I dati in provincia di Ravenna, la seconda in regione dopo Forlì-Cesena come incidenza dei cacciatori
Calano le doppiette a Ravenna e in tutte la Romagna, anche se il numero dei cacciatori rimane uno dei più alti in tutta la regione. La passione venatoria è dura a morire ma il numero dei cacciatori è passato in sedici anni da 8.779 a 5.132. Oltre tremila tesserini in meno quelli rilasciati nella provincia ravennate che negli ultimi quattro anni ha perso mille cacciatori, circa 260 invece negli ultimi 12 mesi. Ravenna è la terza per numero di cacciatori dopo Bologna e Forlì-Cesena. Interessante però incrociare il dato dei cacciatori con quello della popolazione: Ravenna risulta avere la seconda incidenza più alta di doppiette.
L’1,3 per cento dei cittadini ha la passione per la caccia, seconda solo a Forlì-Cesena dove la percentuale arriva all’1,62. A chiudere il quadro della Romagna c’è Rimini: uno per cento. In Emilia, il dato più alto è quello di Parma e Piacenza (0,87). In tutta la regione oggi i cacciatori sono 36.177, lo 0,8 per cento del totale della popolazione.
La flessione è dovuta una serie di fattori: prima di tutto l’aumento dei divieti e dei costi di una passione che – anche questo ha inciso molto nella diminuzione dei cacciatori – viene ormai vista con ostilità da una certa parte della popolazione. La grande incidenza dei cacciatori fa sì che, soprattutto in Romagna, le loro istanze siano piuttosto ascoltate. La Regione aveva preso in considerazione la possibilità di uno slittamento dell’apertura della caccia a causa della siccità che aveva messo in difficoltà gli animali, come certificato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Ci hanno però pensato le piogge di fine agosto a togliere dall’imbarazzo la giunta. La caccia si è così aperta regolarmente il 17 settembre. Il calendario venatorio detta i tempi di prelievo delle varie specie animali, fissando anche il numero massimo di capi che si possono uccidere per giornata e per cacciatore.
Calcio / I risultati della quarta giornata nei tornei regionali di Eccellenza e Promozione e del secondo turno di Prima Categoria. Termina in parità il derby tra Sanpaimola e Cervia
Un’immagine dei calciatori del San Pietro in Vincoli mentre si allenano
Nella quarta giornata del girone B di Eccellenza il San Pietro in Vincoli realizza lo sgambetto alla capolista Classe, che nonostante il ko resta in vetta alla classifica, raggiunto dal Riccione: a decidere il match, dopo il vantaggio dei biancorossi di De Rose su rigore, sono Bonavitacola e Baiardi, che in sei minuti (dal 31′ al 37′ del primo tempo) ribaltano il risultato. Dal canto suo il Faenza sul suo campo stende il fanalino Real San Lazzaro grazie alle reti di Grazdhani e Salazar, mentre l’Alfonsine fa il colpo nella insidiosa trasferta con l’Argentana, regolandola con Filippi. Le note dolenti arrivano dalle partite casalinghe di Massa Lombarda, battuto di misura dal Diegaro, e Russi, che si inchina al Corticella. Termina in parità il derby di scena a Santagata sul Santerno tra il Sanpaimola e il Cervia, con gli ospiti avanti con Domini raggiunti dal rossoblù Colino.
Quarto turno anche in Promozione: nel girone C il Lavezzola perde in casa con il Valsanterno dopo essersi trovato in vantaggio, il Conselice si riesce a riscattare dal pesante ko di sette giorni fa superando in trasferta il Molinella Codifiume e lo Sparta Castelbolognese torna con zero punti dal viaggio in terra bolognese, battuo dalla Vadese Sole Luna. Nel girone D due vittorie e due sconfitte per le formazioni che giocavano in casa: il Cotignola stende con un poker di reti i forlivesi della Cava, il Reda scivola in casa con l’Igea Marina, il Savarna regola la Sampierana e il Savio si inchina al Gambettola. Colpi esterni invece per Del Duca Ribelle (a Cattolica) e Reno (a Riccione contro il Torconca).
Si è giocata invece la seconda giornata nel girone G di Prima Categoria. Il derby di Faenza tra Virtus e Bagnacavallo termina con la vittoria dei padroni di casa biancoverdi, i match casalinghi di Romagna e Solarolo invece si chiudono con due punteggi opposti: la squadra di Sant’Antonio si inchina al Fratta Terme, i biancorossi invece rifilano due gol alla Due Emme. Chiudono il programma due trasferte da dimenticare in fretta per il Real Fusignano (ko 4-1 a San Leonardo) e per il Fosso Ghiaia (sconfitto 4-0 a San Vittore).
