martedì
19 Agosto 2025

De Pascale e il suo primo anno da sindaco: «365 giorni di cose concrete»

Due incontri con i cittadini di Ravenna: alla Campaza e alla sala D’Attorre per fare il punto e presentare «le sfide future»

“365 giorni di cose concrete”, c’è scritto sulla grafica che annuncia i due incontri con il sindaco di Ravenna Michele de Pascale in cui presenterà il primo anno di mandato “e le sfide future”.

L’appuntamento è per martedì 20 giugno alle 20 al ristorante La Campaza e il giorno dopo, sempre dalle 20, alla sala D’Attorre di via Ponte Marino, con la partecipazine del Presidente della Regione Stefano Bonaccini.

Informazioni (e prenotazione cena, a 20): info@micheledepascale.it e 370-3168513.

Centro storico chiuso alle auto e concerti per tutta la sera a Cervia

Mercoledì 21 giugno si celebra la Festa europea della musica. Divieto di sosta dalle 14

Adriatic
Adriatic Dixieland Jazz Band

Mercoledì 21 giugno anche Cervia aderisce alla Festa europea della musica. Dalle 19.30 il centro storico, che per l’occasione sarà chiuso al traffico veicolare, si trasforma in un grande palcoscenico per ospitare gruppi musicali di ogni genere. Le vie del quadrilatero e alcuni cortili aperti per l’occasione saranno lo scenario di un percorso all’insegna della musica (organizza l’assessorato alla Cultura in collaborazione con l’associazione CerviaMusica).

Si inizia alle 19.30, nel cortile di corso Mazzini 40 (gentilmente messo a disposizione dai privati), con “L’angolo del pianoforte” con i ragazzi della Scuola comunale di musica G. Rossini. Alla stessa ora in via XX Settembre, all’altezza del civico 141, si esibirà il duo chitarristico StriAgo con un repertorio di musica latina e classica. Alle 20.30, all’ingresso del teatro comunale in via XX Settembre, si esibirà il trio Grauna con un repertorio di musica brasiliana d’autore (dopo una breve pausa, il gruppo riprenderà a suonare alle 22). Alle 21, nel giardino Papa Innocenzo XII, di fianco alla chiesa, l’Ensemble Rossini della Scuola comunale di musica proporrà un repertorio di musica moderna. Alle 21.15, in via XX Settembre 98, vicino al cinema Sarti, l’Adriatic Dixieland Jazz band presenterà il suo repertorio di musica di New Orleans (dopo una breve pausa, il gruppo riprenderà a suonare alle 22.30). Alle 21.30 il cortile del Vescovado, in via G. Bruno 1 (gentilmente messo a disposizione dalla parrocchia), si riempirà delle voci e degli strumenti della Scuola comunale di musica G. Rossini, mentre in altri punti del quadrilatero sarà possibile assistere ad altri concerti: nel cortile di corso Mazzini 40 il trio tutto al femminile Sirace propone un repertorio di colonne sonore, rondò veneziano e caffè concerto, mentre all’incrocio tra via XX Settembre e corso Mazzini si esibirà il duo jazz della Cooperativa LaCorelli.

In caso di maltempo l’evento sarà annullato.
Per l’occasione nel quadrilatero è istituito il divieto di transito dalle 17.30 alle 24, oltre che il divieto di sosta con rimozione forzata dalle 14 alle 24 (ordinanza in www.comunecervia.it).

Pullman bloccato nel sottopasso, la gita scolastica prosegue sulle auto dei vigili

I bambini erano sotto al sole e la destinazione era poco distante così la polizia municipale prima ha risolto il problema e poi ha sanzionato l’autista

Il pullman della gita scolastica resta bloccato nel sottopasso a poca distanza dalla destinazione finale e, visto che soluzione del problema richiede tempi lunghi, la polizia municipale accompagna i bambini per l’ultimo tratto di strada con le auto di servizio. È la sintesi di un episodio accaduto nei giorni scorsi a Cervia, reso noto dal Comune solamente oggi. «Interventi di questa portata  – dichiara Gianni Grandu, assessore comunale alla Sicurezza – che uniscono professionalità, senso di responsabilità e calore umano, sono rassicuranti per il cittadino e fanno onore al corpo della Municipale ogni giorno impegnato sul territorio nella salvaguardia della sicurezza dei cittadini». L’incidente ha provocato solo danni alle cose ma fatti i rilievi l’autista è stato sanzionato.

