gli stessi problemi e difficoltà del teatro per grandi, ma resta comunque una certa vitalità e ci sono giovani compagnie interessanti, forse in questo caso nate anche grazie alla crisi, che non ha solo aspetti negativi…».

Gli auguri (video) del sindaco di Ravenna

Michele de Pascale invita ravennati e turisti a godere delle animazioni nel centro storico della città

Immaginemarguernica
La facciata del Mar su cui, durante le feste, viene proiettato Guernica, in occasione della mostra War is over

Gli auguri a ravennati e turisti del sindaco di Ravenna Michele de Pascale in un video dove invita tutti a vivere il centro storico, animato dai videmapping e dalla musica dal vivo. Due i risultati ottenuti in questo 2018 che il Primo cittadino ci tiene a ricordare: le misure prese per rendere i nidi meno costosi per le famiglie e il recente finanziamento ottenuto dalla regione per rigenerare l’ex caserma Dante Alighieri grazie alla vittoria di un bando dove il progetto ravennate è arrivato terzo su centododici proposte.

https://www.youtube.com/embed/_x_3UNLTO2Q

«Il Natale ci dia le parole per accoglierci gli uni gli altri, senza paura»

Riceviamo e volentieri pubblichiamo gli auguri di Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna e Cervia, con un invito all’accoglienza e alla

«solidarietà vera»

Vescovo Ghizzoni“Nessun uomo è un’isola

Viviamo il Natale 2018 con una dose di paure, di sospetti, di astio, in aumento, favorita anche dalla selezione di cattive notizie, a volte false, che facciamo circolare e che assorbiamo con poco spirito critico. Viviamo un grande cambiamento d’epoca, molti valori sono interpretati soggettivamente, abbiamo grandi mezzi a disposizione e mal distribuiti. La terra – nostra casa comune – è danneggiata dall’uso distorto che ne fa una parte dell’umanità, la più ricca, che spreca e scarta risorse e persone.

In 20 aree del mondo, 126 conflitti insanguinano i rapporti tra fratelli, mentre più di 800 milioni soffrono fame e sete, non hanno medicine, non possono uscire dall’analfabetismo. Non sappiamo risolvere da soli questa grande contraddizione: da una parte abbiamo bisogno degli altri e vorremmo vivere tutti nella giustizia e nella pace; dall’altra siamo noi stessi il maggior pericolo per la vita dei nostri simili, quando le nostre passioni, l’interesse cieco, i giudizi ideologici ci portano a rompere la solidarietà e la costruzione collettiva del bene comune.

Nel Natale, il Bimbo che nasce nel presepio, ci insegna che per poter vivere secondo il disegno di Dio che ciascuno di noi si porta dentro, occorre partire da se stessi: se non divento giusto io, non diventa giusto il mondo; se non opero la pace io, non ci sarà nel mondo. Se non mi lascio coinvolgere dal Vangelo di Gesù, se non mi lascio amare e trasformare da Lui, non troverò la gioia e non sarò stato utile a nessuno alla fine della mia esistenza.

La più importante trasformazione che l’incarnazione del Figlio di Dio ci ha portato è stata la capacità di amare il prossimo come ha fatto Lui, di soccorrerlo nel suo bisogno, di accoglierlo se è straniero, di trasmettergli ciò che crediamo perché migliori la sua vita, di perdonarlo se ha fatto errori anche gravi, di camminare insieme. Con tutti, perché ogni uomo è mio prossimo. Abbiamo bisogno di una solidarietà vera e di una umanità profonda, che ci permetta di dare e ricevere ciò che abbiamo di più bello e che tra l’altro possediamo perché qualcuno ce lo ha trasmesso.

Il Natale apra i cuori, le porte, le tasche, le mani, ci dia le parole adatte a accoglierci gli uni gli altri, senza paura”.

Fiaccolate, concerti e presepi viventi: il Natale in piazza

Natale 2017 A RavennaQualche appuntamento tra Ravenna, Cervia e la bassa lughese per un vigilia (e non solo) tra spettacolo e divertimento

Tanti gli appuntamenti della vigilia di Natale in provincia per festeggiare in piazza. A Ravenna, per esempio, è prevista in piazza del Popolo a Ravenna una nuova incursione di Babbo Natale sotto l’Albero, che incontrerà i più piccoli dalle 13 alle 17, a cura di Sirio Spa, sponsor dell’iniziativa e dell’allestimento dell’albero di Natale. Alle 17 inizierà la musica del Duostile, concerto acustico di Valentina Cortesi e Giovanni Sandrini. Dopo il pranzo di Natale, il 25 dicembre Billo Circus aspetta il pubblico delle famiglie alle 16.30 nei panni di Clown Billo per il suo spettacolo del circo e sarà in piazza del Popolo anche nel giorno di Santo Stefano, il 26 dicembre, con tre spettacoli del suo circo, alle 11.30, alle 15.30 e alle 17.30. Intanto, nella vicina piazza Kennedy, dalle 15 sulla pista del ghiaccio inizierà “Christmas party”, le canzoni di natale per vivere un pomeriggio all’insegna del divertimento. Un evento in diretta su Radio International (la pista è aperta, in questa settimana e fino al 6 gennaio, dalle 9 alle 13 e dalle 15 a mezzanotte).