I risultati
ECCELLENZA (4ª giornata) Girone B: Argentana-Alfonsine 0-1, Castrocaro-Progresso 4-0, Faenza-Real San Lazzaro 2-1, Marignanese-Fya Riccione 0-2, Massa Lombarda-Diegaro 0-1, Russi-Corticella 1-3, San Pietro in Vincoli-Classe 2-1, Sanpaimola-Cervia 1-1, Savignanese-Granamica 0-0. Classifica: Fya Riccione e Classe 9 punti; Corticella, Faenza e Granamica 8; Alfonsine e Diegaro 7; Cervia, San Pietro in Vincoli e Progresso 6; Castrocaro 5; Massa Lombarda, Russi e Sanpaimola 4; Savignanese 3; Argentana 2; Marignanese 1; Real San Lazzaro -1.
PROMOZIONE (4ª giornata) Girone C: Anzolavino-Gualdo Voghiera 0-0, Borgo Panigale-Persiceto 85 0-0, Copparese-Faro 4-0, Lavezzola-Valsanterno 1-2, Medicina Fossatone-Portuense 1-0, Molinella Codifiume-Cm Conselice 2-3, Ravarino-Casalecchio 2-1, Sesto Imolese-Sporting Argenta 4-0, Vadese Sole Luna-Sparta Castelbolognese 2-0. Classifica: Medicina Fossatone 12 punti; Anzolavino, Sesto Imolese e Valsanterno 10; Copparese 9; Vadese Sole Luna 7; Portuense, Lavezzola, Ravarino e Conselice 6; Molinella Codifiume, Gualdo Voghiera e Faro 4; Casalecchio 3; Borgo Panigale e Persiceto 85 2; Sparta Castel Bolognese 1; Sporting Argenta 0. Girone D: Cotignola-Cava 4-0, Giovane Cattolica-Del Duca Ribelle 1-3, Reda-Igea Marina 0-1, Ronco Edelweiss-Gatteo Fc 2-2, Savarna-Sampierana 3-1, Savio-Gambettola 2-3, Stella-Pietracuta 1-1, Torconca-Reno 2-3, Tropical Coriano-Bellaria 2-0. Classifica: Edelweiss 10 punti; Stella 8; Tropical Coriano*, Torconca, Del Duca Ribelle, Gambettola e Reno 7; Cotignola, Pietracuta e Reda 6; Savarna, Sampierana e Cava 4; Giovane Cattolica*, Savio, Gatteo Fc e Igea Marina 3; Bellaria 0 (* una gara in meno).
PRIMA CATEGORIA (2ª giornata) Girone G: Forlimpopoli-Meldola 0-2, Gs Romagna-Fratta Terme 1-3, San Leonardo-Real Fusignano 4-1, San Vittore-Fosso Ghiaia 4-0, Santa Sofia-Pianta 1-1, Solarolo-Due Emme 2-0, Tre Martiri-Civitella 1-2, Virtus Faenza-Bagnacavallo 2-1. Classifica: San Leonardo, Fratta Terme, Civitella e Virtus Faenza 6 punti; Santa Sofia 4; Solarolo, San Vittore, Meldola, Romagna e Due Emme 3 punti; Bagnacavallo, Pianta e Tre Martiri 1; Forlimpopoli, Real Fusignano e Fosso Ghiaia 0.
E’ stato vinto al più longevo concorso italiano di drammaturgia, giunto alla 54esima edizione. «Capace di aprire nuove prospettive al mondo del teatro»
Chiara Lagani (foto di Marco Parollo)
E’ andato a Chiara Lagani, attrice e drammaturga ravennate, fondatrice della compagnia teatrale Fanny & Alexander, il premio speciale per l’innovazione drammaturgica, novità istituita quest’anno all’interno del Premio Riccione, il più longevo concorso italiano di drammaturgia, giunto alla 54esima edizione. Il Premio speciale andato a Chiara Lagani e’ stato assegnato a una “personalità capace di aprire nuove prospettive al mondo del teatro”. La premiazione e’ stata celebrata sabato 23 settembre nel centro di Riccione alla presenza della giuria del Premio e alle presenza dello speciale comitato scientifico – formato dai critici di quattro testate on line, ossia Altre Velocita’, Teatro e Critica, Stratagemmi e il Tamburo di Kattrin – che ha decretato il vincitore della menzione speciale.
