Il deputato di Possibile sul presunto coinvolgimento di un faentino, già dirigente della Cassa di Risparmio, in un’inchiesta antimafia: «Il presidente del gruppo deve prendere una posizione chiara e tempestiva»
Andrea Maestri
La notizia dell‘arresto dell’ex direttore di una filiale della Cassa di Risparmio di Ravenna, il faentino Domenico Sangiorgi, non ha per ora portato a commenti da parte dell’istituto di credito della nostra città. Un silenzio che non piace al deputato di Possibile, Andrea Maestri. L’onorevole ravennate sollecita una presa di posizione da parte di Antonio Patuelli, presidente del gruppo Cassa oggi impegnato a Roma all’assemblea annuale dell’Abi (Associazione banche italiane) di cui è presidente.
«Va bene – scrive Maestri sulla propria bacheca Facebook – il riserbo tipico dei banchieri, va bene gli impegni istituzionali odierni a Roma ma sulla vicenda dell’arresto di un ex direttore della Cassa di Risparmio di Ravenna, accusato di riciclare il denaro sporco della camorra, ci aspettiamo una chiara e tempestiva presa di posizione del Presidente Patuelli. Lo chiede la città, di cui la Cassa è elemento fortemente caratterizzante».
Maestri in un altro post ha scritto che «le mafie hanno i piedi (e gli affari) ben piantati anche da noi. Lo diciamo da tempo. Lo denunciano da anni il Gruppo dello Zuccherificio, Mafie Sotto Casa, le altre associazioni contro le mafie e per la legalità. Le istituzioni locali sembrano assopite o distratte. Che venga arrestato un ex direttore della Cassa di Risparmio di Ravenna suscita particolare allarme. Chiediamo parole chiare e luce piena. Ringraziamo la magistratura e la guardia di finanza. Il sequestro di un numero così elevato di immobili certifica una presenza pesante della criminalità nel nostro territorio».
Il campanone è stato eretto nel 1376 a fianco della pieve di Santo Stefano in Panicale dal condottiero inglese John Hawkwood
A Cotignola è iniziato il restauro del campanone che, dal 1376, è simbolo della cittadina. Si tratta della Torre d’Acuto che si trova a fianco della pieve di Santo Stefano in Panicale. Sono iniziati i lavori che prevedono la bonifica ambientale, la pulizia, la ristrutturazione degli accessi e la chiusura del vano della torre con una rete che impedisca la sosta dei volatili. Sarà inoltre pulita l’area di accesso alla fossa antica e ripristinato il sistema automatico che consente di programmare il suono della campana. Un suono che l’ex sindaco Michele Bassi definiva «un rito unico e prettamente cotignolese» in alcuni scritti del 1984.
Risale alla fine del XIV secolo la torre rotonda detta “Il Campanone”, edificata nel 1376 a fianco della pieve di Santo Stefano in Panicale. Autore della torre e di altri sistemi difensivi fu il condottiero inglese John Hawkwood. L’Acuto aveva fatto costruire la torre e altri sistemi di fortificazione attorno alla città dopo aver ricevuto in feudo Cotignola da Papa Gregorio XI nel 1370. La Torre è stata ricostruita nel 1972 e dagli scavi si è scoperto che il basso tronco era a pianta quadrata, secondo lo stile di costruzione delle antiche torri ravennati, il che fa supporre che la torre sia stata costruita sul basamento del vecchio campanile della pieve di Santo Stefano in Panicale (Sec. IX-X), le cui rovine sono state portate alla luce durante gli stessi scavi e in prossimità della torre.
L’uomo si è arrabbiato con la commessa che aveva preso la figlia portandola al fresco. E’ stato lui stesso a chiamare la polizia
Un uomo di 59 anni di origine romana è stato denunciato perché aveva lasciato in auto la figlia neonata con i finestrini alzati. Il fatto è accaduto sabato mattina a Marina di Ravenna, secondo quanto riporta l’Ansa, e a chiamara la polizia sarebbe stato lo stesso padre indispettito dalla commessa del supermercato che aveva preso la piccola dall’auto per portarla fuori, al fresco.
Così nei guai per abbandono di minore è finito lui, residente in provincia di Bologna. L’uomo si è giustificato ritenendo “assolutamente normale” lasciare in auto la figlia nei cinque minuti a suo dire necessari per andare a far compere. La temperatura era in quel momento di oltre trenta gradi. Gli agenti hanno rintracciato la madre e le hanno affidato la bambina.
Tra le sedici persone in manette c’è un 59enne di Faenza che fino a quattro anni fa dirigeva una filiale bolognese della Cassa di Risparmio di Ravenna e avrebbe fornito «appoggio stabile e determinante» a un presunto sodalizio criminale che movimentava i capitali dei clan camorristici campani
C’è anche un 59enne di Faenza, fino al 2013 direttore di una filiale bolognese della Cassa di Risparmio di Ravenna, fra le sedici persone arrestate (12 in carcere e 4 ai domiciliari) dalla guardia di finanza che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia (Dda) partenopea nell’ambito di una vasta operazione contro un presunto gruppo criminale legato a diversi clan camorristici radicati in Campania. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato un patrimonio del valore complessivo di circa 700 milioni di euro composto da 59 società, 211 veicoli e oltre mille immobili di cui circa un centinaio nella zona di Russi. In totale 57 indagati: a loro carico a vario titolo le accuse di associazione mafiosa, riciclaggio e una serie di altri capi di imputazione legati al reimpiego di capitali illeciti.
In manette è finito Domenico Sangiorgi. Secondo i magistrati il direttore di banca «era perfettamente consapevole dell’apporto che andava a fornire all’associazione». Una consapevolezza che risulterebbe dalle conversazioni telefoniche intercettate in cui il faentino comunicava con esponenti di spicco della malavita organizzata. L’inchiesta nasce dalle verifiche sulla lottizzazione abusiva per la realizzazione di un complesso edilizio a Melito dove era emersa la complicità dei controllori per arrivare all’edificazione abusiva. Gli approfondimenti investigativi sulle ingenti disponibilità finanziarie degli imprenditori coinvolti: le somme sarebbero capitali di provenienza illecita poi reinvestiti nel settore immobiliare.
«Il gruppo camorristico investigato – affermano i procuratori Filippo Beatrice e Nunzio Fragliasso – era riuscito ad operare indisturbato negli anni anche grazie allo stabile e determinante appoggio di insospettabili colletti bianchi: funzionari di banca e commercialisti il cui apporto si è rivelato cruciale e determinante per la vita e l’espansione dell’organizzazione criminale. Alcuni di essi, tra cui il 59enne di Faenza, non si erano limitati a fornire un ausilio estemporaneo agli indagati ma erano stati in costante e sinergico rapporto con il gruppo camorristico e da esso avevano tratto vantaggi personali, contropartite alle agevolazioni da loro stessi prestate».
Il gruppo Cassa di Risparmio al momento non rilascia dichiarazioni. Il presidente Antonio Patuelli quest’oggi si trova a Roma in occasione dell’assemblea generale dell’Abi di cui è presidente.
Pesanti disagi nel pomeriggio di martedì. Il temporale si è formato in mattinata e si è mosso attraversando la pianura Padana
Maltempo: un albero sui binari ad Alfonsine
Alberi sui binari e in strada: nel pomeriggio di martedì, attorno alle 17.40, le raffiche di vento hanno causato pesanti disagi. Raffiche che arrivavano a punte tra i 66 e i 72 chilometri orari hanno interessato i comuni di Conselice, Fusignano e Alfonsine. Si tratta di un temporale che – secondo quanto spiega una nota dell’Unione dei Comuni – non era previsto. Si sarebbe infatti formato in mattinata tra la Liguria e il Piemonto e si è spostato verso est fino ad arrivare alla costa ravennate.
Quello di Alfonsine è stato il territorio più colpito. Un grosso pioppo è stato sradicato dal suolo e si è abbattuto sulla linea ferroviaria all’interno della stazione di Alfonsine. I passeggeri sono stati fatti scendere dal treno e il convoglio è ripartito sull’altro binario con circa un’ora di ritardo. Nel frattempo i tecnici di Rfi hanno ripristinato la linea resa completamente agibile alle 22 circa.
A Longastrino un grosso pioppo cipressino si è abbattuto sulla via Reno interrompendo la circolazione, che è stata resa agibile dopo l’intervento dei Vigili del fuoco di Ravenna verso le 21. All’interno dell’area scolastica di Longastrino alcuni alberi sono stati divelti e uno si è appoggiato alla parete nord della palestra. È in corso la verifica dei danni. A Filo un platano si è abbattuto sul parcheggio di piazza Margotti senza creare danni.
Una linea telefonica abbattuta
Diversi poi i danni ai frutteti e al verde privato. Alcune coperture in aree private sono state divelte. La situazione più critica sulla via Reale dove la copertura in poliestere di una tettoia è finita sulla statale senza creare danni. Sulla strada che conduce a Campotto da Conselice diversi pali della linea telefonica che costeggia la provinciale sono stati abbattuti dal vento; sono intervenuti sul posto i Vigili del fuoco di Imola.
Appuntamento alle 23.30 del 22 luglio. Lo show si snoda su cinque punti. Il Comune vuole che sia appuntamento fisso annuale
Per ventisei minuti, a partire dalle 23.30 del 22 luglio, il tratto di costa di circa 30 km compreso nel comune di Ravenna sarà illuminato uno spettacolo di fuochi d’artificio. L’iniziativa, promossa dal Comune in collaborazione con la cooperativa Spiagge che riunisce gli stabilimenti balneari, sarà realizzata in occasione della festa del patrono, Sant’Apollinare. I dettagli sono stati resi noti stamani, 12 luglio, in una conferenza. Saranno impiegati 2.275 artifizi che andranno a comporre 28 quadri. I punti di lancio sono stati concordati con la prefettura e i vigili del fuoco, per ragioni di sicurezza: a Casalborsetti, tra Porto Corsini e Marina di Ravenna, a Punta Marina, Lido di Dante e Lido di Classe.
«È uno spettacolo dedicato al nostro patrono – dichiara l’assessore al Turismo Giacomo Costantini – e vogliamo che diventi un appuntamento fisso. Ringraziamo la cooperativa Spiagge per avere collaborato all’iniziativa, che pensiamo possa essere motivo di orgoglio per i ravennati e incentivare il senso di appartenenza della nostra comunità e dare un bel messaggio di accoglienza ai turisti». L’intenzione è quella di integrarsi con altri eventi dei vicini di casa: «In una logica integrata di Destinazione Romagna oltre agli spettacoli pirotecnici del Ferragosto e di altre occasioni importanti come la festa di San Lorenzo per Cervia, il 10 agosto, e la festa di Garibaldi a Cesenatico il primo week end di agosto, anche noi abbiamo pensato di proporne uno, molto complesso, perché si svilupperà lungo tutti i trenta chilometri di costa, con cinque punti di lancio e i fuochi che saranno perfettamente sincronizzati, grazie alle nuove tecnologie messe in campo dall’azienda che si è aggiudicata il bando».
«Riteniamo che l’assessore Costantini – aggiunge Maurizio Rustignoli, presidente della cooperativa Spiagge – abbia avuto un’ottima idea e per questo abbiamo contribuito molto volentieri alla sua realizzazione. Gli spettacoli pirotecnici sono sempre molto apprezzati dai cittadini e dai turisti e con questa iniziativa riusciamo a proporli in tutte le nostre nove località balneari. L’auspicio è quello che con questo appuntamento inizi un percorso per la realizzazione di una serata che valorizzi ulteriormente la festa del nostro patrono, sfruttando anche il fatto che cade in un periodo particolarmente propizio come quello estivo. Tutto questo in continuità con gli eventi di queste ultime settimane, che hanno registrato grande apprezzamento e successo, a partire dalla Notte Rosa e dalle Frecce Tricolori, ed in attesa di quanto già pianificato, tanto, per il mese di agosto».
Dalle 21 del 12 luglio alle 6 del giorno successivo non si potrà utilizzare il passaggio sul Candiano
Per lavori di manutenzione il ponte mobile su via Attilio Monti sarà chiuso al traffico dalle 21 di mercoledì 12 luglio alle 6 di giovedì 13. Su richiesta di Azimut (impresa incaricata della manutenzione del ponte dall’Autorità portuale) il servizio mobilità e viabilità del Comune ha emanato l’apposita ordinanza di divieto di transito per tutti i veicoli. Conseguentemente alla chiusura al transito sul ponte mobile, i veicoli leggeri (di massa a pieno carico inferiore alle 5 tonnellate) potranno percorrere via Trieste, via Darsena, via Antico Squero e via delle Industrie, mentre i veicoli pesanti (con massa a pieno carico superiore alle 5 tonnellate) dovranno percorrere le statali tangenti all’abitato di Ravenna.
Riprende la valutazione su eventuali procedimenti disciplinari a carico della 45enne, procedura interrotta nel 2014 per l’arresto
Daniela Poggiali in aula
Il collegio degli infermieri della provincia di Ravenna convocherà in tempi celeri Daniela Poggiali, la 45enne ex infermiera dell’ospedale di Lugo assolta in appello dall’accusa di omicidio di una paziente per cui era stata condannata all’ergastolo in primo grado, «per verificare la sussistenza di fatti suscettibili di valutazione in sede disciplinare». Lo rende noto la direzione dell’Ipasvi con una nota scritta.
La convocazione è la ripresa del procedimento che era stato avviato a ottobre del 2014 quando Poggiali venne convocata per un’audizione in cui affrontare la questione delle foto scattate in pose di scherno accanto a una paziente di 102 anni appena deceduta, circostanza che le costò il licenziamento dall’Ausl ormai già passato in giudicato. L’audizione non ebbe mai luogo perché arrivò l’arresto per custodia cautelare e da allora Poggiali non è più uscita dal carcere fino al 7 luglio dopo la lettura della sentenza di assoluzione.
Il collegio infermieri fa sapere che «è necessario attendere le motivazioni della sentenza per potersi meglio esprimere sulla vicenda, è necessario attendere la conclusione dei procedimenti penali a carico della signora Poggiali per poter verificare la possibilità stessa dell’azione disciplinare mentre nel corso di procedimenti civili che hanno avuto come protagonista la signora Poggiali sono, invece, emersi possibili profili di interesse disciplinare».
La strategia per il rilancio del porto turistico: «Dobbiamo farci conoscere nel nord Europa. Londra non è così lontana…»
Luca Scarabelli di Vendere 2.0
Punta il dito sulla carta nautica appesa alla parete dell’ufficio e dice: «La bellezza delle isole della Croazia è solo a 70 miglia da noi ma là i porti non forniscono la qualità dei servizi che si possono trovare a terra a Marina. È questo che dobbiamo raccontare per vendere il prodotto Marinara». Luca Scarabelli ha 48 anni, è appassionato di nautica da quando portava i calzoncini corti e ha cominciato a occuparsi di marketing poco dopo. Dall’inizio del 2016 la sua società Vendere 2.0 cura la promozione del porto turistico dove è arrivato da prima come utente con la barca. Sta tentando l’impresa: «La concessionaria del porto ha fatto un accordo con le banche per la ristrutturazione del debito. Da un paio di anni la gestione della società è in ordine ma si porta dietro un pesante fardello di debiti e in questa situazione non ci può essere un budget per la comunicazione e la promozione».
Ma è pur vero che è in scenari così che il bolognese trapiantato a Ravenna ha fatto la sua fortuna professionale: manager di crisi aziendali specializzato in marketing. Doveva inventarsi qualcosa e l’ha fatto: «Marinara non può fare investimenti ma ha una risorsa molto preziosa: gli spazi». La missione di Scarabelli quindi è quella di portare quante più iniziative possibili nella piazzetta del porticciolo – «Quella dei fienili che la gente chiama erroneamente tettoie, quella che noi chiamiamo piazza del polipo per il disegno che c’è sul selciato ma per una discutibile scelta toponomastica si chiama piazza Dora Markus in quanto prolungamento di quella in paese» – per animare l’ambiente e far conoscere il prodotto. E annusando l’aria tra residenti e negozianti si sente che qualcosa è cambiato. C’è un fermento nuovo che sta mandando in archivio le polemiche del passato e gli screzi.
Marinara
Gli eventi più ambiti sono quelli che hanno un appeal fuori dal territorio: «Noi dobbiamo farci conoscere ai bolognesi e ai milanesi con la passione della barca, ma non solo, io sono convinto che il nostro mercato siano anche i diportisti del nord Europa». La brochure promozionale la spara un po’ grossa, “Londra-Marinara in 3 ore e Milano Marinara in 2 ore”: «Ok, siamo stati un po’ ottimisti…». Ma il senso resta lo stesso già ripetuto: «Chi tiene la barca a Marinara può contare su uno scenario ottimale: la vicinanza della Croazia per le due settimane di ferie estive e per il resto dell’anno tutta una serie di possibilità che fanno la differenza per il diportista, dai cantieri nautici per il refitting al negozio di accessori e tutto in una struttura fra le più sicure dell’Adriatico per entrare e uscire con qualunque condizione meteo. Questo vuol dire che da febbraio a ottobre il proprietario della barca viene ogni weekend in cui può e porta indotto sul territorio perché fa manutenzione alla barca, va a pranzo con la famiglia e fa la spesa in negozio prima di salire a bordo».
A sentire questi discorsi camminando sui pontili del marina, vengono in mente i sogni di grandeur raccontati dieci anni fa agli albori dell’avventura: «Credo si possa certificare senza timori di smentita che sia stato un errore posizionare questo prodotto come il porto dei ricchi. Perché il ricco dovrebbe fermarsi qua? Cosa c’è a terra che possa attrarlo? I prezzi proposti all’inizio non potevano reggere il mercato. Oggi sono molto più bassi e siamo consapevoli che questo non è il porto dei ricchi perché la stragrande maggioranza di chi ha la barca non è gente con lo yacht ma semplici appassionati che comprano una barca usata spendendo anche solamente 25-30mila euro».
Un’assicurazione ad hoc contro i furti in abitazione che possa essere stipulata con una compagnia selezionata dal Comune. A proporlo è Stefano Donati, eletto nel consiglio territoriale del Centro Urbano. L’idea nasce da una constatazione: «Ravenna occupa da anni le posizioni più alte della classifica per furti in abitazione. Nonostante il lavoro delle forze dell’ordine sia encomiabile, riteniamo opportuno offrire alle vittime di questi reati un supporto che garantisca loro il rimborso economico dei danni patiti, alleviandone lo stato di frustrazione e ansia che spesso ne subiscono».
In coerenza con il programma elettorale di LpRa presentato alle ultime elezioni amministrative, Donati spiega che «la prima proposta che presenteremo al Comune di Ravenna, tramite il Consiglio Territoriale del Centro Urbano, sarà l’attivazione di una polizza assicurativa collettiva a copertura dei danni prodotti da furto in abitazione».
I cittadini residenti nel territorio comunale «potranno stipularla con la compagnia assicurativa – che l’amministrazione comunale selezionerà attraverso un bando – ad un costo che, raggiungendo il numero minimo di adesioni, può essere davvero molto basso: nelle città dove il servizio è già attivo, alcune della quali nell’Emilia-Romagna, è infatti possibile sottoscrivere la polizza con un contributo variabile tra i 10 e i 40 euro a famiglia. A titolo esemplificativo, le garanzie che si propone siano prestate dall’assicurazione, anche in considerazione degli analoghi servizi attivi negli altri Comuni, potrebbero essere applicate agli arredamenti, TV, elettrodomestici, ecc., al denaro, ai valori e alle opere d’arte presenti nell’abitazione; ai danni a fissi ed infissi; agli atti vandalici; agli altri beni esposti all’aperto entro la recinzione dell’abitazione».
La proposta era stata formulata qualche tempo fa anche da Alberto Ancarani, capogruppo di Forza Italia in consiglio. Anche l’azzurro ricordava le esperienze analoghe in altre città italiane.
Sono oltre 700 le pellicole arrivate in risposta al bando lanciato dal Comune: dai primi anni Cinquanta immagini di diverse scene cittadine e di tanti quartieri, dal porto in poi
Catalogazione e restauro alla moviola di pellicola Super 8 Progetto “Sguardi in camera. Ravenna nei film di famiglia e amatoriali”
Oltre 700 pellicole e 63 ravennati hanno aderito al progetto Sguardi in camera – Ravenna nei film di famiglia e amatoriali . Le pellicole sono tutte nei formati 8mm (40%) e Super8 (60%). Da segnalare anche la consegna di fondi in 16 mm, un formato già professionale, che rappresentano una particolarità e che avranno necessità di essere analizzati e studiati a parte. In totale le ore di girato raccolte equivalgono a 49 ore contro le 30 che ci si era dati come obiettivo.
Gli anni di realizzazione delle pellicole partono dai primi anni’50 del secolo scorso a rappresentare una Ravenna in bianco e nero (straordinarie le riprese della spiaggia di Porto Corsini con le tende a fare ombra ai bagnanti, le turiste con i costumi interi e per quelle più emancipate i “due pezzi”, con i bambini che giocano a palla e si divertono con l’altalena) mentre il corpus delle pellicole si situa a metà degli anni ’60 e metà degli anni ’80, dove il colore prevale sul bianco e nero. Una Ravenna che appare come una città dinamica che si aerma negli anni del boome ecnomico. Non mancano le immagini realizzate nel porto industriale o all’ospedale. Le pellicole raccolte provengono da quasi tutti i quartieri della città, compreso il forese, a costituire una mappa che si compone di immagini, scorci, panoramiche, prospettive e che privilegia il punto di vista del cittadino.
L
Marina di Ravenna, 1974, fondo “Merendi”
a raccolta, lanciata dal Comune e da Home Movies – Archivio del fiml di famiglia insieme alla Classense e alla Fondazione Oriani, è stata lanciata attravero un bando. «Un sentito ringraziamento – dichiara l’assessora alle Politiche e cultura di genere Ouidad Bakkali – alle cittadine e ai cittadini che con generosità hanno donato pezzi della loro memoria familiare alla città. Siamo già al lavoro per concretizzare la seconda parte del progetto, ovvero il focus sul ruolo delle donne e il cambiamento in questi ultimi 50 anni».
Giuseppe Pazzaglia e Silvia Savorelli , ideatori e responsabili del progetto, hanno effettuato delle interviste ai cineamatori delle pellicole, a volte agli autori stessi, altre ai figli o ai nipoti di chi aveva effettuato le riprese, con lo scopo di raccogliere informazioni, documentazione, storie, milieu e vicende famigliari, avvenimenti, per dare spessore al controcanto delle immagini in movimento.
Così vicende personali si mescolano con avvenimenti legati alla vita della città come i racconti e le immagini di Ermes Calderoni che insieme alla moglie Alda ha ripreso le tavolate che i ravennati organizzavano in pineta nel giorno di San Giuseppe, un’usanza che è andata perduta e che coinvolgeva tutta la città; le riprese di Enrico Ridolfi, da tutti conosciuto come “Rico”, storico proprietario di un bar in via di Roma che per oltre vent’anni ha ripreso i clienti, i riti del caffè e delle colazioni, le partire a carte, il biliardo, le cene con gli amici, ma anche quello che succedeva in strada, le corse di auto e moto d’epoca, le gare ciclistiche, lo scorrere della vita della città.
Marina di Ravenna, 1974, fondo “Merendi”
Sergio Trombini racconta di quando, durante il servizio militare, arrivò secondo ad una gara nazionale di pentathlon militare e come premio ricevette una macchina da presa 8mm che usò poi per documentare e riprendere la vita della sua famiglia. Manuela Farneti ha deciso di depositare le pellicole che racchiudono la storia della sua famiglia, del padre Antonio, figura chiave della Resistenza, comandante di radio Zella, la madre Rina Belleghi, staffetta partigiana. Paola Panzavolta ha consegnato preziose pellicole 16mm del padre Adriano, che oltre a riprendere la sua famiglia documentava anche i cantieri stradali che dirigeva, come la costruzione della Romea, ma anche la sua grande passione, la vela.
Le fasi successive alla raccolta prevedono il lavoro di visione e di inventariazione, peraltro già avviati, in modo da disporre delle informazioni necessarie per precisare le caratteristiche dalle singole bobine ai fondi più corposi e articolati, un lavoro di ricerca e di approfondimento quindi sulle pellicole, sui contesti e sui soggetti ripresi.
Ravenna, anni ’60, fondo Giavaresi”
Nei mesi di novembre – dicembre verrà allestita in compartecipazione con l’assessorato alle Politiche e cultura di genere, nella Manica Lunga della Biblioteca Classense, una mostra di immagini tratte dai fotogrammi dei film di famiglia raccolti e nello specifico verrà organizzato un percorso espositivo che metterà al centro il ruolo della donna e i cambiamenti sociali e culturali di questi ultimi 50 anni di storia.
Volley SuperLega / Il nuovo schiacciatore proviene dall’Istanbul BB e fa parte dell’organico della nazionale francese: «E’ da quando sono giovane che volevo giocare in Italia». Siglato un accordo con l’azienda bolognese Macron, che sarà il nuovo sponsor tecnico
Il nuovo schiacciatore della Bunge, il francese Nicolas Marechal
Un altro tassello va a comporre il mosaico della Bunge in vista del prossimo campionato. La società ravennate ufficializza infatti il tesseramento del francese Nicolas Marechal, completando di fatto il reparto bande. L’esperto schiacciatore si aggiunge all’argentino Poglajen, con cui dovrebbe formare la coppia titolare, e ai giovani Mazzone e Raffaelli. Al momento sono nove gli elementi a disposizione del tecnico Soli (i centrali Georgiev e Vitelli, che presto saranno affiancati da Diamantini, i liberi Goi e Marchini e l’opposto austriaco Buchegger) e per completare l’organico mancano ormai i due alzatori (il titolare dovrebbe essere l’argentino Orduna) e un altro opposto.
Il martello francese classe ’87 proviene dal competitivo campionato turco, dove nella scorsa stagione rappresentava una delle colonne portanti dell’Istanbul BB, formazione che ha partecipato alla passata edizione della Champions League. «E’ da quando sono giovane che volevo giocare in Italia – racconta Marechal – e sono felice di aver realizzato questo mio sogno. La SuperLega è un campionato difficile, dove in ogni partita, contro qualsiasi avversario, bisogna combattere al massimo per riuscire a vincere. Ci sono un sacco di giocatori di altissimo livello in questo torneo, che è di fatto uno dei migliori al mondo. I miei compagni di nazionale Toniutti, Tillie e Lyneel mi hanno detto che Ravenna è uno dei posti più belli dove giocare a pallavolo. Spero che i nostri tifosi spingeranno la squadra con il loro sostegno, perché avremo di sicuro bisogno di loro».
Lo schiacciatore francese Nicolas Marechal con la maglia dell’Istanbul BB (foto Cev)
Figlio d’arte, cresciuto fin da piccolo nel vivaio dell’Harnes Volley-Ball, lo schiacciatore francese ha fatto l’esordio in campionato nella stagione 2006-07 con il Tourcoing Lille Metropole Volley-Ball e ha vestito la maglia delle varie nazionali giovanili transalpine. Dopo aver giocato nell’SPVB Poitiers (vittoria dello scudetto nel 2010-11) e nel Cannes, nel 2013 si è trasferito nel torneo polacco, dove ha difeso i colori prima dello Jastrzebski Wegiel e poi dello Skra Belchatow, nelle cui fila ha vinto la Supercoppa e la Coppa nazionale. Nel 2016 si è trasferito in Turchia, nell’Istanbul BB. Con la sua nazionale Marechal nel 2015 ha vinto l’oro nel campionato europeo e nella World League. «Con Nicolas – aggiunge il direttore generale Marco Bonitta – continua la recente e felice tradizione che sta portando a Ravenna dei pallavolisti francesi. Si tratta di un giocatore importante, di grande esperienza, uno schiacciatore con caratteristiche tecniche diverse da Lyneel, ma lo stesso con le qualità necessarie per diventare il nuovo leader della Bunge. È un punto fisso della nazionale francese, con cui in questi anni ha vinto tanto, dove tornerà dopo la breve parentesi di questa estate, pronto ad affiancare di nuovo Tillie, Ngapeth e Clevenot».
L’altra novità in casa Porto Robur Costa è la definizione dell’accordo che lega per quattro anni la società ravennate alla Macron, marchio tra i leader internazionali nel settore dello sportswear.L’ufficio stile dell’azienda bolognese è già al lavoro per realizzare le nuove divise per la stagione 2017-2018 dove la sartorialità e il tailor-made, punti cardine dell’azienda italiana, sapranno far risaltare la tradizione storia del club senza dimenticare anche l’aspetto fashion del prodotto. «Siamo contenti – aggiunge Bonitta – di annunciare l’accordo con un nuovo sponsor tecnico importante e italiano come la Macron. Sono state create le condizioni ideali per costruire un connubio che durerà a lungo e che intendiamo sviluppare nel modo migliore, in particolare nel settore merchandising. Questa nuova partnership ci dà tutte le garanzie necessarie per programmare al meglio la nostra attività per i prossimi quattro anni».