A Classe, invece, torna la magia del presepe vivente “L’ingresso a Betlemme” il 24 dicembre dalle ore 19, il 30 dicembre e il 6 gennaio dalle 15 alle 18.30. La commissione del Presepio Vivente insieme al Parroco Don Mauro Marzocchi darà di nuovo vita a un evento di grande suggestione: musica, fiaccole, botteghe artigiane e guardie romane. Vin brulè e dolci per tutti. Alle ore 23.45 il corteo in costume si recherà in Basilica per la Santa Messa. Il pomeriggio dell’Epifania alle ore 16.30 arriveranno i Re Magi a cavallo portando doni a Gesù e a tutti i bambini.

A Milano Marittima, invece, l’appuntamento è con “MiMa On Ice Christmas Fire” (ore 16, Viale Gramsci) che impreziosirà una giornata già ricca di divertimento con la pista di pattinaggio, i laboratori, le proposte gourmet e l’immancabile shopping. Il giorno di Natale è invece tutto dedicato ai piaceri del palato: alle ore 16.00 in Viale Gramsci si svolge la IV edizione di “Piccoli cuochi a Mima on Ice”, gara di decorazione di pandori, cup cakes e Christmas cookies con uno chef stellato che decreterà il vincitore e fantastici premi e gadget per tutti. Peccati di gola anche alle ore 17.00 con l’apertura del Panettone Gigante. Fin dal mattino saranno aperti l’anello di ghiaccio e il Mercatino Gourmet (dalle 10). Nel primo pomeriggio aperte anche la casetta Polar Express (14.30) e l’Officina di Babbo Natale con la crew degli gnomi natalizi dove il vecchio dalla barba bianca aspetta, per il penultimo giorno, i bambini per i pensieri di ringraziamento. Il giorno di Santo Stefano, oltre a salutare Babbo Natale e la sua crew di elfi, tutti i bambini sono invitati allo spettacolo animato Le Favole di Mima On Ice (ore 16).

A Cervia lunedì 24 dicembre si pattina sulla pista in attesa della tradizionale Tombola di Natale che si terrà dalle 21 in piazza Garibaldi. Per festeggiare un brindisi in allegria ascoltando le cante romagnole. Martedì 25 dicembre, giorno di Natale arriva in piazza Garibaldi il Circo Fuego di Natale alle 16.30 con lo spettacolo di giocolieri acrobati,fuoco e verticalità a cura della A.S.D. Art&strada e Ass. Raggio di Sole di Forlì. Alle 17.30 Live music sotto l’albero con Raffaele Band. Chitarrista e cantautore Raffaele propone rock music. Mercoledì 26 dicembre si parte al mattino alle 11 con il trofeo di Santo Stefano “Rinaldo Giani” di canoa cross, che parte davanti al magazzino del sale. Alle 15.00 MUSA, il museo del sale propone C’era una volta un cristallo di sale, visita guidata a misura di bambino organizzata da Cervia Turismo (prenotazioni 0544 974400). Alle 16.30 in piazza Garibaldi si torna un po’ tutti bambini con “La pignatta”. Al centro della piazza vi aspetta infatti una Pignatta gigante con tantissime sorprese. Alle 17 spettacolo di giocoleria e humor con MISTER Sascha e alle 18.00 Live music sotto l’albero di Natale con Etilisti Noti trio acustico forlivese composto da Annalisa Licata (voce), Arlo Zenzani (violino) e Filippo Barucci (chitarra acustica). Il repertorio è vario con influenze italiane, da Fabrizio De Andrè ai Modena City Ramblers, ma anche d’oltreoceano che spaziano da Johnny Cash, alle irresistibili melodie Irlandesi. Alle 21.00 al teatro “Walter Chiari” il Concerto di Natale della grande Orchestra Città di Cervia in collaborazione con la scuola di musica “G. Rossini. 

Tanti appuntamenti anche a Conselice e nelle sue frazioni per festeggiare la Vigilia di Natale. In piazza Foresti, alle 20.30 si svolge la veglia natalizia con vin brulé e panettone. Ci saranno inoltre musica e canti con il Claudia Cieli Xmas quartet. A seguire, alle 22.30, spazio allo spettacolo pirotecnico a cura della Pro Loco. Infine, alle 24 è prevista la Messa solenne di Natale nella chiesa di San Martino.