La scolaresca in gita proveniva da Forlì ed era impegnata in una uscita didattica verso la Casa delle Farfalle e il parco naturale di Cervia. L’automezzo che trasportava gli alunni è rimasto bloccato nel sottopasso di zona terme. Quando gli agenti della Municipale sono intervenuti si sono subito resi conto che i piccolini non poteva restare al sole ad attendere il ripristino del loro pullman e allora hanno deciso di accompagnare i ragazzi con i mezzi di servizio alla vicina Casa delle Farfalle, meta della gita scolastica consentendo quindi ai ragazzi di concludere le attività previste per la giornata. «Per i piccoli – scrive il Comune – è stato divertente, emozionante e nel contempo una occasione unica per sentirsi un po’ vigili urbani, protagonisti di un’esperienza unica e memorabile da raccontare al rientro a casa».

L’azienda dimentica di fare il tagliando, nel weekend si ferma uno dei due traghetti

La società pubblica Start non ha provveduto al rinnovo del certificato di idoneità di navigazione entro la scadenza nota del 31 maggio. Ora uno dei due natanti che collegano Marina e Porto Corsini è in manutenzione: lo scorso fine settimana in servizio solo l’altro e il copione si ripeterà il 17-18 giugno. I sindacati chiedono spiegazioni

Uno dei due traghetti che collegano le sponde del Candiano tra Marina di Ravenna e Porto Corsini

Uno dei due traghetti tra Marina di Ravenna e Porto Corsini è fermo e salta il doppio servizio che collega i due lidi, prezioso alleato contro le code al ritorno dal mare. Già la settimana scorsa a svolgere il servizio c’era un solo mezzo e la cosa si ripeterà con tutte le probabilità il prossimo weekend. A segnalare il caso sono stati i sindacati, con una nota scritta lo scorso 8 giugno a Start Romagna. In quell’occasione si chiedevano spiegazioni rispetto a quanto avvenuto il 31 maggio, quando il traghetto si è fermato a mezzanotte anziché arrivare alle 2 – come previsto dall’orario – perché era scaduta la cosiddetta “idoneità di servizio”, una sorta di tagliando che i natanti sono obbligati a fare periodicamente, proprio come le auto.  “Una cosa fino ad ora mai accaduta”, si legge nella nota dei sindacati.

Secondo quanto spiega Raffaele Rossi, membro della segreteria provinciale della Fit-Cisl, «la notte del 31 maggio il servizio di attraversamento è stato sospeso dal comandante in turno in quanto risultava mancante a bordo un certificato di idoneità alla navigazione per trasporto di persone e veicoli». Questa documentazione, nello specifico, viene rilasciata dopo che l’imbarcazione è sottoposta ad una rigida verifica in cantiere. C’è poi una commissione – che comprende anche il Rina – che rilascia il certificato.

Il punto contestato dai sindacati è  – in sintesi – il fatto che la scadenza dei termine fosse conosciuta e quindi Start Romagna, l’azienda che gestisce il servizio tra Marina e Porto Corsini, se si fosse organizzata per tempo avrebbe potuto evitare problemi. Nella notte del 31 maggio il servizio è stato coperto da un autobus, così i pedoni sono riusciti ad attraversare il canale.

I disagi più pesanti sono però stati nel weekend: sabato 10 e domenica 11 giugno, il servizio di attraversamento avrebbe dovuto essere svolto da due traghetti in contemporanea ma ciò non è stato possibile in quanto uno dei due natanti è fermo in cantiere per ottenere il certificato. I tempi previsti non sono dei più brevi. Secondo Rossi  «il raddoppio traghetto salterà anche sabato e domenica 17-18 giugno e  non c’è certezza nemmeno il weekend successivo». In caso di forte afflusso al mare potrebbero esserci così «disagi e lunghe file nell’attraversamento del canale senza che l’utenza sia stata debitamente  informata». Un fatto che i sindacati ritengono grave e per il quale attendono spiegazioni dai vertici aziendali.

Caso bookshop, riunione al ministero: trattative per anticipare la nuova gestione

Il vertice romano si prolunga su due giorni: si lavora per portare Ravennantica al posto di Novamusa prima dell’autunno

Proseguirà anche domani, 16 giugno, la trattativa iniziata oggi a Roma tra il ministero dei Beni culturali e il Comune di Ravenna per arrivare alla stesura dell’accordo che dovrà anticipare l’affidamento alla fondazione Ravennantica, di cui Palazzo Merlato è socio di maggioranza, della biglietteria e dei servizi aggiuntivi dei tre siti statali a Ravenna (museo nazionale, basilica di Classe, mausoleo di Teodorico) rispetto all’autunno quando arriverà a scadenza naturale l’accordo con l’attuale gestore entrato in rotta di collisione con il ministero per un contenzioso economico. Le parti si sono incontrade oggi, il vertice è andato avanti per tutto il pomeriggio e si chiuso con un rinvio che dovrà definire i contorni di una vicenda delicata.

Al tavolo romano per il Comune erano presenti il sindaco Michele de Pascale, l’assessore alla Cultura Elsa Signorino, Maurizio Tarantino (dirigente dell’Ufficio politiche e attività culturali) e Paolo Neri (direttore e segretario generale). Per il ministero dei Beni culturali invece Manuel Guido (direttore Servizio II direzione generale musei) e Marcello Tagliente della direzione generale musei. Alla riunione era stato convocato anche Mario Scalini, direttore del Polo museale regionale, per riferire sullo stato della situazione e sui provvedimenti che si intendono assumere per garantire la continuità dei servizi.

Proprio Scalini è firmatario di una lettera condivisa con le tre principali sigle sindacali, risultato di un vertice avviato nel pomeriggio di ieri a Bologna tra i rappresentanti dei lavoratori, il direttore del Polo regionale e Emanuela Fiori, responsabile ravennate del Polo museale. Nella lettera indirizzata al ministro Franceschini si propone che, fino all’ingresso del nuovo gestore dei servizi aggiuntivi e delle biglietterie nei monumenti statali di Ravenna, si debba salvaguardare la posizione degli otto dipendenti di Novamusa (attuale gestore) mantenendo attivi i bookshop, pur con le biglietterie gestite dai dipendenti del Mibact, come deciso autonomamente dal Polo museale. «Fp e Filcams Cgil ritengono questa proposta un importante passo in avanti nella salvaguardia dei posti di lavoro e nell’attivazione della clausola sociale, che garantirebbe il futuro occupazionale, assicurando al contempo un servizio di qualità per il turismo ravennate, in attesa della piena applicazione della convenzione sottoscritta dal ministro Dario Franceschini, dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e dal sindaco di Ravenna Michele de Pascale».

Piazzali e strade al porto usati come discariche per svuotare le cisterne dei camion

Cumuli di diverse sostanze abbandonati agli angoli dell’area industriale, forse per eliminare i residui dei carichi: secondo alcuni testimoni sarebbe un’abitudine diffusa

20170411 151005Il tir fa retromarcia fino a un angolo del piazzale in via Paleocapa, all’esterno di proprietà private di aziende e accessibile liberamente ai mezzi in transito nell’area portuale, poi l’autista scende e apre la valvola posteriore del rimorchio cisterna e scarica a terra una sostanza bianca. Una volta svuotato il contenitore riparte. L’episodio accaduto nel pomeriggio del 14 giugno, illustrato dalla fotografia che pubblichiamo in questa pagina, è la testimonianza di un comportamento che secondo alcuni lavoratori della zona industriale di Ravenna è molto frequente. Del resto la conferma arriva dai diversi mucchi di materiali che si trovano in più angoli ai bordi del piazzale, alcuni visibili anche nella foto: i resti di scarichi quasi certamente abusivi, probabilmente per svuotare le cisterne dei residui prima di procedere con un nuovo carico sul mezzo. Quale sostanza fosse quella scaricata nella foto in questione, inviata alla redazione da un passante, non è noto.

Corsa ai vaccini: carenza dosi e mesi di attesa. I maggiorenni solo su prenotazione

Dal 19 giugno gli over 18 dovranno prendere appuntamento allo sportello o al telefono e non potranno più accedere direttamente agli ambulatori. Intanto al Cmp un cartello comunica la sospensione momentanea della vaccinazione antimeningococco per mancanza di fiale

“A seguito di attuale carenza di vaccino”, momentaneamente l’Ausl di Ravenna garantisce la vaccinazione antimeningococco – tra gli adulti – solo a ragazzi fra i 18 e i 24 anni, a persone con patologie che causano immunodepressione e a chi è costretto a soggiornare in Toscana per lunghi periodi. L’effetto Toscana – dove si è registrata quella che è stata definita come un’epidemia di meningite – nonostante le istituzioni abbiano tentato di tranquillizzare a più riprese i cittadini, si è fatto sentire anche da queste parti, con un aumento esponenziale dei vaccini (antimeningococco B o C) a pagamento anche tra gli adulti. Tanto che un cartello al Cmp (il Centro di Medicina e Prevenzione dove ci sono gli ambulatori del Servizio Igiene Pubblica) parla appunto di “carenza di vaccino” e non c’è stato modo, per noi, di prendere un appuntamento né direttamente sul posto, né tramite Cup, rimpallatisi a vicenda.

Dopo l’allarme Toscana sono aumentati come prevedibile anche i vaccini tra i bambini da antimeningococco B – reso obbligatorio solo per i nati dal 2017 in avanti –, che si possono fare a pagamento fissando direttamente al Cmp un appuntamento che al momento prevede diverse settimane di attesa. In questa prima parte dell’anno bambini – secondo alcune testimonianze raccolte da noi – hanno aspettato la puntura anche per quasi quattro mesi.

Tra i corridoi del Cmp, in questi giorni, anche il consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani, in attesa di vaccinarsi contro il morbillo «per colpa di qualche cretino», ha scritto su Facebook, invitando in un video tutti a vaccinarsi e annunciando anche una novità per Ravenna. Entro fine mese gli adulti non potranno più vaccinarsi presentandosi direttamente al Cmp, come accaduto finora, ma occorrera prenotare il proprio appuntamento tramite Cup. L’Ausl infatti informa che dal 19 giugno le vaccinazioni per gli utenti di età superiore ai 18 anni  non si effettueranno più accedendo direttamente agli ambulatori vaccinali dell’Igiene Pubblica di Ravenna e provincia ma solo su appuntamento: le prestazioni dovranno dunque essere preventivamente prenotate agli sportelli  Cup o attraverso il Cuptel al numero verde 800-002255.

Il Pri diviso al congresso, Fusignani rivendica: «Partito salvato da noi»

Presentata la mozione del vicesindaco che lascerà la carica di segretario. Con lui Mingozzi, Francesconi, Ravaglia e Mazzotti.  «No ai toni da grillini, ripartiamo uniti»

Partito repubblicano
Da sinistra: Mauro Mazzotti, Stefano Ravaglia, Eugenio Fusignani, Giannantonio Mingozzi e Chiara Francesconi

Mauro Mazzotti scarabocchia su un cartoncino giallo. «Ho quasi settant’anni, sono nel partito da quando? 53 anni forse. Si è sempre discusso qui dentro». “Qui”, nello specifico, è la sede dei Repubblicani in via Bovini, non ha l’aspetto delle vecchie case del popolo ma ci sono i cimeli di pragmatica. Una bandiera incorniciata, il busto di Mazzini e tutto ciò che richiede l’immaginario collettivo repubblicano. Negli ultimi quindici anni il Pri di Ravenna ne ha passate diverse con un gruppo dirigente che, almeno visto dall’esterno, era compatto nella linea politica: alleanza locale con il centrosinistra e ostinata minoranza a Roma dove invece l’Edera confluiva nel centrodestra. Il frontman era l’ex vicesindaco di lungo corso, Giannantonio Mingozzi, e alla segreteria si alternavano un po’ tutti gli “amici” che ora rischiano di diventare ex anche se – dice sempre Mazzotti – «a livello personale non si è incrinato nulla».

Forse è così. Sta di fatto che si avverte nell’aria una certa tensione in vista del congresso comunale del Pri che si terrà sabato 17 e domenica 18 giugno a Santerno. Il vicesindaco Eugenio Fusignani, oggi segretario ma da lunedì non più (rimarrà alla guida del partito provinciale, poi da statuto lascerà anche quella), vorrebbe passare la carica all’attuale numero due della segreteria comunale, Stefano Ravaglia. Formalmente il segretario non si sceglierà domenica perché quel giorno si eleggerà solo la direzione. Di traverso si sono messi però gli “altri” che hanno giocato uno scherzo che non è andato troppo giù: presentare una mozione che contesta la linea del partito e l’alleanza con il Pd. Si parla di «città contendibile» e di un Pri ormai subalterno a quello di maggioranza. Dall’altra parte c’è la mozione Fusignani in cui si dice invece che bisogna «blindare Ravenna» e continuare sul percorso tracciato per far ripartire il partito anche a livello nazionale. «La linea è questa», insiste il segretario.

Il punto è che nella storia recente il partito non è mai stato così spaccato. A guidare l’altra fazione – anche se Fusignani rifiuta questo termine – sono esponenti di un certo spicco. Paolo Gambi si candida alla segreteria e a sostenerlo ci sono nomi come Luisa Babini, Fabio Bocchini, Aride Brandolini e molti altri. Gente che ha avuto un certo peso nella storia recente del partito, esponenti di quel gruppo dirigente che ha traghettato l’Edera ravennate, facendola sopravvivere mentre in Italia il Pri scompariva. Lo sostiene pure Mazzotti, che è un po’ la voce storica della sezione ravennate e che ora si trova dalla parte di Fusignani: «Qui c’è sempre stato un gruppo affiatato e mi dispiacerebbe se emergesse una diffidenza che in politica non va mai bene» però «quando si sta in un’allenza bisogna essere leali, non possiamo cominciare a fare i grillini. A Ravenna abbiamo un’eredità pesante, siamo l’ultima spiaggia del partito». Mazzotti comunque cerca di vedere positività nel futuro mentre Ravaglia ammette che la rottura non è stata improvvisa: «Era latente già dallo scorso anno, prima delle amministrative».

Pare di capire che proprio le elezioni del 2016 siano state il punto di svolta. Già allora era stata messa in dubbio, ma poi confermata, l’alleanza con il Pd. Scelta che però era andata di traverso a parte della dirigenza che in pratica non ha partecipato alla campagna elettorale: «E’ bene ricordare – dice Fusignani – che si è sempre discusso nei nostri congressi ma che se oggi lo si può fare è perché un partito esiste. E se esiste – ripete due volte – è perché lo hanno salvato le persone oggi sedute attorno a questo tavolo durante la scorsa campagna elettorale». Oltre a lui, Mingozzi, Mazzotti e Ravaglia c’è Chiara Francesconi, docente universitaria e volto nuovo del partito. Lei è entrata in consiglio comunale, dove siede insieme all’ex vicesindaco, e sostiene che la subalternità al Pd in realtà non esiste: «Le decisioni che vengono prese sono frutto di una mediazione che c’è prima dei consigli comunali e in cui ci facciamo sentire».

Mingozzi parla meno del solito, forse per sottolineare il nuovo corso che sarebbe rappresentato dai nuovi iscritti e dai giovani che si sono avvicinati alla politica: «Possiamo intercettare parte dell’elettorato del Pd che non vuole votare il Movimento 5 Stelle o la destra. Le assemblee nei circoli – dice sornione – stanno andando bene». La libera traduzione è l’attuale vantaggio della mozione Fusignani. Cosa succederà dopo? Nessuno al momento teme uscite e si può forse leggere nella mozione la speranza del vicesindaco: “La grande forza del Pri ravennate è sempre stata quella di avere un gruppo dirigente coeso, che ha consentito di mantenere vivo il partito, nella società e nelle istituzioni. Ricompattiamo i ranghi e ragioniamo insieme”. Questa sarà la sfida più difficile per il nuovo segretario comunale, traghettare nel prossimo decennio “un vecchio partito, non un partito vecchio”.

Palio senza bollicine: alcolici vietati allo stadio e lungo il percorso del corteo

Dopo le richieste della questura legate ai fatti di Torino, arriva la nuova ordinanza del sindaco Malpezzi che include anche la birra tra le bevande al bando

Cavalieri2 Morini2016Per il Palio del Niballo di domenica 25 giugno saranno vietati all’interno dello stadio Neri di Faenza tutti i tipi di alcolici. Lo prevede una nuova ordinanza del sindaco che accoglie la richiesta della questura ed estende anche alla birra il divieto già emanato per tutte le altre bevande alcoliche. Il precedente provvedimento infatti consentiva vendita di birra solo se servita in contenitori di carta o plastica all’interno dello stadio e al banco negli esercizi commerciali della zona. Riassumendo quindi sarà vietata vendita e somministrazione di alcolici all’interno del Neri e in tutti gli esercizi commerciali nonché i circoli privati posti lungo il percorso del corteo storico, da piazza del Popolo, lungo corso Mazzini e in un raggio di 100 metri da Piazzale Pancrazi. La richiesta della questura di Ravenna arriva sulla base delle nuove disposizioni del capo della polizia emanate con nota del 7 giugno scorso.

Misure restrittive simili anche per il torneo alfieri sbandieranti e musici e la Gara delle bandiere a coppie in programma sabato 17 e domenica 18 giugno. Nelle due serate, a partire dalle 20 e fino al termine degli eventi, in piazza del Popolo ed in un raggio di 100 metri dalla stessa, sarà vietato somministrare, vendere o introdurre bevande in contenitori in vetro. «I recenti fatti accaduti a Torino in piazza San Carlo durante la visione della finale di Champions League – scrivono dal Comune di Faenza – hanno suggerito apposite misure di prevenzione improntate al principio di massima cautela».

In seimila per gli incontri con gli scrittori: «E tra Ravenna e Lugo, tanti giovani»

I dati degli organizzatori di Scrittura Festival, che ha coinvolto anche 2mila studenti

ScritturaSi è conclusa domenica sera la quarta edizione di ScrittuRa Festival con 6mila presenze e il coinvolgimento di 2mila studenti, secondo i dati forniti dagli organizzatori.

Il festival che si è svolto tra Ravenna e Lugo, segnato da alcune importanti anteprime durante l’anno, ha portato nelle due città alcuni tra gli autori più importanti della scena internazionale come l’inglese Hanif Kuerishi, il franco-marocchino Tahar Ben Jelloun, l’americana Lauren Groff, il francese Gaël Fayet, e diversi autori italiani come Roberto Saviano, Stefano Benni, Lidia Ravera, Andrea Vitali, Teresa Ciabatti e molti altri.

Il festival, che è stato protagonista anche di servizio di Pif andato in onda su Rai3 e di alcuni approfondimenti andati in onda su Rai Radio3 e Radio Capital, si è svolto in numerose sedi come piazza unità d’Italia, la Biblioteca Classense, Palazzo Rasponi a Ravenna, il Pavaglione, i chiostri del Carmine e il salone Estense a Lugo.

«Siamo molto soddisfatti di questo percorso che sta facendo crescere anno dopo anno il nostro territorio – spiega Matteo Cavezzali, direttore del festival -. Ravenna e Lugo si sono dimostrate una comunità forte di lettori interessati ad approfondire tematiche e a confrontarsi con gli autori. Andiamo particolarmente orgogliosi del coinvolgimento di molti giovani, sfatando il luogo comune che li vorrebbe lontani e distaccati, e che invece hanno dimostrato nuovamente di sempre più partecipi e motivati. Tra i vari progetti, incontri e mostre di quest’anno mi piace ricordare il folto gruppo di ragazzi del liceo scientifico A.Oriani che con il progetto di alternanza scuola/lavoro ha dato vita a Tessere d’Inchiostro, blog che ha seguito con interviste, filmati e fotografie il percorso del festival».

In provincia nel settore delle costruzioni un’impresa artigiana su tre è straniera

I dati e il commento di Confartigianato Ravenna: «Un segnale negativo che deve essere recepito da chi governa»

Edili Operaio
Worker and the blurred construction against blue sky

Le imprese artigiane straniere rappresentano in Italia il 13,6 percento del totale e sei su dieci operano nel settore delle costruzioni. Nella provincia di Ravenna le aziende straniere artigiane nel 2016 erano 2.038 e pesavano per il 19,1 percento, al 12esimo posto a livello nazionale come incidenza e al quarto in regione. Analizzando i settori, le imprese artigiane straniere nelle costruzioni in provincia al 31 dicembre 2016 erano ben 1.558 su 4.528 (34,4 percento) per un’incidenza nel settore delle costruzioni sul totale delle imprese straniere artigiane operanti in provincia al 76,4 percento, al quarto posto in Italia.

Sono i dati resi pubblici da Confartigianato, che in una nota inviata alla stampa ricorda anche come nell’arco di dieci anni (2007-2016) gli imprenditori e lavoratori autonomi in Italia siano scesi di 501.200 unità, «combinazione di un aumento di 91.300 autonomi stranieri e di un calo di 592.500 italiani». Nel periodo in esame la quota degli imprenditori e lavoratori autonomi stranieri è invece salita di 2,3 punti.

«Sempre di più – si legge nella nota di Confartigianato – si evidenzia come la crisi economica che ha colpito il nostro paese abbia fatto chiudere quasi mezzo milione di piccole o piccolissime imprese italiane e nell’analogo periodo le imprese iscritte alla Camera di Commercio di Ravenna sono diminuite di 2.872 unità di cui 1.450 artigiane».

«Quello che da sempre è uno degli assi portanti del nostro tessuto imprenditoriale – commenta ancora Confartigianato Ravenna nel comunicato inviato alla stampa –, pare non attrarre più chi si affaccia sul mercato del lavoro: condizioni economiche, livello di sicurezza percepito, qualità della vita e prospettive a lungo termine, evidentemente non vengono giudicate sufficienti per farne un obiettivo lavorativo, ed oggi i vuoti, tra le maestranze di questo comparto, vengono riempiti da stranieri. Se da un lato questo è positivo, perché fattore di integrazione, resta però un segnale negativo rispetto a quanto da sempre ha rappresentato il comparto costruzioni ravennate. Un segnale negativo che deve essere recepito da chi governa, a tutti i livelli, e che unito alla grave situazione che si registra spesso nelle opere pubbliche (per quanto riguarda tempi di realizzazione, i cantieri abbandonati al loro destino a seguito di fallimenti, la inadeguatezza qualitativa dei risultati finali), ci fa chiedere modalità diverse per l’assegnazione dei lavori. Le gare al massimo ribasso si stanno dimostrando ‘comode’ per i responsabili delle stazioni appaltanti, che così facendo non si assumono alcuna responsabilità, ma disastrose per la credibilità delle Istituzioni. Opere incompiute, cantieri infiniti, qualità scarsa, pericolosità per gli utenti di molte infrastrutture e, spesso, spese molto maggiori a carico della collettività per porvi rimedio. E in tutto questo, come si è visto, il tessuto imprenditoriale si impoverisce e non riesce più a dare un futuro dignitoso a molti lavoratori. Un circolo vizioso che, a parere di Confartigianato, va assolutamente interrotto».

Studenti tedeschi in centro a Ravenna armati di penne e matite: i disegni in mostra

Studenti Tedeschi In Piazza Del Popolo
Gli studenti tedeschi in piazza del Popolo

Domani, venerdì 16 giugno, dalle 17 in piazza Kennedy saranno esposti i disegni che i 270 studenti tedeschi dell’Università Tecnica di Monaco, armati di penne e matite, hanno ritratto in giro per Ravenna cercando di cogliere le viste e gli scorci più emblematici o suggestivi della città.

Il gruppo, a Ravenna da lunedì accompagnato da docenti e tutor, ha aderito al workshop “Travel to Ravenna”, organizzato da Uta Graff della Technische Universität München e Massimiliano Casavecchia della Scuola superiore di studi sulla città e il territorio dell’Università di Bologna, in collaborazione con l’assessorato al Turismo del Comune, la biblioteca Classense e la Fondazione Flaminia.

All’inizio del soggiorno gli studenti tedeschi, salutati dalle autorità locali, sia civili sia accademiche, hanno potuto visitare luoghi culturali come la Classense e ascoltare interventi sulle origini e sulla storia della città.

Poi, proprio come i grandi viaggiatori del passato, sono partiti alla scoperta di Ravenna fissando sui loro “sketchbook” gli angoli più rappresentativi.

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