Nella motivazione si legge che “il lavoro drammaturgico di Chiara Lagani per Fanny&Alexander è una stratificazione di tessiture testuali destinate alla scena. Pensando in particolare ai Immagine incorporata 1, i testi del gruppo ravennate inseguono una vocazione enciclopedica: per pensare di potere “dire” qualcosa sembrano volere risolvere l’orizzonte del conosciuto di un determinato argomento, depositando sulla scena, anche attraverso cicli spettacolari tematici, la punta visibile dell’iceberg del processo di ricerca. Frammenti di attualità, “pezzi” originali, refrain mediatici, parole di scrittori, dialoghi sono come le tessere di un testo-mosaico in divenire che nel suo aggregarsi assume un valore finemente letterario e compiutamente teatrale. Un siffatto procedere, provenendo dalle visioni dei gruppi nati negli anni ’90, va ascritto a un preciso “modo” che ha saputo rinnovare la drammaturgia italiana, anche attraverso l’organizzazione di workshop e laboratori. Di fatto, una matrice “generativa”, ancorché carsica, nel teatro degli ultimi decenni. A partire da Him (2007) e West (2010) il gruppo ha ideato un vero e proprio dispositivo di creazione e scrittura, l’eterodirezione: l’autore è sempre in scena perché reagisce attraverso il corpo dell’attore, conferendo alla scrittura una componente di variabilità che disegna un impianto drammaturgico e scenico che si approssima in maniera asintotica al fluire del tempo presente”.
Critici Guerra, Tardi e Gatti. Più morbido l’ex capogruppo Vandini: «I due possibili aspiranti premier erano lui e Di Battista»
Il Movimento 5 Stelle incorona Luigi Di Maio a Rimini ma le acque a Ravenna rimangono, se non agitate, confuse. L’investimento del candidato premier, ufficialmente arrivata da primarie on line ma di fatto arrivata dall’alto, non convince molti militanti ravennati. A partire da coloro che si sono seduti o si trovano in consiglio comunale.
La lista di ispirazione grillina a Palazzo Merlato è CambieRà e la capogruppo, Michela Guerra, non è proprio convinta delle primarie: «Mi pare una presa per i fondelli, io non ho votato come credo la stragrande maggioranza di militanti o simparizzanti. Delusa? Diciamo che dopo le amministrative dello scorso anno nulla mi può più deludere». Come molti ricorderanno, alle elezioni del 2016 Guerra doveva essere candidata del Movimento ma una rottura interna al Meet Up ravennate portò Grillo e Casaleggio a togliere il simbolo, costringendola a correre con una propria lista civica.
La pensa come lei anche Samantha Tardi, consigliera comunale di CambieRà: nei giorni scorsi su Facebook ha espresso tutto il suo disappunto spiegando che non avrebbe votato alle primarie e dicendo di stare valutando anche per quanto riguarda le politiche. Tardi ha poi condiviso un articolo di Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, che ha criticato le primarie dei grillini.
Di Maio sembra non piacere nemmeno a Lorenzo Gatti, ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle e militante di lunga data. In uno status “sofferente” sul popolare social network scrive un lungo post in cui critica il nuovo candidato premier e conclude amaramente: «Non ti sceglierei nemmeno per fare il rappresentante di classe all’asilo nido».
Alla fine il meno critico è l’ex capogruppo, Pietro Vandini, tuttora impegnato nel Meet Up. «Le primarie si potevano evitare, così non sono state una gran cosa. Però credo che sia stato giusto scegliere Di Maio, io personalmente sarei stato indeciso tra lui e Alessandro Di Battista. Dato che nessun parlamentare di primo piano si è candidato, credo che il candidato giusto sia Di Maio». Vandini riassume anche la situazione del Movimento ravennate: «Non sappiamo ancora nulla del simbolo, staremo a vedere con queste elezioni. Se mi candido? Non lo so, davvero. Rispetto allo scorso anno sono cambiate alcune cose personali e lavorative e al momento non ci penso. Deciderò quando sarà ora».
Ancisi (Lista per Ravenna) segnala il caso della demolizione di uno storico manufatto ma «la concessione era ancora valida»
Alvaro Ancisi
Un piccolo capanno in pineta di 16 metri quadri è stato abbattuto nelle settimane scorse dal Comune. Si trovava nella pineta di Marina di Ravenna. Secondo Alvaro Ancisi (LpRa) che ha raccolto la segnalazione dei proprietari, che in mano aveva una concessione valida fino al 2021.
Il fabbricato fu edificato regolarmente nei primi anni ’50, su terreno comunale in Pialassa Piomboni. Nel 1957 fu però fatto trasferire, a seguito dell’industrializzazione dell’area, nella pineta retrostante di Marina di Ravenna. Nei primi anni duemila, il capanno subì numerosi atti vandalici, che ne demolirono il tetto e parzialmente le pareti.
Il 22 maggio 2003, la famiglia proprietaria – la stessa dall’origine, legata al capanno anche in ricordo dei suoi ascendenti che l’avevano costruito – presentò allora un progetto di manutenzione straordinaria del manufatto, necessario per poterlo riutilizzare. Il progetto fu però respinto dal Comune medesimo, ai sensi del regolamento capanni caccia e pesca allora vigente, “in quanto intervento eccedente l’ordinaria manutenzione”: come se avesse avuto senso l’ordinaria manutenzione di un fabbricato col tetto massacrato e le pareti quasi abbattute.
Nell’attesa la proprietà stessa, pur impedita a rimediare il danno, ha continuato a rinnovare la concessione d’uso del terreno comunale su cui il capanno insisteva, pagandone regolarmente il canone. All’inizio del marzo scorso, recatasi in zona, si è però accorta che il capanno era sparito. Contattato l’ufficio comunale competente, sarebbe stato spiegato loro che il capanno era abusivo e ormai ridotto a rudere.
«Che il capanno fosse abusivo – dice Ancisi – non era vero, come dimostra l’atto ufficiale, : ragion per cui, dato e non concesso che la demolizione fosse giusta, il Comune avrebbe dovuto comunicarne preventivamente il provvedimento alla proprietà dell’immobile, dopo averla diffidata a compiere gli interventi su cui fosse stata o si mostrasse inadempiente».
Di conseguenza, «la proprietà è stata impedita ad esercitare i propri diritti patrimoniali nelle sedi amministrative e giudiziarie competenti. Occorre dunque verificarne le cause e le responsabilità, anche perché il Comune, cioè la cittadinanza, ha dovuto pagare i costi delle “operazioni di demolizione del manufatto in oggetto, mediante personale incaricato dall’Amministrazione comunale, ivi compresa la fase di raccolta, separazione e trasporto dei relativi rifiuti”, che sarebbero toccati alla proprietà stessa. Ne chiedo dunque spiegazione al sindaco»
Solo il 17 luglio 2017, il Comune ha prodotto l’atto di revoca della concessione del terreno per avere il concessionario omesso “la cura ed una sistematica manutenzione” del capanno e dell’area. Cura che però, sottolinea Ancisi, «gli erano state impedite dal Comune stesso», in ragione del fatto che il manufatto si trovava “in prossimità di uno stradello della Pineta soggetta al pubblico transito” e “allo scopo di tutelare la pubblica incolumità”.
Per il capogruppo, perà. «sono centinaia i capanni tuttora in condizione di incuria e insicurezza, ma, stando anche solo a questa pineta, il Comune non si è altrettanto preoccupato che sullo stesso stradello, nelle immediate vicinanze dell’ex capanno, resiste, di molto maggiore grandezza e volume il rudere dell’ex Regina d’Africa» che non è stato abbattuto.
Triathlon / Nella competizione disputata nel territorio di Cervia sulla distanza di 226 chilometri (divisa tra nuoto, ciclismo e corsa) hanno partecipato ben 2500 concorrenti, di cui 70 professionisti, provenienti da tutto il mondo. Terza l’italiana Bernardi
La partenza dell’Ironman Italy Emilia-Romagna ha visto ai blocchi 2500 partecipanti
Sono il tedesco Andreas Dreitz e la inglese Lucy Gossage i vincitori del primo Ironman “made in Italy”, tenuto a Cervia e dintorni in un gara di triathlon estremo lunga ben 226 chilometri (3.8 a nuoto nel mare di fronte alla spiaggia cervese, 180 in bicicletta sulle colline romagnole e 42 di corsa in un circuito finale da svolgere quattro volte). La competizione, iniziata alle ore 7.30 di sabato, ha visto la partecipazione di ben 2500 atleti, di cui 70 professionisti, accompagnati da tantissimi supporter, che hanno riempito il lungomare della città per completare le operazioni di rito prima della partenza.
La prima frazione si è svolta in mare, sulla distanza di 3.8 km
Si è incominciato con una frazione di nuoto che è apparsa subito avvincente: il primo ad attraversare l’uscita all’australiana, dopo 1,9km, è stato il francese Jeremy Jurkiewicz in soli 26’05’’, seguito dall’italiano Ivan Risti e dal tedesco Niclas Bock con 5’’ di ritardo. Al termine della seconda parte della frazione nuoto il francese si è confermato il più veloce a uscire dopo soli 45’49’’ seguito da Ivan Risti e Niclas Bock. I tre atleti sono usciti dalla zona cambio nello stesso ordine per affrontare il percorso ciclistico, seguiti dall’italiano Alessandro Degasperi e dai tedeschi Andrea Dreitz e Timo Bracht, all’ottavo e nono posto rispettivamente.
La seconda parte della gara in bicicletta, sulle colline romagnole, per un totale di 180 km
I 180 km in due giri nell’entroterra tra le province di Ravenna e Forlì-Cesena hanno visto stravolgere le prime posizioni con una rimonta sensazionale del tedesco Andreas Dreitz, in testa al gruppo già al km 31,9. Degasperi ha recuperato fino a conquistare il secondo posto del gruppo a soli 55’’ di distanza. Terzo il franceseJurkiewicz, mentre Timo Bracht ha continuato la sua ascesa conquistando in quarta posizione. Il rientro in zona cambio ha visto in testa il giovane Dreitz seguito dall’italiano Degasperi e da Bracht, seguito a sua volta a breve distanza dal francese Jurkiewicz.
La terza e ultima parte si è svolta sugli oltre 42 km della maratona
Mentre Andreas Dreitz ha continuato la sua corsa in solitaria, la maratona ha riservato ulteriori sorprese nei gradini più bassi del podio. Alessandro Degasperi, secondo anche nei primi chilometri, si è ritirato in previsione della sua prossima partenza per la World Championship a Kona, Hawaii. Con il forfait dell’italiano, Timo e il danese Jens Petersen-Bach si sono ritrovati al secondo e terzo posto, ma dopo i primi chilometri il tedesco ha perso posizioni a vantaggio del danese. Il croato Andrej Vistica ha continuato a guadagnare terreno e a metà percorso ha raggiunto il terzo posto che conserva fino al traguardo.
Andreas Dreitz ha concluso la sua corsa in solitaria tagliando il traguardo in 08h03’27”, conquistando in terra italiana il suo primo podio nella lunga distanza e il primo dell’Ironman Italy Emilia-Romagna. Sul secondo e terzo gradino del podio si sono piazzati il danese Petersen-Bach in 08h12’57” e il croato Andrej Vistica in 08h17’47”.
I primi tre della gara maschile: ha vinto il tedesco Andreas Dreitz
Anche tra le donne professioniste la battaglia è stata intensa, con continui capovolgimenti di classifica. Fantastica performance nella frazione di nuoto per la canadese Jenny Fletcher in 54’09”, seguita dalla belga Tine Deckers e dalla tedesca Carolin Leherieder. Ottima anche quella dell’italiana Marta Bernardi, alla sua prima gara in una lunga distanza. Ma la più veloce a uscire dalla zona cambio è stata Lucy Gossage, solo quinta nella frazione nuoto. Una battaglia per la prima posizione tra l’inglese Gossage e la belga Deckers: nessuna delle due ha voluto accontentarsi del secondo posto. Durante la prova di bici, gran duello tra la tedesca Carolin Lehrieder e l’italiana Marta Bernardi, ma alla fine è stata proprio quest’ultima ad avere la meglio grazie a un’ottima ultima frazione.
Sul gradino più alto del podio femminile è salita la inglese Lucy Gossage
Il podio femminile ha i colori azzurri con il terzo posto dell’italiana Marta Bernardi, che ha chiuso la gara in 09h20’04”, al secondo posto è giunta la belga Tine Deckers con 09h13’35” e sul gradino più alto c’è stata la consacrazione dell’inglese Lucy Gossage con 09h06’39”. Questo podio internazionale, sia maschile che femminile, rispecchia alla perfezione lo spirito di questa prima edizione italiana dell’Ironman, con la quale è stata scritta una nuova pagina del triathlon italiano e internazionale.
Quest’anno è entrato in vigore un nuovo regolamento e “Sorryso” non aveva le carte in regole. La Federazione artisti di strada: «Multa ineccepibile ma ordinanza da rivedere»
Dovrà pagare più 400 euro di multa l’artista di strada Rafael Martins, nome d’arte Sorryso. Quest’estate al termine di un suo spettacolo di giocoleria e monociclo a Milano Marittima, ha scoperto dai vigili urbani di aver violato un’ordinanza che proibisce le esibizioni estemporanee. Risultato: cartolina verde in bucchetta per Sorryso, che nell’estate del 2016 aveva fatto spettacolo nella medesima località senza incontrare alcun problema.
A raccontare la vicenda, che ricorda da vicino quella del flautista tedesco multato in centro a Ravenna nel 2014, è lui stesso: «I vigili mi avevano detto che se me ne fossi andato, non avrei avuto multe – racconta – l’ ho fatto, ma è andata diversamente». C’è poco da contestare – si legge nella nota dell’ufficio stampa di Fnas (la Federazione nazionale artisti di strada), la “sanzione è ineccepibile” regolamento comunale di decoro urbano alla mano (datato 20 giugno) di Cervia.
Proprio il regolamento, però, secondo la Fnas andrebbe modificato, specie alla voce “mestieri girovachi” : «Oltre alla grave violazione del diritto costituzionale alla libertà di espressione – dice il presidente Giuseppe Boron – vengono citate espressamente le esibizioni estemporanee. E’ indice di povertà intellettuale, si inserisce l’arte di strada in un’ ordinanza sul decoro urbano come se l’esibizione di un artista di strada fosse meno decorosa di quella di qualsiasi altro artista o dei molti discutibili spettacoli che la riviera romagnola esibisce durante la stagione estiva».
. Così facendo, aggiunge, «si impedisce a cittadini e turisti di godere in maniera gratuita ed estemporanea della freschezza e della genuinità di performance di alto livello educativo, formativo e culturale. L’arte di strada va regolata dove serve, ma non può e non deve mai essere impedita – continua – in Parlamento sta per cominciare la discussione sulla legge dello spettacolo dal vivo nella quale è stato inserito il riconoscimento dell’arte di strada considerata patrimonio culturale del nostro Paese. Speriamo in futuro di non vedere multe ad artisti e simili ordinanze. Nel frattempo vogliamo ricordare al Comune che Fnas è sempre a disposizione per collaborare con gli amministratori»
Nel video, Rafael “Sorryso” durante un’esibizione a Torino
In ballo l’ipotesi di scissione tra attività portuale e immobiliare. Il presidente sul nuovo terminal: «Con 12,5 metri bisognerà ragionarci bene»
L’avvocato Riccardo Sabadini
Alla presentazione del progetto per l’escavo dei fondali del Candiano, il presidente dell’Autorità portuale di Ravenna ha attribuito pubblicamente a Sapir un ruolo decisivo per la quadratura del cerchio. L’avvocato Riccardo Sabadini è alla presidenza della società a maggioranza pubblica.
Presidente, siete i salvatori del porto?
«Da sempre Sapir cerca di mettersi a disposizione degli interessi del porto. La nostra società sarà sempre disponibile per soluzioni capaci di fare l’interesse degli azionisti e del porto perché Sapir è un patrimonio di questa città, non è dei partiti».
Il progetto presentato da Rossi prevede che circa il dieci percento dei 4,7 milioni di mc da dragare venga conferito sull’area Logistica 1 di 45 ettari di proprietà della Sapir. La differenza rispetto ai progetti dell’epoca Di Marco sta nel fatto che l’area non verrà espropriata ma resterà di vostra proprietà e sarete voi a farne una piattaforma logistica.Sta qui la svolta?
«Sapir aveva già messo a disposizione le sue aree con i precedenti amministratori ma ci sono stati problemi tecnici che hanno interrotto i rapporti. Noi abbiamo sempre detto una cosa molto banale all’Autorità portuale: noi dobbiamo fare una piattaforma logistica su un’area dove abbiamo già conferito del materiale ma dobbiamo alzare ancora il livello campagna e voi avete dei sedimenti da collocare che possono essere utilizzati per il sottofondo. I due interessi coincidono».
Tra le due parti non è Sapir quella che ne esce avvantaggiata?
«No, anzi direi piuttosto che ne esce avvantaggiata Ap. Provi a chiedere quanto vuole il proprietario di una cava per accogliere del materiale dragato. Noi invece prendiamo quei sedimenti gratis et amore Dei. Prendiamo due piccioni con una fava».
Cosa diventeranno quei 45 ettari e fra quanto tempo li vedremo urbanizzati?
«Per il momento dobbiamo ancora presentare il Pua. Possiamo sperare di vederlo approvato in 12-18 mesi e a quel punto servirà un altro anno per cominciare a vedere qualcosa. Sono aree molto interessanti perché da un lato sono collegate alle banchine del porto e dall’altro sono vicine al punto in cui l’Autorità portuale intende realizzare il nodo ferroviario per le merci sul lato sud. È facile capire l’appeal di quelle aree che potrebbe davvero consentire di far uscire via ferro quello che arriva via mare. Riuscire a mettere in produzione quei terreni può voler dire nuove occasioni per attrarre imprenditori. È un interesse per la città».
Stiamo parlando di aree su cui sorgeranno capannoni. A che punto è il percorso di scissione di Sapir tra attività terminalistica e attività immobiliare?
«Per le richieste della legge Madia sulle società partecipate dal pubblico abbiamo svolto un’accurata attività di studio i cui risultati sono stati discussi nel cda e consegnati agli azionisti. È stato delineato un piano industriale che guarda a sette anni: cosa sarà Sapir fra sette anni partendo dalla situazione attuale? Il piano è nelle mani degli azionisti che guardando la proiezione da qui a sette anni potranno decidere quali decisioni prendere e in che momento prenderle in base a come vorranno adeguarsi alle disposizioni della Madia. La decisione spetta agli azionisti».
Sembra che Ap e Sapir abbiano interessi comuni eppure il quadriennio della presidenza Di Marco è sfumato senza trovare un accordo che ora pare un traguardo spontaneo…
«Non so cosa avesse bloccato il percorso perché non avevo ruoli in Sapir prima di agosto 2016. Ma credo che ora Ap abbia operato con ragionevolezza. Forse c’è un clima migliore di dialogo e di discussione, dettato dal cambio di persone negli incarichi».
Ma il progetto di approfondimento la convince nel complesso?
«Credo che l’aspetto più importante sia essere arrivati a un punto in cui si può dire che si parte. Non piacerà a tutti, soprattutto ai terminalisti sud che dovranno fare i conti con un fondale ai piedi della banchina di un metro in meno rispetto ai 12,50 del canale. Ma ho apprezzato che il presidente si sia impegnato per affrontare la questione e mi dicono che le soluzioni tecniche esistono. Un altro aspetto molto convincente è la volontà di realizzare un impianto di trattamento dei sedimenti che potrà garantire una pianificazione migliore e un lavoro continuo sui fondali».
Logistica 1 e Logistica 2 sono aree da 42 ettari ognuna che si trovano tra la sponda sud del Candiano all’altezza della darsena San Vitale (le cui banchine sono visibili nella parte alta della foto) e l’abitato di Porto Fuori. Sono tagliate dalla statale Classicana: a sud sono delimitate da via Canale Molinetto e a nord da via Trieste. Diventeranno piattaforme logistiche
Fondali da 12,50 nel 2025 saranno abbastanza?
«Venezia con 12,50 ha raddoppiato i traffici in alcuni settori. Poi il sindaco De Pascale e il presidente Rossi hanno chiaramente detto che i 14,50 non sono una chimera ma un obiettivo a cui si lavora in concreto come seconda fase, una volta arrivati a 12,50».
Il progetto prevede anche la realizzazione ex novo di banchine alla penisola Trattaroli propedeutiche al nuovo terminal container. L’investimento dovrebbe essere della società Tcr che è controllata al 70 percento da Sapir. Si farà?
«Il tema terminal container è fortemente legato ai metri di pescaggio. Con 14,50 è possibile il diretto con il Far East senza transhipment quindi quando avremo 14,50 sicuramente l’interesse ci sarà. Con 12,50 bisogna ragionarci meglio per evitare di fare sciocchezze. Intanto Tcr è già dotata di un parco macchine proiettato verso quel tipo di navi».
Il vostro partner in Tcr, Contsthip, è ancora convinto?
«Per quello che sappiamo sì. Sappiamo per certo che il terminal di Ravenna ha dato grandi soddisfazioni ai partner. Di certo però Contiship ci fa notare più o meno garbatamente che ci sono stati dei ritardi».
A breve è attesa la nomina di Giannantonio Mingozzi, vicesindaco negli ultimi 15 anni e oggi consigliere comunale del Pri, alla presidenza di Tcr. Come mai questa scelta?
«Credo sia ormai questione di qualche settimana. Sapir esprime quattro membri, tra cui il presidente, dei sette del cda Tcr. Entreranno il presidente di Sapir, l’ad di Sapir e un altro consigliere. Poi ci sono anche ruoli un po’ meno tecnici e la figura del dottor Mingozzi si adatta alle nostre esigenze: ha avuto un’esperienza in Regione e in Comune è stato assessore al Porto per tanti anni. Sapir ritiene che possa garantire un’interlocuzione con i soggetti pubblici di riferimento. Ci saranno degli scontenti ma riteniamo che sia stata fatta una scelta corretta».
Due allerte meteo consecutive. Previsti temporali anche nella giornata di lunedì 25 settembre
Torna il maltempo. Dopo un break di qualche giorno che aveva fatto risalire le temperature una nuova perturbazione dovrebbe interessare il territorio nella nottata di oggi e anche nella giornata di domani. L’Agenzia regionale di protezione civile ha emesso già sabato un’allerta meteo (la numero 108) per criticità e temporali. Tutto consultabile sul portale Allerta Meteo Emilia Romagna. La capitaneria di porto ricorda il divieto di accesso a dighe e moli nel caso di condizioni meteo critiche.
Domenica è poi scattata una nuova allerta, la numero 109. In sostanza allunga la precedente di 24 ore, concludendosi a mezzanotte di lunedì 25.
Il presunto aggressore stava distribuendo volantini. La vittima si è difesa con schiaffi e una ginocchiata. Un altro episodio a Lugo, al pronto soccorso, dove uno sconosciuto ha palpeggiato una paziente
La polizia ha indagato in stato di libertà un 44enne di origini indiane per il reato di violenza sessuale. L’uomo avrebbe tentato di baciare una donna in una via del centro di Ravenna. L ‘episodio è avvenuto qualche mattina fa: la vittima ha raccontato di essere uscita dalla propria abitazione per recarsi al lavoro quando è stata avvicinata da uno sconosciuto, il quale nel porgerle del materiale pubblicitario l’avrebbe spinta e costretta contro il muro tentando di baciarla. La donna avrebbe reagito colpendo l’aggressore con una ginocchiata e diversi schiaffi riuscendo così a divincolarsi. Rifugiatasi all’interno della propria abitazione ha telefonato alla polizia per chiedere aiuto.
Sono subito iniziate le ricerche del presunto molestatoree che è stato rintracciato in via Pazzi a poca distanza da dove sarebbero accaduti i fatti, mentre era intento a distribuire del materiale pubblicitario. Una fotografia dell’uomo è stata mostrata alla presunta vittima che lo ha riconosciuto. L’uomo è stato accompagnato in Questura. Si tratta di un indiano di 44 anni in regola con le norme sul soggiorno che è risultato incensurato. E’ stato denunciato per violenza sessuale.
Secondo quanto raccontato oggi, 24 settembre, dai quotidiani locali ci sarebbe stata un’aggressione sessuale anche a Lugo, al Pronto Soccorso, dove una donna di circa sessant’anni che si era recata lì per cure mediche è stata palpeggiata da uno sconosciuto. Ad essere arrestato è stato in questo caso un uomo di 48 anni con precedenti per atti osceni. Secondo la ricostruzione della donna l’uomo, dopo averla palpeggiata, si è poi toccato le parti intime. Arrestato dai carabinieri, il gip ne ha disposto la custodia in carcere.
Aveva appena venduto la sostanza stupefacente ad un forlivese. In casa anche la “contabilità” legata all’attività di pusher
Un uomo di trent’anni è stato arrestato dalla polizia nella giornata di ieri. Si tratta di un uomo di origine tunisina tenuto sotto controllo dalla polizia che aveva notato un andirivieni anomalo nella sua abitazione. L’uomo è stato arrestato dopo la vendita di una dose di cocaina ad un forlivese.
In casa aveva 3.200 euro, ritenuti provento dell’attività di spaccio, appunti con i conti legati alla vendita di droga e dosi di cocaina e hashish. L’uomo non ha precedenti penali ed è residente regolarmente in Italia. Gli sono stati concessi i domiciliari e il processo, dopo la convalida dell’arresto, è stato rinviato.
Per la prima volta, oltre alla passerelle, si svolgerà una competizione: è il trofeo “Porto di Ravenna”. Equipaggi su imbarcazioni match race disegnate da Giovanni Ceccarelli
Si conclude oggi, domenica 24 settembre, Sport In Darsena. Date le condizioni metero, è stata rinviata a sabato 30 settembre l’usuale sfilata di barche a vela che risaliranno il canale Candiano per arrivare in Darsena di città. Dall’avamporto dei circoli, alle 9, le barche a vela arriveranno in Darsena alle 11 circa. L’iniziativa si chiama Navigare per Ravenna ed è organizzata per il quarto anno di seguito dal Circolo Velico Ravennate con la collaborazione dei sodalizi nautici di Marina di Ravenna: Lega Navale, Marinai d’Italia, Ryc, a cui si sono aggiunti l’associazione Marinando ed il porto turistico di Marinara. Quest’anno durante la navigazione nel Candiano, grazie alla collaborazione con l’Accademia di belle Arti di Ravenna artisti e studenti dell’istituto disegneranno le emozioni della navigazione.
Tutti insieme si impegneranno a portare quante più barche possibile nel cuore di Ravenna, la darsena, dove si svolgerà il primo “Trofeo Porto di Ravenna” a bordo dei Tom 28, le barche da match race disegnate dal ravennate Giovanni Ceccarelli. Otto equipaggi, in due regate successive, si sfideranno all’interno del bacino cittadino: prima quattro equipaggi composti dai professionisti delle aziende e associazioni di categoria del porto, quindi quattro equipaggi composti dai soci dei sodalizi nautici e dagli utenti di Marinara. Una piccola Coppa America cittadina a beneficio di tutti coloro che vorranno gremire le banchine e fare il tifo.
Feste, cene e giochi allieteranno la darsena per tutta la giornata e alle 15.00 le barche riprenderanno la via verso il mare ed i loro ormeggi naturali, dando appuntamento a tutti al prossimo anno perché, ne siamo certi, Ravenna ed i suoi cittadini hanno un legame molto forte con il suo porto, il suo canale ed il suo mare.