A Lavezzola partono alle 20.30 dalla Casa Comunale la fiaccolata della scuola elementare e il presepe vivente, con arrivo a piazza Caduti. Alle 21 ci saranno spettacoli, dolci, castagne e vin brulé, oltre alla distribuzione di doni con Babbo Natale, a cura del Comitato di Natale di Lavezzola. Alle 22, infine, ci saranno la Messa di Natale e la recita dei bambini.

Nel centro di San Patrizio gli appuntamenti iniziano alle 20 con Natale in Piazza con vin brulé e dolci natalizi. Alle 21.15 sacra rappresentazione del presepe vivente con partenza dalla parrocchia, che cura l’iniziativa insieme all’Associazione sagra del Tortellone sanpatriziese. In caso di maltempo l’iniziativa si terrà nella chiesa. Infine, alle 22.30 nella chiesa di San Patrizio viene celebrata la Messa di Natale. A seguire, in piazza si prosegue con dolci natalizi e vin brulé. Durante la giornata, inoltre, ci sarà la distribuzione di panettone agli anziani.

Tradizione fiaccolata per la pace ad Alfonsine, il 24 dicembre con partenza alle 20 da piazza Gramsci e arrivo in piazza Monti. Dopo il saluto e gli auguri del sindaco Mauro Venturi alla cittadinanza, ci sarà una lotteria gratuita per tutti i partecipanti e poi buffet gratuito con cioccolata calda, vin brulé, panettone, pandoro e dolcetti vari. A tutti i bambini sarà consegnato un regalo.

A Lugo, proseguono le iniziative al Villaggio di Natale, nella piazza del Pavaglione dove l’atmosfera natalizia è garantita anche dalla pista di pattinaggio sul ghiaccio, posta al centro del Pavaglione, e dalle casette in legno con prodotti enogastronomici e idee regalo.

Restauro per la Madonna degli infermi: Lista per Ravenna ringrazia la giunta

Il gruppo di opposizione da tempo chiede l’intervento per la scultura posta davanti all’ospedale, ora deciso: costerà 28mila euro e sarà affidato a Laboratorio del Restauro

Madonna Degli Infermi, In Attesa Di Ripulitura E Restauto
Madonna degli Infermi, In attesa di ripulitura e restauro

Sarà restaurata la “Madonna degli Infermi” del piazzale Ortali, di fronte al vecchio ingresso dell’ospedale civile di Ravenna, lo ha deciso la la giunta e per questo ha incassato, la viglia di Natale, i ringraziamenti di Lista per Ravenna (sì, Alvaro Ancisi e Lista per Ravenna, da sempre all’opposizione). Si tratta di un restauro, spiegano dalla lista civica, invocato da anni, che impegnerà una spesa di 28 mila euro e sarà affidato al Laboratorio del Restauro di via Galla Placidia.
“Il monumento – scrivono – è opera dello scultore concittadino Augusto Bartolotti, indimenticato “poeta del ferro” apprezzato dai critici d’arte. Benigno Zaccagnini si rivolse a lui, in un saggio, con queste parole: “Maestro grande della tua arte e maestro di vita, le tue opere, doni della tua bontà, ci danno gioia e forza nel credere, amare e sperare. Sempre”. L’opera, collocata nel piazzale negli anni settanta del secolo scorso, rivolta verso l’ingresso del Santa Maria delle Croci, si compone di una stele marmorea alta sei metri alla cui estremità è collocato un gruppo scultoreo di ferro battuto costituito dalla Madonna degli infermi, alta tre metri, e da un volo di uccelli. L’usura del tempo e l’abbandono l’avevano mal ridotta e imbrattata. Lista per Ravenna, su impulso dei due figli di Bartolotti, Anna e Mauro, essi stessi pregiati artisti ravennati, rispettivamente mosaicista e scultore, ne aveva sollecitato il restauro già nel 2009 con un’interrogazione al sindaco di Alvaro Ancisi, come successivamente ha fatto Gianfranco Spadoni nel 2010 e nel 2017, in qualità di consigliere provinciale, e da ultimo, nel settembre di quest’anno, ancora Ancisi, rivolgendosi al servizio comunale Edilizia pubblica, unità operativa Edifici vincolati. L’intervento di restauro comprende, per la stele di marmo, la pulitura delle croste di annerimento, la rimozione del colaticcio e l’asportazione della colonizzazione biologica (cioè degli organismi vegetali e animali), e per la parte scultorea la revisione, con eventuale sostituzione, delle grappe di ancoraggio e la verniciatura dell’intero complesso, previa rimozione della ruggine, con vernice catalizzante micacea scura, intervento richiesto dallo stesso Mauro Bartolotti. Lista per Ravenna ringrazia, per il valore e la qualità dell’opera, la giunta comunale, che ne ha approvato il progetto e il finanziamento, nonché i dirigenti del servizio e dell’unità operativa competenti, gli ingegneri Claudio Bondi e Michele Berti, che ne hanno curato l’esecuzione.”

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi